Arrivano i computer che vedono in 3D

Post date: Feb 7, 2013 6:39:35 PM

di Gianluca Dotti |

31 gennaio 2013

Automobili che sfrecciano senza pilota, aerei capaci di viaggiare in piena autonomia, sale operatorie con sistemi di controllo intelligenti. Sono solo alcune delle applicazioni che si potrebbero sviluppare se i computer fossero in grado di guardare al nostro mondo in 3D e in tempo reale, esattamente come noi. Un panorama da fantascienza? Non esattamente. Queste possibilità, infatti, sono diventate meno remote grazie al lavoro di un team di ricercatori dell’Università di Navarra, in Spagna, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista americana Tpami.

Ma come si può percepire la terza dimensione, ovvero la profondità? Mediante la stereoscopia, cioè raccogliendo immagini da due o più punti di osservazione distinti. Gli occhi umani, ad esempio, distano una decina di centimetri, e questo ci consente la visione in 3D. Le tecnologie di ripresa per il cinema 3D funzionano allo stesso modo: in questo caso l’illusione di profondità si ottiene combinando le immagini raccolte contemporaneamente da più telecamere.

La differenza fondamentale tra uomo e macchina, fino a oggi limite invalicabile della visione artificiale, sta nella rapidità di elaborazione delle immagini. Il nostro cervello è capace di ricostruire la terza dimensione in un tempo impercettibile. Al contrario, i computer necessitano di un certo tempo di elaborazione che limita la rapidità di osservazione. Grazie all’equipe iberica avremo

presto un miglioramento del metodo di calcolo sfruttato dai computer che permetterà la visione artificiale “in diretta”, combinando i fotogrammi raccolti dalle videocamere tanto velocemente quanto sono catturati.

Le possibili applicazioni della scoperta sono molte: per la messa a punto di sistemi di controllo intelligente delle sale operatorie, per esempio, con robot-chirurghi in grado di conciliare la visione 3D con una formidabile precisione. O per costruire automi in grado di fare videosorveglianza o di interagire faccia a faccia con l’uomo.

Fonti:

http://www.basqueresearch.com/berria_irakurri.asp?Berri_Kod=4218&hizk=I#.ULHxl61x0xA