Istituto Giovanni XXIII Villanova di Guidonia (Rm)

La scuola ... per contrastare il bullismo e il cyberbullismo

Insieme per comprendere

La mission del progetto

Vogliamo che i nostri studenti non siano spettatori

ma protagonisti delle loro scelte e attori della vita.

In evidenza

Il mese azzurro 9 febbraio - 9 marzo 2021


In occasione della giornata del SID 2021 e fino al mese di marzo, tutte le scuole sono invitate ad organizzare iniziative didattiche e attività di formazione e informazione, anche online, destinate agli alunni e alle famiglie, con particolare attenzione ai temi della sicurezza in rete, della protezione dei dispositivi e dei dati personali, nonché della tutela della salute e del benessere nell’utilizzo dei media digitali.

L’Istituto Giovanni XXIII, in concomitanza del Safer Internet Day e della campagna informativa “Il mese della sicurezza in rete”, (generazioni connesse) propone attività mirate all’acquisizione di una consapevolezza digitale e alla prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo.

Le attività all’interno del nostro Istituto

- esporre un simbolo all’ingresso dei Plessi scolastici: il "nodo azzurro”, simbolo della prevenzione e contrasto al bullismo e cyberbullismo.

- Invitare i docenti a riflettere sulle tematiche in oggetto attraverso letture, video, discussioni … Le attività svolte e i prodotti eventualmente realizzati nei vari formati (video, audio, disegni poesie racconti, fumetti, riflessioni …) saranno pubblicati e resi visibili in uno spazio del sito dell’Istituto Giovanni XXIII ad essi dedicato.

- Proporre un incontro IN-formativo per le famiglie per mettere al corrente le stesse del lavoro di prevenzione e soprattutto per sensibilizzare al problema dei rischi della rete (a cura della commissione legalità e dell’animatore digitale).

- Proporre un incontro formativo per i docenti.

Consapevoli che l’impegno di tutti sia la condizione imprescindibile per un uso sicuro degli strumenti informatici, si auspica la partecipazione agli eventi sopra indicati.


Gli studenti dell'Istituto Giovanni XXIII all'opera

segui i progetti realizzati nell'area del sito i nostri studenti all'opera

Stop ai bulli.Uniti si vince!.mov

Gli alunni della III E del Plesso Campolimpido si sono messi all’opera per contrastare il bullismo ed hanno realizzato questo video.

Sono diventati scrittori, scenografi, attori ed hanno perfino scelto la colonna sonora. Il loro messaggio è contenuto nel titolo “Stop ai bulli. Uniti si vince!”. Più chiaro di così!

Gli alunni della IV B del Plesso di CAmpolimpido presentano l'AMICIZIA e i suoi valori.

Consigliamo la visione del filmato perché insieme ai bambini gusterete valori come:

felicità, donare, andare d'accordo, non mentire ..... e il resto scopritelo voi!

AMICIZIA.mp4

Due racconti ideati dagli alunni della IV e V B del Plesso di Campolimpido.

Alla realizzazione hanno contribuito anche i bambini della I B.

La narrazione affronta i temi del bullismo in una chiave di lettura studiata per i piccoli.

Buona lettura dunque a tutti!

Storie....mp4
NO BULLISMO RID.avi

I ragazzi della VB di Campolimpido riflettono su bullismo e cyberbullismo.

Le loro parole generano suggestioni importanti ..... leggiamole insieme gustando il montaggio che hanno realizzato.

Buona visione!!!

Storie....mp4

La classe 2A della scuola secondaria di primo grado, presenta i propri elaborati grafici di Arte e Immagine.

Diffondiamo la gentilezza.

I GESTI PREZIOSI DELLE MANI

In questo tempo in cui a fatica riusciamo a ricambiare affetto attraverso i

sorrisi e gli abbracci, divengono fondamentali gli sguardi e i piccoli gesti

delle mani. Con un gesto possiamo far sentire meno sole le persone che

abbiamo intorno a noi o condividere un po’ di fatica e avere in cambio un

cuore sereno.

Troppo spesso si sente parlare di mani che afferrano, graffiano e colpiscono.

Con questi disegni vogliamo sottolineare le mani gentili, le mani che

rispettano e donano affetto. Le mani che sanno accarezzare, tranquillizzare,

sostenere, donare, aiutare e curare le persone.

Cos'è il bullismo?

Cos'è il cyberbullismo?

Lo spiega una nostra ex alunna: Aurora

Aurora lo scorso anno frequentava la terza classe nella scuola secondaria.

E' una riflessione giunta alla redazione del giornale "DRITTI VERSO I DIRITTI"; un giornale curato nello scorso anno scolastico da Yasmin durante la frequenza nella scuola primaria. A causa della pandemia, sia l'articolo che il giornale stesso non hanno avuto la giusta attenzione


Il Bullismo e Cyberbullismo.

Il bullismo e il cyberbullismo sono fenomeni sociali che coinvolgono molti giovani, ma che,secondo me, sono uno peggio dell’altro per le gravi conseguenze che provocano sulle vittime. Gli atti di bullismo si manifestano con “violenze” fisiche e verbali; fisiche quando il bullo, ossia colui che prende di mira i più deboli, da’ pugni, calci, spintoni provocando gravi ferite sul corpo della vittima; verbali quando offende la sua “preda” con calunnie e con parole offensive, o con atteggiamenti subdoli provocando ferite nell’animo. Queste ultime, secondo me, sono più gravi, perché nascoste, ferite che difficilmente si cicatrizzano e rendono la vittima ancora più fragile perché a volte ci si convince che ciò che dice e fa il bullo è veritiero. Inoltre, il bullo non agisce mai da solo, ma in gruppo, e se riflettiamo su questo modo di agire, possiamo intuire che da solo non è niente, non è forte, anzi è così debole che ha bisogno del gruppo per “gasarsi”. Il cyber bullismo, invece, avviene attraverso mezzi tecnologici, via internet, telefoni , computer, ecc. In questo caso il bullo è anonimo, si nasconde sotto falsi profili e mette in ridicolo o peggio calunnia la vittima sui social network; pubblica foto o video di cui tutti hanno la possibilità di commentare con parole orribili. Le conseguenze di questi atti sono gravissimi perché provocano alla vittima depressione e gravi “problemi” psicologici; si diventa poco socievoli, taciturni, non si è più sicuri di se stessi, tanto da perdere anche il valore della propria vita. E’ brutto essere bullizzati… è brutto prendere di mira una persona che non ti ha fatto niente e che vuole godersi la sua vita in pace. Magari quella persona ti sta pure antipatica, non la puoi vedere perché la odi tantissimo, non è brava a praticare il tuo stesso sport, non ha gli stessi tuoi gusti, e allora? Perché prenderla di mira? Perché farle così male? Spesso mi pongo queste domande, ma non ho risposte. So solo che Il bullismo e il cyberbullismo sono azioni disgustose e senza cuore nei confronti di un ragazzo/a. L’unica cosa che posso dire è che non bisogna chiudersi in se stessi e darla vinta al bullo, ma parlarne con i genitori, con gli insegnanti, con i veri amici, denunciare e non tollerare, perché insieme il bullo si “smonta”.

Aurora scuola Secondaria

Istituto Comprensivo “Giovanni XIII”



Crescere con il sorriso

Emily colpisce il cuore con il suo racconto di vita. E' un esempio di RESILIENZA

... leggi

Non è perché le cose sono difficili che non osiamo,

è perché non osiamo che sono difficili.

(Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio 104,26)

CRESCERE CON IL SORRISO

Vi proponiamo una testimonianza sulla capacità di reagire positivamente alle prove di fronte cui la vita a volte ci mette. La riflessione nasce dall'esperienza autobiografica di una nostra alunna della scuola secondaria che ha accettato di proporre la propria testimonianza sull'importanza di saper essere sempre se stessi, trovando occasioni di crescita anche nelle difficoltà.

Ero una bambina, una bambina qualsiasi che cercava a tutti i costi di fare cose normali e che studiava il mondo da un suo punto di vista. Avevo 6 anni, quando iniziai un capitolo della mia vita molto importante, ma allo stesso tempo considerato da tutti normale. Normale fu tra le prime parole che imparai, era il contrario di quello che dicevano a me.

Diciamo che le elementari - il mio primo vero tentativo di relazionarmi con il mondo esterno, con i miei coetanei - non furono l'eperienza il migliore. Le elementari per me rappresentarono un grosso cambiamento: i bambini parlavano senza filtri e quindi fu la prima volta che fui indicata come diversa. Ero diversa perché camminavo in modo buffo, ero diversa perché prendevo voti alti, ero diversa perché non stavo ai comandi della reginetta della classe, ero semplicemente diversa. Ma io ero fiera di esserlo anche se ero considerata molto dai miei compagni.

Da quando ero piccola avevo imparato a lottare, ci avevo fatto l'abitudine.

Forse questa fu la prima lezione che la vita mi diede.

A casa non volevo quasi mai parlare di come i bambini si relazionavano con me, ma ogni tanto raccontavo qualcosa ai miei genitori. In parte gli davo la colpa di tutto, nella mia mente, perché loro mi avevano protetto, cercando di farmi assaggiare il più tardi possibile la vita vera, piena di cattiverie. In quei momenti avrei preferito che non lo avessero fatto.

Sapevo anche io di essere diversa: da quando sono piccola, sono state molte le giornate passate in ospedale per cercare possibili soluzioni per farmi camminare meglio. Certamente quelle soluzioni non erano invisibili, quindi mi rendevano altrettanto soggetta all’aggettivo ‘’strana’’. Non mi preoccupai tanto degli sguardi dei bambini, loro non capivano di essere fortunati. Mi iniziò a piacere la mia camminata, era il segno di una grande battaglia che la vita mi aveva assegnato da quando ero nata. Preferivo vedere la parte positiva della cosa. Son cresciuta sulle parole della frase ‘’sorridi, perché chi hai davanti sta combattendo una dura battaglia’’. Queste parole mi davano la forza di dare forza. Di dare forza anche con un semplice gesto, un sorriso, a chi era meno fortunato di me.

Perché sì, di questo ero sicura: io ero fortunata.

Emily

Classe terza scuola secondaria





Le nostre manine ....

il nostro sogno.... è che tutte le mani del mondo si trasformino in carezze.


Già a Natale avevamo espresso questo desiderio e ora... la nostra manina è pronta a realizzare tanti disegni per dire NO alle prepotenze!!!