L'importanza di questo libro oggi, in una modernità che ha smarrito il senso del peccato, è quella di mettere le nostre coscienze ferite sotto i suoi occhi, di accostarle al suo cuore, nel cui contatto possano ritrovare la grazia della giustificazione e del perdono. La sua è una testimonianza, tra le altre, della condiscendenza e della benevolenza di Dio, che può farci riscoprire una nuova intimità con Lui, a cui la santa si sforza di avvicinarci e introdurci proprio attraverso le sue rivelazioni, riconoscendo l'azione sanante sull'uomo del suo amore misericordioso e della sua infinita bontà resa concreta e realizzata da Gesù nel mistero di carità del suo cuore, del cui culto santa Gertrude, prima di una nutrita schiera di santi, è testimone e propagatrice.
Santa Gertrude, insieme a Matilde di Magdeburgo e a Matilde von Hackeborn, è una delle voci più limpide della clausura di Helfta, il monastero cistercense in Sassonia (Germania settentrionale), centro di un'importante rinascita spirituale sul finire del XIII secolo. Nell'Araldo - di cui qui si traduce il libro II, l'unico integralmente autentico - che costituisce il suo "diario spirituale", la santa monaca ci parla continuamente della sua conversione e della sua unione mistica a Cristo. Ella ci rivela i misteri del Cuore di Gesù e il suo segreto d'amore capace di trasformare e sublimare la vita del cristiano. Del culto al Cuore di Gesù, prima di una nutrita schiera di devoti nella storia della spiritualità - oltre alla citata Matilde von Hackeborn, ricordiamo Caterina da Siena, Maria Margherita Alacoque e Giovanni Eudes -, la santa si fa testimone e ardente propagatrice.
Santa Gertrude di Helfta
L'araldo del divino amore
Diario spirituale
Introduzione, traduzione e note a cura di Lucio Coco
Edizioni San Paolo, 2008
ISBN 978-88-2156192-4