10 aprile 2020

Conosciamo il nostro nemico

Qualche mese fa nessuno se lo sarebbe aspettato: uno stravolgimento radicale, un mondo allo stremo. Relegato ad un orizzonte fantascientifico da osservare con il filtro del cinema , la realtà ha superato l’immaginazione più inquietante e viviamo in un limbo delimitato dalle notizie dei tg, dal numero di contagiati, di pazienti in terapia intensiva, di morti. La guerra esplode ma i campi di battaglia di questa apocalisse sono gli ospedali e i laboratori di ricerca, i supereroi gli operatori sanitari e ciò che sta dilaniando l’umanità non è un attacco alieno: è lui, il SARS-CoV 2 comunemente detto Coronavirus. Non ne possiamo più di sentirlo nominare ma lo conosciamo veramente?

Chi è, da dove viene e come ci attacca questo subdolo semi-vivente incoronatosi nemico dell’umanità?


I CORONAVIRUS SI PRESENTANO

I Virus sono organismi che riescono a sopravvivere solo sfruttando un altro organismo, sono parassiti. Sono composti da materiale genetico avvolto da un involucro proteico e da uno strato lipidico. La famiglia dei coronavirus si distingue dalle altre per la forma a “corona” delle proteine di superficie dette “spikes”.

Di questa famiglia il SARS-CoV 2 non è che l’ultimo di una lunga serie di virus, molto diffusi come forme deboli, che provocano una buona percentuale delle infezioni respiratorie ogni anno. Accanto a queste forme stagionali e deboli (che probabilmente affliggono l’uomo già da secoli) il SARS-CoV 2 ha due fratelli diabolici, dai quali si distingue solo per il 25 per cento dell’RNA: il SARS CoV (Severe Acute Respiratopry Syndrome Coronavirus: 8439 contagiati, 812 morti) e il MERS CoV (Middle eastern Respiratory Syndrome Coronavirus, 858 morti). Questi due Coronavirus si sono presentati nel 2002-2004 nel Sud Est Asiatico e nel 2012 nel Medio Oriente ma nonostante il tasso di mortalità altissimo (10 per cento e 30 per cento) non hanno causato una pandemia come quella in corso.

Il loro serbatoio biologico si trova nel mondo animale e sembra altamente connessa a questi virus la specie dei pipistrelli (vd. Perché i pipistrelli?). Per raggiungere l’uomo un virus ha bisogno del cosiddetto salto di specie, che spesso è causa di una ricombinazione genetica che modifica il coronavirus iniziale, e che viene facilitata dalla compresenza di specie animali in un unico luogo e in condizioni poco igieniche, come il mercato di Wuhan. Tuttavia sembra che il famoso mercato di selvaggina della Cina non sia stato il luogo del primo contagio ma piuttosto una bomba biologica che l’ha accelerato (come, ad esempio, la partita Atalanta Valencia a Bergamo). Non è ancora chiaro quale specie si sia interposta tra i pipistrelli e l’uomo, ma si pensa a serpenti o pangolini. Sempre cinese è l’origine di un altro parente stretto del virus (condivide il 96 per cento del patrimonio genetico), già classificato come a rischio per una pandemia, era stato isolato nel 2017 nelle grotte dello Yunnan (Cina).

Specie intermedie SARS-CoV/MERS_CoV

TECNICHE DI COMBATTIMENTO

Come ogni virus, anche SARS-CoV2 ha come obiettivo l’infezione di una cellula dell’organismo per riprodurre il proprio materiale genetico attraverso gli oliati meccanismi di sintesi proteica delle nostre cellule. Per fare questo il virus deve “fondersi” con la cellula infettata e inoculare il suo codice genetico (in questo caso RNA) nello spazio intracellulare. Le cellule infettate (soprattutto le cellule di “rivestimento” degli alveoli polmonari) vanno incontro ad autodistruzione quando il virus si è riprodotto con successo più volte ed aiutano a diffondere il virus a nuove cellule. In questa fase tuttavia non ci sono ancora sintomi evidenti, l’infezione infatti continua indisturbata per 4/6 giorni in media prima della comparsa di sintomi e trova il suo picco di diffusione del virus (virus shedding) solo dopo 4 giorni dalla comparsa di sintomi, favorendo così una inconsapevole trasmissione alle altre persone. Proprio in questo momento entrano in gioco le cellule del nostro sistema immunitario. Infettate anche esse dal coronavirus e confuse, però, reagiscono in maniera eccessiva all’attacco virale e cominciano ad annientare anche le cellule sane. Nei casi più gravi l’attacco combinato del virus e del sistema immunitario è in grado di annientare quasi l’intero rivestimento di protezione degli alveoli, strutture essenziali allo scambio di gas nei polmoni. Queste strutture sono dunque, indifese dagli attacchi di altri microorganismi che ora trovano via libera ed un sistema immunitario ormai allo stremo delle forze. Quando questi batteri riescono ad entrare nel sangue infettano in breve tempo l’intero organismo e spesso, possono causare la morte del paziente.

Nella comunità scientifica ci sono al momento pareri discordanti sulla reale causa di un decorso severo della malattia. Se alcuni supportano l’ipotesi di un ruolo centrale del sistema immunitario, altri invece ricondurrebbero la causa principale di morte al solo virus. É probabile che entrambi i fattori insieme siano responsabili per la mortalità di CoVid-19 (la malattia causata da SARS-CoV2).


https://youtu.be/BtN-goy9VOY?t=60 Ecco l’infezione spiegata grazie ad un’animazione.



TECNICHE DI DIFESA

Mentre assistiamo alla sfida che il nuovo coronavirus sta presentando ai sistemi sanitari di tutto il mondo sorge spontanea una domanda che necessita una risposta quanto più veloce: Come si cura?

La corsa agli armamenti di questa guerra si chiama corsa al vaccino. Infatti solo un vaccino o alternativamente l’infezione dell’80 per cento della popolazione sarà in grado, forse, di fermare la pandemia. E mentre i laboratori di tutto il mondo (ben 115 progetti di vaccino) stanno lavorando a varie soluzioni ed alcune aziende cominciano i test clinici (ultima la CureVac tedesca), nel mondo ci si rivolge a farmaci e tecniche già conosciute per altre malattie che però potrebbero avere un qualche effetto se non a sconfiggere il virus, per lo meno ad evitare un sovraccarico delle strutture sanitarie. La fantasia è molta e si va dall’utilizzo del plasma di pazienti già guariti a quello di in inibitori del sistema immunitario, sebbene con qualche riserbo. Altri farmaci che vengono al momento testati e per i quali non si sa bene perché riescano ad agire contro il virus includono l’ idrossicloroquina (utilizzata di solito contro i reumatismi e che interferirebbe con il meccanismo di fusione virus-cellula), il Remdesivir (già utilizzato per gli altri due coronavirus e per l’ebola) e alcuni farmaci già conosciuti per il trattamento dell’HIV.

La situazione di crisi, però, dà spesso anche spazio a sperimentazioni non supportate da soddisfacenti test clinici, motivo per cui c’è ancora molta confusione sull’efficacia di questi farmaci nella terapia e sui loro effetti collaterali. Ogni progetto di ricerca si occupa di trovare una via efficace per annientare un particolare processo dell’infezione, sia esso il contagio (iniziative di social distancing), l’infezione delle cellule, la risposta immunitaria eccessiva e l’infezione batterica conseguente. Probabilmente solo un mix efficace di ogni terapia ci garantirà di liberarci di questo fastidioso microorganismo. Fino ad allora però, la guerra continua e tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo per dare tempo agli scienziati di lavorare. In mancanza di una strategia vincente, infatti, il farmaco ancora più efficace siamo noi.


Andrea Bazzoli




Ecco alcuni siti di informazioni affidabili sul coronavirus da parte del governo italiano, statunitense dell’EMA (european medicines Agency) e dell’OMS. Inoltre alleghiamo un sito (our world in data) che presenta una panoramica molto esauriente e un confronto di grafici e dati sulla pandemia in corso.

Riteniamo preferibile informarsi attraverso queste fonti verificate e invitiamo a non dare retta ai post sui social e ai continui annunci confusionari che ci bombardano ogni giorno e che spesso sono contraddittori. Invitiamo anche a non diffondere informazioni non verificate e a rispettare le norme governative per il contenimento della pandemia #STIAMOACASA.


https://www.ema.europa.eu/en/human-regulatory/overview/public-health-threats/coronavirus-disease-covid-19 European medicines Agency

http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus ITALIA

https://ourworldindata.org/coronavirus

https://www.nih.gov/health-information/coronavirus USA

https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019 OMS

Articolo di gennaio 2020

Storie di migranti, partire e non sapere quando tornare. Il dramma di una patria acquisita. Problemi ed esperienze di ogni migrante, ma motore incredibile di sviluppo.

andrea.bazzoli.ilcardellino@gmail.com