10 luglio 2024

La Lectio divina si divide in '5 momenti'

1. Lectio

2. Meditatio

3. Oratio

4. Contemplatio

5. Actio

Inizio della Preghiera


Una preghiera alla Trinità per disporsi alla preghiera

L'anima mia vi adora, il mio cuore vi benedice e la mia bocca vi loda, o santa ed indivisibile Trinità: Padre Eterno, Figliuolo unico ed amato dal Padre, Spirito consolatore che procedete dal loro vicendevole amore.

O Dio onnipotente, benché io non sia che l'ultimo dei vostri servi ed il membro più imperfetto della vostra Chiesa, io vi lodo e vi glorifico.

Io vi invoco, o Santa Trinità, affinché veniate in me a donarmi la vita, e a fare del mio povero cuore un tempio degno della vostra gloria e della vostra santità. O Padre Eterno, io vi prego per il vostro amato Figlio; o Gesù, io vi supplico per il Padre vostro; o Spirito Santo, io vi scongiuro in nome dell'Amore del Padre e del Figlio: accrescete in me la fede, la speranza e la carità.

Fate che la mia fede sia efficace, la mia speranza sicura e la mia carità feconda. Fate che mi renda degno della vita eterna con l'innocenza della mia vita e con la santità dei miei costumi, affinché un giorno possa unire la mia voce a quella degli spiriti beati, per cantare con essi, per tutta l'eternità: Gloria al Padre Eterno, che ci ha creati; Gloria al Figlio, che ci ha rigenerati con il sacrificio cruento della Croce; Gloria allo Spirito Santo, che ci santifica con l'effusione delle sue grazie. Onore e gloria e benedizione alla santa ed adorabile Trinità per tutti i secoli.
Così sia (sant'Agostino).

1. LECTIO (5 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo

Parola fatta carne che illumini

ogni uomo, insegnami ad ascoltare,

ciò che Tu mi dici nella Sacra Scrittura,

e a scoprirvi il Tuo vero volto

e quello del Padre tuo.

Guida
In questa prima tappa prendo la mia Bibbia non come un libro qualsiasi ma come lo scrigno,
che contiene la Parola con la quale Dio vuol parlare di me.
Ascolto una persona vivente che mi rivolge un messaggio personale.
Lo ricevo come se lo ascoltassi per la prima volta.
Mi sforzo di coglierne il senso nel modo più pieno possibile.
Mi incontro con la luce di Dio: Essa prende dimora nella mia intelligenza e la illumina. 

Vangelo

Mt 10,1-7 

Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d'Israele. 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.

I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.

Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele.

Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

Parola del Signore
Lode a te o Cristo


Resta in Silenzio e lascia che la Parola letta entri nel tuo cuore...

2. Meditatio (15 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio Vivente,

insegnami a masticare e assimilare

la Parola viva del Tuo Vangelo,

affinchè essa mi trasformi e renda

il mio spirito pienamente conforme

a ciò che Tu sei e a ciò che Tu vuoi.

Guida
Invoco lo Spirito Santo perchè venga in soccorso della cecità della mia mente.
Nell'umile implorazione della luce e nell'adesione della fede, scruto la Parola con attenzione nuova.
Scopro come le idee di Dio siano diverse da quelle degli uomini e mi accorgo di quanto sia necessario lasciare che la Parola trasformi le mie convinzioni, per conformarle sempre di più alle idee di Dio. In questa seconda tappa acconsento a cambiare la mia mentalità e la mia volontà, per aderire alla mentalità e alla volontà di Dio.

2. Oppure, clicca qui per leggere il Commento esegetico di Silvano Fausti

Vangelo Mt 10,1-7 


CHIAMATI, LI INVIÒ

10,1Chiamati innanzi i suoi dodici discepoli,
diede loro potere
sugli spiriti immondi,
per scacciarli e curare ogni malattia e ogni morbo.

2I nomi dei dodici apostoli sono questi:
primo Simone, detto Pietro,
e Andrea suo fratello,
Giacomo di Zebedeo
e Giovanni suo fratello,

3 Filippo e Bartolomeo,
Tommaso e Matteo il pubblicano,
Giacomo di Alfeo e Taddeo,

4 Simone il Cananeo
e Giuda l’Iscariota,
che poi lo tradì.

5Questi dodici inviò Gesù,
dopo averli ammoniti
dicendo:
Non andate verso i pagani
e non entrate in città di samaritani;

6 rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute
della casa di Israele.

7 Camminando
proclamate che il regno dei cieli è giunto.


1. Messaggio nel contesto

“Chiamati, li inviò”. La vocazione e la missione dei Dodici sono messe di seguito. Le due stanno sempre insieme. La vocazione ad essere figli si realizza infatti nella missione verso i fratelli.

Gesù chiama a sé operai, che continueranno a fare e a dire quanto lui, prima di loro, ha fatto e detto. Nasce la Chiesa, che ha nei Dodici la radice che li unisce alla terra promessa, a Cristo. Essa è apostolica non solo perché fondata sugli apostoli, ma perché fatta di apostoli, di figli inviati ai fratelli.

La missione corrisponde sempre al proprio nome, alla propria storia: Mosè, “salvato dalle acque”, salverà dalle acque i fratelli; Elia, “il mio Dio è HYWH” testimonierà a tutti che solo HYWH è Dio; Gesù, “Dio salva”, salverà il popolo dai suoi peccati!

Inoltre sia la vocazione che la missione sono comunitarie: i Dodici rappresentano le dodici tribù d’Israele, sono nominati a coppie e saranno mandati a due a due (Mc 6,7). La comunità è punto di partenza e d’arrivo della missione: realizza la filialità nella fraternità. Solo chi è fratello è figlio, e solo chi è figlio si fa fratello.

I Dodici, come sono i depositari del discorso sul monte - tranne Matteo il peccatore, che ha accolto Gesù in casa sua -, sono i destinatari del discorso apostolico: sono inviati a portare alle dodici tribù la Parola del Figlio, che poi sarà offerta a tutte le genti.

Nei vv. 1-4 c’è la vocazione dei Dodici e i loro nomi, nei vv. 5-15, le istruzioni che Gesù dà loro: rivolgersi alle pecore perdute d’Israele (vv. 5-6), annunciare il regno (v. 7).

Gesù è il primo apostolo.

La Chiesa ha in lui le sue radici attraverso i primi gli apostoli, e fruttifica nell’apostolato di figli inviati ai fratelli. L’itineranza e la mobilità, l’annuncio della Parola e il servizio ai poveri, la gratuità e la povertà sono le sue caratteristiche, così ben incarnate da Paolo l’Apostolo.


2. Lettura del testo

10,1 Chiamati innanzi. L’uomo è come è chiamato. L’Altro dice il mio nome, la mia identità. Il mio nome, detto da lui ancora prima che io nascessi, sono io: è la mia stessa vocazione e missione (Is 49,1s).

i suoi dodici discepoli. Gli apostoli sono discepoli che, in quanto “discepoli” che hanno imparato (discere) a conoscere il Figlio, diventano “apostoli”, inviati ai fratelli, che a loro volta diventeranno “discepoli” (28,19) e quindi apostoli. L’essere discepolo si realizza pienamente nell’essere apostolo, come l’essere figlio nell’essere fratello.

Sono dodici come i patriarchi, come le tribù di Israele, stanche e oppresse, alle quali sono inviati per rinnovare l’alleanza.

diede loro potere. È il suo stesso potere, quello di vincere il male col bene.

sugli spiriti immondi. Il male non è fatale: è sottoposto al Signore e ai suoi inviati.

per scacciarli. Fine della missione è liberare dallo spirito immondo e dare lo Spirito Santo. La missione è essenzialmente un esorcismo: la parola e l’amore vincono la menzogna e l’egoismo.

curare ogni malattia e morbo. La guarigione esterna, provvisoria e parziale, è segno di quella interna, definitiva e totale.

vv. 2-4 i nomi dei dodici apostoli sono, ecc. La lista dei Dodici è costituita da sei coppie di nomi. Due è il principio della fraternità. Chi non ha fratelli, difficilmente capisce cosa significa essere figlio - tranne l’Unigenito, che si è fatto fratello di tutti!

Conosciamo fin qui solo Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni, e Matteo. Simone, chiamato Pietro, è “primo”, non solo della lista, ma per il suo ruolo di pietra (16,18), che confermerà nella fede i fratelli (Lc 22,32). Matteo è il “pubblicano”, l’esattore di tasse di Cafarnao, collaborazionista dei romani. Simone è chiamato il “cananeo”, sinonimo di “guerrigliero”, che lotta per l’indipendenza dai romani. Giuda è chiamato “Iscariota”, che significa forse “mentitore”, oppure è una traslitterazione di “sicario” - appartenente agli Zeloti più spinti, che nei tumulti pugnalavano i nemici del popolo.

Non sono né sapienti né perfetti, non appartengono né alla categoria degli scribi né a quella dei farisei, non sono dotti che conoscono la legge né pii che la osservano. Sono pescatori e peccatori, uomini qualunque come noi - non hanno studiato teologia né diritto canonico! Ciò che li unisce è la chiamata del Figlio ad essere figli con lui e fratelli tra di loro.

Sono una squadra squisitamente divina; nessun allenatore umano si sarebbe sognato di metterla insieme. Come è possibile combinare i primi quattro con Matteo, al quale dovevano pagare le tasse, e per di più per conto dell’odiato oppressore? E come combinare questo con Simone il Cananeo e l’Iscariota? Sono persone qualunque, alcune poco raccomandabili, per lo più incompatibili tra di loro. È gente la più diversa, che sempre resterà tale, eppure chiamata alla fraternità nel Figlio. Dio non seleziona secondo criteri di bravura, cultura o efficienza: è semplicemente Padre di tutti.

La Chiesa è necessariamente “cattolica”, aperta a buoni e cattivi, con idee e culture (o inculture!) diverse, anche se sempre tentata del contrario. Gesù non poteva prendere uomini più disparati; e ognuno è rispettato per quello che è, chiamato ad accogliere e rispettare l’altro nella sua diversità.

v. 5 Gesù li inviò. Sono inviati a “pescare uomini” (4,19). I pescatori, pescati dal Figlio alla fraternità, sono chiamati a fare altrettanto coi propri fratelli.

non andate verso i pagani. La prima missione è per Israele, il primogenito. Gesù, gli apostoli e la prima Chiesa sono giudei. Attraverso loro la salvezza passerà alle genti (28,19).

non entrate in città di samaritani. I samaritani rappresentano la paganità in seno a Israele.

v. 6 rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele (cf 15,24). La prima missione è rivolta al popolo di Dio affaticato e oppresso.

v. 7 camminando. La missione è dinamica: un cammino per raggiungere i fratelli. “La casa dell’apostolo è la via”.

proclamate. Non portano un’ideologia! Proclamano un messaggio di gioia: il Signore viene a salvare. Ciò che dicono non lo dimostrano con argomenti, ma lo mostrano con la vita.

è giunto. Il regno è qui, presente in loro. L’annuncio ne fa prendere coscienza.

il regno dei cieli. È Dio Padre che regna nell’amore tra i suoi figli. Il suo è regno di fraternità e di libertà, di gioia e di pace. È quanto è stato illustrato con la Parola nei cc. 5-7 e con l’azione nei cc. 8-9.


3. Pregare il testo


da notare:


4. Passi utili:

Sal 146; 1Sam 17,32-51; 2Re 5,1ss; Mc 3,13-19; 6,6b-13; At 3,1-10; 1Cor 9,1 ss.


5. Per i giorni precedenti

1. Per sapere il Vangelo dei giorni precedenti ti consigliamo di utilizzare l'utilissimo sito www.lachiesa.it, per sapere il Vangelo del giorno che ti interessa.


2. Vi proponiamo quattro canali su Telegram sui Vangeli commentati da Silvano Fausti:

 a. Vangelo di Matteo
b. Vangelo di Marco
c. Vangelo di Luca
d. Vangelo di Giovanni


*Di seguito ti diamo anche i quattro file sui Vangeli commentati da Silvano Fausti. Basta cercare il brano che ti interessa per leggere i commenti. (il file è abbastanza corposo, pertanto bisogna avere un po' di pazienza nell'aprirlo).

꧁ f i n e ꧂

3. Oratio (10 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo,

insegnami a parlare al Padre

con il quale Tu dialoghi continuamente

nel vincolo dello Spirito Santo.

Accendi il mio cuore con l'Amore

che ti unisce al Padre e sii Tu stesso

in me una continua preghiera.

Guida
In questa terza tappa mi sforzo di parlare a Dio con tutto il cuore, chiamandolo in aiuto della mia impotenza.
E' il momento di domandare alla Vergine Maria di comunicarmi la sua preghiera, fatta di fiducia e di amore.
Mi dispongo con un cuore puro e con fede, in un silenzio adorante, con l'animo coraggioso che vuole ricevere l'Amore della Trinità, ed oso invocare Gesù in mio soccorso.
Mi faccio insegnare da Lui a pregare il Padre nel loro Spirito d'Amore.
Infatti, il mio cuore impara a parlare a Dio se si lascia inondare dell'Amore di Cristo.

Resta in Silenzio e parla con Dio....

4. Contemplatio (10 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivente,

scava nel mio cuore una sete d'amore

così grande che il Tuo Spirito mi faccia

partecipare alla comunione D'Amore

con le Tre Persone Divine,
in quel silenzio che trascende
ogni parola e ogni sensazione.

Guida
- Se ho lasciato che la Parola, letta e meditata, illumini a lungo gli occhi del mio cuore e della mia mente,
- se mi sono lasciato interpellare in profondità dal senso della Scrittura fino a maturare un desiderio di intimità costante con Dio,
- se ho pregato con fiducia infinita per i miei fratelli e per tutta la Chiesa,
allora Dio risponde.
Egli infonde nel mio cuore una certa incapacità di continuare a riflettere in modo discorsivo sulla Sua Parola e mi concede una sorta di partecipazione al fuoco di comunione d'amore "al di là di ogni cosa", che brucia senza inizio e senza fine all'interno della Santa Trinità.

Resta in Silenzio e lascia che Dio ti parli....

5. Actio (3 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo,

vieni Tu stesso in me e porta

a pieno compimento la luce divina

che ho ricevuto dalle Sacre Scritture.

Insegnami ad essere pura trasparenza

di Te in ogni qualsiasi azione

della mia vita.

Guida
Per darmi il dono di un'intima conversazione continua con Lui, il Signore si aspetta da parte mia che moltiplichi in ogni circostanza slanci di desiderio e di comunione con il Suo Amore.
E' questo un esercizio non difficile e distraente: di ora in ora, nel corso delle mie giornate, nel mezzo delle mie molteplici attività, al centro stesso delle mie fatiche, preoccupazioni, dolori, mentre si svolge il corso pesante e dispersivo del mio lavoro, posso-se voglio riprendere per qualche istante il ricordo dell'ultima lectio divina o risvegliare il desiderio della prossima.
Si dedicano pochi minuti per esprimere nel silenzio del proprio cuore, il proposito di tornare, durante la settimana, sulla Parola letta e meditata, per mettere in pratica almeno una decisione presa durante il dialogo con Dio.

Questo esercizio consente di rimanere sempre in conversazione con Lui

Benedizione Finale

Benedizione sacramentale

Il Sacerdote, inginocchiato davanti al Santissimo dice

Ci hai dato Signore, un pane disceso dal cielo

I fedeli rispondono:

che porta con se ogni dolcezza

Il sacerdote conclude con questa preghiera

Preghiamo.
Signore Gesù Cristo,
che nel mirabile Sacramento dell'Eucaristia
ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,
fa' che adoriamo con viva fede
il Santo Mistero del Tuo Corpo e del Tuo Sangue,
per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu sei Dio e vivi e regni con Dio Padre
nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Amen

Segue la Benedizione con l'Ostensorio e la recita del Sia Benedetto

Dio sia benedetto
Benedetto il Suo Santo Nome
Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo
Benedetto il nome di Gesù
Benedetto il Suo Sacratissimo Cuore
Benedetto il Suo preziosissimo Sangue
Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito
Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima
Benedetta la Sua Santa e Immacolata Concezione
Benedetta la Sua gloriosa Assunzione
Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre
Benedetto San Giuseppe Suo castissimo sposo
Benedetto Dio nei Suoi angeli e nei Suoi santi.

Il sacerdote ripone l'Ostia consacrata nel tabernacolo


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