preminenze cavalleresche, società locali e poteri: nuove prospettive sulle campagne italiane (secoli XI-XIII)
L’età compresa tra XI e XIII secolo è stata il tempo dei cavalieri, il tempo in cui in tutta Europa i combattenti a cavallo furono protagonisti della ridefinizione su base locale del potere. In Italia, si è guardato soprattutto all’aristocrazia signorile e alla “militia” dei comuni urbani. Tuttavia la presenza di combattenti a cavallo (“milites”, “equites”, “scutiferi”, “masnadieri”, “cortesi”, ecc.) fu pervasiva anche nelle comunità di castello e villaggio, dove i cavalieri costituivano spesso la fascia sociale eminente. In totale, erano molto più numerosi dei cavalieri urbani. Di costoro la storiografia si è occupata molto poco, limitandosi per lo più a stabilirne la collocazione nell’ambito della gerarchia feudale o a valutarne il ruolo in quanto ausiliari armati dei “domini”. Sono restati così sullo sfondo tanti aspetti economici, sociali e culturali della storia dei cavalieri rurali, così come resta da accertare, fuori da paradigmi centrati sul “dominatus loci”, la grande varietà di modi in cui essi poterono condizionare tutti i livelli della vita locale. Il progetto vuole colmare questa grande lacuna nella ricerca, indagando sistematicamente i cavalieri rurali in quattro regioni (Lombardia, Toscana, Lazio, Campania), sulla base di un questionario comune e attraverso un ampio ventaglio di fonti. Situate nel meridione, nel centro e nel settentrione, e ciascuna dotata di specifiche caratteristiche, le regioni selezionate permetteranno di indagare il diverso strutturarsi della militia rurale a seconda dei contesti. Oggetto di specifica analisi saranno tutti gli elementi che ne caratterizzavano la fisionomia: funzioni militari, vicinanza ai signori, privilegi ed esenzioni, patrimoni fondiari e attività economiche, stile di vita e consumi, possesso di contadini dipendenti, rapporti con la comunità locale, forme di organizzazione politica, relazioni con i mondi sovralocali. Parallelamente, verrà condotta una ricognizione sulle altre regioni italiane per individuare la documentazione di particolare interesse per il tema. Un database comune raccoglierà le fonti principali. Infine i quadri regionali verranno confrontati fra loro, e con i casi di studio più rilevanti rintracciati in altre regioni, fino a restituire un’immagine a tutto tondo di un gruppo eminente. Il progetto porterà un contributo fortemente innovativo alla conoscenza dell’Italia medievale, aiutando a complicare quadri interpretativi consolidati, centrati sulla diarchia comune urbano/signoria rurale. Nel contempo, sarà un’esperienza di ricerca rivelatrice per altre storiografie europee, diffusa attraverso qualificate pubblicazioni in italiano e inglese. Un’attenzione particolare, infine, sarà dedicata alla disseminazione dei risultati presso quel largo pubblico per cui “il tempo dei cavalieri” è un mondo tanto suggestivo quanto poco conosciuto nella sua realtà effettiva.