SAN GIOVANNI - TRA STORIA E TRADIZIONI
Fabriano ha il privilegio di avere come santo patrono Giovanni il Battista, definito da Gesù “il più grande tra i nati da donna”.
Oltre alla Beata Vergine Maria, è l’unico santo di cui la Chiesa Cattolica celebra sia la nascita terrena, il 24 giugno, sia il martirio, il 29 agosto.
San Giovanni, l’ultimo dei grandi profeti del Vecchio Testamento, predicava la conversione e l’amore del prossimo affermando la vicinanza del regno dei cieli. Al centro è raffigurato il Battesimo di Cristo nelle acque del Giordano, immagine contenuta simbolicamente in una conchiglia. In alto a destra troviamo anche la colomba dello Spirito Santo.
Il culto per il Battista si diffuse dopo il suo martirio sia in Oriente che in Occidente e ovunque in suo onore furono edificati battisteri e chiese.
La texture riprodotta sullo sfondo è liberamente ispirata al Nodo di San Giovanni, un simbolo molto antico di origini nordiche, che dopo l’avvento del Cristianesimo è stato associato alla figura del Santo.
Alcuni storici come il Marcoaldi, lo Scevolini e il Castrica ritengono che il Santo precursore sia stato eletto protettore di Fabriano nel 1378, per volontà della famiglia Chiavelli, i quali sotto la guida del valoroso Guido, proprio la notte tra il 23 e il 24 giugno, riconquistarono la città.
San Giovanni può essere considerato il simbolo della libertà della popolazione fabrianese dall’autorità di Camerino, un patrono voluto dal popolo con la forza della devozione. Nel 1452, secondo il libro delle Riformanze del Comune di Fabriano, vennero eletti quattro deputati per «honorare la festa di San Giovanni Battista” e «fu risoluto che si facesse la vigilia con una processione con portare delli lumi» presso la la Chiesa matrice di San Venanzio, di cui è riprodotta l’edicola esterna dell’abside.
Nei giorni che precedevano e seguivano i festeggiamenti definiti ufficiali era consuetudine, cospargere le strade e le piazze di fiori, da gettare soprattutto in occasione della solenne processione; da bambini vestiti da angioletti o da san Giovannini.
La devozione del popolo fabrianese per San Giovanni è testimoniata anche dal “piccolo”, una moneta coniata dalla zecca fabrianese, che raffigura una croce con all’intorno la scritta “S. IOVANNOS”.