MIGLIORA
la funzionalità
muscolare - articolare e fasciale
E RIEQUILIBRA
il sistema corpo-mente
MIGLIORA
la funzionalità
muscolare - articolare e fasciale
E RIEQUILIBRA
il sistema corpo-mente
TRATTAMENTI UTILI
PER
DOLORI ACUTI E CRONICI
CERVICALI - DORSALI - LOMBARI
DOLORI E DISFUNZIONI DELLA SPALLA
DISFUNZIONI - DOLORI E RIGIDITA'
DELL'APPARATO OSTEO - ARTICOLARE E MUSCOLARE
PIEDI - CAVIGLIE - GINOCCHIA - ANCHE - BACINO
COLONNA VERTEBRALE - SPALLE - GOMITI - POLSI- MANI
TRAUMI ACCIDENTALI E TRAUMI SPORTIVI
DISEQUILIBRI DELLA POSTURA
DISARMONIE DELLA CRESCITA CORPOREA
NEI BAMBINI E ADOLESCENTI
CARDIOPATIE E IPERTENSIONE
PRE E POST INTERVENTO CARDIOCHIRURGICO
ORTOPEDICO O DI ORTODONZIA
DEPRESSIONE - STRESS - DISTURBI DEL SONNO
DOLORI LOMBARI IN GRAVIDANZA
IPERATTIVITA' E DISTURBI DEL SISTEMA NERVOSO
DIFFICOLTA' DI COORDINAZIONE DEI MOVIMENTI
DA QUESTI TRATTAMENTI
POSSONO TRARNE BENEFICIO TUTTI
ADULTI ANZIANI SPORTIVI
BAMBINI E ADOLESCENTI
Terapia Cranio-Sacrale (CST)
e Rilascio Somato Emozionale (SER)
La Terapia Cranio Sacrale è una tecnica manuale di tipo fasciale che lavora sul Sistema Cranio Sacrale (SCS).
E' un'evoluzione dell'osteopatia cranica, sviluppata dal Dr. John E. Upledger, indicata ed efficace per moltissimi problemi legati al benessere e alla salute:
dolori persistenti al collo e alla schiena cervicali - dorsali - lombari, artrosi, dolore e rigidità muscolare, mal di testa, affaticamento cronico, difficolta' di coordinazione motoria, problemi posturali, disturbi del sistema nervoso centrale, depressione endogena, iperattività.
Favorisce un’attivazione efficace dei meccanismi di auto-guarigione del corpo.
È indicata per il trattamento di patologie di natura infiammatoria dove un aumentato ricambio dei liquidi corporei e un rilassamento dei tessuti connettivi può aiutarne il miglioramento delle condizioni.
Migliora la circolazione sanguigna e linfatica del corpo e a livello cerebrale contribuendo alla rimozione dei residui metabolici dal sistema nervoso.
La Terapia Cranio Sacrale ha un effetto rilassante e riequilibrante del sistema nervoso autonomo e sulle malattie funzionali conseguenti alla perdita di flessibilità neurovegetativa come per esempio l’ipertensione arteriosa.
Numerosi studi hanno dimostrato come la CST sia utile nel trattamento della depressione e dell’autismo.
In alcune cliniche è stata inserita nei protocolli di riabilitazione neurologica, ortopedica e geriatrica oltre che cardiologica e respiratoria.
Il Metodo Ortho-Bionomy®
E' stato sviluppato dall'osteopata Dr. Arthur Lincoln.
Si basa sulla stimolazione dei riflessi autocorrettivi del corpo, utilizzando posizioni antalgiche, tecniche di posizionamento, esercizi isometrici e isotonici, volti a riequilibrare le disfunzioni muscolari e osteo-legamentose, a migliorare la postura e le connessioni tra il piano fisico (struttura corporea) e quello emozionale.
Le radici del termine Ortho-Bionomy ® sono le seguenti: ortho significa diritto o corretto – “bio” significa vita - nomy ha a che fare con le leggi o i principi. Quindi il termine Ortho-Bionomy può essere definito come "corretta applicazione delle leggi della vita".
Tecniche ad Energia Muscolare - MET
e Integrazioni Posturali
Tecniche ad Energia Muscolare - MET e Integrazioni Posturali sono efficaci per ripristinare la funzionalità dei muscoli e del movimento articolare.
È un sistema di trattamento che utilizza le contrazioni muscolari della persona stessa per ripristinare il movimento delle restrizioni delle articolazioni spinali, del bacino e di quelle periferiche.
L’obiettivo è il ripristino globale della funzionalità.
Si tratta di tecniche dirette che hanno lo scopo di allungare le strutture miofasciali che mantengono una barriera ovvero un range di movimento ristretto.
La tecnica MET si utilizza non solo nella fase cronica della disfunzione articolare. Essa è indicata anche per la fase acuta, poiché prevede modalità che apportano sia cambiamenti strutturali - allungando i tessuti miofasciali, sia il miglioramento della dinamica fluidica locale (circolazione sanguigna e linfatica) per ridurre il dolore e l’infiammazione.
Nel MET l’articolazione viene trattata in tutti e tre i piani di movimento: flessione ed estensione, latero-flessione e rotazione.
Si valuta e si identifica sia il grado di movimento articolare che i cambiamenti nella struttura del tessuto.
Nel MET si considera:
⁃ la tipologia di muscolatura: lunga (incline allo spasmo) e corta (incline alla tensione, le fibre ossidano lentamente, molto innervata);
⁃ La Tensegrita’ strutturale: il corpo umano funziona come un meccanismo a molla tensegrile, integrato e interconnesso. Tutte le sue parti sono correlate funzionalmente attraverso catene miofasciali che collegano il sistema nel suo insieme. Qualsiasi perdita di funzione in qualsiasi punto del sistema può influenzare negativamente il modo in cui il corpo è in grado di assorbire e dissipare lo stress nell’intero sistema.
⁃ Il Ciclo del Passo o ciclo dell’andatura.
Si eseguirà quindi uno screening funzionale per evidenziare la disfunzione bio meccanica, le aree sovraccariche del corpo, i muscoli deboli e iperattivi, l’ipo o l’iper mobilità.
Kinesiologia "Touch for Health"
Kinesiologia “Touch for Health” è utile a bilanciare e distribuire meglio l’energia vitale negli innumerevoli settori e livelli del nostro essere, strutturale, organico, emotivo e mentale,tramite la stimolazione dei punti riflessi neuro-linfatici, neuro-vascolari, massaggio del meridiano, massaggio dell’inserzione/origine del muscolo, alleviamento dello stress emozionale.
ABBINARE ALLA GINNASTICA POSTURALE
L'APPLICAZIONE
DEL TAPIN NEUROMUSCOLARE
NE AUMENTA GLI EFFETTI
ABBINARE AL TRATTAMENTO
L'APPLICAZIONE
DEL TAPIN NEUROMUSCOLARE
NE PROLUNGA I BENEFICI
Taping Neuromuscolare Posturale e Sportivo
Il TAPE è un particolare cerotto costituito da un materiale che simula in elasticità la pelle e i muscoli. Viene utilizzato in ambito RIABILITATIVO, POSTURALE E SPORTIVO.
La tecnica del TAPIN NEUROMUSCOLARE è in grado di stimolare le normali capacità di autoguarigione dell’organismo. Esplica le sue funzioni a vari livelli: cutaneo – muscolare – articolare – linfatico.
Ha la particolarità di creare dei piccoli sollevamenti della pelle che aumentano lo spazio interstiziale e tra i tessuti:
- diminuendo la pressione sottocutanea e l’irritazione dei recettori neurali e sensoriali (es. nocicettori);
- migliorando del flusso sanguigno e linfatico.
Questa azione determina:
- un miglioramento della circolazione con l’attenuazione dell’infiammazione;
- diminuzione del dolore.
La tensione elastica fornita dal tape permette di:
- ottenere un supporto meccanico;
- stimolare esterocettori e propriocettori sui tessuti in cui viene applicato, fornendo un feed-back neurologico capace di attivare la muscolatura sottostante
AMBITO POSTURALE
Il taping neuromuscolare ha lo scopo di facilitare i processi di autocontrollo e consapevolezza corporea agendo sulla muscolatura posturale attraverso una stimolazione propriocettiva ed esterocettiva dei tessuti. Sfruttando la tensione elastica, sviluppata dal taping, è possibile intervenire sulle alterazioni posturali ottenendo un riallineamento dei segmenti deviati grazie al feed-back neurologico che attiva la muscolatura stimolando il soggetto ad un’autocorrezione posturale.
La tecnica tape decompressiva è utile nell’ambito posturale negli stati di iper-tono muscolare ad origine psicosomatica o da sovraccarico sportivo
AMBITO SPORTIVO
La tecnica del Taping rientra nel concetto di bendaggio funzionale, ossia quella forma di bendaggio che nei traumi è in grado di proteggere l’unità motoria o le strutture capsulo-legamentose lesionate, SALVAGUARDANDO la LIBERTA’ funzionale delle strutture sane.
Con l’applicazione del tape è possibile ridurre l’eventuale gonfiore, ematoma e il dolore.
Utile per defaticare e riequilibrale la muscolatura dopo prestazioni sportive impegnative che ne determinano un sovraccarico.
EFFETTO LINFODRENANTE
Il taping applicato a livello delle stazioni linfonodali e lungo il percorso dei vasi linfatici, permette di ottenere un effetto linfodrenante
Il taping neuromuscolare non contiene principi attivi farmacologici.
Il cerotto è composto da cotone 100% elasticizzato e da un adesivo leggero e ipoallergenico.
L’applicazione, che può permanere 3-5 giorni, è resistente all’acqua e al sudore.
LA GINNASTICA POSTURALE
Ognuno di noi nella vita sperimenta delle problematiche posturali dovute a posizioni protratte nell’arco della giornata, durante l’attività lavorativa, quando si studia, per carichi di lavoro eccessivi durante un allenamento o per traumi, incidenti, sedentarietà, fattori psicologici ed emotivi, ecc.
La ginnastica posturale è la soluzione.
Una buona postura protegge le strutture muscoloscheletriche da lesioni o deformità progressive che potrebbero causare rigidità, mancanza di equilibrio, contratture e dolori.
La ginnastica posturale è la soluzione per il mal di schiena cronico, per gli acciacchi quotidiani, per i dolori articolari e molto altro perché permette di acquisire un maggior controllo del proprio corpo così da utilizzarlo al meglio nelle attività quotidiane.
La ginnastica posturale è l’opportunità di mantenere il proprio corpo efficiente, in salute, dinamico ed equilibrato anche in visione del passare degli anni.
Si pensi che solo una minima parte dell’energia del nostro cervello viene spesa per il ragionamento, per il metabolismo, per la gestione del sistema immunitario e per la guarigione, la maggior parte viene utilizzata per… “mantenersi in equilibrio”.
Anche da fermi, ci muoviamo in maniera ellittica intorno al nostro baricentro, più larga è questa ellissi a causa degli squilibri posturali (rigidità o debolezza muscolare, dolori, ecc.) maggiore è l’energia che dobbiamo spendere per compensare e mantenere l’equilibrio.
La ginnastica posturale permette di acquisire maggior controllo del proprio corpo perché educa alla presa di coscienza corporea attraverso la propriocezione e il miglioramento dell’equilibrio.
L’obiettivo è quello di:
acquisire
il miglior atteggiamento posturale possibile
rispetto all’ambiente che ci circonda
mirando
alla ricerca delle cause che hanno portato al dolore o alla deformazione
per ottenere
la miglior forma di adattamento posturale possibile in rapporto all’ambiente
La postura è efficace quando consente di avere equilibrio e sforzo minimo nel mantenere una posizione o nel muoversi.
La tendenza ad avere un buon allineamento posturale può determinare il confine fra
l’essere in salute e non esserlo.
La postura ha in sé un complesso sistema afferenziale-recettoriale di input che informa istante per istante il Sistema Nervoso Centrale sulla posizione del corpo nello spazio e che è in grado di determinare una risposta posturale specifica che si manifesta nel prodotto finale delle catene muscolari ovvero nell’equilibrio osteo-articolare.
Lo squilibrio muscolare può essere dato dalla risposta dell’organismo a un’informazione recettoriale alterata in entrata.
I recettori che determinano l’equilibrio posturale sono:
- Esterocettori: occhi – piedi (caviglie) – orecchio interno – cute – apparato stomatognatico;
- Propriocettori: fusi neuromuscolari, organi tendinei del Golgi – recettori capsule articolari – terminazioni di Ruffini – corpuscoli del Pacini;
- Enterocettori: nei legamenti sospensori del rene e nella vena cava.
I muscoli, le ossa e le articolazioni sono solo degli “effettori” di un complesso apparato deputato al controllo posturale.
Questo complesso apparato è oggi definito come Sistema Tonico Posturale.
Lavoro da molti anni nell’ambito della salute e ritengo importante offrire la massima qualità e sicurezza sia nei trattamenti sia nella ginnastica posturale mantenendo costante la mia crescita personale e professionale mediante lo studio, l’aggiornamento e la ricerca scientifica.
EDUCATORE NUTRIZIONE IN AMBITO SPORTIVO E CLINICO
DIPOLMA NAZIONALE eps CONI
EDUCATORE certificato sui principi della nutrizione applicata allo sport e alla salute:
- fondamenti della nutrizione
- impatto dei macronutrienti sull'attività fisica
- gestione nutrizionale in contesti clinici
- Fondamenti della nutrizione
Cibo e molecole
Macro e micronutrienti
Il metabolismo
- Impatto dei macronutrienti sull'attività fisica
I carboidrati e le proteine nello sport di endurance e negli
sport di potenza
I lipidi nello sport
Nutrizione e performance: Risposte adattative allo stimolo allenante e le conseguenze del Surplus o deficit calorico
Nutrizione e prevenzione infortuni
- Nutrizione e gestione del peso
Gli ormoni che controllano l’appetito
Antagonismo tessuto muscolare e tessuto adiposo
L’importanza dell’esercizio fisico nella composizione corporea
- Nutrizione in ambito clinico
Gestione nutrizionale e stile di vita nel diabete
Ipertensione e nutrizione
Steatosi epatica non alcolica e strategie nutrizionali
Il microbiota
I fitonutrienti
Le principali biomolecole attive presenti negli alimenti
Il loro ruolo come antinfiammatori e antiossidanti
Mente e cibo
L’Educatore nell'ambito dell'alimentazione ed integrazione può aiutare ad acquisire strumenti e conoscenze per fornire consigli circa uno stile di vita ed uno stile alimentare sano.
Non sostituisce le figure professionali abilitate (medico dietologo, dietista e biologo nutrizionista) e non prescrive programmi alimentari o vere e proprie diete.
TEST DELLE INTOLLERANZE ALIMENTARI E.a.v. (screening elettrodermico)
secondo i principi della BIO-RISONANZA
L’intolleranza alimentare è l’incapacità parziale o completa di metabolizzare un dato alimento, di riuscire a degradarlo, digerirlo, scomporlo nei suoi costituenti al fine di ottenerne qualcos’altro di cui usufruire come “carburante” o per costruire molecole utili all’organismo.
Le intolleranze alimentari causano una reazione avversa all’assunzione di un dato alimento.
Vengono spesso erroneamente identificate come allergie, ma sono del tutto differenti, considerando che esse non sono causate da una reazione da parte del sistema immunitario, dipendono infatti da un deficit da parte dell’organismo ad assimilare e metabolizzare un certo alimento e le tossine non metabolizzate dei cibi a cui si è intolleranti si accumulano nell’organismo.
Il test consente d’individuare la compatibilità tra il proprio organismo e gli alimenti.
Consiste nella misurazione, non invasiva e indolore, della resistività cutanea della persona, in risposta a fiale test, contenenti estratti delle sostanze da testare: nutrienti o allergeni.
Le cause alla base dell’intolleranza alimentare, sono ad oggi ancora non del tutto note, potenzialmente possono essere conseguenza di predisposizioni genetiche, secondarie a infezioni intestinali, o altro.
Fare il test delle intolleranze permette di evidenziare i cibi che possono determinare alcuni disturbi come il gonfiore addominale e senso di pesantezza, crampi allo stomaco, nausea, diarrea o stipsi, cefalee croniche, eruzioni cutanee, orticaria, dolori articolari, infiammazioni recidivanti (esempio le sinusiti, le otiti, le gastriti ecc), le patologie autoimmuni (diabete, artrite reumatoide, fibromialgia, tiroidite di Hashimoto, rettocolite ulcerosa, morbo di Crohn..), insonnia, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, ansia, variazioni ingiustificate del peso corporeo e nei bambini disordini nella crescita.
Questo tipo di Test consente :
- di valutare alimenti (compresi conservanti – additivi alimentari) e allergeni;
- testare i cibi che si assumono abitualmente portandone un campione all’appuntamento;
- fare dei test di combinazioni, cosa molto importante perché a volte l'intolleranza scatta solo in presenza contemporanea di più allergeni.
Durante il Test di risonanza si mettono a contatto tra loro le frequenze dell’alimento con le stesse contenute nel corpo della persona.
Gli alimenti emettono segnali specifici in forma di minuscole, infinitesimali, onde radio e attraverso un apparecchio elettronico di misurazione si mettono in risonanza con quelle presenti nel corpo.
Le molecole che costituiscono ogni corpo fisico (es. alimento) si muovono senza sosta e muovendosi generano onde.
Ogni molecola ha propri movimenti esclusivi e quindi la frequenza generata sarà specifica per quella molecola: in chimica viene definita come “impronta digitale” (finger-prints vibration). Ad esempio, la caseina vibra alla propria frequenza, il glutine alla sua, l’albume d’uovo alla sua e così via.
Se si ingeriscono regolarmente queste sostanze, le loro frequenze vibrano nel corpo e possono reagire con le frequenze dello stesso alimento con cui vengono messe a contatto durante il test.
Si utilizza un’apparecchiatura paramedicale basata sul principio di bio-risonanza che confronta il segnale elettromagnetico emesso dalle sostanze alimentari con quello rilevato su alcuni punti specifici delle mani, permettendo di valutare la risposta dell’organismo agli alimenti
E’ una tecnica biofisica di rilevazione dell’impedenza elettrica di precisi punti cutanei tramite un puntale di misurazione (Dr. Michel Mallard).
Questo permette di evidenziare la situazione bioelettrica dei punti di agopuntura della medicina cinese tradizionale (secondo la quale tutti gli organi interni sono collegati attraverso meridiani energetici) e di precise zone cutanee scoperte dal Medico tedesco Reinhold Voll.
Il Test delle intolleranze secondo i principi della BIO-RISONANZA è un test non convenzionale (non validato dalla medicina convenzionale) e non è supportato dall’Evidence Based Medicine (EBM).
INTOLLERANZE ALIMENTARI… APPROFONDIAMO UN PO’…
Fin dai tempi antichi si era notato come l'alimentazione potesse essere causa di malattie; Ippocrate stesso si era reso conto che "alcuni individui non tolleravano determinati alimenti che altri utilizzavano senza subire alcun danno". Nel IV secolo a.C. scrive: “Non so per quale motivo, ma ho notato che se dalla dieta degli asmatici e degli eczematosi togliamo il latte, il formaggio, le focacce, la birra, i pazienti migliorano o addirittura guariscono.”
L’American Academy of Allergy Asthma and Immunology propone, in merito alle problematiche causate dall’assunzione di cibo, l’utilizzo generico di “reazione avversa al cibo” suddiviso a sua volta in intolleranze e allergie la cui differenza risiede nel meccanismo da cui dipendono, le prime da un deficit metabolico e le seconde da una reazione del sistema immunitario. L’European Academy of Allergology and Clinical Immunology propone una distinzione più dettagliata che suddivide in prima battuta le reazioni avverse al cibo come tossiche e non tossiche e queste ultime si dividono a loro volta in allergie e intolleranze.
Allergia o intolleranza?
In caso di allergia, il contatto con l’allergene presente nell’alimento scatena una reazione immunitaria, provocando una sovrapproduzione di immunoglobuline (reazione IgE mediata), anticorpi che svolgono una funzione di difesa nei confronti di una minaccia esterna (solitamente verso una proteina presente nell’alimento). Non è una reazione dose dipendente, e anche minime quantità assunte possono determinare una reazione grave.
In caso di intolleranza, la reazione non coinvolge il sistema immunitario, è più lenta ed i sintomi insorgono ore od addirittura giorni dall'introduzione dell'alimento; talora è necessario ripetere per più giorni l'introduzione dell'alimento per poter vedere comparire i sintomi.
Se per esempio abbiamo una intolleranza al latte, e prendiamo cappuccino e brioche, questo non è sufficiente a scatenare sintomi, nel corso della notte poi l'organismo cercherà di disintossicarsi. Se però il giorno dopo mangiamo biscotti a colazione, a pranzo e a cena mettiamo parmigiano sulla pasta, e il terzo giorno facciamo merenda con un gelato, arriviamo al limite di guardia con le tossine e quando infine il quarto giorno riprenderemo il cappuccino avremo i nostri sintomi, per esempio la cefalea.
Alimenti appartenenti ai grandi gruppi alimentari (lieviti e prodotti fermentati, latte e carne bovina, frumento e glutine, olii cotti, nichel, ecc.) possono indurre o amplificare una condizione infiammatoria se assunti in modo eccessivo o ripetuto.
In entrambi i casi, si manifestano sintomi di natura gastrointestinale, dermatologica, respiratoria e neurologica.
Una volta accertata la presenza di un’intolleranza, è necessario apportare alcune modifiche alla dieta, eliminando gli alimenti incriminati dalla propria alimentazione, almeno temporaneamente. Dopo un periodo di disintossicazione, sarà possibile reintrodurli e consumarli in piccole quantità.
UN ESEMPIO: nel caso del glutine si ha una reazione avversa alla gliadina, una proteina presente in alcuni cereali, nel farro, nel frumento, nel kamut, nell’orzo e nell’avena, che provoca disturbi fastidiosi, ma non provoca danni alla mucosa dell’intestino.
È un disturbo in crescita, che colpisce prevalentemente le donne, le fasce di età adolescenziale e tra i 20 e i 40 anni.
Nonostante la celiachia e il deficit da parte dell’organismo ad assimilare e metabolizzare il glutine siano due disturbi differenti, i sintomi che si presentano sono simili e talvolta sovrapponibili.
Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi.
Il Test è sconsigliato alle donne in gravidanza e ai portatori di Pace Maker e/o di device impiantabili.
BIORISONANZA
Gli strumenti e le metodologie, che lavorano sintonizzandosi sulle energie del corpo, si chiamano di biorisonanza, perché sfruttano un principio simile a quello del sintonizzatore della radio, che, tramite la risonanza, discrimina un determinato segnale tra quelli presenti.
Le tecniche di biorisonanza, che fanno uso dell’elettronica, si chiamano bioelettronica.
Nel caso della bioelettronica, la valutazione si fa misurando le variazioni del campo elettrico di una persona.
La persona tiene un elettrodo in una mano, mentre l’operatore misura, con la sonda specifici punti sulla mano.
Il PHITO TEST è l’apparecchiatura utilizzata per il test proposto, RIENTRA NEL PRESIDIO DELLE APPARECCHIATURE PARAMEDICALI e ha tutti i requisiti imposti dalle norme per la sicurezza e dalle normative comunitarie CEE con relativo certificato rilasciato dal costruttore e progettista.
https://www.nurse24.it/studenti/patologia/intolleranze-alimentari.html
https://www.nurse24.it/dossier/salute/intolleranza-glutine.html
https://www.nurse24.it/dossier/salute/test-recaller.html
https://www.doctolib.it/salute/esami/test-per-intolleranze-alimentari-come-si-esegue-quanto-costa/
Libro “Rischi di star bene” se curi le intolleranze alimentari – Dr. Massimo Citro Della Riva
MEDICAL BIOECOLOGICAL INSTRUMENTS s.a.s. manuale di istruzioni
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PROTOCOLLO DI TERAPIA CRANIO SACRALE
PER IL CARDIOPATICO
MIGLIORA LA FUNZIONALITA'
DELL'APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO E RESPIRATORIO
DOPO INFARTO MIOCARDICO
INTERVENTO CARDIOCHIRURGICO
E NELLA CARDIOPATIA ISCHEMICA
MIGLIORA I VALORI DELLA PRESSIONE ARTERIOSA
LA FREQUENZA CARDIACA - IL TONO DELL'UMORE
E LA POSTURA (POST-STERNOTOMIA)
PROTOCOLLO DI TRATTAMENTO
PER LE DISFUNZIONI DELLA SPALLA
SVILUPPATO DALL'INTEGRAZIONE
DI DIVERSE TECNICHE
DI MEDICINA COMPLEMENTARE
RISULTA ESSERE EFFICACE
NEL TRATTAMENTO DEI DOLORI
SIA ACUTI CHE CRONICI DELLA SPALLA
articolo: LA TERAPIA CRANIO SACRALE
NEL CARDIOPATICO
di Sonia Lovison
Infermiera - Dipartimento Cardiovascolare – U.O. Cardiologia Ospedale dell’Angelo di Mestre
Operatore certificato in Terapia Cranio Sacrale - Ortho-Bionomy - Kinesiologia
La Terapia/Tecnica Cranio Sacrale si è dimostrata efficace nella riabilitazione dei pazienti cardiopatici poiché apporta dei miglioramenti all’apparato cardio-circolatorio e all’apparato respiratorio.
Studi condotti inserendo la Terapia Cranio Sacrale nel programma di riabilitazione del paziente cardiopatico, ne hanno dimostrato l’efficacia nei pazienti con cardiopatia ischemica provenienti dal reparto di cardiologia e unità coronarica e dalla cardiochirurgia, dopo infarto miocardico o intervento cardiochirurgico di rivascolarizzazione miocardica (By Pass Aorto-Coronarici).
Gli obiettivi generali della riabilitazione del paziente cardiopatico sono il miglioramento della funzionalità del sistema cardiocircolatorio, la riduzione dei fattori di rischio di malattia cardiovascolare, la presa di coscienza da parte del paziente dell’importanza dell’esercizio fisico, il miglioramento della qualità di vita.
L’inserimento del protocollo di Terapia Cranio Sacrale nel programma di riabilitazione cardiovascolare ha evidenziato, sia a breve che a lungo termine, un miglioramento dei valori della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e dello stato di ansia e del tono dell’umore (questionari C.D.A. e S.T.A.I.) che risultano essere nettamente migliori rispetto ai pazienti che hanno svolto il programma di riabilitazione standard (attività educazionale e attività fisica).
E’ stato osservato inoltre un miglioramento della postura sui pazienti provenienti dalla cardiochirurgia che hanno subito una sternotomia.
La Terapia Cranio-Sacrale (CST) è una tecnica manuale di tipo fasciale, non invasiva che lavora sul Sistema Cranio Sacrale (SCS) e sul Rilascio Somato Emozionale (SER: rilascio dell’emotività trattenuta nel tessuto, componentistica emotiva nella disfunzione fisica).
Si tratta di una medicina complementare ed è un’evoluzione dell’osteopatia craniale compatibile con gli altri sistemi terapeutici e trattamenti medici. È successiva alla diagnosi medica.
La Terapia Cranio Sacrale favorisce un’attivazione efficace dei meccanismi di auto-guarigione del corpo.
Il Sistema Cranio Sacrale è un sistema fisiologico funzionale ed è in stretto rapporto con il Sistema Nervoso Centrale (SNC), con il Sistema Nervoso Autonomo (SNA), il sistema muscolo scheletrico, endocrino, cardiocircolatorio, respiratorio e fasciale che lega collega, sostiene e avvolge tutte le strutture corporee.
È formato dalle ossa del cranio, dalle meningi che avvolgono il cervello ed il midollo spinale, dal liquido cerebro-spinale, dalle prime vertebre cervicali, dall’osso sacro e dal coccige.
Il liquido cerebro-spinale ha un ritmo (Movimento Cranio Sacrale) dato dalla sua produzione intermittente, che permette di monitorare le funzioni del SCS. Questo ritmo ha una sua definita frequenza, ampiezza, simmetria e qualità che possono essere valutati con la palpazione e in base ai quali l’operatore valuta e interviene sulle disfunzioni corporee per agevolare l’organismo a riequilibrarsi.
La Terapia Cranio Sacrale ha un effetto rilassante e riequilibrante del sistema nervoso autonomo, sia sui sintomi dell’ipertono simpatico quali l’ipertensione arteriosa, l’aumento della frequenza cardiaca, la riduzione della motilità intestinale, sia sull’ipertono vagale ad es. diminuzione della frequenza cardiaca, broncocostrizione, aumento della contrattilità dello stomaco e della produzione dei succhi gastrici, nausea, spasmo intestinale e sulle malattie funzionali conseguenti alla perdita di flessibilità neurovegetativa da parte del sistema nervoso autonomo.
È indicata per il trattamento di patologie di natura infiammatoria dove un aumentato ricambio dei liquidi corporei e un rilassamento dei tessuti connettivi può aiutarne il miglioramento delle condizioni, ad esempio dell’artrite reumatoide, delle cefalee ed emicranie, di dolori acuti. Contribuisce alla rimozione dei residui metabolici dal sistema nervoso stimolando il ricambio del liquido cefalorachidiano (utile specialmente nell’anziano dove tale ricambio avviene meno frequentemente rispetto alle 4 volte al giorno nel soggetto giovane).
Migliora la circolazione sanguigna e linfatica del corpo e a livello cerebrale, risultando efficace in caso di vertigini, sincopi, parestesie temporanee, intorpidimento, perdita della memoria, dovuti ad un diminuito apporto sanguigno cerebrale.
Trova indicazione per il trattamento nei casi di ischemia cerebrale.
Aiuta a ridurre la congestione polmonare, è indicata nella cura dell’asma bronchiale e della pleurite.
Risulta efficace nel trattamento dei dolori lombari, problemi lombo-sacrali, di tensioni muscolari del collo e del torace, problemi alla schiena (protrusioni discali e/o rigidità muscolare), scoliosi, problemi posturali.
Numerosi studi hanno dimostrato come la Terapia Cranio Sacrale sia utile nel trattamento della depressione e dell’autismo.
La Terapia Cranio Sacrale in alcune cliniche di riabilitazione, è stata inserita nei protocolli di riabilitazione neurologica, ortopedica e geriatrica oltre che cardiologica e respiratoria.
Sonia Lovison
- Convegno Nazionale di Terapia Cranio Sacrale “applicazioni di Terapia Cranio Sacrale in Medicina Convenzionale e Non Convenzionale” 2005 Upledger Inst. – Accad. Cranio Sacrale Met. Upledger - Congresso Nazionale “Giornate Mediterranee di Riabilitazione” – aggiornamento e aspetti riabilitativi – Presidente: M. Cafiero 2003
- Congresso Nazionale “Giornate Mediterranee di riabilitazione” 2005
- John Upledger, Jon D. Vredevoogd: Terapia Craniosacrale, teoria e metodo. Ed. RED
LA DEPRESSIONE
E LA TERAPIA CRANIO SACRALE
LA DEPRESSIONE E LA “TRIADE DI COMPRESSIONE”
Numerosi studi hanno dimostrato come la Terapia Cranio Sacrale sia efficace nel trattamento della depressione, dell’autismo e dei disordini emotivi ad esempio l’ansia.
Si può definire “triade di compressione” la compromissione di due o tre delle seguenti articolazioni:
- l’articolazione sfeno-basilare (compressione sfeno – basilare);
- l’articolazione occipito – atlantoidea (compressione dei condili occipitali);
- l’articolazione lombo-sacrale (compressione tra S1 del sacro e la 5^ vertebra lombare).
Queste tre articolazioni sono messe in relazione tra loro dalle membrane intracraniche.
La loro disfunzione (di due o di tutte e tre) mette sotto stress il sistema cranio – sacrale (modello pressostatico) provocando “un affaticamento” dello stesso e una riduzione del movimento del liquido cefalo – rachidiano che nutre il sistema nervoso, lo protegge con funzione di ammortizzatore e rimuove le tossine.
La compressione delle 3 articolazioni provoca gravi disfunzioni al sistema cranio sacrale con conseguenti mal di testa, disturbi della facoltà intellettiva e nevrosi depressiva (depressione endogena ovvero “senza causa evidente”).
Quando il loro movimento è soggetto a restrizione, il sistema cranio sacrale rallenta perchè compie uno sforzo maggiore per il proprio funzionamento, provocando una situazione di stress dello stesso che a lungo andare può determinare l’insorgere della depressione endogena.
Questa situazione di stress del sistema cranio sacrale è rilevabile dal facilitatore attraverso la percezione della frequenza del fisiologico ritmo cranio sacrale (da 6 a 12 cicli al minuto) che risulterà più bassa (inferiore a 6 cicli al minuto) e ad una aumentata tensione della membrana dura madre.
L’articolazione sfeno-basilare è un’articolazione importante poiché è alla base del movimento cranio sacrale e di quello del liquido cefalo rachidiano.
La disfunzione delle altre due articolazioni, quali la compressione dell’articolazione lombosacrale (es: caduta con compromissione sacro – coccigea) e dell’articolazione occipite – atlante possono provocare tensioni fasciali tali da provocare la alterazione del movimento sfeno – basilare.
Dopo la valutazione della frequenza del RCS si procede al trattamento delle tre articolazioni nella stessa seduta ovvero:
- rilasciamento della base cranica (decompressione della base cranica)
- decompressione sfeno – basilare
- rilasciamento mediante trazione della L5 – S1(decompressione lombosacrale)
Il trattamento della ”triade della depressione”, per essere efficace sarà preceduto dall’applicazione delle 10 tecniche di protocollo al fine di liberare possibili restrizioni che possono influire con la mobilità e funzionalità delle stesse.
Un esempio può essere la funzionalità dell’ATM (articolazione temporo-mandibolare) che si ritiene sia in relazione con la “triade della depressione”. Essa è in relazione con l’osso temporale, con i muscoli sopraioidei e con altre strutture legamentose e muscolari che se non vengono adeguatamente trattate possono rendere difficile un buon esito della terapia.
Può risultare utile rilassare il muscolo piriforme poiché, se ipertonico unilateralmente, contribuisce ad esercitare una trazione laterale del sacro.
Se necessario si ripete il trattamento per più sedute poiché sembra che le meningi possiedano una memoria.
È sempre consigliabile eseguire la decompressione delle 3 articolazioni, quando si effettuano dei trattamenti, poiché la correzione delle disfunzioni asintomatiche del SCS può evitare il successivo insorgere dei sintomi della depressione.
- John Upledger, Jon D. Vredevoogd: Terapia Craniosacrale, teoria e metodo. Ed. RED
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