Asad Abukhalil
Professore di scienze politiche presso la California State University
Sabato 9 novembre 2024
- La vittoria di Trump non è stata una sorpresa. La convinzione che avrebbe vinto Kamala Harris è dovuta alla dipendenza dall'informazione dominante USA. I follower di tutto il mondo dimenticano che questi media USA: Il New York Times, il Washington Post e le reti influenti (CNN) sono completamente di parte, pro democratici, poco professionali, e confondono l'informazione e la copertura delle notizie con capricci politici o personali. Questi media odiano Trump e insistono sul fatto che non rappresenta molto negli USA. Michael Bloomberg ha scritto nella sua analisi elettorale che “la maggior parte degli americani” detesta Trump, malgrado che Trump abbia superato di milioni di voti la sua rivale. I liberali vedono il mondo attraverso i loro pregiudizi. Con loro è arduo comprendere il fenomeno Trump, che è rimasto difficile da sottomettere o annientare. Trump non è solo tornato alla Casa Bianca, ma piuttosto è tornato a dispetto di tutto quello che si diceva su di lui, ed è ritornato più forte disponendo delle tre autorità: esecutiva, legislativa e giudiziaria. La vittoria di Trump è un duro colpo a tutte le ipotesi liberali secondo cui il fenomeno Trump è un fenomeno passeggero o estraneo alla società USA. Trump è il fenomeno USA per eccellenza, ed è il prodotto dell’ansia razzista bianca nei confronti della crescente influenza delle minoranze. È un prodotto logico di un percorso ideologico e razzista iniziato con il fenomeno Ronald Reagan, anche se Trump è andato oltre costruendo un movimento di massa.
- Kamala Harris è stata forse il peggior candidato degli ultimi decenni. È ignorante in materia di politica pubblica, mentalmente pigra e non studia i dossier come la diligente Hillary Clinton, e non è interessata agli affari politici. Era una senatrice della California e durante le udienze non poteva porre una sola domanda alla teste senza leggere ciò che i suoi collaboratori le scrivevano su un pezzo di carta. Quando ha combattuto la battaglia per le nomination contro Biden nel 2020, è apparsa come la meno capace tra tutti i candidati uomini e donne, quindi è stata costretta a ritirarsi.
- La nomina di Harris per la candidata presidenziale non è avvenuta in modo democratico. Il Partito Democratico non ha voluto impegnarsi in nomine nel partito per scegliere un candidato. Ha preferito un candidato (Biden) la cui incapacità mentale è diventata evidente nel primo anno della sua presidenza. Cioè, la leadership del Partito Democratico ha nascosto la debolezza mentale di Biden, e la stampa liberale è stata collusa con il partito nel pubblicare articoli falsi sulla salute mentale di Biden, sulla sua intensa concentrazione e sulla sua giovinezza da ottantenne. Si tratta di uno scandalo di cui non conosciamo ancora tutte le dimensioni.
- Trump ha ottenuto una massiccia espansione della base del Partito Repubblicano. Non solo si è assicurato il sostegno dei bianchi (ha avuto i voti della stragrande maggioranza dei maschi bianchi e della maggioranza delle donne bianche - gareggiando contro una donnadi), ma ha attirato anche a sé le persone di colore. Non solo Trump ha aumentato la sua popolarità negli stati rossi, ovvero gli stati garantiti dal candidato repubblicano, ovvero gli stati rurali e le loro regioni, e le aree agricole, cioè la maggior parte del Paese, ma ha anche aumentato la sua popolarità tra i neri e gli ispanici, soprattutto maschi: Ha ottenuto il 55% dei voti dei maschi latini e il 20% dei maschi neri. Sono percentuali sorprendenti, e nessun presidente repubblicano lo ha mai superato, nemmeno George Bush, che ha ricevuto più voti ispanici degli altri candidati presidente repubblicani. Anche tra le donne ispaniche, Trump ha ottenuto i risultati migliori.
- Harris non è riuscita a formulare un programma che fosse facile da spiegare o presentare al pubblico. Il motivo del fallimento è dovuto alla pigrizia e all'incapacità di Harris di comprendere le questioni di politica pubblica. È una candidata che può parlare solo in termini generali. Naturalmente anche Trump parla solo in termini generali, ma almeno può parlare spontaneamente e con concetti facili da comprendere per l’elettore.
- C’è ribellione negli USA contro il programma culturale liberale. I liberali USA insistono nel diffondere una posizione sul femminismo e sui diritti dei gay e dei transgender, e nel rendere questa posizione uno standard morale. C’è un grande rifiuto negli USA contro questa posizione, che offende i sentimenti morali e religiosi di milioni di persone, e Trump è l’espressione di queste ribellioni. La questione dell’aborto, ad esempio, è diventata un argomento più importante per i liberali rispetto al diritto delle donne a lavorare e vivere con dignità, altrettanto importante quanto la questione del diritto all’aborto. Uno dei motivi del calo della percentuale del sostegno ispanico al Partito Democratico, dal 65% circa dell’era Obama, alla metà di queste elezioni, è dovuto all’avversione di questa comunità per le questioni “sociali-culturali”.
- La politica estera non è mai un fattore determinante del comportamento elettorale americano. I temi che preoccupano gli americani, secondo gli exit poll sono l'economia, l'istruzione, gli immigrati, la salute e il diritto all’aborto. In queste elezioni è emerso un elemento nuovo: la tenuta dello stesso sistema democratico. Kamala e il Partito Democratico non sono riusciti a convincere gli elettori che Trump è un fascista, forse perché il fascismo tra i fan di Trump non è un insulto. Il tema della politica estera ha catturato l’attenzione solo di circa il 4% degli elettori. Questo elemento ha avuto influenza nello stato del Michigan, dove si trova la comunità araba (per lo più libanese meridionale e yemenita). La questione del genocidio ha influenzato i risultati negativi del Partito Democratico in più di uno stato. Dobbiamo memorizzare questo numero: il 68% della base del Partito Democratico ritiene che gli USA siano troppo attaccati a Israele. Vuole cioè ridurre il sostegno USA a Israele. Il fanatismo USA nel sostenere la guerra israeliana di sterminio ha allontanato molti giovani progressisti dal Partito Democratico e gli è costato voti, oppure ha convinto un certo numero di giovani della preferenza di restare a casa perché il candidato non merita il loro sostegno. D’altro canto, l’81% dei repubblicani ritiene che il sostegno americano a Israele non sia abbastanza forte. Cioè, l’attuale amministrazione democratica rappresenta la base del Partito repubblicano più che la base del Partito democratico. La politica estera non influenza il comportamento elettorale, ma in un certo numero di stati può influenzare a favore di questo o quel candidato negli stati indecisi.
- L'inflazione e i prezzi dei beni di prima necessità delle famiglie hanno influenzato il comportamento di voto. C'è un enorme aumento dei prezzi, e il pubblico votante di solito preferisce il Partito Repubblicano al Partito Democratico nella gestione dell'economia, soprattutto quando l'attuale amministrazione non è stata in grado di migliorare la situazione economica.
- La democrazia americana sta diventando sempre più fragile a causa della mancanza di fiducia nell’integrità del processo elettorale e a causa della profonda divisione nella società americana. Lo scambio di calunnie e insulti tra i candidati non fa ben sperare per una coesistenza pacifica tra i due partiti nei prossimi anni. Non possiamo prevedere cosa sarebbe successo se Trump fosse caduto alle elezioni. Abbiamo visto l’ultima volta le scene dell’assalto al Congresso e questa scena avrebbe potuto ripetersi quest’anno.
- Il sistema elettorale presidenziale è sterile e inadatto al futuro. In primo luogo, è necessario unificare gli standard di voto e il conteggio dei voti in tutti gli stati in modo che la farsa delle elezioni del 2000 non si ripeta. Anche il sistema dei collegi elettorali è malsano, soprattutto perché le elezioni si concentrano ora su alcuni stati indecisi. Se 48 stati adottassero un sistema proporzionale nella distribuzione dei voti elettorali, come nel caso del Maine e del Nebraska, si potrebbe creare un sistema più giusto e un sistema che aumenterebbe i tassi di voto. Non è giusto che chi ottiene il 40% dei voti dello Stato vinca tutti i voti elettorali dello Stato, anche se il concorrente riceve il 39% dei voti.
- La democrazia nei paesi occidentali è incompleta. Trump è stato condannato per un reato minore e rischia di essere perseguito in casi federali e statali, ma non riceverà una sanzione e non sarà perseguito (il Dipartimento di Giustizia ha appena annunciato la fine del procedimento giudiziario contro Trump nei casi federali). La giustizia non si applica mai allo stesso modo con tutti. La consuetudine americana dice che il Dipartimento di Giustizia non persegue un presidente attuale o precedente. Alcune delle accuse contro Trump portano a una pena detentiva. In Israele, la farsa è maggiore: ci sono molteplici casi di corruzione che perseguono Netanyahu, e la magistratura non ha osato perseguirlo, processarlo o emettere una sentenza contro di lui. Una volta ha lasciato la corte contestando le parole del giudice. Ma Israele è un "mostro democratico" che si applica agli ebrei, non al modo uguale per tutti.
Un amico arabo qui ha commentato le elezioni americane dicendo che l’impatto delle elezioni americane sugli arabi è molto maggiore dell’impatto delle elezioni che si svolgono nei paesi arabi, ad eccezione del Libano. Il presidente USA, grazie alle sue forze armate e alla sua autorità internazionale, è il presidente del pianeta.
Questo è il motivo per cui tutti i paesi seguono da vicino i risultati delle elezioni USA perché avranno effetti sui propri cittadini. Per gli arabi il paragone tra questo o quel candidato è un paragone tra il numero di bombe che cadranno sulla testa dei popoli arabi e musulmani.
https://al-akhbar.com/Opinion/387391
https://t.me/Eyeonpalestine2/3709