Digital Culture
come cambiano i nostri schemi mentali e comportamentali
L'avvento del digitale sta determinando profondi mutamenti nella mente delle persone e nell'organizzazione dei comportamenti: cambia il sistema di idee, di valori, di aspettative, di riferimenti; cambia l'immaginario collettivo che fa da motore alle scelte della vita quotidiana; cominciano ad articolarsi quelle che possiamo definire le Culture dei Media Digitali.
E come sempre accade nelle fasi di transizione, i diversi modelli e paradigmi culturali entrano in conflitto, polarizzandosi su opposizioni automatiche come vecchio/nuovo, classico/moderno, alto/basso, artistico /commerciale, che finiscono per lasciare in ombra sia la reale linfa innovativa, sia i fattori di persistenza e continuità.
Capire i Media Digitali e il loro impatto culturale significa quindi indagare - secondo i loro principi intrinseci, e non guardando "nello specchietto retrovisore" - i modi con cui le persone, i gruppi, le istituzioni si organizzano e trovano nuove forme di stabilità ed evoluzione proprio a partire dalle possibilità che gli strumenti della comunicazione digitale sono in grado di offrire.
Giulio Lughi è stato titolare dell'insegnamento di Culture dei Media Digitali presso il corso di laurea magistrale in Comunicazione e Culture dei Media, e autore di un volume dedicato specificatamente a questo tema: Cultura dei Nuovi Media , Guerini, Milano 2006.
tematiche particolari
Nell'ambito di studi sulla Cultura Digitale, Giulio Lughi ha trattato in particolare:
Il rapporto fra tecnologie digitali e discipline umanistiche, soprattutto nella sua veste di Presidente del CISI (Centro Interstrutture di Servizi Informatici e Telematici per le Facoltà Umanistiche dell'Università di Torino), un centro che in Italia ha svolto una funzione pionieristica nel trovare un punto d'incontro fra i saperi tradizionali e le possibilità offerte dalle tecnologie della comunicazione, come dimostrano i progetti sviluppati in più di venticinque anni di attività e in particolare il convegno Per una multimedialità sostenibile: ripensare le tecnologie per le scienze umane
L'avvento del paradigma mobile-locative, dovuto alla sempre maggiore importanza dello spazio fisico nei Media Digitali. Un tema toccato in diverse occasioni:
seminario organizzato nel 2007 in occasione di "Torino Capitale Mondiale del Libro" dal titolo MOVE: dal fisso al mobile. Dinamiche dello spazio nella comunicazione e nei media, con la partecipazione di Juha Kaario (Nokia), Ugo Volli, Franco Farinelli;
intervento su Text-Space Dynamics: the Digital Media in Defining New Urban Languages al convegno internazionale NEW URBAN LANGUAGES. Re-Imaging the City after the Knowledge-Based Turn, Politecnico di Milano, 19-21 giugno 2013;
intervento su The Mobile/Locative Paradigm: Embodiment and Storytelling in Digital Media al FilmForum, International Film Studies Conference, Gorizia 7 aprile 2014;
pubblicazione del saggio Nuovi giochi, nuovi spazi in: "REM - Ricerche su Educazione e Media", vol.2, n.1, giugno 2010;
partecipazione al Comitato Scientifico della rivista ScreenCity Journal, focalizzata sulla mediatizzazione degli spazi urbani.
Il diffondersi delle "forme brevi" come modalità testuale specifica dei media digitali. Interventi su questo tema:
pubblicazione del saggio Non solo breve. Frammentazione e ricomposizione nella testualità dei Nuovi Media, in Testi brevi 2. Teoria e pratica della testualità nell'era multimediale, "Sprache im Kontext" Berlin-Wien, Peter Lang Verlag. 2010;
partecipazione al Convegno Internazionale sulla Forma Breve, Torino 9 aprile 2014, con un intervento su Forme brevi nei media digitali: tecnologia, testualità, cultura.