15 luglio 2024 

La Lectio divina si divide in '5 momenti'

1. Lectio

2. Meditatio

3. Oratio

4. Contemplatio

5. Actio

Inizio della Preghiera


Una preghiera alla Trinità per disporsi alla preghiera

L'anima mia vi adora, il mio cuore vi benedice e la mia bocca vi loda, o santa ed indivisibile Trinità: Padre Eterno, Figliuolo unico ed amato dal Padre, Spirito consolatore che procedete dal loro vicendevole amore.

O Dio onnipotente, benché io non sia che l'ultimo dei vostri servi ed il membro più imperfetto della vostra Chiesa, io vi lodo e vi glorifico.

Io vi invoco, o Santa Trinità, affinché veniate in me a donarmi la vita, e a fare del mio povero cuore un tempio degno della vostra gloria e della vostra santità. O Padre Eterno, io vi prego per il vostro amato Figlio; o Gesù, io vi supplico per il Padre vostro; o Spirito Santo, io vi scongiuro in nome dell'Amore del Padre e del Figlio: accrescete in me la fede, la speranza e la carità.

Fate che la mia fede sia efficace, la mia speranza sicura e la mia carità feconda. Fate che mi renda degno della vita eterna con l'innocenza della mia vita e con la santità dei miei costumi, affinché un giorno possa unire la mia voce a quella degli spiriti beati, per cantare con essi, per tutta l'eternità: Gloria al Padre Eterno, che ci ha creati; Gloria al Figlio, che ci ha rigenerati con il sacrificio cruento della Croce; Gloria allo Spirito Santo, che ci santifica con l'effusione delle sue grazie. Onore e gloria e benedizione alla santa ed adorabile Trinità per tutti i secoli.
Così sia (sant'Agostino).

1. LECTIO (5 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo

Parola fatta carne che illumini

ogni uomo, insegnami ad ascoltare,

ciò che Tu mi dici nella Sacra Scrittura,

e a scoprirvi il Tuo vero volto

e quello del Padre tuo.

Guida
In questa prima tappa prendo la mia Bibbia non come un libro qualsiasi ma come lo scrigno,
che contiene la Parola con la quale Dio vuol parlare di me.
Ascolto una persona vivente che mi rivolge un messaggio personale.
Lo ricevo come se lo ascoltassi per la prima volta.
Mi sforzo di coglierne il senso nel modo più pieno possibile.
Mi incontro con la luce di Dio: Essa prende dimora nella mia intelligenza e la illumina. 

Vangelo

Mt 10,34-11,1

Sono venuto a portare non pace, ma spada.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:

«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.

Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.

Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.

Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.

Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.

Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

Parola del Signore
Lode a te o Cristo


Resta in Silenzio e lascia che la Parola letta entri nel tuo cuore...

2. Meditatio (15 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio Vivente,

insegnami a masticare e assimilare

la Parola viva del Tuo Vangelo,

affinchè essa mi trasformi e renda

il mio spirito pienamente conforme

a ciò che Tu sei e a ciò che Tu vuoi.

Guida
Invoco lo Spirito Santo perchè venga in soccorso della cecità della mia mente.
Nell'umile implorazione della luce e nell'adesione della fede, scruto la Parola con attenzione nuova.
Scopro come le idee di Dio siano diverse da quelle degli uomini e mi accorgo di quanto sia necessario lasciare che la Parola trasformi le mie convinzioni, per conformarle sempre di più alle idee di Dio. In questa seconda tappa acconsento a cambiare la mia mentalità e la mia volontà, per aderire alla mentalità e alla volontà di Dio.

2. Oppure, clicca qui per leggere il Commento esegetico di Silvano Fausti

Vangelo Mt 10,34-11,1


DEGNO DI ME

10,34 Non crediate che sia venuto
a portare pace sulla terra;
non venni a portare pace,
ma una spada.

35 Venni infatti a separare
il figlio da suo padre,
la figlia da sua madre,
la nuora da sua suocera;

36 e nemici dell’uomo,
quelli di casa sua!

37 Chi ama padre o madre più di me,
non è degno di me.
Chi ama figlio o figlia più di me,
non è degno di me.

38 Chi non prende la sua croce
e non segue me,
non è degno di me.

39 Chi avrà trovato la sua vita,
la perderà;
chi avrà perso la sua vita
per causa mia,
la troverà.

40 Chi accoglie voi,
accoglie me;
e chi accoglie me,
accoglie colui che mi ha mandato.

41 Chi accoglie un profeta come profeta,
riceverà la ricompensa di profeta;
e chi accoglierà un giusto come giusto,
riceverà la ricompensa di giusto.

42 E chi avrà dato anche un solo bicchiere
di acqua fresca
ad uno di questi piccoli,
perché mio discepolo,
amen vi dico,
non perderà la sua ricompensa.

11,1 Quando Gesù ebbe finito
di dare questi ordini
ai suoi dodici discepoli,
partì di là
per insegnare e proclamare nelle loro città.


1. Messaggio nel contesto

“Degno di me”, è il ritornello che Gesù ripete, completando il ritratto del suo apostolo: inviato come lui in gratuità e povertà (vv. 1-15) - agnello in mezzo a lupi (vv. 16-25), forte solo della sua fiducia nel Padre (vv. 26-31) -, è chiamato a “riconoscerlo” davanti agli uomini per essere riconosciuto davanti al Padre (vv. 32-33). Con lui è giunto sulla terra il giudizio divino (vv. 34-36): la salvezza è un amore per lui più grande di qualunque affetto (vv. 37-39), che assimila a lui, il Figlio affidato nelle mani dei fratelli come in quelle del Padre. Chi lo accoglie, accoglie il Figlio, e si fa lui stesso figlio che accoglie il Padre (vv. 40-42). Dopo queste parole, Gesù continua la sua missione ormai non più solo, ma insieme con i suoi discepoli (11,1).

Il c. 10 ci presenta l’identità dell’apostolo, che è la medesima di Gesù. Come il Padre ha mandato lui a testimoniare il suo amore verso i fratelli, allo stesso modo lui manda quelli che già si sanno figli verso gli altri fratelli, fino a quando tutti abbiano accolto l’amore del Padre.

Gesù è il Figlio inviato ai fratelli per testimoniare nella sua carne l’amore del Padre. Chi lo accoglie e si fa suo fratello, accoglie il Padre e diventa figlio.

La Chiesa è fatta da coloro che già l’hanno accolto, e, uniti a lui nell’unico amore, con lui e come lui vanno verso gli altri.


2. Lettura del testo

v. 34 non crediate che sia venuto a portare pace sulla terra, ecc. Gesù è venuto a portare la pace dei figli di Dio (5,9). Ma non è una pace pacifica. Sfida il male, e passa attraverso lotte acute, facendo esplodere laceranti contraddizioni. È la pace dell’Agnello sul quale si abbatte la violenza dei lupi, ben diversa dalla “pace perniciosa” di chi si adegua al male. È la pace del regno, riservato ai “violenti” (11,12).

La spada che Gesù userà non sarà quella che estrae Pietro (26,51s), ma la fiducia nella parola del Padre, spada a due tagli (Sal 149,6).

v. 35 venni infatti a separare, ecc. La Parola è spada affilata (Eb 4,12): entra nel caos del peccato, che pervade e perverte ogni relazione (cf Mi 7,6), e lì opera la sua distinzione che dà vita.

Come il maestro, anche il discepolo entra nel male del mondo, cominciando da quello che è nel proprio cuore, e lì compie il “suo” giudizio.

v. 36 nemici dell’uomo, quelli di casa sua. Gesù è venuto tra i suoi, e non l’hanno accolto (cf Gv 1,11; Mt 13,53-58; Mc 3,20s). Dagli stessi discepoli è stato venduto, rinnegato e abbandonato; il suo popolo l’ha condannato insieme ai capi suoi, in alleanza coi pagani. È stato respinto da tutti quelli che lui non si è vergognato di chiamare fratelli (Eb 2,11).

v. 37 chi ama padre o madre più di me, non è degno di me (cf Lc 14,26s). Gesù può non essere amato. Ma non può essere amato meno di un altro: non sarebbe il Signore, da amare con tutto il cuore (Dt 6,5ss). Dio è amore. Amato non in se stesso, non sarebbe Dio e non sarebbe amore. Amo Cristo, mia vita (Fil 1,21), perché lui per primo mi ha amato e ha dato se stesso per me (1Gv 4,9; cf Gal 2,20). Alla sua passione per me rispondo con la mia per lui: sono stato conquistato, e anch’io corro per conquistarlo (Fil 3,12). L’amato diventa la vita di chi lo ama: gli amanti si conferiscono reciprocamente ciò che hanno e ciò che sono. Se “sono per lui, come lui è per me” (Ct 2,16; 6,3; 7,11), sono davvero “degno di lui”, fatto una sola carne con lui nell’unico amore.

v. 38 chi non prende la sua croce (cf 16,24). Ognuno ha la “sua” croce, che può essere solo sua: la lotta contro il male che è in lui. Solamente Gesù, l’unico senza colpe, ha portato non la sua, ma la nostra croce. Ciascuno di noi, dietro di lui, come il Cireneo, porta la croce di Gesù, che è in realtà la nostra, sulla quale egli morirà al posto nostro. E quando noi siamo incapaci di portarla, lui stesso diventa nostro Cireneo.

e non segue me. Quando portiamo la nostra croce non siamo soli. Lui sta davanti, portando la parte più pesante, sulla quale sarà innalzato. Noi, dietro, portiamo la parte leggera, che sarà confitta a terra e su cui scenderà il suo sangue.

non è degno di me. In questo modo collaboriamo liberamente alla sua lotta e alla sua vittoria, diventando simili a lui, con la stessa dignità di Dio che è libertà, amore e servizio.

v. 39 chi avrà trovato la sua vita, la perderà ( cf 16, 25). Ogni uomo vuol possedere la propria vita. Ma, nella misura in cui ci riesce, diventa egoista, e la perde: uccide la sua vita filiale e fraterna.

chi avrà perso la sua vita per causa mia, la troverà. La vita è da perdere. Non solo perché, come ogni animale, siamo mortali; ma soprattutto perché vivere è amare, e amare è far dono della vita. La vita non si può trattenere: vivere è inspirare e espirare, dare gratuitamente amore come gratuitamente lo si riceve.

per causa mia. La vita non è buttata via per disprezzo, ma donata per amore di Gesù.

v. 40 chi accoglie voi, accoglie me, ecc. L’inviato è uguale al Figlio, che per primo accoglie come è accolto dal Padre: ha dato tutto e si fa bisogno di accoglienza, perché chiunque l’accoglie, diventi suo fratello, uguale al Padre che tutti accoglie.

La gratuità e la povertà, proprie della missione, sono l’astuzia escogitata da Dio per liberare nell’uomo la sua scintilla divina: la capacità di accogliere. La ricchezza e la forza provocano rapina e violenza; la povertà e la debolezza provocano accettazione e misericordia.

L’apostolo si mette come Gesù nelle mani degli uomini che faranno quello che vorranno. Vive con i fratelli la stessa fiducia che ha con il Padre, e riconosce a ciascuno la dignità di figlio. Uno, presto o tardi, vive la dignità che gli è riconosciuta!

v. 41 chi accoglie un profeta, ecc. Chi accoglie, più che dare, riceve: riceve la dignità stessa di chi è accolto. Per questo il Signore si è fatto il più piccolo di tutti: perché, accogliendolo, diventiamo come lui, il Profeta, il Giusto, il Figlio.

v. 42 uno di questi piccoli. I discepoli inviati diventano “piccoli”, come il Signore. Di essi è il regno dei cieli (18,3-5). Chi li accoglie, entra nel regno: accoglie il Figlio e diventa figlio. Anche il minimo gesto di accoglienza - un bicchiere d’acqua fresca - è gesto divino, imperituro.

11,1 quando Gesù ebbe finito, ecc. Come dopo ogni discorso, Gesù “finisce”: non solo “termina”, ma “compie” ciò che ha detto (7,28; 11,1; 13,53; 19,1; 26,1).

di dare questi ordini ai suoi discepoli. Sono ordini, non optionals: ciò che lui ha detto e fatto, anche i suoi sempre diranno e faranno.

partì di là per insegnare, ecc. Gesù continua la sua missione insieme ai suoi discepoli: lavora dove ancora essi non lavorano, li aspetta nei poveri, nei peccatori e nei rifiutati di questo mondo per salvarli.


3. Pregare il testo


da notare:


4. Passi utili:

Sal 89; 2Re 4,8-16a; Dt 6,5ss; Mt 16,24-27; 25,31-46; Lc 10,25-37; 14,25-27; Fil 1,21; Gal 2,20.


5. Per i giorni precedenti

1. Per sapere il Vangelo dei giorni precedenti ti consigliamo di utilizzare l'utilissimo sito www.lachiesa.it, per sapere il Vangelo del giorno che ti interessa.


2. Vi proponiamo quattro canali su Telegram sui Vangeli commentati da Silvano Fausti:

 a. Vangelo di Matteo
b. Vangelo di Marco
c. Vangelo di Luca
d. Vangelo di Giovanni


*Di seguito ti diamo anche i quattro file sui Vangeli commentati da Silvano Fausti. Basta cercare il brano che ti interessa per leggere i commenti. (il file è abbastanza corposo, pertanto bisogna avere un po' di pazienza nell'aprirlo).

꧁ f i n e ꧂

3. Oratio (10 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo,

insegnami a parlare al Padre

con il quale Tu dialoghi continuamente

nel vincolo dello Spirito Santo.

Accendi il mio cuore con l'Amore

che ti unisce al Padre e sii Tu stesso

in me una continua preghiera.

Guida
In questa terza tappa mi sforzo di parlare a Dio con tutto il cuore, chiamandolo in aiuto della mia impotenza.
E' il momento di domandare alla Vergine Maria di comunicarmi la sua preghiera, fatta di fiducia e di amore.
Mi dispongo con un cuore puro e con fede, in un silenzio adorante, con l'animo coraggioso che vuole ricevere l'Amore della Trinità, ed oso invocare Gesù in mio soccorso.
Mi faccio insegnare da Lui a pregare il Padre nel loro Spirito d'Amore.
Infatti, il mio cuore impara a parlare a Dio se si lascia inondare dell'Amore di Cristo.

Resta in Silenzio e parla con Dio....

4. Contemplatio (10 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivente,

scava nel mio cuore una sete d'amore

così grande che il Tuo Spirito mi faccia

partecipare alla comunione D'Amore

con le Tre Persone Divine,
in quel silenzio che trascende
ogni parola e ogni sensazione.

Guida
- Se ho lasciato che la Parola, letta e meditata, illumini a lungo gli occhi del mio cuore e della mia mente,
- se mi sono lasciato interpellare in profondità dal senso della Scrittura fino a maturare un desiderio di intimità costante con Dio,
- se ho pregato con fiducia infinita per i miei fratelli e per tutta la Chiesa,
allora Dio risponde.
Egli infonde nel mio cuore una certa incapacità di continuare a riflettere in modo discorsivo sulla Sua Parola e mi concede una sorta di partecipazione al fuoco di comunione d'amore "al di là di ogni cosa", che brucia senza inizio e senza fine all'interno della Santa Trinità.

Resta in Silenzio e lascia che Dio ti parli....

5. Actio (3 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo,

vieni Tu stesso in me e porta

a pieno compimento la luce divina

che ho ricevuto dalle Sacre Scritture.

Insegnami ad essere pura trasparenza

di Te in ogni qualsiasi azione

della mia vita.

Guida
Per darmi il dono di un'intima conversazione continua con Lui, il Signore si aspetta da parte mia che moltiplichi in ogni circostanza slanci di desiderio e di comunione con il Suo Amore.
E' questo un esercizio non difficile e distraente: di ora in ora, nel corso delle mie giornate, nel mezzo delle mie molteplici attività, al centro stesso delle mie fatiche, preoccupazioni, dolori, mentre si svolge il corso pesante e dispersivo del mio lavoro, posso-se voglio riprendere per qualche istante il ricordo dell'ultima lectio divina o risvegliare il desiderio della prossima.
Si dedicano pochi minuti per esprimere nel silenzio del proprio cuore, il proposito di tornare, durante la settimana, sulla Parola letta e meditata, per mettere in pratica almeno una decisione presa durante il dialogo con Dio.

Questo esercizio consente di rimanere sempre in conversazione con Lui

Benedizione Finale

Benedizione sacramentale

Il Sacerdote, inginocchiato davanti al Santissimo dice

Ci hai dato Signore, un pane disceso dal cielo

I fedeli rispondono:

che porta con se ogni dolcezza

Il sacerdote conclude con questa preghiera

Preghiamo.
Signore Gesù Cristo,
che nel mirabile Sacramento dell'Eucaristia
ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,
fa' che adoriamo con viva fede
il Santo Mistero del Tuo Corpo e del Tuo Sangue,
per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu sei Dio e vivi e regni con Dio Padre
nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Amen

Segue la Benedizione con l'Ostensorio e la recita del Sia Benedetto

Dio sia benedetto
Benedetto il Suo Santo Nome
Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo
Benedetto il nome di Gesù
Benedetto il Suo Sacratissimo Cuore
Benedetto il Suo preziosissimo Sangue
Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito
Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima
Benedetta la Sua Santa e Immacolata Concezione
Benedetta la Sua gloriosa Assunzione
Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre
Benedetto San Giuseppe Suo castissimo sposo
Benedetto Dio nei Suoi angeli e nei Suoi santi.

Il sacerdote ripone l'Ostia consacrata nel tabernacolo


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