Ridefinire i confini dell'architettura

Nel passato l'architettura era definita dalla Triade Vitruviana.


UTILITAS: la capacità di avere un'utilità


FIRMITAS: la capacità di avere una fermezza costruttiva


VENUSTAS: la bellezza e l'eleganza


Attualmente, circa 2000 anni dopo Vitruvio, non possiamo applicare gli stessi principi all'architettura. O meglio possiamo farlo ma tenendone in considerazione altri, che si sono aggiunti con l'avanzare degli anni.


La concezione di architettura si è ampliata e ridefinita.


Possiamo dire quindi che i confini attuali dell'architettura sono molto più ampi.


Una cosa molto importante che si è modificata è il concetto di paesaggio e il rapporto che questo ha con l'architettura.

Questo può essere analizzato tramite due parametri: 

Paesaggio: è una rappresentazione estetica, condivisa collettivamente e culturalmente ma in costante evoluzione, di una parte di mondo.

Partendo da questa definizione possiamo vedere come anche la raffigurazione di paesaggio è mutata nel tempo.

Effetti del Buon Governo in campagna, 1338-1339, Sala della Pace, Palazzo Pubblico, Siena - Ambrogio  Lorenzetti

Rappresentazione di un paesaggio collinare tipico toscano.

Effetti del Buon Governo in città, 1338-1340, Sala della Pace, Palazzo Pubblico, Siena - Ambrogio Lorenzetti

Rappresentazione di un paesaggio cittadino, legato al processo di antropizzazione dell'uomo.

I paesaggi industriali attuali non riprendono le loro caratteristiche dalle rappresentazioni dei fratelli Lorenzetti, si rifanno piuttosto ad artisti moderni come Paul Klee e Piet Mondrian, riprendendo dalla loro arte una visione più schematica, geometrica ed orizzontale.

Strada principale e strade secondarie, 1929                                                       Paul Klee

Broadway Boogie Woogie, 1942-43                             Piet Mondrian

Foto aerea della zona industriale di Rotterdam

Ai giorni d'oggi il paesaggio, grazie anche alla tecnologia e all'informatica, è sempre più interattivo, mobile, cangiante. Proprio come ci dimostrano Diller+Scofidio.

DIFFERENZA TRA UTENSILE E STRUMENTO: