Le signore della musica italiana
Giovanni Ballerini 23 novembre 2025
Mi sono accorto che nel mio lavoro avevo trascurato le voci femminili, in particolare quelle di alcune cantanti che non potevano stare insieme ai cantautori, essendo prevalentemente interpreti, ma che avevano comunque ricoperto un ruolo importante nell'universo della musica leggera italiana.
Non me ne vogliano le numerose escluse: Marcella Bella, Orietta Berti, Caterina Caselli, Dalila, Rita Pavone, Iva Zanicchi ecc. ma ho dovuto fare una scelta che ovviamente resta legata ai miei gusti personali.
Sono sei donne ormai avanti negli anni (o scomparse) e nelle foto scelte ho volute ricordarle nel pieno della loro bellezza.
Si invitano i più giovani a sentire le bellissime canzoni che seguono, nate senza video che influenza comunque l'ascoltatore, concentrandosi esclusivamente sulla voce e la musica.
Ascolti consigliati:
Loredana Bertè - Fiabe, Meglio libera, Sei bellissima, Dedicato, Ninna nanna, E la luna bussò, Non sono una signora, In alto mare, Per i tuoi occhi, Stiamo come stiamo..
Mia Martini - Piccolo uomo, Inno, Minuetto, Almeno tu nell'universo, La nevicata del '56, E non finisce mica il cielo, Gli uomini non cambiano, Quante volte e Stiamo come stiamo..
Milva - Tango italiano, La cumparsita, Alexander Platz, Poggibonsi, Milord, Canzone, Dicono di me, La rossa, La filanda.
Mina - Se telefonando, L'immensità, Amor mio, Città vuota, Mi sei scoppiato entro il cuore, Parole parole, E se domani, Grande, grande, grande, Se tu non fossi qui, E' l'uomo per me, L'importante è finire, Ancora ancora ancora, Anche un uomo, Questione di feeling.
Patty Pravo - Bambola, Poesia, Ragazzo triste, Il paradiso, E dimmi che non vuoi morire, Pensiero stupendo, Pazza idea.
Ornella Vanoni - Casa bianca, Eternità, La musica è finita, Domani è un altro giorno, L'appuntamento, E così per non morire, Questa notte c'è, Tristezza, Eternità, E penso a te, Vorrei darti, La voglia di sognare, Samba della rosa, La voglia, la pazzia.
Biografie
Vince due Festivalbar consecutivamente, nel 1972 con Piccolo uomo e nel 1973 con Minuetto. Nel 1977 rappresenta l’Italia all'Eurovision Song Contest con la canzone Libera. Nel 1982 partecipa al Festival di Sanremo con E non finisce mica il cielo, scritta per lei da Ivano Fossati, che riceve il Premio della Critica, che viene istituito proprio per questa sua interpretazione.
Nel 1989 presenta a Sanremo Almeno tu nell'universo che la riporta al grande successo suscitando gli entusiasmi del pubblico e le vale per la seconda volta il Premio della Critica. Nel 1990, al Festival di Sanremo, con La nevicata del '56 riceve ancora una volta il Premio della Critica. Nel 1992 è di nuovo in gara al Festival con un altro dei suoi maggiori successi, Gli uomini non cambiano, su testo di Giancarlo Bigazzi e Beppe Dati e si classifica al secondo posto. Tale risultato le consente nuovamente di rappresentare l'Italia con il brano Rapsodia all'Eurofestival che si svolge in Svezia. A Sanremo del 1993 le sorelle presentano insieme Stiamo come stiamo ma le tensioni tra le due Bertè penalizzano il risultato; comunque Stiamo come stiamo rappresenta al meglio il disagio nei nostri tempi.
Cantante e attrice teatrale italiana. È stata una delle protagoniste della musica italiana negli anni sessanta e settanta; popolare anche all’estero, ha venduto oltre 80 milioni di dischi in tutto il mondo. Ha lavorato anche nel mondo del teatro impegnato insieme a Giorgio Strehler specializzandosi nel repertorio brechtiano diventandone una apprezzata interprete a livello internazionale.
Nota come la pantera di Goro o La Rossa per il colore dei suoi capelli aveva una voce da contralto. Comincia ad esibirsi giovanissima e già nel 1961 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Il mare nel cassetto, classificandosi al terzo posto. Negli anni dopo i successi di: Tango italiano, Blue spanish eyes, Canzone e Aveva un cuore grande. Seguono altre partecipazioni al Festival, a Canzonissima e agli eventi musicali di maggior prestigio sempre con buone performance. Importanti collaborazioni con Ennio Morricone, Luciano Berio, Astor Piazzolla, Mikīs Theodōrakīs, Vangelis, Giancarlo Bigazzi, Massimo Bubola, Enzo Jannacci, Franco Battiato, Giusto Pio, Antonello Venditti, Riccardo Cocciante, Raf, Paolo Conte e Bruno Lauzi.
Cantante, produttrice discografica e conduttrice televisiva è considerata una delle più grandi interpreti della musica pop italiana, nota per le qualità vocali e per essere stata protagonista negli anni sessanta e settanta in numerosi spettacoli televisivi della Rai. Con oltre 150 milioni di album venduti, è l'artista musicale italiana con più dischi venduti nel mondo. Nel 1958 i primi passi con il gruppo Happy Boys nei locali lombardi fino al debutto televisivo con il nome di Baby Gate nel 1959 alla trasmissione Lascia o raddoppia? condotta da Mike Bongiorno, con il brano Nessuno. In quegli anni si stanno affermando giovani cantanti, come Adriano Celentano, Tony Dallara, Giorgio Gaber, Betty Curtis, Joe Sentieri, Little Tony e altri, che propongono in italiano il rock and roll, genere nuovo proveniente dagli Stati Uniti. Nel 1959 partecipa anche a Canzonissima e ottiene i primi riconoscimenti: il "Juke Box d'oro" e il "Microfono d'oro".
Nel 1960, con Tintarella di luna, Mina raggiunge la prima posizione in hit-parade: il brano ottiene un grande successo anche all'estero e e viene inserito nei film Urlatori alla sbarra e Juke box - Urli d'amore, tra i primi esempi di musicarelli. In quegli anni le viene attribuito il soprannome "La tigre di Cremona". Nel 1960 partecipa anche al Festival di Sanremo con il brano Non sei felice in doppia esecuzione con Betty Curtis e Teddy Reno. Sempre nello stesso anno esce Il cielo in una stanza, brano scritto da Gino Paoli e arrangiato da Tony De Vita, che diventa il 45 giri più venduto dell'anno, sfiorando nel tempo i 2 milioni di copie vendute. Dello stesso periodo è anche Una zebra a pois: Mina riesce a coniugare i ruoli di urlatrice scanzonata e di interprete sensibile della canzone d'autore. Interpreta se stessa nel film Appuntamento ad Ischia, con Domenico Modugno, dove canta i suoi ultimi successi. Nel 1961 si presenta di nuovo al Festival di Sanremo con Io amo tu ami e Le mille bolle blu; arriva in finale con entrambe le canzoni e si classifica al quarto posto con Io amo tu ami e al quinto con Le mille bolle blu. Mina rimane delusa del risultato e promette (e mantiene) che non parteciperà più a gare canore. Indipendentemente dal piazzamento in classifica il brano Le mille bolle blu riscuote un notevole successo di vendite e di ascolti. In quegli anni si esibisce anche all’estero, Spagna, Francia, Austria e a Vienna registra col maestro Werner Scharfenberger Wenn du an Wunder glaubst (versione tedesca de Il cielo in una stanza) e Heißer Sand, primo di una lunga serie di brani scritti per lei proprio dal maestro. Sempre a Vienna, Mina registra un varietà televisivo incentrato su di lei insieme ad uno dei più popolari cantanti tedeschi dell'epoca, Peter Kraus, del quale Mina interpreta per l'occasione alcuni brani. Il 12 marzo 1962 appare anche alla tv tedesca nel programma Herzlichst Ihr Peter Kraus, dove presenta Heißer Sand che si attesta al primo posto delle classifiche tedesche; il successo di Heißer Sand porta alla realizzazione di numerose altre incisioni per il mercato tedesco. Nello stesso anno recita come attrice nel film Appuntamento in Riviera , con Tony Renis, dove Mina canta alcune sue canzoni. Nel settembre 1964 Mina si esibisce per la prima volta in Canada grazie al cantante fiorentino Narciso Parigi.
Nel 1965 il 45 giri Un anno d'amore / E se domani resta in classifica per tredici settimane consecutive al numero 1 dell'hit-parade, grazie all'accoppiata su un unico supporto di due delle sue canzoni più apprezzate. In settembre segue il 45 giri che comprende le canzoni Io sono quel che sono e Tu farai, presentate nel programma TV Il macchiettaro. Lo stesso anno Mina ritorna in TV come conduttrice di Studio Uno: la formula è quella già utilizzata e in ogni puntata Mina esegue brani del proprio repertorio come Brava, che evidenzia le sue doti di agilità ed estensione vocale e fantasie musicali a tema ad esempio tratte dall'ultimo Festival di Sanremo. Nella rubrica L'uomo per me, Mina ospita Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Totò, Walter Chiari, Alberto Sordi, Amedeo Nazzari, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Enrico Maria Salerno, Peppino De Filippo, Adriano Celentano, Rossano Brazzi, duettando e interpretando divertenti sketch riproposti poi dalla RAI in altre occasioni. Partecipa anche a due puntate de La prova del nove di cui canta per la sigla finale Ora o mai più, ennesimo 45 giri che raggiunge i vertici della hit-parade. Viene anche incluso come brano d'apertura nella raccolta Mina & Gaber: un'ora con loro, realizzata dalla Ri-Fi casa discografica di entrambi. Nel 1966 Mina viene riconfermata come conduttrice di Studio Uno ma rifiuta l’impegno per dodici puntate pertanto la trasmissione viene divisa in quattro cicli di cinque puntate ciascuno, affidati a una primadonna diversa. Nei primi tre appaiono Sandra Milo, Ornella Vanoni e Rita Pavone; nell'ultimo è la volta di Mina. L'accoglienza è talmente entusiastica che si decide per i programmi successivi di scegliere unicamente Mina. Anche in questa nuova edizione di Studio Uno, Mina lancia le sue più recenti incisioni tra cui la celebre Se telefonando, scritta da Maurizio Costanzo e Ghigo De Chiara su musica di Ennio Morricone. Stranamente Se telefonando si fermerà all'ottavo posto in classifica, dove rimase per venti settimane, diventando però nel tempo una delle canzoni italiane più note in assoluto. Nel febbraio 1967 pubblica un altro 45 giri con due canzoni in gara al Festival di Sanremo: sul lato A L'immensità, grande successo di Don Backy e Johnny Dorelli, sul lato B Canta ragazzina, brano non fortunato cantato da Bobby Solo e Connie Francis. In aprile inizia Sabato sera, riedizione di Studio Uno, sempre sotto la direzione di Antonello Falqui che vuole Mina come "padrona di casa". Unica la parentesi musicale in cui Mina si esibisce con Severino Gazzelloni nella Fuga a due voci in do minore di Bach. Inoltre invita i quattro presentatori più popolari della TV italiana di allora, Mike Bongiorno, Corrado, Enzo Tortora e Pippo Baudo a cantare con lei una parodia del brano Quando dico che ti amo. La banda, grande successo dell'estate 1967, sarà l'ultimo singolo inciso per la Ri-Fi. Desiderosa di una propria autonomia artistica e progettuale, il 1º dicembre 1967 Mina fonda insieme al padre, a Lugano, la casa discografica PDU su cui ha inciso tutti i suoi lavori successivi. Per festeggiare i dieci anni di carriera, il 14 aprile 1968 registra il suo primo album dal vivo alla Bussola di Marina di Pietrasanta. Il locale in cui Mina esordì è indissolubilmente legato alla cantante, che negli anni vi si è esibita ripetutamente, riscuotendo sempre le maggiori attenzioni da parte di pubblico e stampa. Nel 1968 ripropone La voce del silenzio, brano composto dal maestro Elio Isola e presentato a Sanremo '68 da Tony Del Monaco e Dionne Warwick, che diviene grazie all’interpretazione di Mina uno dei grandi classici della musica italiana. Nel mese di luglio partecipa per la prima volta alla trasmissione Senza rete, programma registrato all'Auditorium Rai di Napoli, in cui canta una selezione dei suoi grandi successi, unitamente ad altri brani da lei recentemente incisi. Nel 1969, Mina pubblica l'ultimo 45 giri "sanremese" della sua discografia (Ma che freddo fa/Un'ora fa). A giugno Mina registra una seconda puntata di Senza rete, affiancata ancora una volta da Giorgio Gaber dove presenta l'ultimo 45 giri, Non credere, che rimane per tutta la stagione estiva ai vertici dell'hit-parade, rivelandosi uno dei grandissimi successi dell'anno con oltre 600 000 copie vendute. Nel 1971 Mina sceglie come arrangiatore e direttore d'orchestra Pino Presti, da tempo suo bassista. Diverrà il suo inseparabile arrangiatore e collaboratore musicale e lavorerà con lei fino agli ultimi concerti del 1978. Il frutto della nuova collaborazione è immediato: i successi Grande grande grande (1972) ed E poi... (1973), che raggiungono la posizione numero 1 in Hit Parade, mantenendola saldamente per più settimane. Nel 1972 è nuovamente protagonista a Teatro 10 con Alberto Lupo,[ con cui canta, in un'interpretazione divenuta celebre, la sigla finale Parole parole, un'altra sua grande hit, contenutanell’album Cinquemilaquarantatre. D'estate è di nuovo alla Bussola di Bernardini, a Le Focette, dove tiene una serie di concerti, documentati da un disco e da uno "special" televisivo della Rai. L'addio alle scene avviene nel 1974 con la partecipazione allo show televisivo, Milleluci, condotto insieme a Raffaella Carrà. Nel 1975 Mina incide un brano considerato a tutt'oggi tra i più rappresentativi della sua discografia: L'importante è finire. Quando viene pubblicato ha la "vita difficile", a causa del testo scritto da Cristiano Malgioglio, ritenuto troppo osé dai dirigenti della Rai che lo censurano per qualche tempo. La sigla finale del programma Mille e una luce (estate 1978), in cui Mina canta Ancora ancora ancora, sempre con testo di Malgioglio, in modo particolarmente sensuale, provoca di nuovo l'intervento della censura; questa è la sua ultima apparizione televisiva. Gli ultimi suoi concerti si tengono in estate a Bussoladomani, in Versilia, e sono ridotti di numero a causa di una infezione polmonare che affligge la cantante. Nonostante il ritiro dalle scene molte delle sue canzoni divengono comunque grandi successi come Anche un uomo, Morirò per te, Questione di feeling in duetto con Riccardo Cocciante; Via di qua con Fausto Leali e altre. Non ultimo il disco Mina Celentano, realizzato nel 1998 con Adriano Celentano, campione di vendite
Nella sua carriera ha attraversato varie fasi musicali, reinventando la propria immagine e la propria musica: da esponente del beat a interprete della canzone d'autore, sperimentatrice del pop rock nelle sue varie declinazioni fino a Biafra (1976) che presenta tracce funky e new wave.
Il timbro della voce basso e sensuale, le provocazioni e gli eccessi l'hanno resa un'icona di trasgressione, che ha contribuito all'evoluzione de canoni legati alla figura dell'interprete femminile in Italia. Le prime esibizioni nei locali veneti, nel 1966 si trasferisce a Roma, dove l'agente Alberigo Crocetta la scopre al Piper Club. Nell'autunno 1966 incideil suo primo singolo, Ragazzo triste, cover di But you're mine di Sonny & Cher tradotta da Gianni Boncompagni ed è il primo di una lunga serie di successi con canzoni a metà tra il beat e il melodico.
La romantica Se perdo te, cover di The time has come, di P. P. Arnold, cantata molto più lenta dell'originale, rimane un classico del suo repertorio. In quegli anni si schiera a favore dell'aborto, del divorzio e della piena libertà sessuale per le donne. La canzone La bambola non è in linea con le sue idee ma nonostante ciò quando si esibisce al programma televisivo Canzonissima ottiene un enorme successo. Il suo album di esordio del 1969, intitolato Patty Pravo, è considerato uno dei dischi più belli della musica leggera italiana. Nella primavera del 1973 ottiene un clamoroso successo con il 45 giri Pazza idea, altro brano scritto su misura per lei che diventerà un vero e proprio classico della musica italiana, conquistando la prima posizione in classifica sia col singolo (oltre un milione di copie vendute) sia con l'omonimo album, realizzato con arrangiamenti elaborati e le migliori tecniche di registrazione dell'epoca: resterà il più venduto di tutta la sua carriera. Nei suoi album sono presenti quasi sempre cover di successi stranieri riadattati per una sua interpretazione.
Nel 1976 registra a Londra l'album Tanto, con l’arrangiamento del compositore greco Vangelis. Nello stesso anno intraprende un nuovo corso musicale denso di sperimentazioni con un Lp dal titolo Patty Pravo, in seguito ribattezzato Biafra per il disegno di copertina, che la ritrae scheletrica su sfondo nero. Alla fine del 1977 torna all ribalta con la conturbante interpretazione di Pensiero stupendo, scritta per lei da Ivano Fossati e Oscar Prudente. Nel 1984 ritorna dopo quattordici anni al Festival di Sanremo col brano autobiografico Per una bambola: la canzone si classifica decima, ma il fascino dell'esibizione le assicurano il Premio della Critica. Nel 1995 la Pravo torna in gara al Festival di Sanremo con I giorni dell'armonia, scritta da Maurizio Monti e Giovanni Ullu ma la canzone non riscuoye il succ esso sperato. Si ripresenta nel 1997 con ...e dimmi che non vuoi morire, brano scritto per lei da Vasco Rossi. Malgrado l'ottavo posto nella classifica finale, Patty Pravo riceve nuovamente il Premio della Critica Mia Martini. Questo brano la riporta in testa alle classifiche e l’album che lo contiene, Bye Bye Patty, le fa assegnare il doppio disco di platino per le oltre 300 000 copie vendute. Nel 1998 conferma il grande successo dell'anno precedente con il nuovo album Notti, guai e libertà, considerato dalla critica uno dei migliori della sua intera produzione discografica.
Cantante e attrice è una delle più significative interpreti della musica leggera italiana. Vanta collaborazioni con jazzisti di fama internazionale e con i più importanti artisti, autori e compositori italiani. Partecipa a diverse edizioni del Festival di Sanremo classificandosi al secondo posto nel 1968 con la canzone Casa bianca. Inizia la sua carriera artistica come attrice di teatro nel 1956 con Giorgio Strehler per poi incidere nel 1958 e nel 1959 i suoi primi lavori musicali: Le canzoni della malavita. Nel 1961 incide Cercami, un 45 giri di grande successo commerciale, con oltre 100 000 copie vendute. Nel 1963 compare nel film musicale "Canzoni in... bikini". Nel 1967 ottiene altri successi con le canzoni Tristezza, primo brano del repertorio brasiliano, e la sua versione di Un'ora sola ti vorrei. Nel 1969 è la volta di Una ragione di più, brano di cui scrive anche il testo. Nel 1970 Ornella partecipa ancora una volta al Festival di Sanremo con il brano Eternità, in coppia con I Camaleonti, e si classifica al quarto posto.
E' però col singolo successivo, L'appuntamento, che la cantante ottiene il suo maggiore successo di vendite rimanendo in classifica per molti mesi e vendendo 600 000 copie di dischi. Nel 1971 esce un altro gioiello, Domani è un altro giorno, versione italiana del brano The Wonders You Perform. Il brano viene presentato a Canzonissima 1971 e inserito nella colonna sonora del film La prima notte di quiete. Nel 1972 pubblica cinque singoli tra cui Parla più piano, adattamento italiano dalla colonna sonora del film Il padrino. Nel 1973 esce un altro singolo di successo, Dettagli, cover brasiliana di Roberto Carlos, tradotta da Bruno Lauzi. L'omonimo album Dettagli vende mezzo milione di copie, traguardo raggiunto anche dall’album successivo, A un certo punto. Negli anni successivi seguono La voglia di sognare e Uomo mio bambino mio. Nel 1976 realizza un album insieme a Vinícius de Moraes e Toquinho: La voglia la pazzia l'incoscienza l'allegria. L'album, interamente registrato dal vivo, ottiene un notevole successo di critica e pubblico. Il disco è una interpretazione in italiano di musiche brasiliane di bossa nova scritte da autori come Antônio Carlos Jobim e Chico Buarque. Famosissimo il brano La voglia la pazzia. Nel 1977, dalla collaborazione con i New Trolls, nasce un nuovo importante progetto discografico: si tratta del doppio album Io dentro / Io fuori, dal quale emergono successi come Ti voglio e Domani no seguiti da una lunga e fortunata serie di concerti. Nel 1978 esce l'LP Vanoni, caratterizzato da atmosfere sensuali e testi sempre più audaci: la canzone Vorrei darti esce anche su 45 giri. Spesso presente in trasmissioni televisive RAI e Mediaset partecipa all'occorrenza anche a rappresentazioni teatrali. Nuovi album escono puntualmente con frequenza almeno annuale. Nel 1985 la Vanoni partecipa alla tournée VanoniPaoli Insieme che ottiene una serie di “tutti esauriti” e dalla quale viene registrato il doppio disco live Insieme. Nel 1986 è a New York con Sergio Bardotti per registrare Ornella &...: un disco doppio con una selezione di canzoni italiane d'annata, d'autore e dell’ultimo periodo rilette in chiave jazz, con la collaborazione di massimi esponenti del genere come George Benson, Randy Brecker, Ron Carter, Gil Evans, Herbie Hancock, Lee Konitz, Herbie Mann e altri. L'album raggiunge la sesta posizione nelle classifiche di vendita. Nel 1989 torna al Festival di Sanremo con Io come farò, scritta per lei da Gino Paoli, classificandosi alla decima posizione. Tale canzone anticipa la pubblicazione dell'album Il giro del mio mondo scritto quasi del tutto da Paoli con la collaborazione di Sergio Bardotti. Per concludere segnalo l’uscita, nel 1995, dell’album Sheherazade, dove la Vanoni è autrice di otto dei dodici ritratti femminili del disco: tale lavoro è incentrato e dedicato ancora una volta alla figura femminile. L'album, arrangiato da più musicisti, è tra i più eterogenei per le atmosfere e le sonorità presenti: Per l'eternità di Mogol-Lavezzi e Rossetto e cioccolato, scritta dalla stessa Vanoni, sono i brani che diventano più popolari.