Lista degli argomenti:
di Sinistra Progetto Comune per San Casciano, 24/03/2025
Come Sinistra Progetto Comune ci sentiamo in dovere di fare chiarezza su quanto successo a Roma sabato 15 marzo.
Giornata che ha visto scendere in piazza del Popolo una manifestazione promossa dal noto giornalista di Repubblica Michele Serra e definitasi "Pro Europa".
Essa ha raccolto, a nostro parere, un concentrato qualunquista e generalista di valori a sostegno di una Europa che non ha niente a che vedere con quanto siamo abituati a idealizzare.
Proprio avvalendosi di questo vuoto di definitezza si è finiti con il sostenere quanto il Consiglio europeo si appresta ad approvare in tema riarmo: la possibilità degli Stati membri di incrementare in modo significativo la spesa militare senza essere soggetti ai vincoli imposti dal Patto di Stabilità.
Il cosiddetto "ReArm Europe" (Nome agghiacciante già di per sé) nasconde l'obiettivo di coinvolgere il settore privato nella produzione e nello sviluppo di tecnologie per la difesa, tanto che è prevista una revisione dello statuto della Banca Europea in tema di investimenti, al fine di fornire finanziamenti diretti alle aziende operanti nell’industria militare.
Dall’altra, in piazza Barberini, a soli 3 km di distanza, si è tenuta una manifestazione partecipata da numerose forze politiche, a cui Sinistra Progetto Comune ha aderito.
Al contrario di quanto fatto trapelare da una certa stampa, essa non si poneva in antagonismo con il concetto di Europa, soprattutto se intesa come unione dei popoli, ma era necessaria al fine di ribadire che una UE pronta a rischiare la guerra in nome di qualche interesse finanziario non ci rappresenta.
È importante ridefinire il corretto ordine (e significato) delle emergenze contemporanee che una manovra a livello europeo da 800 miliardi avrebbe il potere di contrastare:
il collasso dei sistemi sanitari nazionali, la precarietà lavorativa (e salariale), la necessità di mettere in sicurezza i territori da rischi sismici e alluvionali, le crisi sociali e la disgregazione del servizio pubblico.
Tra tutte le storture che questo sistema economico già porta con sé, non è un caso che l’unica risposta che si è capaci ormai di dare ai conflitti e alla piena recessione è di impiegare risorse per generare ulteriori sofferenze: le armi generano guerra, non la pace.
Una manifestazione senza prospettive e richieste chiare, come quella Pro Europa, non serve a difendere l’Europa idealizzata degli Erasmus, della libera circolazione delle persone, dei diritti e di tutto quanto di positivo fatto dal 1957, ma di fatto legittima le pericolose affermazioni di Ursula Von Der Leyen che ci chiama alla guerra dalle testate dei giornali.
Una corsa al riarmo, storicamente inquadrata all’interno del cosiddetto "paradosso della sicurezza ", non alimenterebbe altro che tensioni internazionali.
Il risultato di una reciproca percezione di pericolo tra Stati lo abbiamo già avuto in tempi recenti. Era il 1914 e tutti sappiamo come è andata a finire.
L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari.” Antonio Gramsci
di Sinistra Progetto Comune per San Casciano, 01/03/2025
Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale è stato affrontato il tema del Giorno del Ricordo, si è parlato di vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, e di un’eventuale targa da dedicare a Norma Cossetto.
Abbiamo assistito per l’occasione alla tipica retorica del caso, espressa dalle esponenti di Fratelli d’Italia ma anche del Pd locale: un esercizio di perbenismo trionfante e superficialità che rischia di intorbidire la lettura storica.
Non c’è da stupirsi, ormai da anni siamo abituati a tenere alta e costante la vigilanza contro gli assalti e i tentativi di revisionismo storico, consapevoli o meno.
Come sempre, si strumentalizza l’affermazione secondo la quale, di fronte ai morti e alle vittime, bisogna avere rispetto e pietà, e che occorra dunque superare i sentimenti di odio e di divisione profonda che ancora sussistono nel nostro paese. Da questa premessa si arriva a sostenere che ogni parte politica è chiamata a lasciar perdere le partigianerie e a incamminarsi verso una vera e propria pacificazione.
A sentire questo argomento parrebbe che in Italia imperversi una sorta di guerra civile che contrappone due versioni del passato completamente diverse, e che esse vadano riconciliate al fine di portare la pace e guardare al futuro come Nazione unita. Purtroppo, il problema dell’Italia è invece l’indifferenza e la mancanza di coscienza storica, per quanto riguarda la maggior parte della popolazione. Tali lacune sono quelle che permettono rischiosi revisionismi come quello che, non abbiamo problemi ad affermarlo, ha portato all’istituzione del Giorno del Ricordo.
La storia si concretizza nei fatti e, ancora per poco, nei testimoni di ciò che è realmente accaduto. La loro memoria custodisce un patrimonio fatto di tante piccole storie che vengono trasmesse al nostro presente e che noi dobbiamo essere in grado di raccogliere, custodire e contestualizzare.
Il contesto in cui si inseriscono le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata fu quello di una dittatura feroce, quella nazifascista, di cui l’Italia era un principale esponente. Questa trascinò il nostro Paese in sciagurate imprese coloniali e tentativi di pulizia etnica, e inevitabilmente in una guerra nefasta che seminò orrore, morte e distruzione. Ci volle un fronte di eserciti alleati, e l’inestimabile contributo della Resistenza per ripristinare la libertà e la democrazia.
Finché si insisterà a parlare delle vittime delle foibe senza metterle in relazione a chi le ha davvero sulla coscienza, ovvero il regime nazifascista, la nostra dovrà necessariamente restare una memoria “divisa”. Finché si tenterà di equiparare chi faceva rastrellamenti per conto dei nazisti con chi è stato internato nei campi di sterminio, non ci sarà verità storica, ma solo insensibilità verso una delle pagine più buie della storia mondiale.
Porre sullo stesso piano carnefici e vittime, nascondere gli oppressori negli abiti dei civili, offende profondamente gli italiani, offende la nostra identità collettiva, i principi che la costituzione antifascista ha voluto fissare così rapidamente a salvaguardia di quel “mai più fascismo”.
La pacificazione nazionale non può essere perseguita mettendo sullo stesso piano la Resistenza e la Repubblica di Salò, la lotta dei partigiani per la libertà e la lotta di chi, fascista, la negava.
“Dietro il milite delle brigate nere più onesto e in buona fede, c’erano i rastrellamenti, lo sterminio, le camere di tortura, le deportazioni, l’Olocausto; dietro il partigiano più ignaro, più ladro, più spietato, c’era la lotta per la libertà e una società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta, se non proprio giusta in senso assoluto, che di queste cose non ce ne sono”. Italo Calvino
di Sinistra Progetto Comune per San Casciano 09/01/2025
Sono trascorsi sei mesi dall’insediamento del Consiglio Comunale e, con esso, del nostro rappresentante, Jadi Marinai.
Siamo solo all’inizio di un lungo percorso, ci rimbocchiamo le maniche per prepararci a questo 2025.
Il nostro augurio per i/le sancascianesi è che siano mesi felici, ma anche consapevoli e dedicati a coltivare cura, solidarietà ed empatia. Verso la comunità ma anche verso ciò che accade nel resto del mondo.
Qualunque cambiamento ci troveremo ad affrontare, non facciamolo a occhi chiusi: ricordiamo che ci troviamo in un’epoca in cui i principi democratici e antifascisti sono sotto attacco, e che siamo costantemente bombardati da stimoli superflui e informazioni inutili, quando non direttamente dannosi.
Viviamo in un Paese dove i centri di potere sono sempre più scollegati dai bisogni dei cittadini e la rappresentazione democratica è sempre più diluita, dove sempre meno persone credono nell’espressione del proprio voto o del proprio dissenso. Per paura, disinteresse o sfiducia.
Dobbiamo tornare ad agire insieme sulle contraddizioni enormi con le quali ci tocca convivere.
Ecco perché Sinistra Progetto Comune non si accontenterà mai di un’Amministrazione comunale che si limita a ratificare decisioni prese a livello regionale o statale, lontano dal territorio e dalla cittadinanza.
Vorremmo contribuire alla nascita di un’Amministrazione che sappia comunicare in maniera chiara e aperta, che non si nasconda dietro tecnicismi e numeri. E che non dimentichi nessuno quando è il momento di compiere scelte.
A livello nazionale, la Destra è capace soltanto di proporre misure repressive e retrograde per svendere ulteriormente il paese, mentre il centro-sinistra ea compromessi al ribasso con il nostro futuro e ha perso la capacità di immaginare una società dignitosa per Ognuno.
Tocca a tutti/e noi costruire l’alternativa popolare. A partire Anche dalla dimensione comunale. a partire dalla voce dei cittadini, creando un “luogo” di confronto e Ragionamento. Ecco perché abbiamo bisogno di chiunque voglia vedere un cambiamento reale.
Quest’anno, come forza di Opposizione, abbiamo criticato la variante al Piano Operativo riguardante l’Area Ex-Enel, poiché sacrifica un’area di pubblica utilità e la svende a un privato per costruire appartamenti di lusso dietro la giustificazione dei fondi necessari a costruire una rotonda.
Abbiamo riportato i rischi dovuti allo stato di semiabbandono di alcune strade del Comune (per esempio la via di Fabbrica).
Abbiamo sottolineato come la revisione delle aliquote comunali IRPEF per il 2025 ignori di fatto il principio di progressività dei tributi. Vorremmo vedere da parte della Maggioranza una maggiore presa di posizione nei confronti dei tagli previsti dal Governo per il prossimo triennio, e non una semplice rassegnazione a scaricare maggior peso fiscale sulla comunità. Soprattutto se si guarda all’ammontare complessivo delle tasse versate dai singoli cittadini, costantemente in aumento a fronte di servizi sempre più miseri.
Abbiamo ottenuto che si intitoli un luogo pubblico a Silvano Raspollini: figura storica della società sportiva U.S. Sancascianese Calcio ASD.
Abbiamo condannato aspramente il genocidio in atto a Gaza e in Cisgiordania, ottenendo l’approvazione della mozione per il riconoscimento della Stato di Palestina da parte del comune di San Casciano. Grazie a noi, il Sindaco si è impegnato a completare il gemellaggio con la città palestinese di Battir entro il 31 marzo di quest’anno.
Per il 2025 riproporremo le nostre battaglie contro l’Autonomia Differenziata, la Multiutility, il consumo di suolo e la gestione del territorio scriteriata e non solo.