Centrale nell’analisi di questo Commento del Crisostomo è l’interpretazione e il senso da dare alla sofferenza di Giobbe. Il Crisostomo esclude che si possa leggere in chiave retributiva. Egli è infatti al di sopra di qualsiasi peccato per il quale Dio avrebbe potuto punirlo. Quindi, per mezzo della figura di Giobbe, il padre antiocheno esprime una forma di pedagogia divina attraverso la quale tutti devono apprendere dalla sofferenza di Giobbe.
Accanto al tema dell’edificazione, e come intrecciate ad esso, ricorrono nel commento biblico altre questioni alle quali il Padre della Chiesa si sforza di rispondere, come la presenza del male, la prosperità dell’empio, il distacco dai beni, il pericolo delle ricchezze, l’educazione dei giovani.
Il "Commento a Giobbe" di Giovanni Crisostomo, di cui si fornisce per la prima volta la traduzione integrale in italiano, impegna il padre antiocheno in un imponente sforzo interpretativo in relazione ai grandi problemi teologici e spirituali che la sofferenza del giusto e la presenza del male impongono quando se ne voglia cogliere il senso all'interno del mistero di Dio e del suo disegno provvidenziale.
Giovanni Crisostomo
Commento a Giobbe
Introduzione traduzione e note a cura di Lucio Coco
Città Nuova, Roma 2018