Il Digital Storytelling sta emergendo sempre più sullo scenario culturale contemporaneo come strumento in grado di gestire la complessità. Ormai neanche i blogger più ingenui considerano la costruzione di storie semplicemente un “mettere gli eventi uno dietro l’altro”: la capacità interpretativa della mente, che consente di organizzare e spiegare il reale attraverso storie complesse, a volte solo possibili, a volte anche improbabili (vedi la fantascienza), prende avvio nell'antichità con la costruzione dei grandi miti fondativi, lo storyworld, e continua nella storia dell’umanità fino a trovare con la psicoanalisi un campo di applicazione apparentemente “altro” ma emblematico (i sogni), dove il racconto dimostra tutta la sua potenza creativa smontando e rimontando la realtà quotidiana proprio per esplorare e spiegare le dimensioni più profonde e nascoste della conoscenza. Il Digital Storytelling rappresenta quindi la convergenza fra il sapere antico di raccontare storie e le più aggiornate tecnologie.
Giulio Lughi è stato titolare dell'insegnamento di Interactive Storytelling presso il corso di laurea magistrale in Comunicazione e Culture dei Media, e autore di un recente saggio dedicato specificatamente a questo tema: Interactive Storytelling, in S. Arcagni, I Media Digitali e l'Interazione Uomo-Macchina, Aracne, 2015.
Nell'ambito del Digital Storytelling Giulio Lughi si è occupato di diverse tematiche attinenti:
sviluppi delle forme narrative in generale, tema su cui è intervenuto in diverse forme:
pubblicazione del volume del 1986 Il romanzo d'esordio fra immaginario e mercato, (con Cristina Benussi), Venezia, Marsilio;
pubblicazione del volume Parole online. Dall'ipertesto all'editoria multimediale, Milano, Guerini;
organizzazione e coordinamento del seminario "MOVE: dalla scrittura al multimedia. Nuovi orizzonti per la scrittura", con la partecipazione di Paolo Fabbri, Piero Dorfles, Gillian Crampton Smith, in occasione della manifestazione Torino Capitale Mondiale del Libro;
organizzazione e giuria dei concorsi annuali dell'Osservatorio Scrittura Mutante, pionieristico esperimento di esplorazione delle scritture digitali più avanzate;
fondazione di StoryCode Torino, gruppo di ricerca e sperimentazione costituito da professionisti e studiosi provenienti da esperienze diverse – accademiche, mediatiche, professionali – interessato alle potenzialità delle nuove narrazioni transmediali. StoryCode Torino fa parte di un network internazionale presente in diversi paesi del mondo, Storycode.org, il cui obiettivo è studiare, sperimentare, realizzare e condividere in modo indipendente nuove modalità, strumenti, tecnologie di storytelling;
intervento su The Mobile/Locative Paradigm: Embodiment and Storytelling in Digital Media al FilmForum, International Film Studies Conference, Gorizia 7 aprile 2014;
forme del racconto giornalistico nei media digitali, un tema sviluppato attraverso:
insegnamento di Media Digitali: Teorie e tecniche presso il Master di Giornalismo dell'Università di Torino;
partecipazione a seminari organizzati dal Consiglio Regionale e dall'Ordine dei Giornalisti del Piemonte, quali PA - Digitale - Informazione, Torino 25 gennaio 2015;
connessione fra storytelling e gaming, in quanto la presenza del lettore nel testo, e la sua capacità di intervento sulle trame narrative, introduce necessariamente nel racconto una forte componente ludica. Un tema sviluppato attraverso:
pubblicazione del saggio Nuovi giochi, nuovi spazi in: "REM - Ricerche su Educazione e Media", vol.2, n.1, giugno 2010;
pubblicazione del saggio Gadget emozionali: microtecnologie per la comunicazione narrativa presentato al convegno MediaMutations 5, Bologna;
produzione editoriale e direzione della collana Librogame, uno dei più notevoli casi di successo editoriale della fine del Novecento: romanzi d'avventura in cui il flusso narrativo è articolato in bivi che consentono al lettore di seguire una fra le tante storie possibili.