Note e Comunicati Stampa

Ricerca su Saccharomyces può salvare le Piante Antrachinoniche

Il lievito di birra ( Saccharomyces cerevisiae), è un organismo unicellulare il cui Dna, ha molte analogie con le cellule di mammifero. Per questo è un ottimo modello di laboratorio, per effettuare una molteplicità di esperimenti nel campo della biomedicina e poter far luce su diversi meccanismi cellulari umani.

Prendendo proprio a modello questo microrganismo, siamo riusciti a dimostrare il diverso meccanismo d'azione di singole molecole di Idrossiantraceni rispetto all'intero fitocomplesso ( l'intero pool di molecole della droga vegetale utilizzata) di un estratto di piante del genere Aloe, queste molecole derivano dall antracene molecola planare che fa parte degli idrocarburi policiclici aromatici Ipa e considerata potenzialmente cancerogena proprio per la sua forma in grado di intercalarsi al Dna e provocare mutazioni tali da sviluppare formazioni cancerogene!

Il nostro studio pubblicato sul sito Zenodo e OpenAire gestito dal CERN, ha dimostrato che singole molecole di Aloina e Aloe Emodina possono provocare una alterazione in Saccharomyces nell'attività nucleare che si tramuta in una attività mitotica molto più marcata rispetto a cellule di controllo.

Di contro in Saccharomyces dove le cellule sono state esposte all'intero fitocomplesso, l'attività mitotica era pressoché normale o stazionaria!

Questo sta a dimostrare che le molecole in piante antrachinoniche come Aloe, Cascara,Senna, Rabarbaro si influenzano e manifestano proprietà biochimiche diverse se si vengono a trovare isolate o nell'estratto!

ulteriori studi con questo microrganismo potrebbe spiegare molti risolvere molti dubbi di presunti effetti tossici di vari estratti vegetali non che spiegare vari meccanismi di formazione di processi cancerogeni e genotossici.

Paolo Pelini

Professione

Erbochimico

Ricerca Farmacognostica e Citotossicologica Estratti Vegetali

Cytotoxicology Research Italy Ricerca Citotossicologica Microbiologica Estratti Vegetali

Roma

paolo.pelini@gmail.com

http://www.paolopelinierbochimico.it


PELINI, Non è affatto vero che l'aloe provochi il cancro come vuole far credere l'europa la Scienza lo dimostra

La mia lettera alla stampa:

"Alla Cortese Attenzione della Stampa .

Mi chiamo Paolo Pelini sono un Erbochimico, professionista esperto nella Ricerca Farmacognostica di Estratti Vegetali di Piante Officinali, Ricerche sul Microbiota di Piante Officinali e Consulente Scientifico.

Vorrei chiedere gentilmente la pubblicazione della seguente lettera sulla vostra testata perché la ritengo importante per fare la dovuta chiarezza sulla questione sollevata dall'Unione Europea in merito alle piante antrachinoniche come l' Aloe ed altre che per motivazioni economico politiche e non scientifiche alcuni paesi europei hanno voluto mettere sotto inchiesta collegando L'Aloe e altre Piante Antrachinoniche come Senna, Frangula, Rabarbaro ecc.. al Cancro e a fenomeni Genotossici.

A seguito di numerose telefonate da parte di aziende agricole, Erboristiche ecc.. che ho ricevuto, preoccupate per la situazione che mette in grave difficoltà non solo il settore salutistico ma anche produttivo ho deciso di fare chiarezza e di interessare le istituzioni oltre che a svolgere le dovute sperimentazioni, infatti,

non vi è infatti nessuna prova scientifica della genotossicità e cancerogenicità dei prodotti idrossiantracenici,

come erroneamente riportato nella relazione di carattere puramente bibliografico e non scientifico sperimentale come invece vorrebbe il caso in questione, da parte dell'EFSA European Food Safety Authority, inoltre i test come quello di Test Ames e SOS non sono attendibili né predittivi nei confronti della genotossicità e tantomeno della cancerogenicità in quanto è stato utilizzato un modello biologico batteri (Salmonella typhimurium) non equiparabile biologicamente né geneticamente alla complessità di un organismo eucariote.

Inoltre da quello che si evince dalla relazione del suddetto ente gli studi presi in considerazione non sono stati svolti a regola d'arte nel metodo in quanto nei terreni di coltura utilizzati viene la mancanza di enzimi p450 che dovevano essere addizionati al terreno mediante estratto di fegato di ratto (S9) per simulare l'azione biochimica e la modificazione delle molecole idrossiantracenici rendendole eventualmente cancerogene o comunque mutagene, oltre che per stessa dichiarazione dell'Efsa altri test ad esempio di ripartizione del danno del DNA SOS,quest'ultimo nomn validato per la genotossicità.

L'altro punto debole dell'intero lavoro condotto dall'ente e dalla commissione giudicatrice dell'europa è stalo il voler considerare studi riferiti a singole molecole quali Aloe Emodina, ed Emodina e non svolgere uno studio ex novo su l'intero fitocomplesso (insieme delle molecole dell'estratto) che come sa chiunque abbia studiato fitochimica ha proprietà diversi e una azione fisiologica diversa rispetto alle singole molecole perché esse si influenzano a vicenda

La mancanza di questi requisiti rende i test in vitro assolutamente inaffidabili e mancanti dei requisiti per poter dichiarare i derivati idrossiantracenici a mio avviso pericolosi per la salute.

Inoltre, la giustificazione che asserisce qualcuno per avallare l'idea di voler eliminare le piante antrachinoniche come l'aloe perché potenzialmente tossiche in quanto contengono derivati idrossiantracenici non trova alcun fondamento, dato che basterebbe stabilire una dose minima di antrachinoni consentita e inserire in farmacopea i relativi metodi analitici come HPLC, Spettrofotometria e il più banale ma il più accessibile alle aziende come il test Colorimetrico per individuare negli estratti tale percentuale, per concludere la gravità della decisione non si capisce perchè se vi era un reale pericolo di Genotossicità non si siano vietate da subito ma messe solo in osservazione altre piante antrachinoniche con un contenuto ben più elevato di Idrossiantracenici HAD come Frangola,Rabarbaro,Senna ,Cascara, la motivazione come ho già detto è puramente economico politica da parte di paesi del blocco Nord Europeo.

Nei giorni scorsi ho inviato una mia relazione Tecnico-Scientifica ai Ministeri della Salute e del MIPAAF (Con il quale ho già avuto modo di discutere la mia relazione tecnico-scientifica con alcuni funzionari) oltre che alle Commissioni Competenti di Camera e Senato e inoltre a breve invierò i dati di una mia ricerca che smentisce L'Europa su questo argomento Perché i miei studi in vitro dimostrano che seppur le singole molecole come aloemodina e emodina portino a un'attività cellulare e in particolare del nucleo molto importante le stesse molecole in fitocomplesso non sembrano portare tale effetto in un organismo modello che ho testato! Ciò di fatto conferma quanto ho detto che le singole molecole e il fitocomplesso hanno un'azione ben diversa e che nella relazione della agenzia Efsa andava considerato il fitocomplesso dell'estratto e non la singola molecola.

Cordiali Saluti

Paolo Pelini

Professione

Erbochimico

Consulenza e Ricerca Controllo Qualità e Valutazione Farmacognostica degli Estratti Vegetali di Piante Officinali, Microalghe e Gemmoderivati e Ricerche Microbiota Piante Officinali

Studio Erbochimico di Consulenza e Ricerca Scientifica Pelini

Roma - Italia

E-mail: paolo.pelini@gmail.com

http://www.paolopelinierbochimico.it




NOTE: 30/05/2021- Sulla questione delle Piante Antrachinoniche e la presuntà correlazione tra i Derivati HAD e alcune forme di cancro, ho presentato la mia relazione Tecnico-Scientifica alle Commissioni 9°,12°14° del Senato e ai Ministeri della Salite e delle Politiche Agricole e Forestali che dimostra senza ombra di dubbio l'inconsistenza rivoltà da parte dell'Europa contro queste molecole e contro le piante di Aloe, Frangula,Cascara e Senna.

Resto a disposizione delle istituzioni per dare la mia consulenza scientifica su queste e su qualunque tematica concernente la mia Professione.

Paolo Pelini Professione Erbochimico

Ricerca e Consulenza Scientifica Farmacognostica su Estratti Vegetali e Ricerche sul Microbiota di Piante Officinali