Il volume raccoglie una serie di riflessioni del Santo Padre sul sacerdozio.
"[..]La relazione con Dio del sacerdote, lo stare nella sua verità lo lega alla verità che è Cristo (cfr Gv 14,6). Attraverso il sacramento egli viene inserito in Cristo, entra in rapporto con il Padre attraverso il Figlio e così, approfondendo questo legame, si rende capace di rivelare al mondo la natura di questo Dio, non un Dio ignoto e terribile, ma «un Dio dal volto umano, un Dio che è amore» (Discorso 2.3.06).
In virtù del sacramento egli può entrare in contatto con l'io di Gesù e in suo nome può parlare ed agire, rappresentando al mondo questo potere d'amore attraverso cui si esplica il sacerdozio di Cristo.
Poiché egli opera in persona Christi il suo ministero si prolunga nei gesti salvifici «dello spezzare il Pane della vita e del rimettere i peccati» (Omelia 3.5.09) attraverso i quali gli è dato il potere di reintegrare l'uomo nel cuore stesso di Dio e di offrirgli la possibilità del riscatto e del perdono. Alter Christus, il sacrificio che il sacerdote celebra e l'assoluzione che dà sono fondati su questa Alterità che, mediante il sacramento, lo attraversa e ne fa «un umile strumento che rimanda a Cristo e al suo sacrificio offerto per la salvezza del mondo» (Discorso 19.3.09).
[..]Naturalmente il “sacro” al quale la consacrazione destina il sacerdote e nel quale la vita di preghiera lo mantiene, non equivale a segregazione e ad esclusione dal mondo. L'«“estrazione dal comune” – spiega il Santo Padre – significa “consegna all’insieme”» (Discorso 6.8.08) ed è un modo importante per servire i fratelli ed essere disponibile, proprio a partire da Dio, per tutti (cfr Omelia 9.4.09). Il suo ministero è interamente giocato su questa relazione che lo mette totalmente a disposizione degli uomini essendo «a disposizione del Signore nella completezza del proprio essere» (Discorso 6.8.08). In ciò, in quanto espressione di questa totalità, trova la sua ragion d'essere il suo servizio per gli altri, la sua attività e la sua cura pastorale. Questo farsi «tutto per tutti», come dice di sé san Paolo (1Cor 9,22), costituisce perciò il ritratto di ogni sacerdote e trova la sua manifestazione più evidente «nella vicinanza quotidiana e nell’attenzione per ogni persona e famiglia» (Discorso 13.5.05) che animano la sua missione e lo spingono continuamente verso la gente per rimettere al centro «l'attenzione sulla scelta di Dio... e insegnare l'amicizia con Gesù» (Discorso 7.2.08).
Sono questi solo degli spunti che ho tratto, e altri se ne potrebbero individuare, ripercorrendo alcuni testi nei quali il Santo Padre parla del sacerdozio, dove è evidente la sua principale cura di accompagnare i sacerdoti e sostenerli in un mandato non sempre facile e agevole, in un mondo che «non vuole conoscere Dio e ascoltare i suoi ministri, perché questo lo metterebbe in crisi» (Omelia 3.5.09), e che in realtà si tratta dell'avventura più necessaria e interessante per il mondo, «l’avventura di mostrare e rendere presente la pienezza di vita a cui tutti aspirano» (Omelia 1.2.08)."
[Estratto dall'introduzione]
Benedetto XVI
Pensieri sul sacerdozio
A cura di Lucio Coco
Libreria Editrice Vaticana , 2009