“In pace è un contributo, in guerra è un alleato: niente senza il vino, né feste nuziali, né banchetti, né conviti, né divertimenti, né svaghi. Ciò infatti che è il sale per i cibi il vino lo è per il sale stesso e per gli altri alimenti”.

L'intellettuale bizantino Psello tesse le lodi di questa bevanda che fu il primo dono di Dio agli uomini dopo il diluvio, affermandone le proprietà terapeutiche che giovano a chi è sano per la conservazione della salute, e si rivela essere «una consolazione per chi è depresso e una cura per chi è malato». Quello che l'autore censura è l'eccesso, e l'encomio del vino trova dunque la sua giustificazione morale in uno stile di vita improntato a compostezza e sobrietà.


RECENSIONI

Michele Psello

Encomio del vino

Laus vini

Introduzione, traduzione e note a cura di Lucio Coco

Leo S. Olschki, 2018