L’ultima volta che misi mano ad Apotheosis fu molti anni fa. Da allora sono cambiate molte cose, tra cui io. Ho fatto molti tagli, alcuni di ordine narrativo, alcuni di buon senso, ne risulta un testo più snello, più concentrato, più intenso. Ho unito i due libri (2007 – 2009) prima chiamati “La chiave dei desideri” e “Ascesa e caduta” dandogli finalmente un finale. Avrei voluto approfondire alcune sotto-trame, ma preferisco lasciare un testo compiuto anche se non esaustivo. Questo racconto è dedicato a Prometeo, a un uomo che vuole aiutare il mondo ma non sa o non si rende conto che il mondo non è come gli appare. Spero di poter suscitare in lui la curiosità ad approfondire, la stessa curiosità che hanno suscitato in me altri autori che hanno trattato lo stesso identico tema, Atlantide e la deificazione. Spero di essere all’altezza di questi autori e di aver restituito tutto quanto mi è stato dato in dono.

Il manufatto di Atlantide

Tre ragazzi: Leopoldo, Ilene ed Edward, entrano in possesso di un antico manufatto di Atlantide che apre la porta di una delle colonie della città perduta, starà a loro cercare di capire come utilizzarlo.

L'ultimo Re di Atlantide

In un sogno Gadiro, L'ultimo Re di Atlantide, ordina ai tre ragazzi di andare a cercare una creatura che è custode di una sephira, una sfera in cui risiede la copia informatica della mente del suo mentore.

La lingua di Atlantide

Grazie al sogno con Gadiro, e all'uso del manufatto di Atlantide i personaggi riescono a comprendere e a tradurre i caratteri presenti sulla sua superficie e la scritta presente nella colonia della città perduta.

Atlantide - La città perduta

Nella seconda metà del libro si narra la storia in prima persona dell'ultimo Re di Atlantide, l’epopea di un popolo distrutto dalla sete di potere e dalla corruzione dei singoli. Una storia d’amore platonico, un’avventura fatta di misteri, enigmi ed umorismo.

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