Menone, o sulla virtù
Il Menone è uno dei dialoghi più celebri di Platone, incentrato sul tema della virtù e sulla possibilità di insegnarla. Nel dialogo, Socrate e Menone discutono su cosa sia la virtù e se possa essere trasmessa come una scienza. Menone, all'inizio del dialogo, propone diverse definizioni di virtù, ma nessuna sembra soddisfare Socrate, che mette in luce le loro contraddizioni. Il dialogo introduce il concetto della reminiscenza, secondo cui l'anima immortale ha già conosciuto la verità e l'apprendimento è solo un processo di riscoperta. Attraverso un esperimento con un giovane schiavo, Socrate dimostra che la conoscenza può essere "tirata fuori" dall'individuo con il giusto metodo di domande. Tuttavia, il dialogo non fornisce una risposta definitiva alla questione se la virtù possa essere insegnata, lasciando la questione aperta alla riflessione filosofica
Fedone, o sull'immortalità
Il Fedone è un dialogo platonico che racconta le ultime ore di vita di Socrate, concentrandosi sul tema dell'immortalità dell'anima. Ambientato nella prigione di Atene, il dialogo vede Socrate discutere con i suoi discepoli prima di bere la cicuta, affrontando la questione di cosa accade all'anima dopo la morte. Socrate espone diverse argomentazioni per dimostrare l'immortalità dell'anima, tra cui la teoria della reminiscenza (l'idea che l'anima ricordi conoscenze acquisite in vite precedenti), il ciclo vita-morte e l'immutabilità delle forme ideali. Per Socrate, la vera filosofia è una preparazione alla morte, poiché solo liberando l'anima dal corpo l'uomo può accedere alla verità suprema. Il dialogo si conclude con la morte serena di Socrate, convinto che l'anima continui a esistere oltre la vita terrena.