La vista è uno dei cinque sensi, mediante la quale è possibile percepire un'ampia gamma di stimoli luminosi (energia luminosa) emanati dagli oggetti. Tale percezione visiva avviene inizialmente per mezzo degli occhi (parte ottica e sensoriale), i quali andranno a discriminare sia le forme che i colori, ma anche le dimensioni relative, quindi le posizioni nello spazio degli oggetti stessi, completando il compito complesso all'interno del cervello.
Ma come funziona il meccanismo della visione? I coni e i bastoncelli assimilano la luce inviando tramite il nervo ottico impulsi al cervello. Il cervello trasforma gli impulsi in immagine. L'immagine viene messa a fuoco dal cristallino che funziona come una sorta di zoom naturale, necessaria per ottenere una messa a fuoco più nitida e raffinata.
L'occhio, o bulbo oculare, è l'organo di senso semi-esterno dell'apparato visivo, con il compito di ricavare informazioni sull'ambiente circostante attraverso la luce.
L'occhio umano (e degli organismi superiori) raccoglie la luce che gli proviene dall'ambiente, sotto forma di una immagine ottica, regolandone l'intensità luminosa attraverso un diaframma (l'iride) e focalizzandola sulla retina, attraverso un sistema regolabile di lenti (cristallino), per poi trasformarla in una serie di segnali elettrici che confluiscono al cervello, attraverso il nervo ottico, per l'elaborazione e l'interpretazione.
Il gusto è uno dei cinque sensi, i cui recettori sono le gemme gustative presenti nelle papille gustative della lingua, nel palato molle, nella faringe, nelle guance e nell'epiglottide. Il gusto dipende dalla percezione sinergica di cinque gusti fondamentali: dolce, acido, salato, amaro e umami; alcune ricerche suggeriscono inoltre l'esistenza di un sesto e un settimo gusto fondamentali, associati al fritto e al grasso.
La lingua è un organo che occupa gran parte della cavità orale. Costituisce la parete anteriore dell'orofaringe. La sua superficie dorsale costituita dalla mucosa linguale è convessa in ogni direzione ed è distinguibile in due parti, diverse sia per aspetto sia per origine embriologica, dette corpo e radice della lingua, o porzione orale e porzione faringea. Esse sono divise da un solco a V rovesciata detto solco terminale, il cui apice costituisce una piccola cavità detta fondo cieco. È collegata posteriormente a un piccolo osso chiamato ioide e anteriormente a un piccolo e sottile filamento detto frenulo o filetto. La lingua è dotata di papille gustative, ed è, appunto, il principale organo del gusto. Essa svolge la funzione di impastare il cibo con la saliva e di spingerlo sotto i denti affinché venga triturato, e quindi spinto giù per l'esofago.
L’olfatto (o odorato) è uno dei cinque sensi ed è quello che consente di percepire gli stimoli odorosi. I chemorecettori sono particolari cellule deputate alla ricezione degli odori: sono in grado di reagire alle caratteristiche chimiche delle sostanze odorose e si trovano in una particolare area della mucosa nasale, la mucosa olfattiva, caratterizzata da pigmentazione giallastra. Questi neuroni altamente specializzati sono dotati di un ciuffo di ciglia e le loro basi si prolungano in fibre nervose che, attraversando l’osso etmoide – l’osso che forma il tetto delle fosse nasali – arrivano fino ai bulbi olfattivi; da qui partono altri neuroni che raggiungono il cervello innescando la percezione dell’odore.
All’interno della mucosa olfattiva le molecole odorose vengono rese solubili prima di fissarsi sulle ciglia dei neuroni: è questo fenomeno che innesca il messaggio nervoso dello stimolo odoroso che, passando attraverso i bulbi olfattivi, raggiunge il cervello.
Il naso costituisce parte delle vie respiratorie alte: mediante l'inspirazione l'aria entra, attraverso le narici, nelle fosse nasali, dove viene riscaldata, umidificata e depurata tramite l'azione del muco e delle ciglia in esse presenti, per poter continuare poi il suo tragitto verso i polmoni.
Le cartilagini nasali costituiscono, insieme alle ossa nasali, la struttura di sostegno dell'intero naso, grazie alla quale possono inserirsi alcuni muscoli facciali a inserzione nasale nonché la cute di rivestimento e le mucose interne delle coane.
Il tatto (o sensibilità tattile) è il senso che rende l'uomo e gli animali capaci di rilevare con una straordinaria precisione la presenza di stimoli dovuti al contatto della superficie cutanea con oggetti esterni. I meccanismi con cui la sensibilità tattile si realizza sono in buona sostanza uguali in tutti i mammiferi, compreso l'uomo, al quale più specificamente si riferiscono i dettagli di seguito. Il tatto è un senso complesso, diffuso su un'ampia superficie corporea.
La pelle, o cute, è un tessuto continuo, appartenente all'apparato tegumentario. E' composta da tre strati principali che, dall'esterno verso l'interno, assumono il nome di: epidermide, derma e ipoderma (o strato sottocutaneo).
L'epidermide è il più esterno dei due strati (insieme al derma) che compongono la pelle. Istologicamente è classificato come epitelio pavimentoso pluristratificato corneificato o cheratinizzato.
L'epidermide è formata da 5 strati che corrispondono alle stesse cellule in momenti diversi del loro ciclo vitale. Tali cellule sono chiamate cheratinociti e passano dall'essere cellule viventi a sottili lamine di cheratina, presentando quindi via via uno stato di cheratinizzazione maggiore. L'epidermide è dunque soggetta ad un continuo turnover che dura circa 6 settimane. Gli strati, dal più profondo al più superficiale sono: strato basale, spinoso, granuloso, lucido e corneo.
Il derma è lo strato della cute posto sotto l'epidermide, costituito da un tessuto connettivo propriamente detto denso fibroso, riccamente vascolarizzato e innervato. Si connette all'epidermide tramite la giunzione dermoepidermica che garantisce, con l'elevato numero di filamenti di ancoraggio, un legame sicuro fra i due strati. Il derma, inoltre, dona alla cute le caratteristiche di consistenza e resistenza, grazie alle abbondanti fibre di collagene, e costituisce uno strato molto elastico, che resiste anche a forti trazioni, ma non al taglio. A differenza dell'epidermide, è vascolarizzato. Infine, il derma avvolge i follicoli piliferi.
Il derma viene diviso in diversi strati, che continuano l'uno con l'altro senza nessuna distinzione netta:
Papillare: strato sottostante l'epidermide.
Reticolare: strato che si estende dalla base del papillare fino all'ipoderma.
Perianessiale: strato circondante gli annessi cutanei.
Avventiziale: derma perianessiale e papillare.
L'ipoderma o tela sottocutanea si trova al di sotto della pelle e in particolare sotto il derma, da cui non è possibile differenziarlo in maniera netta. La distribuzione e lo spessore dell'ipoderma sono molto variabili. Lo spessore oscilla tra i 0,5 e i 2 cm, risultando minore laddove la pelle è a contatto diretto con osso o cartilagine (come la volta cranica, il naso, il padiglione auricolare) e maggiore in altre sedi (glutei, palmo delle mani o pianta dei piedi). Nelle donne è più omogeneamente distribuita e più spessa, rendendo meno evidente la muscolatura.
Nell'ipoderma si individuano tre strati di tessuto connettivo, non sempre facilmente separabili, detti, dal più superficiale al più profondo, lamina superficiale, lamina intermedia e lamina profonda della tela sottocutanea che possono presentare spessori e caratteristiche diverse a seconda delle regioni del corpo.
L'udito (dal latino auditus, derivato di audire, «udire»), inteso come sistema o apparato uditivo, è il primo dei cinque organi di senso a svilupparsi nel feto (a partire dal sesto mese) e a favorire il contatto (indiretto) con l'ambiente esterno. È quella funzione preposta alla percezione, conduzione e analisi del suono, con integrazione cerebrale alle altre funzioni sensoriali; una deficit grave di questa funzione (sordità), già in età precoce, spesso pregiudica in parte o anche in toto la capacità di comunicazione verbale (mutismo), in quanto dipendente dalla costante informazione sonora. L'apparato comprende sia gli organi sensoriali (orecchie, organi preposti alla percezione e alla traduzione del suono), sia le parti uditive del sistema sensoriale.
L'orecchio è l'organo del corpo umano preposto alla funzione uditiva: permette di rilevare onde sonore dai 20 hertz ai 20 kHz e di mantenere l'equilibrio grazie all'azione del sistema vestibolare contenuto nella porzione interna.
La funzione uditiva viene assolta da componenti dell'orecchio esterno, medio e interno; la funzione vestibolare è appannaggio dell'orecchio interno. Tutte e tre le porzioni dell'orecchio sono anatomicamente posizionate all'interno dell'osso temporale del cranio.
L'orecchio umano è suddivisibile in tre parti:
Orecchio esterno, attraverso il quale i suoni entrano e vanno a infrangersi sulla superficie laterale della membrana timpanica, ed è composto da padiglione auricolare e meato acustico esterno. Ha come limite laterale l'orifizio del meato acustico esterno nella porzione acustica dell'osso temporale e come limite mediale la membrana timpanica.
Orecchio medio, composto dalla superficie mediale della membrana timpanica, dalla cavità timpanica (epitimpano, mesotimpano e ipotimpano), dalle cellule mastoidee e dalla tuba uditiva che pone in comunicazione il cavo del timpano con gli spazi aerei del rinofaringe, permettendo la compensazione o azzeramento delle variazioni pressorie ambientali sulle due superfici della membrana timpanica.
Orecchio interno, insieme di recettori a origine embrionale comune, che si differenziano parte nell'apparato acustico e parte nell'apparato vestibolare.