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VOL.I.
VOL.II.
DALLA SOCIETA’ TIPOGRAF. DE’ CLASSICI ITALIANI
MDCCCXXXVIII
In-8°(mm 219 x 140). I° VOLUME
In-8°(mm 217 x 141). II° VOLUME
Legatura coeva in mezza pelle, molto ben conservata. Due nervi, fregi e titolo in foglia d’ oro al dorso. Presenti le sguardie fisse e mobili in entrambi i volumi, carta amano vergellata e filigranata: AQUILA CON ALI SPIEGATE. Capitelli in situ, tagli finemente e fittamente spruzzati in blu. Bell’ incisione all’ antiporta dell’ Autore di Paolo Caronni nel I° volume, presente l’ occhiello in entrambi i volumi.
I° Volume: Carta croccante. Lievissime fioriture sparse. Macchia d’ inchiostro circolare fuori testo a pagg. 39-40. Strappetto in prossimità della cerniera a pagg. 51-52 e 61-62. Piccolissimo foro a pagg. 209-210. Esemplare nel complesso molto ben conservato. Pp. bb. 2 – nn. 2 – XVIII – 479 – bb. 2.
II°Volume: Carta croccante. Lievissime fioriture sparse. Sono state riscontrate alcune mancanze ad alcune pagine lungo il margine esterno, alcune sono state restaurate (pagg. 185-186, 223-224), mancano dell’ angolo inferiore le pagg. 45-46, 53-54. Pagg. 16-17 incollate all’ angolo inferiore. Pag. 322 presenta una macchia estesa anche su testo, ma la leggibilità non ne è pregiudicata. Vista l’ irregolarità di alcune pagine potrebbe anche considerarsi nelle sue barbe. E’ anch’ esso comunque ben conservato e completo. Pp. bb.2 – 489 – bb. 2.
Prezzo: € 130,00
L’ OPERA E’ COMPLETA
NOTIZIE SULL’AUTORE: Giuseppe Baretti nacque a Torino nel 1719 e morì a Londra nel1789.
A Torino compì i suoi primi studi letterari, poi nel 1737 si trasferì a Parma, a Venezia, dove entrò in contatto con alcuni dei letterati più importanti della città lagunare, dai fratelli Gozzi ad Apostolo Zeno, e poi a Milano, dove frequentò l’ Accademia dei Trasformati. Nel 1751 si recò a Londra dove conobbe Samuel Johnson, scrittore, critico e giornalista, che ebbe su di lui grande influenza, soprattutto per la verve polemica e l’ indipendenza di giudizio che caratterizzava i suoi scritti. Il suo nome resta legato alla “Frusta letteraria”. Questo periodico quindicinale uscì a Venezia dall’ 1 ottobre 1763 al 15 gennaio 1765. Gli ultimi otto numeri (19 aprile-15 luglio 1765) sono tutti occupati dalla polemica con padre Appiano Buonafede, autore del libello anti-barettiano “Il bue pedagogo”(1764), dopo che Baretti gli aveva stroncato una sua commedia (“I filosofi fanciulli” 1754), e furono stampati ad Ancona, perchè il governo veneziano ne aveva vietato la pubblicazione. La “Frusta letteraria” fu scritta quasi interamente da Baretti. Egli si finge un vecchio soldato a riposo, Aristarco Scannabue che, ritiratosi in un luogo campestre, passa il tempo a recensire e stroncare i libri che si stampano e che gli sono prestati dal curato del luogo, don Pietro Zamberlucco. Baretti fu un vivace, rabbioso polemista, che sacrifica spesso al gusto dello scandalo la coerenza e la riflessione. Nella “Frusta Letteraria” esaltò la “Vita” di Cellini come documento di un carattere “naturale”, esaltò la chiarezza e semplicità di Metastasio, derise il petrarchismo di Bembo, condannò come plebee le commedie di Goldoni. Con la sua prosa giornalistica agile e robusta diede rilievo eccezionale alle idee dell’ Illuminismo, battendosi contro l’ Arcadia per una letteratura fatta di “cose” e non di parole, e governata dal buon senso. Morì nel 1789 a Londra.
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