EN  |  PTIT

"Volume n. 36 della collana "The IT Revolution in Architecture" questo libro esplora gli spazi di ricerca che mettono insieme i processi compositivi computazionali con la coscienza verso l'ambiente, alla ricerca di una architettura per una società sostenibile basata sul fare digitale e sulla condivisione della conoscenza."

«si trattava di ottimizzare la gestione e la produzione dei processi di progettazione. Insomma, si trattava di una ottimizzazione di gestione e produzione dei processi di disegno. È stato l'inizio di una rivoluzione, (…) si iniziò a pensare che i sistemi di mo- dellazione potevano essere usati non solo per replicare, in modo più preciso, le medesime metodologie utilizzate fino ad allora, ma potevano al contrario essere concepiti come strumenti talmente potenti da modificare gli stessi processi "generativi" del progetto.»

La rivoluzione consisteva nel creare un sistema in cui la programmazione, che si pensava fosse possibile solo per gli informatici, producesse un risultato dopo l'inserimento di un dato iniziale, rendendo possibile cambiare un dato iniziale e riprodurre automaticamente il risultato. È diventato possibile modellare utilizzando formule matematiche, aprendo le porte a un mondo di infinite possibilità. Forme che prima erano difficili da modellare ora possono essere prodotte in frazioni di secondo.

L'immagine seguente mi ritrae mentre lavoro con il programma parametrico citato nel libro, Grasshopper, un plug-in per il programma di modellazione Rhinoceros. Abbiamo modellato una forma molto simile a quella dell'immagine del libro, una doppia curva, e poi abbiamo proceduto a dividerla in sottosuperfici e successivamente a sfaccettarla nella forma desiderata.

Questo metodo permette oggi di creare strutture di ogni tipo.

L'architettura si è sempre adattata alle esigenze della società e i problemi ambientali sono diventati il fulcro delle questioni architettoniche. Questo metodo permette oggi di creare strutture di ogni tipo.

«Una crescente responsabilità da parte della società umana nei confronti dell'ambiente è una grossa sfida per ogni progettista (…). I loro progetti, che si tratti di og- getti, di processi, o di edifici, devono potersi adattare all'ambiente in un modo non dissimile da quello degli organismi viventi. (…) Una "cosa" intelligente è in grado di compor- tarsi in modo performante rispetto alle situazioni ambientali e so- ciali in cui si trova. L'ambiente naturale, o artificiale, offre input. Questi dati devono essere percepiti, elaborati, compresi e devono dare origine a degli output, che sono il comportamento finale. Una "cosa" intelligente deve essere dotata di sensori in grado di percepire gli input ambientali.»

Si è capito che il processo di proiezione parametrica consente l'aggiunta di fattori variabili grazie alla sua risposta automatica. È possibile adattare l'architettura alle condizioni ambientali, come fattori variabili che influenzano il risultato.

Parliamo di facciate (intelligenti) perché è lì che questa novità è più presente; la facciata è lo strato che ricopre l'interno, un organo dell'edificio che è essenziale per il funzionamento dell'intero, come la pelle funziona in un essere vivente. Sono apparse facciate che interagiscono con i vari elementi della natura, come il vento o il sole, proteggendo l'ecosistema dell'edificio da essi o utilizzandoli a proprio favore, ad esempio per creare energia. Questa architettura interattiva viene spesso definita da altri autori come Architettura cinetica.

Trovo particolarmente interessante il contrasto tra la tecnologia, che permette di modellare e produrre infiniti risultati in modo meccanico, basandosi su formule matematiche, e che viene utilizzata per risolvere problemi architettonici, al momento ambientali, con la natura, l'ecosistema più puro e inalterato. Questa produzione tecnologica si limita a imitare la natura e la sua intrinseca capacità di adattamento e rigenerazione. Quando la biomimetica viene integrata nell'architettura, permette a una "cosa" di reagire al sole. Questo accade infinitamente spesso in natura, sia che si tratti degli occhi di un essere vivente che si adattano alla luce, sia che si tratti di un fiore che sboccia solo in presenza del sole.

Le nuove tecnologie ci hanno permesso di progettare parametricamente senza limiti, il che in realtà potrebbe significare dare vita all'architettura, trasformandola in un organismo vivente.

Brisbane Airport

Al Bahar Towers

Showroom de Graz