FAQ

Alcuni suggerimenti per i docenti...

Come rendere il consiglio orientativo un momento di arricchimento e confronto con gli studenti e le famiglie?

È importante spiegare che il consiglio si è basato su un'osservazione approfondita dello studente negli anni, e delle sue modalità di gestione del carico di lavoro. Tale osservazione che è condivisa dai docenti è un punto di vista che contiene una molteplicità di idee e riflessioni, finalizzate a individuare ciò che si ritiene possa rappresentare il meglio per lo studente. 

Inoltre è bene rimanere aperti al punto di vista dei genitori, nonché alle aspirazioni e agli interessi del giovane. Il momento diventa arricchente quando tutti gli interlocutori, la scuola per prima, rendono il punto di vista altrui parte integrante delle riflessioni su ciò che faciliterà lo studente a scegliere.

Falsi miti su istituti tecnici, istituti professionali e licei: come sfatarli agli occhi dei ragazzi?

La cosa principale da comunicare sia alla famiglia che allo/a studente/essa è che sono le variabili personali a fare la differenza. Attitudini, abilità, interessi e necessità sono le determinanti nella buona riuscita di un percorso.
C'è da considerare anche il ruolo che il parere o i suggerimenti derivanti dai famigliari hanno nel percorso di scelta del ragazzo.

Vediamo qualche esempio sui luoghi comuni più diffusi e su come affrontarli:

1) Il Professionale è per chi non ha voglia di studiare.

Le materie teoriche di base sono sempre previste, anche nel Professionale, quindi impegno e le ore da dedicare allo studio sono sempre da mettere in conto. La maggior parte delle ore viene dedicata alle materie di indirizzo, consolidate in modalità laboratoriale. Rispetto agli altri tipi di istituti, cambiano il livello di approfondimento e le modalità didattiche, ma l'impegno deve sempre e comunque esserci.

2) Se faccio il Liceo dovrò studiare tanto e poi dovrò proseguire con l'Università.

Le ore dedicate alle discipline teoriche, nel liceo, sono di più rispetto agli altri indirizzi scolastici, ma tutto sta al metodo di studio maturato dallo/a studente/essa e della sua capacità di organizzarsi nei ritmi. Se questi sono già buoni, non è detto che debba dedicare tantissimo tempo allo studio, ma potrà essere in grado di dividersi tra l'impegno scolastico e quello extrascolastico. Nemmeno l'obbligo dell'università esiste: c'è solo da considerare che se il/la neodiplomato/a al liceo vuole iniziare subito a lavorare, non avrà quelle competenze specifiche e quelle basi teoriche che università e corsi post diploma offrono. Pertanto, dovrà maturarle sul campo in ruoli, almeno inizialmente, generici.

3) Se frequento un Istituto Tecnico troverò lavoro più facilmente.

Lo/La studente/essa deve essere informato/a sul fatto che scegliere un percorso in base alle eventuali possibilità di inserimento lavorativo futuro può essere una strada che porta delusione e senso di fallimento. Innanzi tutto, non si possono prevedere le possibilità lavorative a cinque anni di distanza, inoltre, studiare discipline che non rientrano tra gli interessi del/la giovane, o approfondirle in modalità con cui i ragazzi non si ritrovano, potrebbe condurre a un percorso ad ostacoli, carico di fatiche e insoddisfazione. È meglio basarsi sugli interessi del presente, l'autonomia individuale nello studio, e approfondire piuttosto le specificità di una eventuale professione verso cui c'è interesse, così da essere indirizzati nell'area formativa corretta.

Quali suggerimenti dare alle famiglie?

Nella fase della scelta è opportuno riservare del tempo da passare con i propri figli, per conoscere l'offerta di ciascuna scuola di possibile interesse. Guardare le materia previste, in relazioni alle attitudini e al rendimento scolastico è utile per muoversi lungo il percorso decisionale. Altro elemento fondamentale è trasmettere che non esiste una scelta giusta in assoluto, ma che esiste una scelta giusta per tanti aspetti peculiari della persona e delle sue aspettative nel presente, per il futuro. Inoltre, è importante sottolineare che non deve esserci fretta, ma è giusto prendersi il proprio tempo, facendo anche tutte le esperienze che possono essere utili a orientarsi.
La scelta non è un traguardo cui approdare, ma un processo, talvolta lungo e complesso.

Ritengo che uno/a studente/essa non sia in grado di portare avanti l'impegno scolastico richiesto dalla scuola che ha scelto: come posso orientarlo a una rivalutazione costruttiva?

Parlare con il/la ragazzo/a, concentrando la riflessione sui suoi punti di forza e di debolezza è una strategia utile e non giudicante che stimola la considerazione degli elementi da non perdere di vista. Evidenziare gli aspetti più critici, significa chiedergli/le di fare i conti con un dato di realtà che è nel suo interesse considerare per il futuro. Tutto ciò, sempre nel rispetto della sua posizione e di quella della sua famiglia che potrebbe non aver pensato alle specifiche carenze, ai rischi e alle possibili difficoltà connesse a una scelta. 

La riflessione condivisa è utile affinché siano tutti consapevoli di ciò che li aspetta nell'uno o nell'altro caso, in considerazione delle richieste delle scuole e delle capacità dello/a studente/essa. 

Come può la scuola rafforzare la capacità decisionale e il problem solving dello studente, per facilitarlo nella scelta?

Proponendo alcune situazioni problematiche, per esempio partendo da un fatto di attualità, si esorta a un processo analitico della situazione presentata per definire esattamente il problema. Segue una fase creativa in cui si stimola a produrre diverse alternative. Tra queste, bisogna selezionarne una e giungere a una soluzione percorribile del problema iniziale. Applicarsi in quest'attività di potenziamento favorisce lo sviluppo delle soft skills e specifici laboratori possono essere strutturati dal servizio Informagiovani, su richiesta di scuole e docenti.
Tali proposte saranno rese disponibili al termine delle iscrizioni alla scuola superiori e pubblicate sul sito.

A quali altre esperienze e figure esperte indirizzare lo/a studente/essa perché abbia chiarimenti, spunti ed elementi su cui riflettere nella scelta della scuola superiore?

È consigliabile una partecipazione attiva a eventi quali il Salone dello Studente Junior e gli open day delle scuole; c'è poi da considerare l'opportunità dei colloqui individuali con orientatori esperti, ed eventualmente richiedere un colloquio con i referenti dell'orientamento delle scuole attenzionate. Per tutto questo, è bene suggerire di formulare una serie di curiosità e domande da porre ai vari esperti, per chiarire gli aspetti più nebulosi.

Anche al di fuori delle iniziative nel mondo scolastico lo/la studente/essa può orientarsi: le esperienze di volontariato possono essere luogo di scoperta di passioni e inclinazioni importanti.

Ci sono fonti (siti, materiali informativi) utili anche per noi docenti, per rimanere informati e aggiornati sui temi dell’orientamento?

Certamente, è sempre utile consultare il sito di Informagiovani https://informagiovani.comune.cremona.it nonché il portale provinciale dell'orientamento http://www.orientainweb.it

Anche il sito del Salone dello Studente consentirà un aggiornamento costante e un dialogo più vivo sui temi dell'orientamento, in cui tanto spazio sarà dedicato alle scuole e a tutte le iniziative di possibile interesse.

Quali eventi organizza Informagiovani per accompagnare il/la giovane nel percorso di scelta (e non solo)?

Ogni anno il servizio Informagiovani organizza l'edizione del Salone dello Studente Junior, evento che consente di conoscere l'offerta delle diverse scuole del territorio e partecipare a laboratori su temi centrali nel percorso della scelta degli studenti.

Inoltre, c'è la possibilità durante tutto l'anno di partecipare a percorsi e iniziative di orientamento realizzati da Informagiovani per sostenere gli/le studenti/esse con attività e strumenti validi per il loro orientamento.