Dopo il viaggio di PROMART a Venezia di novembre 2023, ci siamo tornati dal 17 dicembre (arrivo) al 19 dicembre, con pernottamento a Venezia.
Lascio il sito al futuro, anche se l'evento è oramai nel passato.
Soggiorneremo come da accordi già intercorsi all'Hotel Avani Rio Novo, della catena NH, che si trova a 800 m/12 minuti a piedi/3 ponti di distanza dalla Stazione di Santa Lucia. All'interno di Venezia per gli spostamenti in vaporetto dovrebbe essere sufficiente un biglietto da 24 ore al costo di 25 EUR.
A Venezia andremo in treno. Per l'andata, la soluzione più agevole è di partire da Trento alle 8:10 col Regionale Veloce 3463 che passa a Rovereto alle 8:25 e arriva a Verona alle 9:17. Alle 9:30 c'è il Frecciarossa 9709 che arriva a Venezia alle 10:42. Al momento c'è un'offerta Frecciadays, per cui questa soluzione di viaggio costa 18.75 EUR, poco più del costo di 16.30 EUR due regionali (gli over 70 possono approfittare della tessera regionale pagando solo 16.80 EUR da Ala ).
I più mattinieri possono partire col Regionale 16031 alle 7:05 da Trento, che passa per Rovereto alle 7:20. Arrivati a Verona alle 8:17, ci sarebbe una stretta coincidenza col Regionale Veloce 3489 che parte alle 8:22, e arriva a Venezia alle 9:50, ma per quei pochi euro in più conviene prendere il Frecciarossa 9705 delle 8:30, che arriva a Venezia alle 9:42.
In ogni caso l'appuntamento per il programma della giornata è in albergo per le 11:00-11:10.
Il ritorno è a discrezione dei singoli/coppie.
Vi propongo il programma che segue per le tre giornate - trovate i dettagli più avanti in questa pagina. Badate che il programma è flessibile, nel senso che se qualcuno di noi ha già visitato uno dei luoghi proposti, o preferisce comunque vedere qualcosa d'altro, niente vieta di suddividersi in sottogruppi.
Nota di martedì 19 novembre. Nonostante ci sia stato da poco, mi ero già dimenticato - volendo probabilmente confermare lo stereotipo del matematico distratto - che il Guggenheim è chiuso il martedì. Trovate quindi qui sotto un programma leggermente rivisto. In breve:
Martedì vedremo la Fondazione Querini Stampalia e Palazzo Grimani. Quest'ultimo ospita fra l'altro una mostra temporanea che appare interessante.
Giovedì lo dedicheremo alle Gallerie dell'Accademia e al Guggenheim - l'Orto-Giardino ce lo teniamo per una stagione migliore.
Resta inteso, come detto poco sopra, che differenti scelte individuali sono sempre possibili, ci mancherebbe.
Per la sera della prima giornata, abbiamo concordato un menu, che trovate qui sotto - ci fossero problemi, fatemi sapere per tempo, per favore.
Per la sera della seconda giornata, ceneremo alla carta.
Fondazione Querini Stampalia. La Fondazione, diretta da Cristiana Collu, ha sede in un elegante palazzo nobiliare, con interessanti arredi, quadri e sculture (vedi le voci di Wikipedia sul Palazzo e sulla Fondazione).
Ospita mostre temporanee, ma non dovrebbe essercene nessuna in corso quando la visiteremo. Il piano terra è stato ridisegnato fra il 1959 e il 1963 da Carlo Scarpa, e già da solo varrebbe la visita.
Alla Fondazione si entra gratuitamente con la membership MART. Altrimenti ingresso a 15 EUR, ridotto a 12 EUR per gli over 70.
La Fondazione dispone di una caffetteria, presso cui potremo consumare un pasto rapido.
Palazzo Grimani. A pochi passi dalla Querini-Stampalia, si tratta di un'altra bella dimora nobiliare, con begli affreschi e una notevole collezione di statuaria. (Vedi la voce di Wikipedia.)
Quando arriveremo a Venezia avrà appena aperto una mostra temporanea che si preannuncia molto interessante, A Cabinet of Wonders.
Il biglietto costa 14 EUR.
A cena abbiamo prenotato il turno 19:00-21:00 da Pampo, a Sant'Elena. Abbiamo concordato questo menu, per 39 EUR a testa, bevande escluse.
Antipasto misto di pesce in mezzo (include sempre baccalà mantecato e saor, più altro pesce secondo disponibilità)
Bis di spaghetti alla busara e spaghetti neri con cozze Mitilla di Pellestrina e pomodorini
Qualche fritto misto di pesce in mezzo
Dopo cena, torniamo in albergo con un vaporetto, per esempio con la linea 1 che fa tutto il Canal Grande.
La prima tappa della mattina è il Cimitero di San Michele (ingresso gratuito). Se è una bella giornata, potremmo anche, come nella citazione di Annie Ernaux che ripeto qui sotto, ammirare "il sole accecante sui muri di San Michele visto dall'ombra delle Fondamenta Nove".
Poi proseguiamo per l'incantevole isoletta di Mazzorbo. A Mazzorbo si passa per la splendida vigna, e si attraversa il ponte (che è il soggetto di un dipinto - di proprietà del MART - di Umberto Moggioli) per giungere a Burano. Da qui chi vuole può fare un'escursione a Torcello.
Pranzeremo a libera scelta a Burano. Purtroppo questo semplicissimo posto è chiuso proprio il mercoledì.Una possibile alternativa è Fabbrica birra & piadina
Dopo questa lunga giornata, andremo a cena al Bakarò, che si trova a soli 180 m/4 minuti/ 1 ponte dall'albergo. Potete vedere il menù, e presso cui potremo mangiare alla carta.
Cominciamo la mattina visitando le Gallerie dell'Accademia, uno dei musei più belli e ricchi d'Italia. È una delle quattro istituzioni che formano, insieme con la Fondazione Guggenheim, Palazzo Cini e Punta della Dogana, il Dorsoduro Museum Mile.
L'ingresso costa 15 EUR, ma se si acquista il biglietto fra le 8:15 (apertura) e le 9:00, con ingresso entro le 9:15, è ridotto a 10 EUR. Tenete comunque il biglietto, che dà diritto a una riduzione presso altri musei del Museum Mile.
Le Gallerie si trovano a 1 km/14 minuti/4 ponti dal nostro albergo.
Continuiamo con Fondazione Guggenheim , dove oltre alla splendida collezione permanente (le cui sale vengono riorganizzate di continuo, per cui una visita non è mai uguale all'altra), troveremo una mostra veramente splendida di Marina Apollonio (vedi anche la voce di Wikipedia).
L'ingresso è gratuito con la MART membership. Altrimenti ingresso a 16 EUR, ridotto a 14 EUR per gli over 70 e con un altro biglietto del Museum Mile.
Potremo consumare un pasto leggero nell'accogliente caffetteria del Guggenheim.
Dal 17 marzo 2024 al 6 gennaio 2025 ci sarà a Palazzo Grassi una mostra di Julie Mehretu (vedi anche la voce di Wikipedia).
Ca' Pesaro, nel Sestiere di Santa Croce, ospita due collezioni indipendenti.
Galleria Internazionale d’Arte Moderna, con una bella collezione di opere principalmente di artisti italiani, ma anche di importanti artisti stranieri.
Museo d'Arte Orientale. Se avete letto Un'eredità d'avorio e d'ambra di Edmund de Waal, il Museo possiede, oltre a una vasta collezione di arte e artigianato orientale, una splendida collezione di netsuke.
Degna di nota la caffetteria con vista sul Canal Grande.
Il biglietto costa 10 EUR, ridotto a 7.50 EUR per gli over 65.
Alla Giudecca, a partire dal 26 ottobre 2024 apre per la prima volta al pubblico l'Orto Giardino del Convento della Chiesa del Santissimo Redentore, con le sue Antiche Officine e la Serra. Vale la pena vedere il sito, da cui cito:
"la meta ultima e irrinunciabile è rappresentata da un piccolo giardino appartato e ombroso in riva alla Laguna. La protezione offerta dalle chiome compatte e sempreverdi dei pitosfori (Pittosporum sp.). L’aspetto volutamente naturale di questo giardino, favorito dalla presenza di muschi, edera, viole e iris, è stato sottolineato dall’introduzione di alcune macchie di Hedera helix e da qualche esemplare di Pittosporum tobira nanum."
"La Cappella di meditazione, situata a est del giardino, con rilievi rappresentanti S. Girolamo, ritorna a essere come un tempo luogo di silenzio e di pace e, a fianco della suggestiva Cavana (ricovero delle barche), il Caffè, dedicato all’accoglienza e all’ospitalità dei visitatori, secondo i dettami dello spirito francescano, richiama le atmosfere delle antiche strutture monastiche dove, ancora oggi come allora, si percepisce la sacralità del rito del pasto consumato insieme, con i prodotti della tradizione coltivati nell’orto."
L'ingresso costa 12 EUR, ridotto a 6 EUR per i soci FAI. I biglietti si possono acquistare preventivamente online, o anche in loco, dove c'è una biglietteria automatica. Il sito è aperto dal giovedì alla domenica.
All'interno dell'Orto Giardino c'è un caffè, che offre anche la possibilità di un pasto leggero.
Per un'altra volta, segnalo anche Palazzo Cini, che fa parte del Dorsoduro Museum Mile. Palazzo Cini in inverno va in letargo - ha chiuso il 13 ottobre, e riaprirà in primavera.
Palazzo Cini è una casa-museo che ospita una notevole collezione di quadri (fra cui Filippo Lippi, Beato Angelico, Botticelli, Piero di Cosimo, Pontormo, Dosso Dossi), sculture e oggetti d'arte.
Ha un piano dedicato a mostre temporanee.
Oltre i Giardini della Biennale si trova la tranquilla isoletta di Sant'Elena (almeno, tranquilla quando non ci sono partite del Venezia allo stadio). Qui si trova l'Osteria da Pampo, un buon ristorante veneziano, neppure troppo esoso.
Nella foto, il sontuoso antipasto misto.
Il cimitero monumentale di Venezia si trova sull'isola di San Michele, a metà strada fra Fondamenta Nove (Cannaregio/Castello) e Murano.
Vi si trovano numerose tombe di "[scrittori], statisti, storici, politici, artisti, eroi e calciatori": vedete l'elenco dei personaggi illustri, l'elenco dei monumenti più rilevanti, e una mappa per trovare le sepolture.
Annie Ernaux, premio Nobel per la letteratura nel 2022, nel suo libro Gli anni chiude la lista dedicata a "Salvare qualcosa del tempo in cui non saremo mai più" con
il sole accecante sui muri di San Michele visto dall'ombra delle Fondamenta Nove
Dalla voce di Wikipedia:
"Mazzorbo si trova a nordovest di Burano, alla quale è collegata mediante un ponte. A sudest si affaccia sulla palude di Santa Caterina e a ovest sulla palude del Monte. A nordovest il canale di Mazzorbo la divide da Mazzorbetto, mentre il lato nordest è lambita dal canale di Burano. [...]
Pur essendo stata interessata a recenti interventi urbanistici, il paesaggio è ancora caratterizzato dalla presenza di aree coltivate su cui si svolgono, analogamente ad altre isole della Laguna, le tradizionali attività ortofrutticole (come la coltivazione delle castraure). Di un certo interesse la tenuta Scarpa Volo, di proprietà comunale, in cui si coltiva la dorona, un vitigno tipico della laguna veneta."
La bella vigna di Mazzorbo produce un vino prezioso
Il ponte fra Mazzorbo e Burano, nel dipinto di Moggioli (da Wikimedia)
Le case colorate che ci accogono arrivando in vaporetto a Mazzorbo...
... preludono a quelle di Burano
Ben distinto dalla Fondazione (che si trova a San Giorgio Maggiore, e che PROMART ha visitato nel 2023), il palazzo si trova nel sestiere di Dorsoduro. Dal sito:
"La Galleria di Palazzo Cini, raffinata casa-museo sorta nel 1984, custodisce un prezioso nucleo della raccolta d’arte antica di uno dei più importanti collezionisti del novecento italiano: l’imprenditore e filantropo Vittorio Cini (1885 – 1977).
I suoi ambienti si sviluppano su due piani: il primo, testimonianza suggestiva di un colto collezionismo a Venezia, restituisce il fascino della dimora del mecenate, mentre il secondo ospita mostre e iniziative culturali. Il museo è frutto del dono di Yana Cini Alliata di Montereale, che nel 1981 lasciò alla Fondazione una parte delle raccolte del padre e alcune sale del palazzo Grimani, acquistato da Cini insieme all’attiguo palazzo Foscari tra 1919 e 1920. Un lascito che garantì il rapporto inscindibile tra la collezione e la casa, oggi ripresentato al pubblico grazie al contributo di Assicurazioni Generali.
La donazione è costituita da dipinti toscani dal XIII al XVI secolo, sculture e oggetti d’arte, tra i quali spiccano il nucleo di rami smaltati rinascimentali [vedi sotto quattro esemplari], il gruppo di avori gotici e il servizio di porcellane Cozzi, allestito nel salotto neorococò progettato da Tomaso Buzzi. Al nucleo originario si aggiunse nel 1989 la straordinaria raccolta di dipinti ferraresi del Rinascimento, grazie alla generosità di Ylda Cini Guglielmi di Vulci, i cui eredi nel 2015 hanno arricchito la Galleria con un nuovo gruppo di opere d’arte e arredi, sempre provenienti dalla collezione originaria di Vittorio Cini."
Paolo Uccello, San Giorgio e il Drago
Un elegante palazzo nobiliare nel sestiere di Castello. Offre
un primo piano che presenta bellissimi affreschi, qualche opere di arte contemporanea, e una notevole collezione di statuaria (vedi la scheda per la descrizione degli ambienti), e
un secondo piano dedicato a mostre temporanee (quando ci sono stato, a metà dicembre 2023, c'era una mostra delle fotografie di David "Chim" Seymour, uno dei fondatori di Magnum).
Il cortile
La sala grande al primo piano
Stupefacente soffitto affrescato
Zeus, in forma di aquila, rapisce Ganimede
La tribuna
Questo palazzo nobiliare (che si trova anch'esso nel sestiere di Castello, a pochissimi passi da Palazzo Grimani) ospita una notevole quadreria in una bella successione di ambienti con arredi d'epoca, e ha sempre interessanti mostre temporanee.
E poi, a piano terra ci sono inconfondibili tracce di Carlo Scarpa...
Ubicata nel sestiere di Santa Croce, ospita due collezioni distinte, oltre a mostre temporanee
La galleria ospita una notevole collezione di dipinti e opere plastiche, soprattutto di artisti italiani (Wildt, diversi Medardo Rosso, alcuni splendidi Casorati, Marussig, Morbelli, Boccioni, diversi bei Moggioli, Sironi, Vedova, Morandi, De Dominicis, ecc), alcuni stranieri (Sorolla, Rodin, Bonnard, Neshat, Kiefer, Warhol, Lichtenstein, Abramovich, ecc.), e una bella collezione di vetri.
Da Wikipedia
"Nei primi due decenni del 1900 in Italia fiorirono numerose esperienze rivoluzionarie e antiaccademiche. In polemica contro i maestri della Biennale, Ca' Pesaro tra il 1908 e il 1920 rappresentò una "palestra intellettuale", un trampolino di lancio per giovani artisti italiani: qui artisti diversi gli uni dagli altri per stile e poetica ebbero la possibilità di esporre le proprie opere. Uniti solo dall'impegno di rinnovare il linguaggio artistico italiano, guidati dal critico Nino Barbantini, i protagonisti di Ca' Pesaro proposero linguaggi assai differenti: Arturo Martini si ispirava a modelli arcaici, Felice Casorati era influenzato dallo Jugendstil, Guido Marussig dal simbolismo, Gino Rossi da Paul Gauguin, Tullio Garbari dipingeva una mitica primitiva Valsugana, Pio Semeghini dipingeva una poetica Burano memore dell'esperienza post-impressionista fatta a Parigi, Umberto Moggioli che ospitava nella sua casa di Burano il gruppo dei "ribelli"."
Auguste Rodin, I borghesi di Calais
Medardo Rosso
Moggioli, Piccolo paesaggio di Burano
De Dominicis, Io a Roma
Da Wikipedia
"Il Museo d'Arte Orientale di Venezia è una delle maggiori raccolte d’arte giapponese del periodo Edo (1603-1868) in Europa.
È collocato dal 1928 al terzo piano di Ca' Pesaro per una convenzione tra lo Stato, proprietario della raccolta, ed il Comune di Venezia, proprietario dell'immobile.
La raccolta si deve al Principe Enrico di Borbone conte di Bardi. Dal 1887 al 1889, durante un lungo viaggio intorno al mondo compiuto con la moglie, Adelgonda di Braganza, ed un ristretto seguito, egli visitò l'Indonesia, l'Asia sud orientale, la Cina e trascorse circa nove mesi in Giappone, acquistando oltre trentamila opere."
Il museo ospita una notevolissima collezione di arte ed artigianato dell'Asia Orientale, proveniente prevalentemente dal Giappone, ma anche da Cina e Indonesia. Troviamo armi, armature, abbigliamento, lacche, ecc.
Nel seguito vi riporto solo una selezione della bella collezione di netsuke.
Il titolo originale di Un'eredità d'avorio e d'ambra è The hare with amber eyes (La lepre dagli occhi d'ambra). In esso, come si legge sulla pagina di Wikipedia dell'autore Edmund de Waal,
"[l'autore] ricostruisce la storia dei suoi parenti ebrei, la ricca e influente famiglia Ephrussi, attraverso le vicende di una collezione di 264 netsuke giapponesi, minuscole sculture di avorio e legno usate secondo la tradizione sui kimono. Questi piccoli oggetti, acquistati a Parigi da un antenato nel 1874, sono passati da una generazione all'altra e infine donati a de Waal dal prozio Ignace Ephrussi, che si era stabilito a Tokio dopo la seconda guerra mondiale."
Ecco qui, dal Museo di Ca' Pesaro, il netsuke a cui è riferito il titolo originale. È un oggetto piccolo, che sta più che comodamente nel palmo di una mano.
Ed eccone di seguito alcuni altri.
La mostra di Marina Apollonio (vedi anche la voce su Wikipedia) alla Collezione Peggy Guggenheim è assolutamente straordinaria e sorprendente. Qui riporto solo alcuni delle ipnotiche opere cinetiche, ma c'è molto altro.