Sentiero PRIMARO

DANIELE ZAGANI

SENTIERO PRIMARO “DANIELE ZAGANI”

Il sentiero Primaro nasce con lo scopo di ripercorrere il tracciato dell’antico ramo del Po da cui trae la denominazione.

Il Po di Primaro, o più correttamente Po Morto di Primaro, si stacca dal Po di Volano a Ferrara nei pressi di San Giorgio e si dirige in direzione sud verso Molinella fino a confluire nel fiume Reno a Traghetto.

Il Fiume Reno, che anticamente era un affluente del PO, nel tratto da Traghetto fino al mare, ha quindi catturato l’antico ramo.

Il nome Primaro deriva da Padus Primarius, ad indicare che il corso d’acqua era di primaria importanza nel commercio tra Ferrara e Ravenna fino alla fine del XVI secolo. Fu anche di importanza strategica nella Guerra del Sale (1482-1484)

Nel tratto da S. Agostino fino al mare il fiume Reno non è più nella sua sede naturale ma in un alveo artificiale, quello del Cavo Benedettino.

Lo scavo del Cavo Benedettino nel XVIII secolo fu effetuato sotto il pontificato di Benedetto XI. L’escavo di canale della lunghezza di circa 30 km, che collega il fiume Reno, da S. Agostino, con il Po grande, a Bondeno, elimina l’incertezza del percorso del fiume in buona parte all’epoca impaludato. Il cavo oltre ai fini della navigazione, svolse una importante funzione idraulica in quanto fu in grado di laminare parte della portata del fiume Reno verso il Po.

La costruzione di questa importante opera ha profondamente modificato la morfologia della bassa pianura padana a sud del corso principale del fiume Po.

Il Cavo Napoleonico ha po sostituito il Cavo benedettino in questa importante funzione di laminamento.

Il sentiero, che è stato intitolato a Daniele Zagani, ex presidente della sezione CAI di Argenta, si propone di ripercorrere più fedelmente possibile l’antico corso del Po di Primaro, sfruttando le arginature originali rimaste, scostandosi dal fiume Reno a volte di qualche chilometro, pur rimanendo sempre a contatto con le emergenze naturalistiche locali.

Su idea di Roberto Masina, Zagani ha progettato e fortemente voluto, questo sentiero adoperandosi per la sua segnatura, mappatura e riconoscimento, fino a vederlo praticamente realizzato alla sua scomparsa avvenuta nel 2009.


Descrizione

Il tratto di sentiero 106 di competenza della Sezione CAI di Argenta “B.Soldati”, che ripercorre dapprima l’argine sinistro del paleoalveo dell’antico Po di Primaro poi l’argine sinistro del fiume Reno, ha inizio sulla vecchia Strada Statale per Ferrara, in via Froldo all’incrocio con le strade che conducono a Monestirolo e Marrara.

Percorsi circa. 800m. dall’imbocco della via un segnale indica sulla destra il sentiero che percorre l’argine fossile del Primaro per poi tornare, dopo 2800m., sulla vecchia Statale in cui ci si immette all’altezza di un impianto idrovoro.

Dopo altri 600m. si raggiunge l’area di sosta attrezzata all’inizio di S.Nicolò frazione di Argenta, dove la vecchia Statale incontra la via Primaro, che fiancheggia un canale e si percorre per 1km. su asfalto fino all’immissione sulla via Zenzalino la quale conduce a Ospital Monacale.

Questa strada, asfaltata, conduce dopo 4 km al ponte della Fascinata, di fronte al quale sorge l’antico edificio chiamato Conventone e dopo altri 600m. la si abbandona per imboccare sulla destra l’argine del Primaro che oggi fiancheggia un canale e che, in 3km di sterrato tra vigne e rovi sbuca nell’area di sosta attrezzata di Ospital Monacale.

Proseguendo per altri 500m si raggiunge la strada Provinciale di Consandolo che si percorre per altri 600m. superando, sulla destra, la storica Villa Muratori con la torre colombaia e imboccando nuovamente l’argine sterrato per circa 3km fino ad incontrare la strada Zenzalino.

Si procede sull’asfalto per circa 1, km, superando il Ponte Valletta, fino a raggiungere il centro abitato di Traghetto. Altri 300m. e, nei pressi della soppressa stazione ferroviaria, un cartello invita ad imboccare sulla destra la Strada del Morgone che si percorre su asfalto per circa 9 km, lasciandola solo per un breve tratto di sterrato finché, dopo una curva a gomito si raggiunge la località Trombone, che prende il nome da un’antica villa dalle suggestive rovine ivi situata

Imboccata una sterrata sulla destra in 1,5km si raggiunge l’abitato di Consandolo nei pressi di un laghetto di pesca sportiva.

Da qui il sentiero procede sull’argine con un percorso parallelo a quello della vecchia SS Adriatica, incrociando strade non asfaltate che supera con ripide discese e salite (frequentemente percorse da mezzi agricoli) per raggiungere dopo 4 km la località Ghiacciaia nella frazione di Boccaleone e, dopo un ulteriore chilometro, la località Bosco Vecchio in cui sorge un rinomato campo da golf.

Da qui in poi il sentiero, che finora è stato in gran parte ombreggiato da alberi e alti arbusti, corre in pieno sole fino al suo

termine.

Dopo 1km il sentiero si innesta sull’argine del fiume Reno che in altri 1,5km conduce in località Ponte Reno all’incrocio con la Strada Cardinala in direzione Campotto.

Questa località è strategica per il percorso.

Ai piedi della pista ciclabile che conduce all’abitato di Argenta si trova un’area di sosta con panchine e una fontana di acqua

potabile.

Imboccando la strada che conduce a Campotto, oltrepassando ponti e passerelle sospese su fiumi e canali, si possono raggiungere importanti località di rilievo turistico: il rifugio Capanna Bassarone, della sezione CAI di Argenta, la pieve romanica di S.Giorgio, i Musei delle Valli e della Bonifica e l’oasi di Valle Santa.

Proseguendo invece lungo l’argine per 800m., sulla ciclabile inaugurata nell’anno 2006, si raggiunge la località del Cristo, con accesso al paese; dopo altri 1500m. si arriva all’altezza della località Celletta, da cui si può ammirare l’omonimo santuario mariano realizzato su progetto del famoso architetto Giovan Battista Aleotti.

Ancora 1km e, dalla località Confina, si può raggiungere la Statale n. 16 Adriatica; dopo 2,5 km c’è l’accesso all’abitato di S.Biagio.

Da qui, dopo circa 2000m, si raggiunge il “Ponte Bastia” che consente alla Statale Adriatica di attraversareil Reno: il sentiero prosegue ancora sull’argine per 800 m., quindi scende per passare sotto la ferrovia e per poi tornare subito sull’argine per ulteriori 4km. Scende infine, a sinistra, sulla strada asfaltata che viene da Filo e che si segue per 5 km, tenendo sempre la destra, attraversando la località Chiavica di Legno in cui sorgono una chiesetta, una struttura colonica fatiscente e a poca distanza , una ex scuola elementare. Di qui si procede su ghiaia fino alla loc. Tre Pertiche (4 km), attraversando un territorio piuttosto isolato e senza possibilità di rifornirsi di acqua

Dopo altri 800m. si risale sull’argine che conduce in circa 1km alla località Ponte Madonna Boschi con area attrezzata. Procedendo a sinistra lungo la strada che conduce ad Alfonsine si raggiunge l’omonimo santuario. Si attraversa quindi la strada che conduce a Longastrino e, procedendo per 3 km di asfalto per la via Casso Madonna, si 00raggiunge un incrocio: qui si procede in linea retta, salendo sull’argine, fino alla località Prato Pozzo in cui sorge un agriturismo con ristorante, laghetti di pesca sportiva e noleggio.

Oltre i laghetti si imbocca nuovamente la strada asfaltata, lungo la quale si procede per 2 km fino ad incontrare, sulla destra, la rampa che conduce al traghetto che attraversa il fiume Reno a Sant’Alberto: sulla sponda opposta del fiume si trova una grande area di sosta attrezzata per picnic.

Procedendo invece sull’argine sinistro oltre la sbarra si raggiunge l’oasi naturalistica di Boscoforte che da poco tempo è divenuta visitabile su prenotazione (tel. 0532 808058).

Boscoforte è un vero e proprio "paradiso naturalistico", localizzato su un cordone dunoso di epoca etrusca, che divide la valle di Porto dalla valle Lido di Magnavacca, uno degli angoli più suggestivi del Parco del Delta del Po.

L’area è caratterizzata da una notevole varietà di ambienti, legati alla contemporanea presenza di zone di acqua dolce e di acqua salmastra: canneti, salicorneti, dossi sabbiosi e canali. L'avifauna è ricchissima: è il luogo privilegiato per la nidificazione e la sosta di volpoche, avocette, spatole e fenicotteri.

Procedendo per 4,5 km si incontra la località Oasi e Diga Voltascirocco, in corrispondenza di una profonda ansa del fiume il cui letto è stato abbandonato, quindi, dopo analoga distanza su argine, si raggiunge la località Osteria del Primaro, dove sorge

appunto una osteria-trattoria che dista 800m.

A poca distanza vi è la Strada Statale Romea dove termina i sentiero.