I: Ciao Matteo, quando hai deciso di dedicarti alla musica?
M: Non ricordo di aver mai preso questa decisione, ci sono nato, da piccolo cantavo in piedi sul divano le sigle dei cartoni animati, suonavo una piccola chitarra di plastica, usavo le pentole come batteria...
I: A quale età hai iniziato ad esibirti?
M: Intorno ai 14 anni, negli spettacoli all'oratorio o nelle feste estive, conservo alcune foto che adoro riguardare per rivivere quelle belle emozioni, le mani che tremano, lo stomaco che si chiude, chi non le ha mai provate non può capire.
I: A 44 anni il giorno del tuo compleanno hai pubblicato un EP con tre brani inediti, perchè proprio quella data?
M: Perchè aveva qualcosa di magico, 44 anni, il 2020, una serie di numeri doppi, non ne conosco il significato perchè non sono esperto di numerologia, ma qualcosa mi diceva che era il momento e l'ho fatto. In molti mi hanno detto che avrei dovuto farlo tanti anni fa ma io sono un tipo pigro e lascio che le cose accadano al loro momento, senza forzare.
I: Ti sei emozionato quando il tuo disco è stato pubblicato?
M: In realtà no, mi emoziono molto di più quando guardo le statistiche e scopro che ogni giorno ci sono persone che ascoltano la mia musica, la consapevolezza che qualcuno a me sconosciuto mi stia ascoltando, che le mie parole e la mia musica possano far divertire o riflettere, ecco, questo mi emoziona molto e sempre.
I: Hai pubblicato un singolo per Natale dal titolo "Playlist di Natale" è una canzone natalizia?
M: No, è una canzone di Natale ma non natalizia, parla di una persona che viene lasciata nei giorni che precedono il Natale ma diversamente dai film natalizi nei quali l'amore trionfa, in questa canzone trionfa la presa di coscienza, l'accettazione che così doveva andare e forse è meglio così.
I: A due anni di distanza dal primo EP, sempre nel giorno del tuo compleanno, hai pubblicato un nuovo lavoro, perchè "Soqquadro"?
M: La data è sempre quella del mio compleanno perchè la prima volta ha portato bene, l'album precedente ha raggiunto 1 milione di ascolti e mi ha regalato soddisfazioni che non avrei mai immaginato. "Soqquadro" nasce da una serie di riflessioni, contiene 3 brani che toccano tre temi ben definiti, raccontano degli ostacoli che troviamo nella ricerca della felicità. Questi limiti spesso arrivano dall'esterno ma ancora più spesso ce li poniamo noi stessi e questo fa si che spesso vediamo il mondo un pò a Soqquadro.
I: Prevedi di pubblicare altri singoli o altri album in futuro?
M: Mi piacerebbe molto, in realtà sto già lavorando a nuove canzoni, ma per ora sono concentrato a promuovere queste pubblicate da poco, non sono famoso per cui far conoscere i miei brani è un processo lungo e laborioso che mi assorbe molto tempo ed energia ma che allo stesso tempo mi sta dando grandi soddisfazioni.
I: Hai mai pensato di smettere?
M: Non ho mai smesso di pensarci... (ride) scherzi a parte, si, ci sono stati periodi della carriera in cui ho meditato di abbandonare la musica ma riflettendoci mi sono reso conto che a deludermi non è mai stata la musica ma le persone sbagliate che ho incontrato, quindi mi è bastato rimuoverle dal mio cammino per trovare nuovo slancio. "Musicista" è quello che sei, non quello che fai, quindi puoi smettere di suonare ma non di essere un musicista.