LEZIONE 4 - Strumento cognitivi e strumenti operativi: una sfida per ridefinire i confini dell'architettura. L'esempio della nozione di paesaggio e della corda 


Vitruvio immaginava l'architettura come un equilibrio perfetto di solidità (firmitas), funzionalità (utilitas) e bellezza (venustas). Ma oggi, in un mondo ben più complesso, questi tre pilastri non bastano più.


Manca il luogo, quel legame profondo con il contesto che oggi è fondamentale. Manca la sostenibilità, la responsabilità verso l'ambiente che ogni costruzione deve avere. E manca il paesaggio, non come semplice sfondo, ma come elemento centrale del progetto.


Il paesaggio, secondo il professor Saggio, non è più la natura "da conquistare" del funzionalismo, è l'estetica condivisa di un territorio in continua evoluzione. Lo vediamo nei paesaggi dei Lorenzetti, così diversi da quelli di Mondrian o di Klee. E lo vediamo anche nel paesaggio mentale, quel mondo di idee ancora da plasmare.


La nascita di una nuova idea di architettura passa sempre da una crisi. La crisi che nasce dall'arrivo di nuovi strumenti, come la fotografia che ha rivoluzionato l'arte. Koyré li definiva "materializzazione dello spirito": strumenti cognitivi per conoscere il mondo e strumenti operativi per trasformarlo.


Quali saranno gli strumenti della prossima rivoluzione architettonica? Quali crisi scateneranno nuove idee? Solo il tempo potrà dircelo. Ma una cosa è certa: l'architettura è in continua evoluzione, proprio come il paesaggio che la circonda.