16 giugno 2020

Orfeo Musico, Poeta Misterico



Di stirpe Trace, prescelto dagli Dei,

potente mago e guru esoterico.

Figlio dell’epica, arte di colei

che massima avea tra nove la voce

delle Muse, ed eccelsa di sapienza,

maestra dotta e pura d’eloquenza.

Ella donò alla prole, ancor precoce

tutti questi sfavillanti trofei.

Divenne divino e di man veloce,

miracoloso alle corde di lira.

Ancora il mondo è lì che lo ammira,

Orfeo Divo, Cantore Misterico.


Di molte avventure salvò il finale,

assopendo draghi e losche sirene.

L’ argonautica odissea navale

suonando mantenne in acque serene,

scansando secche, infondendo ardore

nei compagni prostrati dal terrore,

placando la Terra che si muovea.

Le Simplegadi calmare potea

la fulgida progenie calliopea,

inducendo nei massi il torpore,

Orfeo Divo, Cantor Magistrale.


Non solo coi vivi potea trattare

con le sue note, materia del cielo.

Si narra ch’egli avesse imparato

della realtà a squarciare il velo,

più volte l’Ade tremendo violato,

le anime in fuoco visto e toccato.

Di guidar natura era capace,

quel figlio di terra d’Olimpo e Trace.

Ma nulla potea su l’ira pugnace

d’un dio sentitosi prevaricato,

Orfeo Divo, Cantore audace.


Driade Euridice l’avea stregato

e unita s’era a lui in matrimonio.

Ma fu un morso aspideo avvelenato

a gettar lei in bocca al demonio.

Per un tal Aristeo di lei invaghito

che nella selva l’avea inseguita,

nei Campi Elisi, nel buio infinito

aspettava del Musico il soccorso.

Ma poi che costui fu in fine accorso,

e a retro percorse la mala gita,

fin sovra non tenne girato il dorso

Orfeo Divo, ma prima dell’uscita

si voltò, e amaro fu il rimorso.


Dal dolore nacque arte suprema

che uomini, donne e fiere incantava.

Ed egli ancor oggi dipinge emblema

di chi per sonno, amor o altro patema

in cuor suo arde, vulcanica lava,

ma per lucidità e senno scema.

E soluzione non trova al problema,

ma anzi, forse proprio non si cura

di saper, perchè in culla sicura

vuol restar, e di timore non trema.

E non sovvien di vita la paura,

che rende cupa l’anima, e schiava.

Nulla può tale sinistro anatema

su Orfeo Divo, oasi pura

da qualsiasi maligna tortura.


Perchè di qualsivoglia male siamo

affetti, per colpe nostre o altrui,

tra le sue braccia noi dimentichiamo,

la febbre di sofferenza calmiamo.

Per quante nere nubi noi vediamo,

ci sarà sempre posto per un raggio

di sole che il cuor di ghiaccio investe.

Di notte ogni malanno par miraggio,

perchè con noi a parlar mentre sognamo

c’è il sommo poeta, potente e saggio,

che mai segue del terror il richiamo.

Orfeo Poeta, di sua arte ostaggio,

che pur di pace l’indole riveste.

Orfeo Musico, Artista celeste.


Tommaso Nista

Articolo di maggio 2020

Il 10 maggio Paul David Hewson ha compiuto sessant'anni. A una di quelle persone che passa la vita a raccontare, in musica e a voce, un piccolo spazio andava tributato.

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