Quali sono i requisiti del testo unico ambientale?

La gestione ecologica e il Codice dell’ambiente

Il Decreto Legislativo 152 del 2006, il cosiddetto Testo Unico Ambientale, stabilisce le norme in materia ambientale. In questi anni il Testo Unico, o Codice dell’Ambiente come viene chiamato, ha subito diverse modifiche negli ultimi anni, prevedendo aggiunte di disposizioni in materia di sanzioni per la tutela ambientale.

Il decreto contiene disposizioni e requisiti che le organizzazioni devono rispettare obbligatoriamente per la gestione degli impatti sull’ambiente.

È sempre più urgente e pressante la materia della tutela dell’ambiente, si tratta di un tema non solo legale, ma anche etico che chiama molte organizzazioni all’azione per mettere in atto buone pratiche per la gestione delle risorse e l’impatto ecologico.

Vediamo insieme quali sono i requisiti ambientali del testo unico.

Le valutazioni ambientali

I requisiti ambientali del Testo Unico ambientale sono stati stabiliti a protezione dell’ambiente e richiedono di mettere in atto una serie di comportamenti al fine di evitare eventi potenzialmente dannosi e impattanti dal punto di vista ecologico.

Le valutazioni ambientali si applicano alle organizzazioni che mettono in pratica processi complessi e riguardano una valutazione da parte degli organi competenti. In base alla valutazione, gli organi competenti danno il via a determinate tipologie di processi definendo anche le metodologie di monitoraggio in modo preventivo. Le valutazioni ambientali prendono il nome di VIA, VAS ed AIA.

Le autorizzazioni ambientali

Le autorizzazioni ambientali sono necessarie per attività particolari, come la gestione e il trasporto dei rifiuti, le emissioni di sostanze in atmosfera, in fogna e il rumore ambientale. L’organizzazione fa una richiesta con una autorizzazione unica ambientale. L’autorizzazione è valida per 15 anni.

È l’Organizzazione stessa che si fa carico della verifica e del rispetto dei requisiti ambientali.

Il mancato rispetto dei requisiti ambientali dà il via a pesanti sanzioni, oltre a un enorme impatto sull’ambiente.

Sanzioni del Testo Unico ambientale

Il decreto legislativo 116 del 2020 ha modificato il Testo unico ambientale per quanto riguarda il sistema sanzionatorio nell’applicazione della normativa sulla gestione dei requisiti ambientali.

Possono essere inflitte pesanti sanzioni, sia amministrative che penali, chiusura dell’attività e sequestro dei beni aziendali qualora si accertasse il mancato rispetto della normativa in materia ambientale.

Questo non solo crea un danno economico diretto, ma anche un enorme danno all’immagine aziendale con conseguenti perdite indirette.

Per prevenire questo tipo di rischio è sufficiente dotarsi di certificazioni ambientali e dimostrare così agli stakeholder la propria affidabilità e responsabilità sul tema.

Certificazioni in materia ambientale

I sistemi e gli standard per la certificazione ambientale sono di diverso tipo, talune sull’organizzazione, altre sul prodotto. Tutte si basano sul sistema di gestione ambientale. Che puoi approfondire qui.

La norma Iso 14001 si riferisce alla base del sistema di gestione ambientale. Il primo passo che devono fare le organizzazioni per evidenziale le tematiche ambientali.

La norma di certificazione Iso 50001, invece definisce i requisiti per la progettazione del sistema di gestione dell’energia, la registrazione Emas, l’impronta ambientale e lo standard Friend of the Heart.

La norma di certificazione Iso 14001 permette di fare una analisi concreta dei rischi ambientali e di implementare azioni in grado di ridurre la possibilità del loro verificarsi attraverso l’approccio Plan-Do-Check-Act.

Il sistema di gestione dell’energia ha il vantaggio di analizzare come vengono utilizzate le risorse energetiche e stimola così il risparmio e il relativo impatto sull’ambiente, mentre l’impronta ambientale ha lo scopo di ridurre il carbon footprint.