12 luglio 2024

La Lectio divina si divide in '5 momenti'

1. Lectio

2. Meditatio

3. Oratio

4. Contemplatio

5. Actio

Inizio della Preghiera


Una preghiera alla Trinità per disporsi alla preghiera

L'anima mia vi adora, il mio cuore vi benedice e la mia bocca vi loda, o santa ed indivisibile Trinità: Padre Eterno, Figliuolo unico ed amato dal Padre, Spirito consolatore che procedete dal loro vicendevole amore.

O Dio onnipotente, benché io non sia che l'ultimo dei vostri servi ed il membro più imperfetto della vostra Chiesa, io vi lodo e vi glorifico.

Io vi invoco, o Santa Trinità, affinché veniate in me a donarmi la vita, e a fare del mio povero cuore un tempio degno della vostra gloria e della vostra santità. O Padre Eterno, io vi prego per il vostro amato Figlio; o Gesù, io vi supplico per il Padre vostro; o Spirito Santo, io vi scongiuro in nome dell'Amore del Padre e del Figlio: accrescete in me la fede, la speranza e la carità.

Fate che la mia fede sia efficace, la mia speranza sicura e la mia carità feconda. Fate che mi renda degno della vita eterna con l'innocenza della mia vita e con la santità dei miei costumi, affinché un giorno possa unire la mia voce a quella degli spiriti beati, per cantare con essi, per tutta l'eternità: Gloria al Padre Eterno, che ci ha creati; Gloria al Figlio, che ci ha rigenerati con il sacrificio cruento della Croce; Gloria allo Spirito Santo, che ci santifica con l'effusione delle sue grazie. Onore e gloria e benedizione alla santa ed adorabile Trinità per tutti i secoli.
Così sia (sant'Agostino).

1. LECTIO (5 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo

Parola fatta carne che illumini

ogni uomo, insegnami ad ascoltare,

ciò che Tu mi dici nella Sacra Scrittura,

e a scoprirvi il Tuo vero volto

e quello del Padre tuo.

Guida
In questa prima tappa prendo la mia Bibbia non come un libro qualsiasi ma come lo scrigno,
che contiene la Parola con la quale Dio vuol parlare di me.
Ascolto una persona vivente che mi rivolge un messaggio personale.
Lo ricevo come se lo ascoltassi per la prima volta.
Mi sforzo di coglierne il senso nel modo più pieno possibile.
Mi incontro con la luce di Dio: Essa prende dimora nella mia intelligenza e la illumina. 

Vangelo

Mt 10,16-23

Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:

«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. 

Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. 

Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo». 

Parola del Signore
Lode a te o Cristo


Resta in Silenzio e lascia che la Parola letta entri nel tuo cuore...

2. Meditatio (15 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio Vivente,

insegnami a masticare e assimilare

la Parola viva del Tuo Vangelo,

affinchè essa mi trasformi e renda

il mio spirito pienamente conforme

a ciò che Tu sei e a ciò che Tu vuoi.

Guida
Invoco lo Spirito Santo perchè venga in soccorso della cecità della mia mente.
Nell'umile implorazione della luce e nell'adesione della fede, scruto la Parola con attenzione nuova.
Scopro come le idee di Dio siano diverse da quelle degli uomini e mi accorgo di quanto sia necessario lasciare che la Parola trasformi le mie convinzioni, per conformarle sempre di più alle idee di Dio. In questa seconda tappa acconsento a cambiare la mia mentalità e la mia volontà, per aderire alla mentalità e alla volontà di Dio.

2. Oppure, clicca qui per leggere il Commento esegetico di Silvano Fausti

Vangelo Mt 10,16-23


IO MANDO VOI COME PECORE IN MEZZO AI LUPI

10,16 Ecco, io mando voi
come pecore in mezzo a lupi;
siate dunque prudenti come i serpenti
e semplici come le colombe.

17 Guardatevi dagli uomini,
perché vi consegneranno ai tribunali
e nelle loro sinagoghe vi flagelleranno;

18 e davanti a governatori e re sarete condotti,
a causa mia
in testimonianza per loro e per i pagani.

19 Quando vi consegneranno,
non preoccupatevi
come o cosa direte:
sarà dato a voi in quell’ora
cosa direte;

20 non siete voi infatti a parlare,
ma lo Spirito del Padre vostro
che parla in voi.

21 Il fratello consegnerà a morte il fratello
e il padre il figlio,
e si rivolteranno i figli contro i genitori
e li uccideranno.

22 E sarete odiati da tutti
a causa del mio nome.
Chi sopporterà sino alla fine,
costui sarà salvato.

23 Ora, quando vi perseguiteranno in una città,
fuggite in un’altra.
Amen, vi dico,
non avrete finito le città d’Israele
prima che arrivi il Figlio dell’uomo.


1. Messaggio nel contesto

“Ecco, io mando voi come pecore in mezzo a lupi”, dice Gesù agli apostoli. Nella missione il discepolo è associato al destino dell’Agnello, preda della ferocia del lupo. L’aggressività del male si scarica su di lui, “che porta il peccato del mondo” (Gv 1,29).

La legge fondamentale della storia è questa: il male lo porta chi non lo fa; e proprio chi non lo fa, portandolo su di sé senza restituirlo, lo vince. Il Giusto è il Servo dalle cui ferite siamo guariti (Is 53,5; 1Pt 2,24s): percosso dalle nostre iniquità e trafitto per i nostri delitti, si è caricato le nostre sofferenze e addossato le nostre malvagità (Is 53,11). Così compie la volontà di Dio (Is 53,10), che è la salvezza dei peccatori (Is 53,12). Il Signore infatti vuole che tutti gli uomini siano salvati (1Tm 2,4).

L’Agnello immolato è il solo capace di aprire i sette sigilli del rotolo scritto dentro e fuori (cf Ap 5,1-13). La croce è la chiave per accedere al mistero di Dio e del mondo - è quanto spiegherà ai due di Emmaus il Gesù risorto (Lc 24,25-27.46). L’Agnello immolato chiarisce l’enigma della storia: il bene vince perdendo e il male perde vincendo, la violenza è vinta dalla non-violenza di chi la porta su di sé.

Per questo Paolo condensa la sapienza nella “parola della croce”, e ritiene di non sapere altro se non Gesù Cristo, e questi crocifisso (1Cor 1,18; 2,2). In lui vediamo sia la nostra realtà di male - cosa c’è di peggio che crocifiggere il Signore della gloria, uccidere l’autore della vita? -, sia la verità di Dio, amore assoluto per noi, che si fa carico del nostro male. La croce, sapienza di Dio e potenza del suo amore, è la Gloria che entra nel mondo e lo salva.

Il discepolo deve comprendere che il mistero del Maestro è anche il suo. Noi, per paura di soffrire e di morire, ci chiudiamo in noi stessi e ci difendiamo, facendo male a noi e agli altri. Quando capiremo che il male non è soffrire e morire - e neanche essere uccisi -, ma far soffrire e far morire?

Il male che uno fa “pro-voca” (chiama-fuori) quello latente nell’altro, con una reazione a catena, che si arresta dove c’è uno tanto forte da non restituirlo. La vita è sempre anche sacrificio, di sé o dell’altro. L’amore è quel sacrificio di sé che ci fa simili a Dio, capaci di rispondere alla provocazione del male col bene.

Gli apostoli testimoniano nel mondo la vittoria dell’Agnello. Le difficoltà, le lotte e le persecuzioni non devono spaventare: sono i costi della vittoria del bene, segno della distruzione del male, che esce allo scoperto ed è sconfitto.

Gesù è il Figlio che vince l’inimicizia: come Giuseppe, salva con la sua disgrazia i fratelli che gliel’hanno procurata (cf Gen 51,19s).

La Chiesa è il popolo chiamato a portare avanti la sua missione nel mondo.


2. Lettura del testo

10,16 Ecco, io mando voi come pecore in mezzo a lupi. La pecora è un animale utile e mite: in vita dà cibo e vestito, in morte si fa cibo e vestito. È simbolo di Dio che, dopo aver dato esistenza e splendore a ogni creatura, sulla croce le si dà come sua vita e gloria.

Ma un milione di pecore non faranno mai un lupo. Anche se tutti al mondo diventassero discepoli, questi manterranno le qualità dell’agnello: non saranno mai potenti e arroganti, inutili e dannosi.

L’uomo è lupo per l’altro uomo - si dice. La violenza domina il mondo, e il mite ne fa le spese. Ma in lui si arresta il male, e per questo erediterà la terra (5,5). Il lupo che mangia l’agnello - metamorfosi divina! - è trasformato nel cibo che prende. Alla fine il lupo dimorerà con l’agnello, la pantera con il capretto, il vitello con il leone, la mucca con l’orsa, il leone si ciberà di paglia come il bue, e il lattante si trastullerà sulla buca dell’aspide (Is 11,6-8). Sarà il regno dei fanciulli e dei figli, dove nessuno agirà più iniquamente, “perché la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque ricoprono il mare” (Is 11,9). Tutto questo porterà lo Spirito di sapienza del virgulto di Jesse - l’agnello che vince l’aggressività del lupo.

prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Due virtù apparentemente contrarie, ambedue necessarie. L’intelligenza non è solo astuzia per ingannare, come fece il serpente di Gen 3, ma è anche la prudenza di scoprire l’inganno per sottrarsi ad esso. La semplicità non è l’inavvedutezza di chi si espone al pericolo, ma la fiducia del bambino che si affida alla madre.

L’agnello ha quindi la prudenza di non esporsi al male e la fiducia di vincerlo, quando è esposto. La prima fa evitare il pericolo quando è possibile, la seconda lo fa affrontare quando è inevitabile.

v. 17 guardatevi dagli uomini. Come da lupi. La prudenza sta nel valutare la realtà e tenere conto che ci saranno persecuzioni.

vi consegneranno, ecc. Come Gesù saranno consegnati a tribunali e flagellati (vedi 2Cor 11,23 ss; At 5,40; 6,12; 22,19).

v. 18 davanti a governatori e re sarete condotti. Come Gesù!

a causa mia. Non perché malfattori, ma perché giusti, a causa del Giusto. Compiono così in sé quello che ancora manca alla sua passione, per amore suo e dei fratelli (Col 1,24). Per questo sono beati (5,11).

in testimonianza per loro e per i pagani. Persecuzioni, processi, punizioni e morte non sono la sconfitta, ma il “martirio”, testimonianza del Signore della vita. Il processo ai discepoli, come quello di Gesù, è in realtà il processo e il giudizio di salvezza per il mondo.

v. 19 non preoccupatevi come o cosa direte, ecc. È la semplicità della colomba.

sarà dato a voi in quell’ora. All’agnello in mezzo ai lupi sarà dato cosa dire in “quell’ora”, che è l’ora decisiva della storia, quella della testimonianza.

v. 20 non siete voi infatti a parlare, ma lo Spirito del Padre vostro. In quell’ora l’apostolo, come Gesù in tribunale, non pensa a difendersi o accusare. Non parla in lui lo spirito di paura e di egoismo, di rabbia e di vendetta. In lui parla lo Spirito del Padre e del Figlio: l’amore verso i fratelli, cominciando dai persecutori. In quell’ora il “Paraclito” gli sarà vicino e gli suggerirà ciò che dice il Figlio.

v. 21 il fratello consegnerà a morte il fratello, ecc. Il male, nella sua fase terminale, tocca i legami più stretti, raggiungendo le radici della vita (Mi 7,6). La rottura dei rapporti familiari - destrutturazione della convivenza, morte di ogni affetto e pietà - è il male sommo, preludio del giudizio di Dio.

v. 22 sarete odiati da tutti, ecc. Chi porta amore, riceve odio. Perché in lui l’odio trova la propria fine.

chi sopporterà sino alla fine, costui sarà salvato. La vita è dono: è salvata quella che è donata, sino alla fine.

v. 23 fuggite. È l’astuzia del serpente: non esporsi al male. Diversamente sarebbe masochismo! Martire non è colui che cerca la morte, propria o altrui, ma colui che vuole la vita e l’amore, qualunque sia il costo che deve pagare. Se si può, è bene fuggire; ma il bene nella fuga si diffonde (At 8,4; 11,19), come nella sconfitta vince.

non avrete finito le città d’Israele prima che arrivi il Figlio dell’uomo. Il Figlio dell’uomo comparirà nella gloria (26,64) per il “suo” giudizio, con il “suo” segno (24,30), proprio sulla croce (27,51-54). E sarà sempre presente in ogni sofferenza giusta e ingiusta come colui che offre salvezza (cf 25,31ss). Al discepolo, come a Stefano, svela la sua gloria nell’ora del martirio (cf At 7,56).

Con queste parole l’evangelista allude, oltre che alla croce del Messia, a quella del suo popolo - alla ormai incombente distruzione di Gerusalemme


3. Pregare il testo


da notare:


4. Passi utili:

Sal 131; Is 11,1-9; 53,1ss; Mt 5,11s; 2Cor 11,1-12,10; 4,7-6,10; Ap 5,1-14.


5. Per i giorni precedenti

1. Per sapere il Vangelo dei giorni precedenti ti consigliamo di utilizzare l'utilissimo sito www.lachiesa.it, per sapere il Vangelo del giorno che ti interessa.


2. Vi proponiamo quattro canali su Telegram sui Vangeli commentati da Silvano Fausti:

 a. Vangelo di Matteo
b. Vangelo di Marco
c. Vangelo di Luca
d. Vangelo di Giovanni


*Di seguito ti diamo anche i quattro file sui Vangeli commentati da Silvano Fausti. Basta cercare il brano che ti interessa per leggere i commenti. (il file è abbastanza corposo, pertanto bisogna avere un po' di pazienza nell'aprirlo).

꧁ f i n e ꧂

3. Oratio (10 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo,

insegnami a parlare al Padre

con il quale Tu dialoghi continuamente

nel vincolo dello Spirito Santo.

Accendi il mio cuore con l'Amore

che ti unisce al Padre e sii Tu stesso

in me una continua preghiera.

Guida
In questa terza tappa mi sforzo di parlare a Dio con tutto il cuore, chiamandolo in aiuto della mia impotenza.
E' il momento di domandare alla Vergine Maria di comunicarmi la sua preghiera, fatta di fiducia e di amore.
Mi dispongo con un cuore puro e con fede, in un silenzio adorante, con l'animo coraggioso che vuole ricevere l'Amore della Trinità, ed oso invocare Gesù in mio soccorso.
Mi faccio insegnare da Lui a pregare il Padre nel loro Spirito d'Amore.
Infatti, il mio cuore impara a parlare a Dio se si lascia inondare dell'Amore di Cristo.

Resta in Silenzio e parla con Dio....

4. Contemplatio (10 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivente,

scava nel mio cuore una sete d'amore

così grande che il Tuo Spirito mi faccia

partecipare alla comunione D'Amore

con le Tre Persone Divine,
in quel silenzio che trascende
ogni parola e ogni sensazione.

Guida
- Se ho lasciato che la Parola, letta e meditata, illumini a lungo gli occhi del mio cuore e della mia mente,
- se mi sono lasciato interpellare in profondità dal senso della Scrittura fino a maturare un desiderio di intimità costante con Dio,
- se ho pregato con fiducia infinita per i miei fratelli e per tutta la Chiesa,
allora Dio risponde.
Egli infonde nel mio cuore una certa incapacità di continuare a riflettere in modo discorsivo sulla Sua Parola e mi concede una sorta di partecipazione al fuoco di comunione d'amore "al di là di ogni cosa", che brucia senza inizio e senza fine all'interno della Santa Trinità.

Resta in Silenzio e lascia che Dio ti parli....

5. Actio (3 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo,

vieni Tu stesso in me e porta

a pieno compimento la luce divina

che ho ricevuto dalle Sacre Scritture.

Insegnami ad essere pura trasparenza

di Te in ogni qualsiasi azione

della mia vita.

Guida
Per darmi il dono di un'intima conversazione continua con Lui, il Signore si aspetta da parte mia che moltiplichi in ogni circostanza slanci di desiderio e di comunione con il Suo Amore.
E' questo un esercizio non difficile e distraente: di ora in ora, nel corso delle mie giornate, nel mezzo delle mie molteplici attività, al centro stesso delle mie fatiche, preoccupazioni, dolori, mentre si svolge il corso pesante e dispersivo del mio lavoro, posso-se voglio riprendere per qualche istante il ricordo dell'ultima lectio divina o risvegliare il desiderio della prossima.
Si dedicano pochi minuti per esprimere nel silenzio del proprio cuore, il proposito di tornare, durante la settimana, sulla Parola letta e meditata, per mettere in pratica almeno una decisione presa durante il dialogo con Dio.

Questo esercizio consente di rimanere sempre in conversazione con Lui

Benedizione Finale

Benedizione sacramentale

Il Sacerdote, inginocchiato davanti al Santissimo dice

Ci hai dato Signore, un pane disceso dal cielo

I fedeli rispondono:

che porta con se ogni dolcezza

Il sacerdote conclude con questa preghiera

Preghiamo.
Signore Gesù Cristo,
che nel mirabile Sacramento dell'Eucaristia
ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,
fa' che adoriamo con viva fede
il Santo Mistero del Tuo Corpo e del Tuo Sangue,
per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu sei Dio e vivi e regni con Dio Padre
nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Amen

Segue la Benedizione con l'Ostensorio e la recita del Sia Benedetto

Dio sia benedetto
Benedetto il Suo Santo Nome
Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo
Benedetto il nome di Gesù
Benedetto il Suo Sacratissimo Cuore
Benedetto il Suo preziosissimo Sangue
Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito
Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima
Benedetta la Sua Santa e Immacolata Concezione
Benedetta la Sua gloriosa Assunzione
Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre
Benedetto San Giuseppe Suo castissimo sposo
Benedetto Dio nei Suoi angeli e nei Suoi santi.

Il sacerdote ripone l'Ostia consacrata nel tabernacolo


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