Radio Arte

I capolavori dell'arte raccontati

Il progetto è nato a marzo 2020, durante l’emergenza Covid19 e la conseguente chiusura delle scuole.

Sin dal principio come docenti ci siamo adoperati per lavorare con i ragazzi a distanza, le diverse piattaforme web a nostra disposizione ci sono venute in aiuto e, travestendosi, piano piano sono diventate il nostro luogo di interazione.

In un momento così atipico nel quale la socialità ci è stata sottratta, insieme a parte della quotidianità che ognuno di noi si era costruito, mi è sembrato urgente e necessario affiancare i ragazzi nel tentativo di condurli verso luoghi di serenità e immaginazione.

Così è nato questo progetto, con un intento quasi catartico.

Grande merito va alla materia che insegno, che si presta bene ad essere “rifugio” e luogo intimo.

Ho quindi chiesto ai ragazzi delle classi 2C-2D-2H e 3C di rielaborare le lezioni di storia dell’arte svolte in classe oppure su skype per creare delle audioguide, tecniche ma surreali, nelle quali la lettura dell’opera si mescola all’immaginazione. Ho proposto loro di immaginare se stessi all’interno dei quadri, oppure di fingersi il pittore, il committente, il personaggio principale o un personaggio secondario… immaginare quindi di percorrere e vivere gli spazi per poi restituirli.

Preziosissimo è stato il contributo dei colleghi di lettere Feroldi, Taurino e Trolli che hanno accolto l’idea di viaggiare insieme a noi e dei docenti di inglese, francese e tedesco Moretti, Liuzzi, Taini, Annunziata e Belladonna che hanno accettato di declinare il progetto nelle loro materie.

Abbiamo così ricevuto un Botticelli che narra della sua ammirazione per Simonetta Vespucci, spiegando come sia giunto ad immaginare La Nascita di Venere; Federico da Montefeltro che ci parla di quanto fosse scomodo rimanere inginocchiato ne La Pala di Brera con indosso quella pesante armatura; una fantomatica ragazza che scivola perchè la pittura ad olio effettivamente è vischiosa; un’altra che in pieno Rinascimento sogna di occuparsi di arte come fuga dalla sua condizione femminile; ho letto poi di un alunno che vorrebbe sedersi sulla sedia ne La camera di Van Gogh ad Arles, ma ci ripensa perché non sembra troppo stabile...mi hanno persino riportato il punto di vista della luna dipinta da Friedrich mentre osserva i due uomini che la guardano...solo per citarne alcuni...

A questi si sono aggiunti tanti altri bellissimi racconti.

Alle volte è stato utile spingere i ragazzi "più in là", ma spesso ci sono giunti autonomamente.

Milano, 4 maggio 2020

Prof.ssa Maggi




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