La sana e autentica psicologia – non quella da bancherelle di piazza – continua a consigliare di riservare a sé spazi di silenzio e di calma, tempi di riposo e di riflessione, così che emergano dal proprio intimo i valori veri di cui ognuno è dotato.
Questo piccolo libro è una “grande sinfonia”. L’autore, esperto maestro della devotio moderna, suggerisce anzitutto di attenersi alla giusta misura, che ognuno deve scoprire per sé. Ed esorta caldamente, dopo aver assolto l’“impegno” quotidiano o della vita, alla solitudine e al silenzio non solo per possedere se stessi, ma per capire quello che il prossimo veramente attende da noi. Ma poiché ogni uomo, in definitiva, ha nostalgia di Dio, ricorda ancora, come in un’ascesa lieve ma incessante nelle ultime pagine, che il silenzio è preparazione e compimento dell’incontro con Lui nel mistero sommo che è l’Eucaristia. È la medesima fede di ieri e di oggi. Stupendo: le buone cose antiche sono sempre nuove!
Dai tempi antichi, una lezione per i tempi moderni.
Segue testo di una recensione di Giovanni Basile pubblicata qui: https://www.sololibri.net/La-solitudine-e-il-silenzio-Una.html
C’è chi parla poco, chi di rado, chi invece la bocca non la chiude mai. Personalmente, ammiro i primi, adoro i secondi, non sopporto gli ultimi. Mai come oggi affoghiamo nella società delle parole, del chiacchiericcio, del gossip, dei discorsi il più delle volte vuoti e superficiali. Non sappiamo più, inoltre, starcene un po’ soli con noi stessi in compagnia del silenzio.
Quando infatti abbiamo un attimo di pausa, ecco subito pronti ad armeggiare con lo smartphone per controllare se sono arrivati messaggi o chiamate. Siamo connessi con il mondo h 24, però sempre meno con noi stessi.
Questo libriccino dal titolo “La solitudine e il silenzio. Una necessità di tutti” (San Paolo Edizioni, 2015) scritto diversi secoli fa da Tommaso da Kempis - mistico tedesco nato fra il 1379 e 1380 e autore di quel gioiello di letteratura religiosa intitolato “L’imitazione di Cristo”- pur in un’ottica di ascesi e incontro con Dio fornisce le coordinate sapienziali adatte a imparare l’arte di saper apprezzare la solitudine e il silenzio, elementi indispensabili per coltivare la crescita spirituale e non solo, utili anche al più convinto miscredente allo scopo di ritrovare il senso della propria interiorità.
Si tratta di una lettera di Kempis indirizzata ad un non meglio identificato religioso con indicazioni, suggerimenti e consigli su come gestire al meglio l’esperienza della solitudine (nella prima parte) e come custodire il silenzio (nella seconda).
Il libretto - copioso di spunti non soltanto mistico-filosofici bensì anche psicologico-comportali - è una vera e propria guida per abbracciare al meglio, sì, la vita devozionale, ma soprattutto per coltivare la saggezza e riscoprire il valore della propria interiorità. Soltanto raccogliendosi nella solitudine e imparando a gestire il silenzio si è in grado di coltivare la fede, oppure anche riflettere, maturare, rigenerarsi.
Le parole di Kempis, seppur rivolte ad un altro monaco, risultano preziose e colpiscono il cuore dell’uomo di fede, la coscienza anche di laici, atei o agnostici, riprendendo alcuni spunti meditativi de “L’imitazione”.
Insomma, una lettura diversa dal solito, attualissima, edificante, devozionale, di grande insegnamento cristiano e profondo taglio introspettivo, accompagnata da testo latino a fronte. Per incominciare l’anno nuovo con qualche granulo di saggezza centenaria.
[Giovanni Basile]
Tommaso da Kempis
La solitudine e il silenzio
Una necessità per tutti
A cura di Lucio Coco
Edizioni San Paolo, 2015