Oltre a ciò mi colpiva che solo per lo scienziato Galileo Galilei (1564-1642) si riportavano le relazioni con la Chiesa Cattolica, mentre nei riferimenti alla vita degli altri scienziati mai si parlava di fede, del loro interesse per gli studi teologici o dei loro felici rapporti con le istituzioni religiose ed ecclesiali.
Per fare due esempi importanti, un Isaac Newton (1642-1727) afferma con naturalezza che:
“la materia dipende, per il suo essere, intrinsecamente dal pensiero, tanto che ‘non si può affermare l’esistenza dei corpi senza, al tempo stesso, affermare che Dio esiste’, cioè che esiste eminentemente il pensiero, lo spirito“. (Libertà e persona, "Newton falsificato", 2016)
oppure è James Clerk Maxwell (1831-1879) , cultore di Sacra Scrittura e di teologia, a comporre versi come questi:
“Quando, la mente libera dallo studio, a tarda ora mi sdraio per dormire/Dal cuore dei fatti e dei numeri, in uno spazio sconfinato balzo;/perché il mondo interiore si fa più ampio mano a mano che il mondo esterno scompare/ e l’anima, ritiratasi verso l’interno, si ritrova oltre le sfere”. (Francesco Agnoli, "Il misticismo dei matematici")