Premessa

di Valerio Grosso

Lo scopo di questa pubblicazione non è quello di scrivere un libro di storia nazionale o internazionale, ma quello di mostrare ai lettori della nuova e vecchia generazione, la realtà del nostro territorio nel corso del novecento.

La pubblicazione raccoglie fatti tratti da documenti scritti e fatti tratti dalla tradizione orale.

Nel corso del ventesimo secolo abbiamo assistito alla decadenza di classi sociali come la nobiltà e la borghesia terriera. Possedere una terra non è più fonte di potere e ricchezza, bensì di fastidi e tasse da pagare; la società da aristocratica diventa prima borghese e poi di massa. L'emigrazione, come fu per i nostri antenati, non è più il simbolo di libertà e di progresso. La maggior parte della popolazione è alfabetizzata. La televisione porta nelle case un mondo in continua trasformazione. Le nuove generazioni, quelle cresciute nel dopoguerra, hanno potuto usufruire in Italia e all'estero del progresso come non era mai successo prima. Hanno potuto accedere allo studio, sono cresciuti in un periodo di relativa stabilità e pace. Essi, anche lontano da Casaletto, hanno saputo integrarsi senza problemi in società più evolute e dinamiche, cercando tuttora di inserire in queste i loro figli e familiari nei modi che i tempi impongono.

La nostra società, alienata e indifferente a causa dell’influenza delle nuove tecnologie, è macchiata dall’assenza di dialogo nelle famiglie; è svanita la volontà di tramandare il culto della storia e della tradizione.

Tutto ciò mi ha portato a conservare dati, raccogliere informazioni e infine scrivere delle pagine a cui in futuro chiunque possa attingere per conoscere la vita del nostro piccolo, Grande paese.

Esistono pochi documenti che trattano la storia di Casaletto Spartano: alcuni racconti a puntate del dott. Corrado Napoli sul bollettino “Le Rocche” e un memoriale del 1931 redatto dall’Avv. Francesco Polito De Rosa per la ripartizione dei demani.