Una "festa" quotidiana

8 marzo 2022

InseCome ben sappiamo questo mese, precisamente l’8 Marzo, è stata una giornata “speciale”, dedicata alla "Festa" della Donna.

Pioggia di mimose a catinelle e dediche affettuose per tutte, o forse no.

Infatti a condizione della donna a livello globale, in alcuni paesi è ancora una condizione di inferiorità e discriminazione. Proprio per questo, per evidenziare quanto ci sia ancora da fare per migliorare e superare i pregiudizi che impediscono il raggiungimento della parità di genere, nel nostro Istituto istituto abbiamo deciso di celebrare la giornata in modo unitario e significativo.

Tutte le studentesse della scuola, infatti, sono state invitate a riunirsi in orario scolastico per confrontarsi circa la tematica, su cosa vuol dire essere donna nella realtà degli anni nostri e , all’interno di un ambiente ritenuto da sempre maschile come quello di un Istituto tecnico industriale.

Disparità, forme di mancanza di rispetto per la propria identità, arretratezza culturale e timore sono alcuni dei vissuti emersi dall’incontro, e rappresentano anche gli ostacoli che vorremmo superare nella nostra quotidianità. Giusto è celebrare la donna senza dimenticare , però, il fatto che molte donne soffrono ancora a causa della mancanza di diritti e che solo con la solidarietà e l’aiuto da parte della società e delle istituzioni può far uscire molte donne da una condizione di disparità.

In quanto alunne, donne, parte attiva della società, abbiamo collettivamente deciso di proporre per l’8 Marzo la lettura contemporanea a tutto l’istituto storie e testimonianze,, alcune più lontane da noi, altre legate alla nostra esperienza personale, all’inizio di ciascuna ora. Queste narrazioni hanno lasciato alcuni interrogativi aperti, al fine di suscitare un dibattito, un confronto, una riflessione all’interno di ciascuna classe.

Abbiamo così voluto rappresentare chiunque si senta discriminato o bisognoso di certezze e sicurezze, comunicando con l’uso delle parole e della voce per giungere direttamente alla coscienza di ciascuno. Personalmente l’aspetto migliore è stato costruire il tutto insieme, in nome di tutte, all’unisono. Dall’ITIS Delpozzo richiediamo quindi azioni concrete da parte della società civile e delle istituzioni per raggiungere una vera parità di genere, in modo tale che sia l’8 marzo tutto l’anno.


Martina Dho