Le Grotte di Tremusa, un reperto di mare Pleistocenico, quando la zona pedeaspromontana era ancora coperta dalle acque. Situate tra imponenti boschi di castagni, a circa 600 metri di altitudine, le grotte sono state esplorate per la prima volta nel 1984 dagli speleologi del Gruppo Speleologico Bolognese del CAI e dell’Unione Speleologica Bolognese. Entrando all’interno delle grotte è possibile osservare colonnati stalagmitici massicci ed irregolari. Dove è possibile osservare fossili di conchiglie di Pecten, tipiche dei bassi fondali marini, testimoni della vita prima della comparsa dell’uomo. Anche le volte sono tempestate di conchiglie bianche che conferiscono alla grotta una luce quasi ascetica. Del resto, sulle grotte aleggia ancora un certo mistero: non si conosce il loro processo di formazione e lo stesso nome Tremusa sembrerebbe derivare, secondo una leggenda, da Tre Muse, per l’ipotizzata presenza, all’interno della grotta maggiore, di tre statue raffiguranti tre donne, poi trafugate. Il luogo è ricco di fascino e offre bellissimi scorci dello Stretto di Messina e delle rupi della Costa Viola che giungono fino al mare.
A soli 23 km da Scilla si incontra la città di Reggio Calabria, con il suo bellissimo lungomare, definito da D'annunzio come il chilometro più bello d'Italia e il museo archeologico nazionale dove è possibile ammirare i Bronzi di Riace.