in primo piano

AZIONE INIBITORIA DEI GENITORI TARANTINI

Non sono molte le testate giornalistiche che danno il giusto risalto all'azione inibitoria intrapresa dagli aderenti all'associazione Genitori tarantini.

ILMANIFESTO.IT lo ha fatto.

"Sullo sfondo, inoltre, vi è la spada di Damocle di un procedimento azionato davanti alla Corte di Giustizia europea, che dovrà esprimersi il mese prossimo sul ricorso presentato dall’associazione Genitori Tarantini in relazione alla legittimità di alcune norme della legislazione speciale cosiddetta «salva Ilva». Cioè sul merito di una decina di decreti legge che, dal 2012 ad oggi, sono serviti unicamente a perdere tempo e a concedere vantaggi agli inquinatori."


AL PREMIER E AI MINISTRI DELLA REPUBBLICA ITALIANA, LA NOSTRA LETTERA CON FOTOGRAFIE DELLE EMISSIONI DI ACCIAIERIE D'ITALIA.

On. Dott. Mario Draghi,

On. Dott. Roberto Cingolani,

On. Dott. Giancarlo Giorgetti,

On. Sig. Andrea Orlando,

On. Dott. Roberto Speranza,


ci pregiamo inviare alcuni scatti fotografici riguardanti lavorazioni dell’azienda Acciaierie d’Italia, effettuati da differenti zone della città di Taranto, durante gli ultimi 3 mesi. Ci sono pervenuti tramite numerosi cittadini che vigilano perché oramai stufi di questa insopportabile realtà alla quale siamo costretti.

A tale riguardo, vogliamo formulare alcuni quesiti, per i quali gradiremmo ricevere risposte, visti i ruoli istituzionali di altissima responsabilità che voi attualmente rappresentate.


1 - Siete a conoscenza di quanti e quali inquinanti vengono emessi nell’aria per garantire la produzione a caldo dell’acciaieria tarantina?

2 - Siete a conoscenza di quanti e quali danni, spesso irreversibili, tali inquinanti procurino all’ambiente e alla cittadinanza tarantina?

3 - Chi è chiamato a pagare per questi danni, indiscutibilmente prodotti da una acciaieria che sembra essere nelle grazie anche di questo governo, al pari dei precedenti?

4 - Con riferimento alla chiusura delle aree di produzione a caldo di Genova e Trieste, come intendete giustificare la continuazione della produzione di acciaio per mezzo del carbone, a Taranto?

5 - Con riferimento alla sentenza di colpevolezza dello Stato italiano da parte della Corte europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), datata 24 gennaio 2019, cosa concretamente è stato fatto, ad oggi, per adempiere alla condanna?

6 - Quando il fondamentale diritto alla salute dell’individuo, tutelato dalla Repubblica italiana anche come interesse della intera collettività, così sbandierato da tutte le Istituzioni in questo periodo di pandemia, potrà essere garantito, protetto, difeso anche a Taranto al pari delle altre comunità della nostra nazione?

7 - Potete affermare, senza ombra di dubbio, di riuscire a garantire anche ai tarantini quella pari dignità sociale richiamata nella prima parte della Costituzione italiana?

8 - Quando potremo tornare a credere in Istituzioni della Repubblica italiana che tengano realmente in considerazione che “tutto l’acciaio del mondo non vale la vita di un solo bambino”?


In attesa di esaurienti risposte, distintamente salutiamo.


Associazione Genitori tarantini - ets


n.b. per le immagini fotografiche inviate, cliccare sul seguente link:

https://www.facebook.com/genitoritarantini.ets/photos/pcb.4426740647387840/4426736617388243/?__cft__[0]=AZU3cZVjcaKHUlcGYtuj8PWudd7T6M3MTYOfJbqSJ484CiTHX5q4u-2n8t-DOvERWIFo6_ku54THoUTikYkFGO2RzxtJfWoDeBxGKl3gz9OAXP0_YvBge_X18zSfwqj8jtJI4RM_XQsq7r2ifis_ADW4cCag-kEG2YNPA-TeLhpx9YvhYKRclRXWY9gb6FWq04I&__tn__=*bH-R





IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DA NOI INVIATA  A ROBERTO CINGOLANI, FANTOMATICO MINISTRO PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA.


Egregio Cingolani Roberto,

con la sua filippica contro gli ambientalisti, durante il suo intervento al convegno di Italia Viva, ci ha dato l’impressione di voler compiacere il padrone di casa, del quale noi tarantini conserviamo ricordi sgradevoli. In alternativa, le sue parole sono frutto del suo libero pensiero.

Ci permettiamo, allora, alcune considerazioni.

Colui che desidera un ambiente pulito, scevro da quell’inquinamento (in particolare, quello industriale che procura benefici economici a pochi e danni a una vastissima platea di esseri viventi) che minaccia la vita e la salute propria e dei propri figli non è un ambientalista, è una persona normale!

Lei, quindi, con le sue parole ha inteso offendere una platea di esseri umani, non solo italiani, molto più vasta di quanto abbia mai potuto immaginare.

Quegli oltranzisti e radical chic che lei individua come “parte del problema” e definisce “peggio della catastrofe climatica” esistono proprio per cercare, tra le altre cose, di porre un argine a folli elucubrazioni come quelle uscite dalla sua bocca.

Tra gli oltranzisti e radical chic di sua importante nomina annoveriamo genitori che hanno perso per sempre i propri figli, genitori che cercano, spesso invano, di curare i propri figli, fratelli derubati dei propri fratelli, figli derubati dei propri genitori, e nonni e zii e amici. Tutti vittime, e non certo cause, di spregiudicato inquinamento ambientale. A Taranto, ne contiamo a migliaia!

Quindi, se come suggerito da lei, dobbiamo guardare i numeri, ci lasci il tempo di fare un salto al Cimitero monumentale di Taranto (sempre che si possa visitarlo in toto, visto che varie zone sono inaccessibili, come da ordinanza sindacale, perché fortemente inquinate da diossina); ci lasci il tempo di chiedere ai medici dell’Ospedale San Giuseppe Moscati i numeri dei pazienti che giornalmente devono accedervi per ricoveri e, in lunghe file di attesa, per la chemioterapia in day hospital; ci lasci il tempo per parlare con il dirigente del reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale Ss Annunziata. Ce lo lasci fare per il semplice fatto che questi sono i numeri che contano, in una repubblica democratica.

“Se non guardate i numeri, rischiate di farvi male!”, ha detto lei. Quali numeri, dott. Cingolani? Quali sono i numeri che interessano una transizione ecologica?

Dobbiamo forse essere noi a ricordarle che la transizione ecologica è quel processo di innovazione tecnologica che non tiene conto solo dei profitti economici, ma tiene conto del rispetto dei criteri per la sostenibilità ambientale?

Scaricare sugli ambientalisti, sulle persone normali di questa nazione, parte delle colpe che sono totalmente di questo e dei precedenti governi ci fa pensare a quel bambino che, impreparato per un compito scritto, si giustifica con la maestra dicendo che i compagni gli hanno rubato la penna. Per il compito, però, lo scolaro avrebbe potuto usare la matita o i colori, o le dita sulla sabbia, se solo lo avesse voluto. Incompetenza, impreparazione: sono queste le ragioni che spingono a cercare capri espiatori.

Le ricordiamo che lei occupa un ruolo istituzionale molto ben pagato anche dai radical chic dell’ambiente. Lo facciamo solo perché anche a questi lei deve rispetto.

Le facciamo notare, infine, che neppure una volta l’abbiamo nominata come ministro. La ragione è che, per quanto ci riguarda, lei è indegno del ruolo che occupa e vorremmo chiedere le sue dimissioni immediate. Anche per la sua dignità personale, si figuri un po’. Anche per quella giustizia sociale ed ambientale che le sue parole tendono a nascondere, denigrare, affondare.


Associazione Genitori tarantini - ets


ALLA PRESIDENTE UE, URSULA VON DER LEYEN E AI COMMISSARI EUROPEI TIMMERMANS E SINKEVICIUS


"Gentilissima Presidente Ursula von der Leyen,

Egregio Commissario Frans Timmermans,

Egregio Commissario Virginijus Sinkevičius,

ci permettiamo di inviarVi alcune immagini fotografiche realizzate da semplici abitanti della città di Taranto, negli ultimi tre mesi perché crediamo che Voi, per le importanti cariche politiche che rappresentate nella Comunità europea, dobbiate essere messi a conoscenza del fatto che lo Stato italiano, attraverso il proprio Governo, ad oggi non si è per nulla impegnato a dare seguito alla condanna inflittagli dalla Corte Europea del Diritti Umani (CEDU) in data 24 gennaio 2019, con la quale si ordinava di porre in esecuzione nel più breve tempo possibile il piano ambientale approvato dalle autorità nazionali. Una sentenza sovranazionale che, secondo noi, lo Stato italiano non ha tenuto nella debita considerazione.

Le immagini fotografiche che inviamo alla Vostra attenzione dimostrano in maniera inconfutabile quanto, a tutt’oggi, la salubrità dell’ambiente e la salute dei cittadini di Taranto siano ancora sotto minaccia continua.

Tuttavia, lo Stato italiano ha inteso entrare in società con la multinazionale franco-indiana ArcelorMittal con un esborso di denaro pubblico pari a 1.080.000.000 di euro, raggiungendo un accordo che prevede, tra le altre cose, un incremento della produzione a carbone fino a oltre 6.000.000 di tonnellate all’anno (attualmente, la produzione dell’acciaieria tarantina è intorno ai 3.300.000 t/anno), oltre a ulteriori 2.000.000 t/anno da produrre per mezzo di un forno elettrico di certo non alimentato con energie rinnovabili. Tutto ciò in netto contrasto con la dichiarata intenzione della Comunità europea di abbattere significativamente le emissioni di CO2, nei prossimi anni.

Ci preme sottolineare che malattie inerenti l’apparato cardiocircolatorio, quello respiratorio, quello renale e tutti i tumori conosciuti dalla scienza medica presentano percentuali superiori (spesso, insopportabilmente superiori) alla media regionale di riferimento, senza distinzione di sesso, età, condizione economica e lavorativa.

Un esempio per tutti, le malattie contratte dal feto durante la gestazione, secondo i dati, sarebbero del 45% in più rispetto alla media regionale (fonte: Ministero della Salute – Studio SENTIERI 2014).

Chiediamo a Voi, illustri rappresentanti della nostra comunità, come l’Europa unita possa accettare tale realtà. Chiediamo come si possa rimanere insensibili di fronte alle sofferenze di bambini che si ammalano, soffrono e in molti casi muoiono per emissioni altamente inquinanti; come si possa accettare che ai bambini di Taranto venga impedito di giocare negli spazi a verde della città; come si possa accettare che sia stato per molto tempo loro negato il diritto allo studio a causa di un vento che spargeva su Taranto il minerale di ferro. Vi chiediamo come si possa accettare la continua minaccia all’ambiente da parte di questa mostruosa fabbrica di veleni. Vi chiediamo se per Voi davvero Taranto è in quell’Europa democratica, unita, moderna di cui tutti parlano e che tutti apprezzano.

Vi chiediamo, infine, se anche per Voi, come per noi, “tutto l’acciaio del mondo non vale la vita di un solo bambino”.

Nel pregarVi di fornirci risposte esaurienti nei tempi che la preoccupazione per i nostri figli e per l’ambiente impongono, distintamente salutiamo.

Associazione Genitori tarantini - ets"

n.b. per le immagini fotografiche inviate cliccare sul seguente link: 

https://www.facebook.com/genitoritarantini.ets/photos/pcb.4426740647387840/4426736617388243/?__cft__[0]=AZU3cZVjcaKHUlcGYtuj8PWudd7T6M3MTYOfJbqSJ484CiTHX5q4u-2n8t-DOvERWIFo6_ku54THoUTikYkFGO2RzxtJfWoDeBxGKl3gz9OAXP0_YvBge_X18zSfwqj8jtJI4RM_XQsq7r2ifis_ADW4cCag-kEG2YNPA-TeLhpx9YvhYKRclRXWY9gb6FWq04I&__tn__=*bH-R




REBUZZI