Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore
Simone Cristicchi (Ti regalerò una rosa)
A causa delle persecuzioni naziste, i bambini deportati nei campi di concentramento furono numerosissimi. Il destino che li attendeva, non era uguale per tutti quelli che giungevano nei lager; alcuni venivano soppressi attraverso le camere a gas, oppure morivano a causa dei vari esperimenti che svolgevano su di essi; altri, invece, erano sottoposti al duro compito di dedicarsi ai lavori forzati. Nonostante fossero in tenera età, la giornata di un bambino non era diversa da quella di un adulto: spesso accadeva che i prigionieri raggiungessero lo sfinimento, sia fisico che mentale. Uno dei campi di concentramento più famosi per l’alto numero di bambini e neonati è conosciuto con il nome di Terezin: ne passarono circa 15.000, soprattutto ebrei cechi, e la maggior parte di loro moriva nelle camere a gas.
In queste condizioni, i bambini erano completamente privati della loro infanzia: per questo, alcuni prigionieri adulti tentarono, per un periodo di alleviare le condizioni di vita del campo mettendo in atto diverse attività, come l'organizzazione di una vita giornaliera e addirittura l'insegnamento clandestino. Di queste attività, ci restano numerose poesie scritte dai bambini e disegni, attraverso i quali i piccoli detenuti potevano dare spazio alla propria fantasia, illustrando e dipingendo la realtà che in quel momento avrebbero voluto vivere: giocattoli, cibo a volontà, prati in cui correre…
Alcuni di loro, però, erano stati talmente provati dall'esperienza del lager, che nei loro disegni raffiguravano la cruda realtà in cui vivevano. Un altro gruppo di bambini, invece, credeva ancora nella speranza di un ritorno a casa, e le loro raffigurazioni rappresentavano la visione di un domani migliore.
Da “pinchetti.net – tesina sull’infanzia, lavoro e sfruttamento minorile durante la Seconda Guerra Mondiale”
Per mamma…
Un disegno di un bambino per la propria mamma, dei fiori, dei semplici fiori, l’innocenza di un disegno colorato in una vita in bianco e nero.
-------------