FRANCOIS ROCHE - ERESIE MACCHINICHE E ARCHIETTURE VIVENTI DI NEW-TERRITORIES.COM

di Di Raimo Antonino

con la prefazione di Saggio Antonino


Il libro di Antonino di Raimo su François Roche, architetto visionario francese del 1961, ci accompagna in un viaggio affascinante attraverso le complesse dinamiche che plasmano l'architettura contemporanea nell'era digitale. Roche, formatosi tra Lione e Versailles, è pioniere della nuova ondata computazionale che sta trasformando l'architettura in una realtà digitale.



L'opera di Raimo esplora a fondo la poliedrica realtà dello studio di Roche, NEW-TERRITORIES, svelando la sua visione utopica e concreta della natura. Roche non si limita a inserire o rievocare la natura nei suoi progetti, ma la considera come origine e punto d'arrivo di un processo architettonico che abbraccia sia il fisico che il relazionale, il concreto e l'onirico, il digitale e l'umano.



Roche mantiene un'acuta dose di visionarietà e provocazione nelle sue opere, pur radicandole nella concretezza e nella realizzabilità. I suoi progetti non vedono l'informazione come un mero dato esterno da organizzare, ma la concepiscono come elemento autonomo che nasce dalle infinite relazioni tra la digitalizzazione delle emozioni di un sistema vivente e gli strumenti informatici contemporanei. Di Raimo definisce queste relazioni "biogeneratrici" e "morfogeneratrici".



Roche si spinge ad esplorare le intricate reti di relazioni che animano i sistemi viventi e le emozioni umane. Traduce questa complessità in un "rizomatico turbinio di cause-effetti" che si rispecchia nella natura, diventando a sua volta architettura biologica e bioattiva.



Roche sfrutta la potenza del computer per dar vita a edifici che si comportano come veri e propri sistemi viventi. Questi edifici sono capaci di:



Di Raimo categorizza i progetti di Roche per tematiche, facilitando la comprensione della vastità e della coerenza del lavoro di NEW-TERRITORIES.



La ricerca instancabile dello studio francese va oltre il preconcetto del design digitale come semplice ausilio o impoverimento dell'architettura contemporanea. NEW-TERRITORIES estende il dato computazionale dal display alla realtà, utilizzando protocolli e modelli di pensiero ispirati alla natura. Non si tratta di una mera imitazione, ma di una creazione di interazioni attive tra materia (viva o inerte), macchina e uomo. Questo approccio apre la strada alla progettazione non solo di edifici, ma anche di sistemi robotizzati e autosufficienti in grado di costruire, modificare o addirittura trasformare l'edificio in base alle informazioni provenienti dall'ambiente naturale.



Roche sfugge a ogni categorizzazione. Di Raimo riesce a cogliere l'essenza del suo lavoro, associando la poetica di NEW-TERRITORIES a pensatori come Deleuze, Derrida e Foucault, e a concetti quali l'andamento rizomatico, la casualità creativa, la cognizione computazionale, l'entropia e la sua catalizzazione nel progetto.



Il confronto con altri architetti arricchisce ulteriormente la comprensione della visione di Roche. Il libro si concentra principalmente su Diller+Scofidio (evidenziando le analogie tra "Blur" e "Dustyrelief" di NEW-TERRITORIES) e Mendelsohn (infatti "TheBuildingWhichNeverDies" viene definito come la continuazione ideale dell’osservatorio di Berlino).