Evagrio ha scritto per il monaco Eulogio due opere: Sulla confessione dei pensieri e consigli di vita e I vizi opposti alle virtù , In esse si intrecciano i temi fondamentali della vita monastica: il lavoro manuale, la preghiera, l'astinenza, l'ubbidienza, la pazienza, l'umiltà e quelli più cari alla sua ricerca morale e ascetica dell'analisi dei pensieri, del confronto con le passioni, delle relazioni che intercorrono tra vizio e virtù, e che fanno del deserto non una regione illusoria di una condizione pacificata, data per scontata e raggiunta come la meta di un itinerario turistico. A Evagrio interessa trasmettere a Eulogio un'esperienza del deserto come luogo di una nuova consapevolezza che dice anche pace e quiete, ma pace e quiete in rapporto dinamico con l'impegno; non pace e quiete tout court come in un vuoto programma di vacanza , ma pace e quiete nel dominio di sé e nella consapevolezza di un lavoro, mai interrotto, di sapersi confrontare con le spinte della propria anima, i suoi impulsi, le sue passioni e da questo punto di equilibrio raggiunto potere sentire la forza della natura, contemplare la bellezza del tutto, conversare con Dio in una condizione orante mai data prima ma sempre conquistata e ottenuta e che egli fa coincidere con il piacere spirituale e con la beatitudine. Né deve apparire strano che questo programma sia compreso in un discorso che ha come destinatario un novizio, un principiante. Un modo per Evagrio non per banalizzare la questione, anzi il suo linguaggio rimane sempre metaforico e teso, ma per affrontare l'argomento con chi è agli inizi e anche per riproporre quegli inizi a chi già si sente forte e strutturato nel suo cammino spirituale. In questo senso Evagrio parla a un noviziato sempre in atto, indipendentemente dal punto che il monaco occupa sull'asse del tempo e si rivolge, fondando in questo la sua attualità anche per i lettori di oggi, a tutti coloro che, indifferentemente dal loro essere monaci o meno, si confrontano con le domande che sempre pongono le questioni dell'anima e dello spirito.
Evagrio Pontico
Originario del Ponto, dove era nato verso il 345, fu ordinato lettore da Basilio e, dopo la sua morte, diacono da Gregorio di Nazianzo, che seguì a Costantinopoli, quando questi fu nominato vescovo. Dopo un passaggio a Gerusalemme, indossò l'abito monacale e andò a vivere in Egitto, facendosi umile discepolo dei padri del deserto. Stette per due anni sui monti di Nitria (383- 385) e quattordici alle Celle, fino al 399, anno della sua morte. Di questa sua esperienza egli ci ha lasciato diverse opere di carattere dottrinale e ascetico che abbracciano e hanno per fine tutto il mondo del deserto e che per l'approfondimento spirituale e lo scavo psicologico ne fanno «il primo teorico del monachesimo» (L. Regnault).
Evagrio Pontico
A Eulogio
Sulla confessione dei pensieri e consigli di vita
I vizi opposti alla virtù
Edizione con testo greco a fronte
Edizioni San Paolo, 2006
ISBN 88-215-5665-4