M. L. L.

un percorso musicale e poetico tra Pasolini e le tradizioni musicali antiche.

Ideato e realizzato da Amedeo Fera e Anna M. Civico

Madre – la Grande madre arcaica e il sacro come capacità di resistenza all'appiattimento dovuto alla religione della merce.

Luoghi – sono quelli marginali delle periferie e quelli del mondo contadino aspro e duro del suo tempo.

Lingua – i dialetti, nell'ottica di una marginalità (sociale-culturale) in cui ha sede la verità, fonetica e del pensiero. In cui si esprime la compassione così come la gioia. Ma anche le lingue sacre, in cui il verbo crea la realtà ed aderisce ad essa poiché ne è l'intima essenza.

La parabola artistica e biografica di Pier Paolo Pasolini è caratterizzata dalla ricerca incessante di una realtà perduta, irrimediabilmente fagocitata dall'artificialità della civiltà dei consumi.

Pasolini ricerca questa verità nei luoghi più marginali e periferici, custodi di quella vitalità che sembra essersi spenta nei centri scintillanti delle metropoli. La ricerca anche nella lingua marginale dei dialetti, appiattiti da una lingua artificiale che neanche il fascismo era riuscito ad imporre.

L'unico rifugio da questa perdita della realtà è la madre, una figura che diventa l'emblema della sacralità della vita, in un'epoca che ha completamente smarrito il senso del sacro.

Il nostro percorso tenta di riannodare i fili della poesia di Pasolini con un'espressione musicale che spazia dalla tradizione orale e dalla musica sacra attraverso la lente della figura della Grande Madre.

Una voce granulosa si mescola così al suono evocativo della lira, lo strumento mediterraneo per eccellenza per restituire un soffio di vita alle parole di questo grande poeta contemporaneo.

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