Orfeo Musico, Poeta Misterico
Di stirpe Trace, prescelto dagli Dei,
potente mago e guru esoterico.
Figlio dell’epica, arte di colei
che massima avea tra nove la voce
delle Muse, ed eccelsa di sapienza,
maestra dotta e pura d’eloquenza.
Ella donò alla prole, ancor precoce
tutti questi sfavillanti trofei.
Divenne divino e di man veloce,
miracoloso alle corde di lira.
Ancora il mondo è lì che lo ammira,
Orfeo Divo, Cantore Misterico.
Di molte avventure salvò il finale,
assopendo draghi e losche sirene.
L’ argonautica odissea navale
suonando mantenne in acque serene,
scansando secche, infondendo ardore
nei compagni prostrati dal terrore,
placando la Terra che si muovea.
Le Simplegadi calmare potea
la fulgida progenie calliopea,
inducendo nei massi il torpore,
Orfeo Divo, Cantor Magistrale.
Non solo coi vivi potea trattare
con le sue note, materia del cielo.
Si narra ch’egli avesse imparato
della realtà a squarciare il velo,
più volte l’Ade tremendo violato,
le anime in fuoco visto e toccato.
Di guidar natura era capace,
quel figlio di terra d’Olimpo e Trace.
Ma nulla potea su l’ira pugnace
d’un dio sentitosi prevaricato,
Orfeo Divo, Cantore audace.
Driade Euridice l’avea stregato
e unita s’era a lui in matrimonio.
Ma fu un morso aspideo avvelenato
a gettar lei in bocca al demonio.
Per un tal Aristeo di lei invaghito
che nella selva l’avea inseguita,
nei Campi Elisi, nel buio infinito
aspettava del Musico il soccorso.
Ma poi che costui fu in fine accorso,
e a retro percorse la mala gita,
fin sovra non tenne girato il dorso
Orfeo Divo, ma prima dell’uscita
si voltò, e amaro fu il rimorso.
Dal dolore nacque arte suprema
che uomini, donne e fiere incantava.
Ed egli ancor oggi dipinge emblema
di chi per sonno, amor o altro patema
in cuor suo arde, vulcanica lava,
ma per lucidità e senno scema.
E soluzione non trova al problema,
ma anzi, forse proprio non si cura
di saper, perchè in culla sicura
vuol restar, e di timore non trema.
E non sovvien di vita la paura,
che rende cupa l’anima, e schiava.
Nulla può tale sinistro anatema
su Orfeo Divo, oasi pura
da qualsiasi maligna tortura.
Perchè di qualsivoglia male siamo
affetti, per colpe nostre o altrui,
tra le sue braccia noi dimentichiamo,
la febbre di sofferenza calmiamo.
Per quante nere nubi noi vediamo,
ci sarà sempre posto per un raggio
di sole che il cuor di ghiaccio investe.
Di notte ogni malanno par miraggio,
perchè con noi a parlar mentre sognamo
c’è il sommo poeta, potente e saggio,
che mai segue del terror il richiamo.
Orfeo Poeta, di sua arte ostaggio,
che pur di pace l’indole riveste.
Orfeo Musico, Artista celeste.
Tommaso Nista
Articolo di maggio 2020
Il 10 maggio Paul David Hewson ha compiuto sessant'anni. A una di quelle persone che passa la vita a raccontare, in musica e a voce, un piccolo spazio andava tributato.
ilcardellino@gmail.com