le camere a gas

Descrizione

“Io finii nel gruppo di sinistra e le ausiliarie tedesche ci spiegarono che saremmo andate a fare la doccia. Ci spogliammo, ma, all’atto di entrare nel locale del bagno, non so perché, decisi di essere l’ultima della fila. Quasi subito si udirono i primi che urlavano dopo essersi accorti che in quel locale non c’era l’acqua. Il panico si diffuse rapidamente, qualcuno aveva già sentito parlare delle camere a gas, e tutti cercavano disperatamente di uscire dalla camera delle docce. Io fui spinta contro la porta da coloro che tentavano di scappare. Il soldato addetto alla porta tentò di chiuderla, ma non ci riuscì perché il mio corpo la bloccava. Allora, con uno strattone, mi tirò fuori e quindi chiuse la porta sigillata con strisce di gomma. Quella fu la mia miracolosa salvezza”.

Questa, la storia di una donna sopravvissuta per caso all’olocausto, ma non era certo la normalità. Tutte le altre donne che erano con lei morirono quel giorno tra le grida e lo shock di chi sa che sta per morire. E altre morirono l’indomani, altre il giorno dopo ancora e avanti così per tutto il periodo di attività dei campi di sterminio.

Uno dei più tristemente famosi campi di sterminio dove fu usato lo Zyklon B, un agente fumigante a base di acido cianidrico, che permetteva di uccidere in maniera veloce un gran numero di persone contemporaneamente (1.000-1.500 in circa trenta minuti) fu il campo di concentramento di Auschwitz, dove morirono circa 1.500.000 persone. Durante i gasaggi venivano accesi i motori di camion e motociclette per coprire le urla dei morenti e dopo ogni operazione un Sonderkommando di prigionieri ebrei aveva il compito di rimuovere i corpi e pulire le pareti e i pavimenti per evitare i sospetti delle vittime successive.

Camera gas

Dopo essere stati “scaricati” dai vagoni bestiame, ai detenuti veniva detto che dovevano sottoporsi alla disinfestazione in apposite “docce”. I Nazisti e le guardie ucraine, a volte, gridavano contro le loro vittime e le picchiavano, obbligandole allo stesso tempo ad entrare nelle “docce” tenendo le braccia in alto, così da far entrare il più alto numero di persone all’interno della camera a gas. Infatti, più le camere erano stipate, più in fretta i prigionieri morivano soffocati.

Strumento con cui veniva diffuso il gas letale

Nel 1941, le SS arrivarono alla conclusione che la deportazione degli Ebrei nei campi di sterminio fosse il modo più efficiente di realizzare la “Soluzione Finale”.

Zyklon B

Nel campo di Auschwitz condussero esperimenti con il gas Zyklon B in il quale diventava letale una volta esposto all’aria. Ad Auschwitz, queste pastiglie si dimostrarono il metodo più veloce per uccidere con il gas e furono quindi scelte come mezzo di sterminio; nel momento di maggiore intensità delle deportazioni, il numero di Ebrei uccisi giornalmente raggiunse le 6.000 unità.

Muro della camera a gas

Spesso le SS per non far sentire le urla agli altri prigionieri accendevano i camion e suonavano una campana così che la morte di quelle persone fosse silenziosa. Alcune volte poteva capitare che una persona non morisse ma che svenisse solo così veniva poi bruciata ancora viva.