FAQ QGIS 3

& DINTORNI

Oltre che nelle seguenti FAQ, puoi trovare maggiori informazioni nel manuale in italiano di QGIS e nel manuale degli esercizi, redatti grazie al continuo lavoro della comunità italiana di QGIS, sulla mailing list OSGeo, nei tutorial di Ujaval Gandhi e Anita Graser, sui canali YouTube di Klas Karlsson, di Hans van der Kwast e del GIScience Unipd, sul blog e canale YouTube di Salvatore Fiandaca, oltreché sul sito HfcQGis, dedicato alle funzioni del calcolatore di campi, curato dallo stesso Totò assieme a Giovan Battista Vitrano, Andrea Borruso e dalla comunità OpenDataSicilia, oppure sui canali social della comunità italiana di QGIS. 

INDICE FAQ : QGIS 3 & DINTORNI

FAQ QGIS 3 & DINTORNI

1.0 Versioni di QGIS, installazione, configurazione, rimozione

1.1) Aggiornamento sulle recenti versioni di QGIS

Con il rilascio della versione QGIS 3.20 "Odense", si è conclusa la fase di transizione, annunciata  dalla comunità internazionale tramite questo comunicato (1), avviata al fine di consentire l'aggiornamento tecnologico delle numerose librerie software su cui si basa QGIS. 

Questa scelta ha comportato l'abbandono del supporto alle versioni a 32 bit, in quanto, ormai da molti anni, quasi tutti i nuovi computer, anche quelli di fascia bassa, risultano dotati di processori a 64 bit inoltre, da un sondaggio svolto nel 2020 tra agli utenti di QGIS, era emerso che solo il 7% degli intervistati utilizzava ancora sistemi operativi a 32 bit.

Questi ultimi, come noto, risultano pesantemente limitati nelle applicazioni GIS in quanto posso utilizzare, ovvero indirizzare direttamente, solo 4 GB di RAM, un quantitativo di memoria ormai insufficiente per la gran parte dei PC moderni, inoltre, mentre un sistema a 64 bit può eseguire software a 32 bit, viceversa ciò non risulta possibile.

D'altronde, anche Microsoft ha iniziato a non rilasciare più sistemi operativi con codice a 32 bit, ad esempio a partire dalla versione 2004 di Windows 10, vengono distribuite solo versioni con codice a 64 bit (2) ed anche il nuovo Windows 11 viene distribuito esclusivamente per processori a 64 bit.

Comunque, anche se lo sviluppo di QGIS si è focalizzato unicamente sulle versioni con codice a 64 bit, tutte le precedenti versioni, anche quelle a 32 bit, continuano a essere disponibili per il download sull'apposita repository per windows mentre quella ufficiale (3) risulta riservata alle versioni pari o superiori alla 3.28.

Oltreché per il sistema operativo Windows, QGIS è disponibile anche per i seguenti ambienti: macOS, Linux (Debian/Ubuntu, Fedora, openSUSE, RHEL, CentOS, Scientific Linux, Mandriva, Slackware, ArchLinux, Flatpak ) e le versioni mobile per Android QField (4) o MerginMaps (Input + Mergin) (5) (6).


(1) https://blog.qgis.org/2020/10/15/phasing-out-32-bit-support-in-qgis/.

(2) https://www.hwupgrade.it/news/sistemi-operativi/windows-10-a-32-bit-sul-viale-del-tramonto-solo-windows-10-a-64-bit-su-notebook-e-pc-preassemblati_89342.html

(3) https://qgis.org/downloads/

(4) https://play.google.com/store/apps/details?id=ch.opengis.qfield&hl=it&gl=US

(5) https://play.google.com/store/apps/details?id=uk.co.lutraconsulting&hl=it&gl=US

(6) https://www.youtube.com/c/HansvanderKwast


Fonti : 

https://fvgqgis.blogspot.com/2021/05/

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Il punto di partenza di ogni utilizzatore QGIS rimane la pagina che consente il download dei pacchetti di installazione, la cui struttura o se preferite layout, relativativamente alla sezione riservata alla suite software per Windows, ha assunto un aspetto simile a quello riportato nell'immagine che segue

Premesso che l'immagine di cui sopra rappresenta un'istantanea della pagina di download fatta a marzo 2024, cliccare sul link inferiore per eventuali aggiornamenti, in linea di massima possono essere individuate tre tipologie principali di pacchetti d'installazione : 

Oltre alle concise descrizioni presenti nella sezione della pagina di download per Windows, vengono riportate di seguito alcune considerazioni, che forse non riusciranno a dirimere ogni dubbio sull'argomento ma almeno provano a fornire alcune semplici spiegazioni, sebbene migliorabili, che si spera possano essere di qualche utilità.

Se hai già installato QGIS e vuoi aggiornarlo, le considerazioni e avvertenze riportate nel seguente testo espandibile potrebbero interessarti, altrimenti se stai installando QGIS per la prima volta, puoi andare direttamente al punto 1.2.1)  Installatori Standalone (con estensione .msi)  e successivi.

Considerazioni e avvertenze utili in caso di aggiornamento 

Il rilascio di ogni nuova versione di QGIS è caratterizzato dalla presenza di molteplici miglioramenti ed opzioni aggiuntive, ad esempio, a partire dalla 3.18, è stato integrato un visualizzatore nativo di dati LiDAR, successivamente migliorato nella 3.30, mentre dalla 3.26 è stato aggiunto il supporto per la georeferenziazione dei layer vettoriali nello stesso strumento utilizzato per la georeferenziazione raster, inoltre dalla 3.28 è stato introdotto il supporto per la modifica, la gestione e la creazione di database FileGeo ESRI (GDB) e molto altro ancora.

Per consultare la pagina contenente l'elenco completo delle nuove funzionalità implementate in ciascuna versione di QGIS puoi utilizzare la barra di navigazione di questo sito selezionando: QGIS Novità QGIS 3 .

Tra le numerose novità presenti in ogni nuova versione, talvolta può capitare che determinati strumenti non vengano più gestiti come avveniva nelle versioni precedenti e ciò può rappresentare motivo di disorientamento a chi era abituato a trovarli nel solito posto (N.d.R. di solito ciò accade più spesso tra le persone diversamente giovani come all'estensore di questi testi). Per cercare di ridurre tale disagio iniziale, si avvisa che a partire dalle versioni QGIS 3.22.4 “Białowieża” (LTR) e la 3.24.0 “Tisler” (PR) alcune applicazioni esterne presenti negli strumenti di processing, come SAGA, GRASS e OTB sono state spostate tra i plugin di base. Ciò dovrebbe evitare problemi di instabilità in QGIS nei casi in cui uno qualsiasi di questi provider non dovesse funzionare. I plugin SAGA e GRASS sono stati abilitati per impostazione predefinita, lasciando invariata l'interfaccia utente. Si tratta principalmente di un cambiamento interno a come QGIS gestisce tali strumenti, infatti, l'unico cambiamento visibile da parte dell'utente finale è che si deve utilizzare il Plugin Manager per attivare o disattivare i provider SAGA, GRASS e OTB. Putroppo a causa del perdurare delle criticità con il provider SAGA , con il rilascio della versione 3.30.0, dal nome ufficiale ''s-Hertogenbosch" semplificato tra gli utenti in "Den Bosch", gli strumenti di SAGA non risultano più supportati nativamente da QGIS e se li si vuole utilizzare si deve installare manualmente SAGA e il plugin Processing SAGA nextGen Provider. Gli algoritmi di elaborazione SAGA-GIS restano comunque disponibili nativamente in tutte le versioni per Windows fino alla 3.28 inclusa.

Inoltre, risulta opportuno evidenziare che a partire dalle versioni 3.30 PR e 3.28.5 LTR è stata rimossa la retrocompatibilità della simbologia prodotta con QGIS 3.16 e versioni precedenti, in quanto le più recenti versioni dovevano scrivere una notevole quantità di codice aggiuntivo nella struttura XML dei file di progetto al fine di mantenere la retrocompatibilità con le simbologie pregresse, però ciò limitava la capacità delle versioni precedenti di QGIS di elaborare simbologie sviluppate con le versioni più recenti. Pertanto è stata approvata la rimozione di tale compatibilità al fine di consentire l'adozione diffusa delle nuove funzionalità della simbologia e nel contempo di rendere il file del progetto QGIS più snello e gestibile.

Nel caso si debba aggiornare una versione standalone di QGIS, conviene rimuovere la precedente versione standalone con il metodo descritto al punto 1.6, mentre se si aggiorna una versione di Rete OSGeo4W tale accorgimento non è necessario.


Rispetto alla pagina di download pubblicata in precedenza, sono state rimosse, in quanto ritenute superate dal punto di vista tecnologico ed informatico, tutte le versioni che utilizzavano le dipendenze presenti sulla vecchia repository OSGeo4W (v.1), tra cui quelle che funzionavano su sistemi operativi con codice a 32 bit, come Windows 7. Inoltre è stato rivisto l'ordine con cui vengono proposti i diversi pacchetti d'installazione, posizionando quelli standalone, utilizzati più frequentemente, nella parte alta della finestra mentre la versione di rete, per utenti esperti, è stata spostata più in basso. Un ulteriore novità è la semplificazione dell'indicazione della numerazione della versione, costituita da una terna di interi positivi, che risulta ora limitata, ma solo a video, ai soli primi due numeri.

Ad ogni modo, tutte le precedenti versioni standalone continuano ad essere disponibili per il download sulla repository ufficiale (1)

Per eseguire l’aggiornamento di QGIS con versioni di OSGeo4W "Network Installer" precedenti alla LTR 3.22.4, che avevano ancora le dipendenze presenti su OSGeo4W (v.1) , si deve avere l'accortezza di rimuovere preventivamente la versione OSGeo4W "Network Installer" (v.1) e poi reinstallare la nuova versione oppure utilizzare una directory separata, poiché il nuovo OSGeo4W (v.2) supporta QGIS esclusivamente con codice a 64 bit.

1.2.1) Installatori Standalone (con estensione .msi)

Le nuove versioni standalone (pacchettizzate con estensione .msi), caratterizzate da consistenti dimensioni di oltre 1 GB,  hanno il vantaggio di rendere la procedura d'installazione più semplice, ad esempio provvedono alla configurarazione automatica di QGIS per eseguire gli algoritmi di SAGA (fino alla versione 3.28) e GRASS ovvero, permettono l'installazione di QGIS anche su PC senza connessione di rete e quindi, possono rappresentare la soluzione più indicata per gli utenti comuni o per chi utilizza QGIS per la produzione di beni o servizi.

Per questa tipologia d'installazione sono presenti i seguenti pacchetti: 

Le ultime versioni di QGIS, specialmente quelle che riportano uno zero come numero finale e che sono denominate Release Candidate, risultano adatte a coloro che, per il tipo di attività svolta o per semplice curiosità, hanno l'esigenza di utilizzare le nuove funzionalità e sono disposti a correre qualche rischio con eventuali difformità di gioventù dell'applicativo. 

Gli aggiornamenti vengono rilasciati con cadenza mensile e corrispondono all'ultimo numero della terna di interi positivi (3.28.4) che rappresenta la numerazione della versione.

In linea di massima le versioni Long Term Release (LTR) risultano caratterizzate da una maggiore stabilità operativa e costante correzione dei difetti riscontrati ed è per tali motivi che vengono preferite qualora si intenda effettuare nuove installazioni su dispositivi della pubblica amministrazione o aziendali.

In linea di massima le versioni LTR, identificate dalla sigla LR/PR  (Point release of latest release and LTR branch) nell'agenda ufficiale dei rilasci (7) , vengono rese disponibili ogni 6 versioni PR, con cadenza annuale attorno al mese di febbraio/marzo 2025. Per esempio, erano versioni LTR la 3.22, 3.28, lo è l'attuale 3.34, mentre la 3.40 sarà la prossima LTR.


1.2.2) Programma di Installazione di Rete OSGeo4W (consigliato per utenti esperti):

Questo pacchetto di installazione OSGeo4W consiste in un file d'installazione, con estensione .exe , di dimensioni contenute ma richiede che il PC su cui si vuole installare QGIS sia connesso alla rete internet e qualora ciò avvenga attraverso un proxy aziendale o un firewall, occorre configurare correttamente i parametri del programma di installazione con quelli specifici del proxy forniti dal gestore della rete aziendale oppure disattivare il firewall temporaneamente.

A fronte di una configurazione iniziale che può risultare più complessa, questo tipo d'installazione consente una gestione dell'applicativo più flessibile, come ad esempio la possibilità di avere più versioni di QGIS installate sullo stesso PC oppure quella di effettuare aggiornamenti automatici o manuali di pacchetti ed altri driver utili per integrare ulteriori funzionalità, rendendo questa tipologia d'installazione, la più adatta, forse,  per un utente esperto o per chi lo vuole diventare.

Nel mese di settembre 2022 è stata risolta l'incompatibilità tra Windows 7 con codice a 64 bit e le nuove librerie Python 3.9, utilizzate nella versione QGIS in OSGeo4W (v.2), pertanto gli aggiornamenti a QGIS in OSGeo4W successivi a tale data, dovrebbero permettere l'installazione delle più recenti versioni di QGIS (PR) anche su PC con sistema operativo basato su Windows 7 con codice a 64 bit.

Cliccando su Programma di Installazione di Rete OSGeo4W  viene scaricata solo l'applicazione (meno di 1 MB) che consente l'installazione basata sullo scarico di tutti i pacchetti dalla nuova repository OSGeo4W, quindi se hai intenzione di installarlo su un altro PC senza connessione alla rete Internet, ti conviene optare per una delle versioni pacchettizzate come standalone.

Per installare l'ultima versione, una volta avviata l'installazione, devi scegliere Installazione Rapida Desktop e selezionare QGIS

Invece, per ottenere la versione a lungo supporto (LTR) devi scegliere Installazione avanzata e selezionare qgis-ltr-full, mentre per ottenere la versione di sviluppo scegli Installazione avanzata e selezionare qgis-full-dev.

Se questo tipo d'installazione viene eseguita su un PC che opera all'interno della rete intranet regionale, nella finestra del programma OSGeo4W contenente la richiesta del tipo di connessione Internet, selezionare l'opzione IE5 Settings .  Inoltre, vale la pena controllare la corretta impostazione dei parametri di accesso del server proxy aziendale, premendo, in Windows 8, 10 e 11, il tasto con il logo di Windows ⊞ assieme alla lettera [R] e digitando inetcpl.cpl + [Invio]   e assicurandosi che nella scheda Connessioni, le impostazioni della connessione di rete di Windows, visibile cliccando su Impostazioni LAN,  includano i dettagli di accesso del server proxy.

Tre ottime guide, passo passo, su come procedere all'installatore di pacchetti OSGeo4W "Network Installer" le puoi trovare ai link (2), (3) e (4).


1.2.3) Ulteriori versioni  disponibili :  versioni portable che non richiedono installazione

Le versioni portable di QGIS 3.x per Windows, meglio descritte al punto 7.3, permettono di effettuare l'installazione di QGIS su una memoria esterna USB, utile nel caso in cui dobbiamo lavorare su un PC che non ha o sul quale non si può installare QGIS. 

Le versioni in italiano sono già state pacchettizzate, grazie all'instancabile attività di supporto a QGIS di Pigrecoinfinito, e risultano disponibili sulla seguente pagina di GitHub: https://github.com/pigreco/QGIS_portable_3x 

Le trovate scorrendo la pagina al termine della spiegazione su come realizzare manualmente una versione portabile di QGIS.


1.2.4) Agenda degli aggiornamenti di QGIS

L'agenda dettagliata degli aggiornamenti programmati di QGIS risulta pubblicata sulla seguente pagina ufficiale :

https://www.qgis.org/it/site/getinvolved/development/roadmap.html#release-schedule 

Consultandola è possibile, tra l'altro, scoprire la data precisa in cui verranno rilasciate le prossime versioni LTR di QGIS e qual è la versione PR (Ultima versione rilasciata) che diventerà la futura LTR.


1.2.5) Linguaggi di programmazione utilizzati in QGIS

QGIS viene sviluppato, quasi esclusivamente, in ambiente Linux utilizzando prevalentemente linguaggi C++ (80,3%) , Python (17,3%), CMake (0,8%) e facendo principalmente uso della libreria GDAL (Geospatial Data Abstraction Library) oltre a molte altre librerie multipiattaforma come Proj, GEOS, Sqlite3, SpatiaLite e Qt toolkit, quest'ultima permette di sviluppare programmi con interfaccia grafica tramite l'uso di widget. Successivamente viene ricompilato per le diverse piattaforme tra cui Windows e macOS/OS X . 

Secondo alcune fonti la versione usata del linguaggio Python (2.x o 3.y) risulta correlata al primo numero della terna di interi positivi (2.18.4 , 3.10.14) che rappresenta la numerazione della versione di QGIS.  Con l'introduzione della versione 3.x di QGIS sono state apportate diverse modifiche sia al linguaggio Python 3.x che alle singole librerie (API) Python di QGIS, dette anche PyQGIS.

(NdR alcuni contenuti riportati in questo punto potrebbero essere oggetto di revisione a seguito di ulteriori verifiche presso fonti più autorevoli)


1.2.6) Significato dei termini  GDAL,  OSGeo4W e OSGeo

Il progetto OSGeo4W, sviluppato sotto l'egida della ​Open Source Geospatial Foundation, è un'ampia distribuzione di software geospaziali open source per ambienti Windows (da Windows 8 a 11) ospitati sull'omonima repository che include ​QGIS, ​GDAL /OGR , ​GRASS e molti altri pacchetti (oltre 150). 

OSGeo4W è anche il nome del programma che consente l'installazione di applicazioni e librerie GIS Open Source, come ad esempio GDAL, su sistemi Windows. GDAL è una libreria fondamentale di QGIS che permette di accedere a tutti i formati di dati geografici e di effettuare vari tipi di trasformazioni su vettori e raster (vedi punto successivo). Viene praticamente utilizzata, in diversa misura, da tutti i progetti GIS Open Source, ma poiché Windows, essendo una piattaforma chiusa, non ha sviluppato un gestore di pacchetti come i sistemi operativi basati su Unix, se installate GRASS e QGIS usando i loro installatori stand-alone, vi ritroverete con due installazioni di GDAL. Aggiungete altre tre o quattro installazioni Open Source e potete ritrovarvi con una dozzina di installazioni di GDAL, oltre a un'installazione solo per GDAL. È qui che entra in gioco OSGeo4W, in quanto il programma tiene traccia dei requisiti condivisi dei pacchetti GIS Open Source, e quindi QGIS e GRASS possono condividere una singola installazione di GDAL, inoltre tiene traccia delle versioni in modo da poter aggiornare i programmi con semplicità.

La Open Source Geospatial Foundation (OSGeo) è un'organizzazione senza fini di lucro la cui missione è la promozione e l'adozione diffusa della tecnologia geospaziale a codice aperto e allo sviluppo partecipativo guidato dalla comunità. La fondazione fornisce supporto finanziario, organizzativo e legale alla più ampia comunità geospaziale open source. Funge anche da entità legale indipendente a cui i membri della comunità possono contribuire con codice, finanziamenti e altre risorse, con la certezza che i loro contributi saranno mantenuti per il beneficio pubblico. OSGeo funge anche da organizzazione di sensibilizzazione e sostegno per la comunità geospaziale open source e fornisce un forum comune e un'infrastruttura condivisa per migliorare la collaborazione tra progetti.

1.2.7) OSGeo4W Shell : come utilizzare le funzioni GDAL da riga di comando

OSGeo4W Shell è un'interfaccia utente a riga di comando (CLI) che fornisce l’accesso alle applicazioni incluse nel pacchetto OSGeo4W installato assieme a QGIS. 

Se non l'hai mai utlizzata in precedenza, la trovi sul desktop all'interno della cartella creata dall'installatore standalone di QGIS e riconoscibile dall'icona riportata qui a fianco :

Viene spesso utilizzata per eseguire in modalità automatica una serie di operazioni geografiche ricorsive su vari formati di dati geospaziali, operazioni che, se svolte manulamente in QGIS, risulterebbero lente e ripetitive oppure implementabili con procedimenti più complessi attraverso i strumenti di modellazione presenti in QGIS. In pratica si tratta di scrivere un file batch (.bat) e lanciarlo dalla finestra di comando di OSGeo4W Shell. Con la shell in esecuzione, ad esempio, è possibile utilizzare il comando qgis per avviare l’applicazione QGIS o i comandi ogr2ogr (vettoriali) e gdal_translate (raster) per convertire i dati geospaziali tra diversi formati utilizzando la libreria GDAL/OGR.  Per avere un elenco di comandi GDAL/OGR disponibili si può usare il comando o-help:

Ad esempio posizionandosi nella cartella contenente il file "originale.pdf " e digitando nella riga di comando OSGeo4W Shell la seguente stringa: 

ogr2ogr -f sqlite estratto.sqlite originale.pdf

viene effettuata la conversione del file vettoriale "originale.pdf " (deve trattarsi di un GeoPDF ovvero un PDF contenente livelli), nel DB "estratto.sqlite" mantenendo il nome di ciascun layer come nel file originale. Da notare che a partire dalla versione 3.10 QGIS gestisce direttamente i formati GeoPDF e SVG layered

Inoltre offre la possibilità di convertire un file GeoPDF vettoriale in molti altri formati, tra cui .dxf, .dgn e .shp.   

Invece, posizionandosi nella cartella contenente il file "originale.pdf "ed eseguendo il comando : 

ogr2ogr -skipfailtures -f "ESRI shapefile" estratto.shp originale.pdf

viene portata a termine la conversione del layered PDF in shapefile, anche in presenza di errori topologici. Tutti i layer vengono salvati come shapefile nella stessa cartella che contiene il file PDF.

Purtroppo, in alcuni test svolti con entrambe le modalità del comando ogr2ogr , l'estrazione di un file PDF contenente numerosi layer, ha correttamente convertito tutti i layer tranne uno, ovviamente quello di principale interesse, ruotandolo, ma inspiegabilmente solo quello, di un angolo compreso tra i 90° e i 120°.


Per un'introduzione pratica ai programmi a riga di comando GDAL e OGR rimando all'ottimo tutorial di Ujaval Gandhi : https://courses.spatialthoughts.com/gdal-tools.html

Altri esempi pratici di utilizzo : https://github.com/qgis-it/qgis-it.github.io/wiki/GDAL-&-OGR.-Esempi-d'uso

Per maggiori informazioni sui singoli comandi : https://gdal.org/programs/


1.2.8) "Last but not least" ovvero un ultimo apetto ma non per questo meno rilevante

Ricordiamoci che solo grazie all'impegno e al costante lavoro svolto da tutta la comunità di sviluppo e supporto di QGIS, possiamo oggi disporre, liberamente e gratuitamente, di questo applicativo GIS open source. 

1.3) Versioni di QGIS per Windows più adatte per PC aziendali o destinati alla produzione di beni o servizi

Se vuoi iniziare a utilizzare QGIS per la prima volta e stai cercando un pacchetto d'installazione rapido ed essenziale, la soluzione più indicata è l'installatore standalone contraddistinto, rispetto al passato, dall'estensione .msi e da dimensioni ragguardevoli del pacchetto, che attualmente pesa oltre 1 GByte. Un'altro aspetto caratteristico di questo pacchetto è che permette l'installazione di QGIS anche su PC scollegati dalla rete Internet o che presentano connessioni problematiche per svariati motivi, tra cui limiti di velocità (zone ancora in digital divide) o presenza di proxy aziendali.

Nel caso in cui siano richieste specifiche funzionalità supportate solo dalle recenti versioni, l’utilizzo del pacchetto denominato OSGeo4W ("Network Installer") potrebbe rappresentare l'unica scelta, anche se prevalentemente le versioni che riportano lo zero come numero finale, come la 3.22.0 o la 3.34.0 e che per questo prendono anche il nome di Release Candidate, risultano più adatte a coloro che, per il tipo di attività svolta o per semplice curiosità, hanno l'esigenza di utilizzare le nuove funzionalità e sono disposti a correre qualche rischio con eventuali difformità di gioventù dell'applicativo. 

Tale considerazione è correlata al fatto che gli aggiornamenti vengono rilasciati con cadenza mensile, corrispondono infatti all'ultimo numero della terna di interi positivi (3.28.15) che identifica la revisione della versione, pertanto, con il progredire del numero di segnalazioni e delle conseguenti correzioni, a cui si aggiungono periodici aggiornamenti manutentivi del codice accompagnati da rigorosi test di qualità del codice sorgente, risulta verosimile affermare che più grande è il numero finale di una versione, tanto migliore sarà la sua affidabilità e stabilità operativa, tenuto conto che nonostante i controlli del codice effettuati da procedure automatizzate nella fase di sviluppo, alcune carenze e incoerenze nel codice possono essere rilevate solo da utenti che utilizzano dataset critici ovvero che sono impegnati in ambiti operativi particolarmente complessi da replicare.   

Per fare un esempio, essendo il numero di revisioni della versione 3.28.15 maggiore della 3.34.4 , risulta probabile che la stabilità della versione che ha ricevuto 15 revisioni sia migliore di quella con 4, ma ovviamente potrebbero esserci delle eccezioni a tale ragionamento.

Ad ogni modo, la decisione di procedere all'installazione di una nuova versione di QGIS, in ambiti aziendali o produttivi, andrebbe soppesata accuratamente sulla base delle effettive necessità, valutando con attenzione la presenza di eventuali svantaggi in relazione all'incidenza dei benefici attesi.

Se a seguito della predetta analisi si dovesse riscontrare l'esigenza di procedere all'aggiornamento, in via ordinaria andrebbero preferite le versioni con supporto a lungo termine LTR (Long Term Release), caratterizzate da maggiore stabilità operativa e con frequenti correzioni delle anomalie riscontrate, rispetto all'installazione di versioni più recenti, riportate nell'agenda ufficiale dei rilasci (1)

L'aggiornamento di QGIS da una precedente versione PR, ovvero rimanendo sempre all'interno della stessa versione, ad esempio dalla 3.28.4 alla 3.28.15 LTR, presenta numerosi vantaggi in quanto le modifiche apportate risultano, di solito, limitate alla sola correzione delle anomalie di funzionamento segnalate e pertanto l'aggiornamento potrebbe rivelarsi la scelta più opportuna.

Premesso quanto sopra e considerati i riscontri operativi nell'uso di recenti pacchetti di QGIS per Windows, si ritiene che l'installazione, su PC aziendali o destinati alla produzione di beni o servizi, della versione standalone LTR 3.28.15, potrebbe rivelarsi la scelta più appropriata (in attesa di raccogliere esperienze d'uso con l'attuale LTR). 

Qualora l'attività svolta richieda l'utilizzo frequente di dataset in formato .mdb di Geomedia (© Hexagon Geospatial's - division of Intergraph Corporation) , eventualità che ormai dovrebbe verificarsi solo raramente trattandosi di formato proprietario, allora l'installazione della versione standalone LTR 3.10.14 con codice a 64 bit, disponibile sulla repository ufficiale attraverso questo link diretto  (2), rimane ancora la versione consigliata in ufficio, come descritto al punto 7.2 delle FAQ

Nota aggiuntiva per chi utilizza ancora la versione QGIS 2.x 

Se stai pensando di aggiornare QGIS dalla versione 2.x ad una più recente, tipo la 3.28 LTR, però ti stai anche chiedendo quali sono le eventuali controindicazioni, considera il fatto che le recenti versioni LTR, grazie alla continua attività di segnalazione e correzione delle criticità, sono state notevolmente migliorate rispetto alle precedenti, sia in termini di completezza, velocità e stabilità. Le uniche avvertenze da tenere ben presente è che sebbene un progetto fatto su QGIS 2.x viene importato senza problemi in QGIS 3.x, quando viene salvato con la versione 3.x, non sarà più possibile leggerlo con le versioni 2.x, ovviamente l'interfaccia grafica risulta leggermente modificata per cui dovrai passare un po' di tempo per ritrovare alcune funzionalità che stavano sempre lì ma sono state spostate per buone ragioni, inoltre i plugin e il codice Python scritti per QGIS 2.x non possono più funzionare in QGIS 3.x . Va anche detto che quasi tutti i principali plugin, che erano disponibili in QGIS 2.x, sono già stati aggiornati alla nuova versione 3.x .

1.4) Configurare QGIS con i parametri del server proxy dell'INSIEL 

Se stai utilizzando QGIS all'interno della rete intranet regionale gestita da INSIEL e riscontri delle problematicità nel collegarti ai vari servizi WEB esterni, come ad esempio alle risorse cartografiche offerte dal plugin QuickMapService  o ai server WMS, WFS, ovvero se andando in PluginGestisci e installa plugin, non ti compare l'elenco completo dei plugin, la soluzione più semplice consiste nel verificare di avere correttamente configurato in QGIS i parametri di accesso alla rete, specialmente se di recente hai dovuto cambiare la password che utilizzi per loggarti al PC, in uno dei due seguenti modi equivalenti : 

Menù ImpostazioniOpzioniRete (1) Usa Proxy Per Accesso al Web (2)

METODO 1


Se quanto sopra non funziona, neanche dopo essere usciti da QGIS ed averlo riavviato, provare con seguente soluzione:

METODO 2 

Se i parametri sono stati configurati correttamente e non riuscite ancora a collegarvi, riprovate ad inserire nuovamente la password, uscite da QGIS e lo riavviate.

Conviene anche aumentare, se non l'avete già modificato, il valore dell'opzione Timeout per le richieste di rete (ms) (10) portandolo dai 60000 ai 100000 ms o anche di più, in modo da prolungare il tempo di attesa per i server WMS o WFS più lenti.

Per evitare di passare attraverso il proxy quando ci si collega ad uno o più servizi WMS o WFS forniti da INSIEL, controllare la corretta impostazione dei parametri di accesso del server proxy aziendale, premendo, in Windows 8, 8.1, 10 e 11, il tasto con il logo di Windows ⊞ assieme alla lettera [R] e digitando inetcpl.cpl + [Invio]  e assicurandosi che nella scheda Connessioni, delle impostazioni della connessione di rete di Windows, visibile cliccando su Impostazioni LAN Avanzate,  venga  ricopiata nella finestra "Eccezioni : Non utilizzare il server proxy per gli indirizzi che iniziano per " la seguente stringa :

127.0.0.1;*.regione.fvg.it;*.insiel.it


Link alla discussione originale :

https://groups.google.com/forum/#!msg/qgis_utenti_fvg/lNfd1QbuF64/63GEZqDt99gJ;context-place=categories/qgis_utenti_fvg


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1.5) Dove posso segnalare eventuali anomalie di funzionamento di QGIS ?

Premesso che prima di postare una segnalazione è meglio verificare sul forum italiano di QGIS se il problema non risulta già segnalato o risolto, eventuali criticità riscontrate in QGIS possono essere segnalate, previa registrazione, aprendo una nuova issue sulla seguente pagina GitHub : https://github.com/qgis/QGIS/issues


Fonte : 

https://www.qgis.org/it/site/getinvolved/development/bugreporting.html#where-to-report

https://fvgqgis.blogspot.com/2021/05/

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1.6) Rimozione di una versione standalone di QGIS su Windows e sua sostituzione con una LTR, mantenendo o meno la pregressa configurazione dell'utente   

Se dopo avere installato l’ultima versione standalone di QGIS riscontri funzionamenti indesiderati rispetto alla precedente versione, come ad esempio incompatibilità nell'esportazione di un raster in formato MBTiles o altre difformità di gioventù presenti nelle versioni non LTR, prova a rimuovere la nuova versione dal PC e sostituirla con l’attuale versione LTR di QGIS, preferibilmente quella standalone con estensione .msi.


Per effettuare una disinstallazione pulita in Windows puoi procedere con la seguente sequenza di operazioni:


Link alla discussione originale

https://groups.google.com/g/qgis_utenti_fvg/c/6ZLls5K96p4/m/Hol_oxZuBgAJ

Fonte : 

https://fvgqgis.blogspot.com/2022/11/rimuovere-completamente-uninstallazione.html

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2.0 Tabelle, stili, etichette, simboli

2.1.1) Posso aprire direttamente da QGIS una tabella fatta in Excel ?

I file con estensione .XLS di Excel possono essere aperti in formato tabellare direttamente da QGIS utilizzando il comando Layer Aggiungi layer  Aggiungi vettore, Sfoglia, selezionare Tutti i tipi di file *.* dall'elenco a discesa. 

Maggiori opzioni sono offerte dai plugin "XYTools" o "Spreadsheet Layers". 

Con quest'ultimo puoi importare le geometrie di punti contenute non solo in un file *.XLS, ma anche *.XLSX e *.ODS , specificando le colonne contenenti la coordinata X e Y ovvero Longitudine e Latitudine. Inoltre, puoi impostare la tipologia dei dati che desideri caricare dalla tabella, assegnando ad ogni campo il corretto formato, selezionabile tra: Integer, Binary, Real, String, Date (YYYY-MM-DD), Time (HH:MM:SS+nn), DateTime (YYYY-MM-DD HH:MM:SS+nn) e altri.

Il plugin "Spreadsheet Layers" aggiunge la voce Add spreadsheet layer nel menu Layer   Aggiungi Layer e un pulsante corrispondente nella barra degli strumenti Layers. 



Link alla discussione originale : nessuna

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2.1.2) Come salvare la tabella associata ad un layer in formato .xlsx (Excel) o .ods (OpenDocument Calc) .csv (formato aperto d'interscambio ) ?

Per salvare i dati contenuti nella tabella associata ad un file GIS, come ad esempio uno shapefile, selezionare in QGIS il layer nell'omonimo pannello, click tasto destro del mouse, EsportaSalva elementi come...,  e nella combo-box dei formati selezionare quello desiderato: .xlsx (Excel), .ods (OpenDocument Calc), .csv (formato aperto d'interscambio dati tabellati).

L'animazione che segue (senza audio) descrive più efficacemente la sequenza di operazioni necessarie.




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2.1.3) Come importare un tabella di coordinate non georiferite in formato .CSV o .TXT  a seguito delle novità introdotte dalla versione 3.24 ?

Le tabelle non georiferite in formato .CSV sono molto utilizzate non solo dai GIS ma anche da altre piattaforme e framework e costituiscono uno dei modi più comuni per archiviare e condividere dati tabellari. Per importare un tabella in formato .CSV o .TXT, bisogna utilizzare la funzione LayerAggiungi layer Aggiungi layer testo delimitato, oppure  ctrl + maiusc + T  , indicare il nome del file e, tra le opzioni disponibili, selezionare nel riquadro Formato fileDelimitatori personalizzati☑  Punto e  virgola e nel riquadro Opzioni record e campi   La virgola è il separatore decimale , per fare in modo che la virgola sia sostituita dal punto. Specificato il S.R. , il Campo X (Long, E) e quello Y (Lat, N) , il formato delle coordinate di dafault è quello metrico decimale mentre per quelle geografiche bisogna selezionare Coordinate GMS, e come al solito cliccare su  Aggiungi 

Da notare che per importare le coordinate geografiche 46° 24' 52,9506";12° 47' 56,5188", è necessario eliminare gli spazi, i doppi apici ed eventualmente sostituire le virgole con i punti utilizzando Notepad++ in modo da ottenere la seguente formattazione GMS gradita da QGIS : 46°24'52.9506;12°47'56.5188 . Inoltre, se nell'anteprima della stringa di testo compaiono caratteri errati al posto delle vocali accentate, prova a cambiare la tabella di codifica da UTF-8 a Windows 1252.

A partire dalla versione 3.24 è possibile specificare il formato del campo nel riquadro delle impostazioni del layer.

Fai attenzione che se utilizzi Excel per generare il file .CSV otterrai in realtà un Semicolon Separated Values, mentre utilizzando Calc di Libre Office otterrai il vero formato Comma Separated Values. 

Se ti accorgi che uno dei campi numerici importati, spesso quelli contenenti date o ore, vengono letti come campi di stringhe, e stai utilizzando una versione di QGIS precedente alla 3.24, allora potresti avere la necessità di adoperare un file con estensione .csvt di definizione del formato, come specificato sul manuale di QGIS

Il file .csvt è un file di testo di una riga che contiene informazioni sui tipi di dati delle colonne del file CSV a cui corrisponde. I CSVT consentono all'utente di definire i seguenti tipi di dati: Integer, Real, String, Date (YYYY-MM-DD), Time (HH:MM:SS+nn) e DateTime (YYYY-MM-DD HH:MM:SS +nn).  Attraverso questo metodo si può anche specificare la larghezza e la precisione di ciascuna colonna, per esempio "Integer(6)","Real(8.3)","String(80)"

Affinché il file .csvt funzioni, deve avere lo stesso nome del file .csv a cui corrisponde ed essere nella stessa cartella del CSV a cui corrisponde, ad esempio se il nostro CSV si chiama "GNSS_Marussi.csv" il file .csvt dovrà essere chiamato "GNSS_Marussi.csvt" e potrà contenere le seguenti indicazioni relative al formato dei singoli campi : "String(20)","String(30)","String(10)","Real(10.3)".

Con il file .csvt presente, possiamo vedere che i tipi di dati dei campi nei CSV sono classificati da QGIS in base al .csvt sia quando si utilizza Aggiungi vettore e sia quando si trascina il file in QGIS da browser.


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Fonti

https://gdal.org/drivers/vector/csv.html

https://docs.qgis.org/3.28/it/docs/user_manual/managing_data_source/supported_data.html#using-csvt-file-to-control-field-formatting

https://bnhr.xyz/2018/08/07/specifying-csv-data-types-using-a-csvt-file.html

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2.2) Join tra un vettoriale e una tabella esterna in formato .CSV o .XLS.

Le tabelle si possono importare in QGIS e in modo abbastanza semplice, come spiegato nei punti precedenti, ad esempio una tabella non georiferita contenente le qualità colturali delle particelle catastali. Questa rappresenta la tabella DX.

A questo punto, carichi il vettoriale catastale contenete le geometrie georiferite e nella finestra Proprietà di tale layer, che rappresenta la tabella SX, selezioni Join, poi clicchi + e alla voce Vettore di join selezioni la tabella alfanumerica distinguibile per l'icona a forma di tabella, indichi il campo chiave della tabella importata e sotto il campo chiave del vettoriale catastale (per i dati catastali creo sempre in entrambe le tabelle un nuovo campo FM+PCN). Nella finestra puoi selezionare anche quali campi importare e l'eventuale prefisso con cui personalizzare il nome dei campi. Clicca su OK, et voilà, fatto.

Attenzione che l'unione tra due tabelle è di tipo "LEFT JOIN" ed è solo in memoria, per renderlo permanete DEVI salvare il layer vettoriale catastale con un nuovo nome, magari selezionando con un filtro solo gli elementi trovati con il join e utilizzando il comando Salva la selezione con nome. Se invece, hai deselezionato, nella finestra di Join, l'opzione "Vettore unito in memoria virtuale", allora le modifiche vengono scritte direttamente sul layer contenete le geometrie, con tutti i rischi connessi.

Tieni presente che nel "LEFT JOIN" il numero di righe della tabella di SX (contenente le geometrie) NON cambia mai, invece è il numero di righe della tabella di DX (alfanumerica) che si adegua alla tabella di SX (quella contenente le geometrie).

Volendo si può fare di più utilizzando "Attributes Join form CSV file", una delle tante funzioni del plugin mmqgis di QGIS, la quale permette di ottenere un report sul numero di record che sono stati trovati nell'operazione di "join".

Da notare che le procedure di "Join" descritte più sopra risultano adatte per operazioni tra shapefile e tabelle di dimensioni contenute, per intenderci fino a qualche decina di MByte di dati. Per file di maggiori dimensioni ti conviene utilizzare applicativi espressamente progettati per gestire database standalone come Geopackage, SpaltiaLite o quello Client/Server PostgreSQL/PostGis, tra l'altro supportati nativamente da QGIS.


Se hai la necessita di fare altri tipi di JOIN tipo RIGHT, INNER, FULL OUTER, puoi utilizzate in QGIS le query SpatiaLiteSQL (una versione Spatial del SQLite), come ad esempio la seguente : 


SELECT *

FORM tabellasx

FULL OUTER JOIN tabelladx ON tabellasx.nome_colonna=tabelladx.nome_colonna


Per maggiori informazioni potete leggere alcuni ottimi tutorial ai seguenti URL :

1) http://www.qgistutorials.com/en/docs/performing_table_joins.html

2) http://www.qgistutorials.com/en/docs/importing_spreadsheets_csv.html

3) https://www.3dgis.it/it/collegare-dati-non-spaziali-tabelle-join-qgis/

4) https://pigrecoinfinito.wordpress.com/2018/07/04/qgis-join-unioni-tabellari/


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Fonti : https://opensourceoptions.com/blog/export-qgis-attribute-table-to-excel-and-csv/

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2.3) Importare in QGIS simboli vettoriali .DWG e convertirli in formato .SVG ; comprende breve guida su come importare file .DWG complessi in QGIS.

Di seguito viene descritta una strategia in sei mosse per trasformare uno o più simboli dal formato .DWG a quello .SVG per QGIS .

2.3.1) Applicativi richiesti


QGIS 3.XX, Inkscape, Notepad++, eventualmente DoublecadXTv5 o DWG TrueView per convertire i file .DWG più recenti.


2.3.2) Significato degli acronimi utilizzati in questo tutorial


I file .DWG e .DXF sono due formati vettoriali di file, sviluppati da AutoDesk, utilizzati per memorizzare disegni tecnici realizzati con programmi CAD (Computer Aided Design).

Il formato file .DWG, che è di tipo binario, viene utilizzato per archiviare dati e metadati di progettazione bi e tridimensionale nei prodotti AutoDesk e in quelli di terzi su licenza.

Il problema con tali formati proprietari è che le loro specifiche complete non risultano disponibili in forma pubblica e aperta.

Per le versioni meno recenti del formato DWG (2000 e 2004) esiste la libreria del consorzio no-profit "Open Design Alliance" (ODA) che permette a QGIS di leggere e scrivere file DWG e DXF direttamente.

Al fine di consentire l'interoperabilità dei dati tra diversi programmi CAD, AutoDesk ha reso pubbliche alcune specifiche, però solo del formato DXF (Drawing Exchange Format), in modo da permettere agli sviluppatori di implementare librerie parzialmente compatibili. 

Un simbolo .SVG (Scalable Vector Graphics) è un'immagine vettoriale bidimensionale che descrive un disegno utilizzando il formato XML.

L'XML è un linguaggio di markup, simile al linguaggio HTML, che utilizza un insieme di regole per la codifica dei documenti tramite tag e adotta un formato testuale leggibile con qualsiasi editor di testo come Blocco note o Notepad++

C.A.D. Codice dell’Amministrazione Digitale di cui al Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82


2.3.3) Aprire un file .DWG in QGIS


Grazie alla campagna portata avanti dal consorzio senza fini di lucro "Open Design Alliance" (ODA), risulta possibile importare direttamente in QGIS, dalla versione 2.18 in poi, file .DWG attraverso il procedimento descritto nel manuale online al  capitolo "13.1.3.4 Importare file DXF o DWG" che di seguito si cerca di riassumere:


1) Nella barra dei menù selezionare : Progetto Importa/Esporta Importa Vettori da DWG/DXF  e nella nuova finestra specificare quanto segue.

2) In Target Package scrivere il nome di un nuovo un Geopackage o selezionare l'icona  con i 3 puntini    per accedere alla cartella più appropriata 

3) In Disegno di provenienza cliccare sul pulsante Importa per selezionare il file DWG desiderato e facendo attenzione che il CRS sia quello adatto.

4) Se necessario, selezionare ✅ Espandi riferimenti di blocco e ✅ Usa curve.

5) Impostare il Nome del gruppo di tua scelta

6) Deselezionare i layer CAD indesiderati

7) Selezionare preferibilmente l'opzione ✅ Fondi layer 


L'animazione più sotto riportata descrive con più efficacia questi semplici passaggi :

Tips per riuscire a importare file DWG in QGIS nel caso in cui il tentativo sopra descritto non è andato a buon fine  

Per far si che l'importazione in QGIS vada a buon fine conviene utilizzare file DWG che fanno riferimento alle versioni 2000 o 2004 di AutoCAD. In mancanza di dati certi, su questo sito esterno vengono descritti due metodi per risalire a quale versione corrisponde quello in vostro possesso. Per convertirli potete usare il prodotto gratuito DWG TrueView (© AutoDeskInc. ).

Se siete riamsti stupiti dalla facilità con la quale è possibile importare file .DWG e ora siete curiosi di mettere alla prova QGIS con il caricamento di quel file .DWG che avete ricevuto di recente, prima di provarci, oltre al precedente Tips, leggete anche i suggerimenti contenuti nelle note del punto 2.2.8.

Un aspetto da tenere in considerazione è legato alla tutela di eventuali diritti di terzi, per cui se i simboli sono stati reperiti presso librerie pubbliche (CC-BY-SA ecc.) non ci dovrebbero essere problemi nel loro utilizzo, similmente, per quelli contenuti all'interno di in un progetto commissionato da una P.A., potrebbero essere già di tipo aperto per il principio Open Data by default, espresso nelle disposizioni contenute negli artt. 12/c.2 e 52/c.3 del C.A.D., altrimenti il permesso dovrebbe essere richiesto all'autore.

A questo punto possiamo salvare il file in formato DXF, ad esempio selezionando il layer con il simbolo, poi tasto DX del mouse, Esporta Salva Elementi come... e scegliere il formato DXF, come rappresentato nella seguente animazione :

2.3.4) Passiamo ora a Inkscape


Se non l'avete ancora fatto, procuratevi una copia di Inkscape, lo trovate a questo link .

Esiste anche la versione "portable" che non richiede installazione (2). 

Se per caso l'interfaccia non risulta configurata in lingua italiana : Edit Preferences Interface  Language -> Scorrere la lista fino a Italian (it). Chiudere Inkscape e riavviare l'applicativo.

 

Per importare il simbolo .DXF, andare nel menù  File Importa (shortcut CTRL+I) e selezionare nella finestra "Input DXF" l'opzione ✅ Automatic scaling to size A4 .

Una volta importato il simbolo, selezionarlo e ridimensionarlo a 100 x 100 pixel, previo blocco del lucchetto posto sulla barra degli strumenti.

Aprire il menù Modifica selezionare Ridimensiona la pagina alla selezione. In alternativa, si può usare la scorciatoia Ctrl+Shift+R :

Tips per il corretto funzionamento della rotazione del simbolo

Se il punto centrale del simbolo non coincide con il centro del riquadro 100x100 pixel, ovvero è asimmetrico rispetto al centro allora ci potrebbero essere dei comportamenti indesiderati quando si applica un angolo di rotazione. 

Per ovviare a ciò, provare a disegnare un quadrato invisibile 100x100 pixel e posizionare il simbolo in una posizione qualsiasi all'interno del riquadro, anche in un punto non simmetrico ovvero non baricentrico (vedi post riportato tra le Fonti).

Quindi, File Salva come digitare il nome con cui salvare il simbolo e nella combo box Salva come al posto del formato Inkscape SVG selezionare il formato SVG puro

Abbiamo finito con Inkscape e lo possiamo chiudere.


Segue il video della precedente animazione per eventuali fermi immagine, 📢 anche questo senza traccia audio.

2.3.5) Ultima modifica con Notepad++


Il nostro simbolo sarebbe in teoria pronto per essere utilizzato in QGIS, ma, il codice standard prodotto con Inkscape non permette a QGIS di modificare il colore di riempimento e lo spessore del tratto. Quindi, anche se il nostro simbolo risulta leggibile, QGIS non permette di modificare nessuna delle precedenti proprietà nello stile del simbolo (esiste però una soluzione parziale che vedremo più avanti).

Per rendere modificabile il nostro simbolo SVG in QGIS bisogna accedere al codice XML dell'SVG e modificare alcune righe. La procedura è piuttosto semplice ma prima di procedere è bene effettuare una copia di backup del file nel caso che qualcosa vada storto.


Aprire il file .SVG appena creato con Notepad++ e, dopo le prime righe di intestazione del codice XML, cercare all'interno uno o più tag che iniziano con  <path e finiscono con /> e al cui interno contengono tre righe che iniziano per :


d=" (seguito da alcune serie di parametri)

style=" (seguito da alcune serie di parametri)

id=" (seguito da alcune serie di parametri)


Individuate tutte le righe che iniziano con il tag style= e che all'interno contengono il tag stroke, come ad esempio le seguenti:


style="fill:none;stroke:#000000;stroke-width:0.125841"

oppure 

style="stroke:#000000;stroke-width:0.5"


sostituitele con la seguente riga XML:


fill="param(fill) #fff" stroke="param(outline) #000" stroke-width="param(outline-width) 0.2"


operazione facilmente realizzabile in Notepad++ attraverso l'opzione del menù di comando Cerca Sostituisci ( shortcut CTRL+H).


Scendendo nel dettaglio, il tag fill descrive il colore di riempimento del simbolo (#fff è il colore bianco di default), stroke assegna il colore del bordo del simbolo (#000 è il colore nero di default) e stroke-width assegna lo spessore del bordo (0.2 di defalut ma lo potete rendere più spesso impostando il valore di 0.4 o 0.6).


Alla fine salvare il file sovrascrivendo l'originale.

2.3.6) Procedimento alternativo al punto precedente by Korto

Nel mese di marzo 2022, sul gruppo telegram QGIS.it, è stato postato dallo sviluppatore di plugin Korto alias Giulio Fattori un breve tutorial, veramente ben fatto, che descrive un procedimento alternativo per la modifica del codice XML del simbolo SVG che può sostituire quanto sopra descritto a partire dal paragrafo finale del punto 2.2.4) fino al punto 2.2.5).

In pratica, dopo avere digitato il nome con cui salvare il simbolo, attraverso l'opzione del menù di comando File → Salva come, nella combo box Salva come al posto del formato Inkscape SVG selezionare il formato SVG ottimizzato

Per il resto del procedimento rimando alla visione dell'ottimo tutorial di Korto:

Segnalo anche un tutorial, meno recente, di Pigrecoinfinito alias Totò Fiandaca che affronta lo stesso argomento:

Per chi vuole approfondire l'argomento aggiungo il link a un tutorial avanzato redatto dal mitico Klas Karlsson  : 

Per una migliore comprensione dei concetti spiegati dal tutorial, potrebbe essere utile attivare, tra le opzioni di YouTube, la generazione automatica dei sottotitoli in inglese.

2.3.7) Utilizziamo in nostro simbolo in QGIS

Vediamo come utilizzare il nostro nuovo simbolo in QGIS, ricordandoci di impostare il percorso della cartella nella quale abbiamo salvato il simbolo .SVG andando nel menù Impostazioni Opzioni Sistema Percorsi SVG (nell'esempio del video i simboli sono nella cartella DWG2SVG) :

Segue lo stesso video dell'animazione, anche questo senza traccia audio  : 

Un'altra modalità per utilizzare i simboli personalizzati è quella di incorporarli direttamente all'interno dello stesso progetto (.qgs o .qgz) in modo da renderli fruibili anche su altre postazioni di QGIS. Per fare ciò esistono diversi procedimenti, il più semplice dei quali consiste nel selezionare, nella combo box della freccia posta a fianco del percorso del simbolo, l'opzione Incorpora simbolo, come risulta dalla seguente animazione :

Se non abbiamo effettuato correttamente le modifiche al codice XML del simbolo SVG, come descritte al punto precedente e quindi, ci troviamo con le caselle del Colore di riempimento e quella del Colore del tratto entrambe non selezionabili in colore grigetto, esiste una soluzione che permette di modificare solo il colore del simbolo attraverso l'opzione Effetti disegno, presente in fondo alla finestra dello stile del layer, operazione meglio descritta nella pagina che trovate a questo link:

https://gis.stackexchange.com/questions/305202/changing-colour-of-imported-svg-icon-in-qgis-3-4


Verifichiamo il corretto funzionamento della rotazione del simbolo :

2.3.8) Suggerimenti per chi vuole continuare a utilizzare programmi CAD


Ad ogni modo, se c'è ancora qualcuno che si trova più a suo agio nel lavorare con i software CAD, free come come ad esempio Nanocad 5.0 (© 2013 Nanosoft) o  DoubleCadXT5 (© 2021 IMSI Design LLC.) o proprietari come AutoCAD (© AutoDeskInc.), invece di imparare ad utilizzare meglio QGIS,  ecco alcuni brevi suggerimenti.

In DoubleCadXT5 o in AutoCAD prima di procedere alla selezione del simbolo è necessario esplodere il blocco nel quale, eventualmente, risultano contenenti i simboli presenti nella legenda del progetto. 

Per copiare il singolo simbolo in un nuova finestra in DoubleCadXT5 (Edit Copy ... e nel nuovo disegno vuoto Paste) o AutoCAD (utilizzando il DesignCenter, riga di comando, digitare: adc), per incollarlo nel nuovo disegno utilizzare preferibilmente la posizione origine degli assi (0,0), e salvarlo in formato .DXF senza effettuare alcun'altra operazione (tipo convertire le singole linee in polilinea).

Se invece, dobbiamo esportare una mappa disegnata in CAD che fa uso di coordinate arbitrarie, conviene prima assegnare delle coordinate georiferite alla mappa in CAD. Il procedimento è piuttosto semplice, anche se dal punto di vista cartografico non proprio ortodosso, e consiste nell'aprire in AutoCAD, oltre al disegno in DWG, anche un layer DXF che abbia le coordinate impostate nel sistema di riferimento desiderato, come ad esempio la CTRN in RDN2008-TM33, relativa all'area in questione. Quindi da riga di comando si digita align (o allinea in italiano) + [invio] e si seguono le istruzioni a video, in modo da rototraslare il disegno CAD su due punti omologhi del layer DXF con coordinate georiferite ed infine si esporta in DXF solo il layer contenente il disegno CAD.

Alcune note aggiuntive al Tips del punto 2.2.3 per riuscire a importare disegni DWG più complessi:

2.4) Gestione degli stili in QGIS e utilizzo di strumenti avanzati, quali la Sovrascrittura definita dai dati e la mascheratura selettiva delle etichette

La gestione degli stili in QGIS consente di applicare un determinato formato di visualizzazione cartografica alle geometrie vettoriali e alle relative etichette o nel caso di immagini raster alle diverse bande, in modo da tenere conto delle combinazioni grafiche risultanti rispetto le tematizzazioni dello stesso layer o raster.

Gli stili per i vettoriali consentono di scegliere le caratteristiche di base della simbologia, come lo spessore del tratto, il colore e la presenza del riempimento, i parametri del contorno, l'uso dei marcatori, il rendering in funzione dalla scala, la trasparenza dei layer e le interazioni con altri layer. Lo stile incorpora non solo l'aspetto di visualizzazione cartografica, ma anche altre cose, come le impostazioni di etichettatura.

Nel caso di layer raster, invece, attraverso le opzioni presenti nella scheda simbologia è possibile selezionare la banda (RGB) da visualizzare, i miglioramenti visivi da applicare al singolo raster (se viene selezionato un layer) o a tutti i raster (se si interviene sulle proprità del progetto) e i metodi di ricampionamento per ottimizzare la rappresentazione della mappa.

Con i DTM scaricati da EagleFVG conviene utilizzare la Banda singola falso colore che permette di visualizzare il raster con una tavolozza continua (ad esempio una mappa altimetrica) o una mappa a colori per una banda di un raster multibanda.

Come specificato nel manuale di QGIS vi sono tre modalità di accesso alla finestra di dialogo Gestore di Stile:

1) dal menu Impostazioni → Gestore stile... 

2) con il seguente pulsante Gestore di Stile dalla barra degli strumenti del Progetto :




3) con il pulsante Gestore di Stile dal menu dei layer.

 

Per applicare un determinato stile a un layer vettoriale o raster conviene utilizzare il metodo interattivo offerto dal pannello dello stile Layer, raggiungibile rapidamente attraverso l'icona riportata a fianco: 





che si trova tra gli strumenti riportati nella parte alta del pannello dei Layer oppure premendo assieme i tasti     F7    oppure   ctrl  +  3   . 




Rispetto al metodo tradizionale, che richiede di aprire la finestra di dialogo delle proprietà del layer, attraverso l'attivazione del pannello dello stile è possibile visualizzare, in tempo reale nell'area di disegno della mappa o canvas, l'aspetto finale del layer con lo stile applicato dinamicamente.

Invece, selezionando un layer vettoriale o raster e cliccando il tasto DX del mouse, è possibile vedere alla voce Stili un sottomenù che riporta gli elementi essenziali dello stile predefinito attualmente applicato al layer. Qualora siano stati definiti altri stili per lo stesso layer, gli stessi vengono riportati in questo sottomenù. Per passare da uno all'altro è sufficiente selezionarli per vederli applicati al layer nell’area di disegno della mappa. Dal voce Stili presente nel menù contestuale del layer è inoltre possibile copiare lo stile corrente o incollare uno stile copiato da un altro layer, rinominare lo stile corrente, aggiungi un nuovo stile (copia di quello corrente) o elimina lo stile corrente (qualora siano disponibili più stili).

Tra le diverse personalizzazioni disponibili nella scheda della simbologia presente nel pannello dei Layer, si evidenzia la presenza dell'opzione  mascheratura selettiva delle etichette che permette di ottenere produzioni cartografiche di elevata qualità, ad esempio visualizzando le etichette lungo una linea in modo da evitare degli ostacoli costituiti da altri layers, oppure posizionando l'etichetta di una città a scavalco tra la terra e il mare o sopra il tracciato della ferrovia senza la confusione visiva creata dall'utilizzo di un semplice buffer colorato attorno all'etichetta.

A tale riguardo si riporta una parte dell'articolo pubblicato da Anita Graser sul suo blog

"La mascheratura selettiva esiste effettivamente da QGIS 3.12 . Ci sono due cose di cui dobbiamo occuparci quando impostiamo le maschere delle etichette:

1. Per prima cosa dobbiamo abilitare le maschere nelle impostazioni delle etichette per tutte le etichette che vogliamo mascherare (ad esempio le etichette delle città). La scheda della maschera è comodamente posizionata proprio accanto alla scheda del buffer dell'etichetta:

2. Successivamente ci si deve spostare sui layer nei quali vogliamo applicare le maschere (ad esempio il livello delle ferrovie) in modo da configurare quali livelli di simboli dovrebbero essere influenzati da quale maschera.

Da notare che l'ordine dei passaggi è importante in questo caso poiché l'elenco "Origini maschere" sarà vuoto fintanto che non abbiamo alcuna maschera di etichetta abilitata e attualmente non esiste un testo di aiuto che spieghi questo fatto."


Si evidenzia, inoltre, la disponibilità nella finestra di dialogo delle Proprietà vettore o nelle impostazioni del Compositore di stampa, dello strumento "Widget" Sovrascrittura definita dai dati che permette di modificare dinamicamente alcuni aspetti dello stile in un layer.

Grazie a tale strumento si possono apportare diversi miglioramenti alla visualizzazione di diversi layer, tra cui, ad esempio, la modifica del colore delle geometrie visualizzate a seconda della visibilità di diversi layer vettoriali e raster, per mezzo di espressioni basate sugli attributi del vettore o sulle impostazioni dell’elemento. Quando viene abilitata la sovrascrittura definita dai dati, il risultato dell'espressione viene applicato indipendentemente dal valore visualizzato nella finestra di dialogo. 

Ad esempio per modificare dinamicamente il colore delle particelle catastali di un layer vettoriale sovrastante a più raster a sfondo chiaro e a delle ortofoto visibili nella scala da 1:100 a 1:3000, selezionare il layer delle particelle catastali, cliccare sull'icona dello stile del pannello dei layer (vedi figura precedente) Colore tratto cliccare sull'icona a destra simile a ◄⊟  (se non contiene ancora espressioni) o  ε Modifica e nella scheda "Espressione" del ”Costruttore stringhe espressione”, copiare le seguenti istruzioni  :   

CASE

WHEN  $map_scale > 3000

THEN  color_rgb( 0, 0, 0) -- Colore nero

WHEN  $map_scale < 3000 AND  $map_scale >99

THEN  color_rgb( 255, 255, 61) -- Colore giallo

ELSE  color_rgb(  255, 127, 0) -- Colore giallo/arancio

END

In pratica, quando la scala di visualizzazione del progetto, contenuta nella variabile $map_scale, si trova nell'intervallo tra 1:2999 e 1:100, nel quale, tra l'altro, vengono visualizzate le ortofoto con sfondo prevalentemente scuro, per mezzo dell'istruzione color_rgb( 255, 255, 61) il colore dei perimetri delle particelle catastali viene dinamicamente modificato in colore giallo:

Mentre ingrandendo il progetto visualizzato a scale maggiori o uguali a 1:3000 il perimetro delle particelle viene disegnato in colore nero, grazie all'istruzione color_rgb( 0, 0, 0), nel caso in cui il layer di sfondo,  attivato attraverso le opzioni di visualizzazione globale del layer in base alla scala, risulti basato su strati vettoriali di colore chiaro, ottenendo un miglioramento del contrasto tra diversi layer a seconda dello zoom.

Nel caso si scenda a scale inferiori a 1:100, eventualità non rappresentata nell'animazione di cui sopra, viene assegnato al perimetro del layer delle particelle il colore arancione con l'istruzione color_rgb(  255, 127, 0).

La Sovrascrittura definita dai dati può essere applicata anche alle dimensioni o ai font delle etichette, al colore o allo stile di riempimento, ai parametri del contorno, alla trasparenza, alla dimensione dei simboli SVG  e dei marcatori, allo spessore del tratto, solo per citare i principali ambiti di utilizzo.

A margine, si segnala che a partire dalla versione QGIS 3.24 è stata introdotta, all’interno del pannello di stile dei livelli, ogni volta che viene selezionato un livello di gruppo, l'opzione Visualizzare come gruppo, che consente di visualizzare tutti i layer del gruppo come un singolo oggetto appiattito durante il disegno della mappa. Tale funzionalità consente di migliorare il controllo dell’aspetto del gruppo nel suo insieme come il ritaglio della visualizzazione del contenuto di un livello dal contenuto di un secondo livello di mascheratura.


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Fonti : https://anitagraser.com/2022/08/14/forget-label-buffers-better-maps-with-selective-label-masks-in-qgis/

https://gis.stackexchange.com/questions/354539/mask-labels-in-qgis-3-12

https://gis.stackexchange.com/questions/432427/creating-polygon-mask-in-qgis

https://qgis.org/it/site/forusers/visualchangelog324/index.html#id25

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2.5) Dove posso trovare i altri simboli, stili o tematismi per QGIS, come ad esempio quelli geologici o per zone omogenee PRGC

Oltre ai molti simboli già disponibili in QGIS, esistono tantissimi altri stili o tematismi da applicare ai layer o scale di colori ai raster.

Per i vettori possono essere consultati attraverso la barra di navigazione di questo sito tramite "QGIS Simboli, stili e tematismi" oppure in QGIS in molti modi tra cui andando in Impostazioni Gestore stile Sfoglia stili online ovvero installando il plug-in QGIS Resource Sharing oppure sul seguente sito : http://qgis-hub.fast-page.org/styles.php?i=1

Per i raster li trovi in :  Proprietà layer Simbologia Scala colore (click tasto DX) Crea una nuova scala colore Catalogo: cpt-city 

oppure seguendo il percorso suggerito dal manuale online di QGIS.

Se ti interessano alcuni simboli geologici li puoi trovare presso le seguenti fonti: 

1) https://github.com/afrigeri/geologic-symbols-qgis

2) https://github.com/BC-Consulting/FGDC-4-QGIS


Per le zone omogenee PRGC alcuni simboli sono stati condivisi nella seguente discussione :

 https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/2rPO5gWhnl8/2O4TbJ6up-cJ


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Fonti : https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/2rPO5gWhnl8/2O4TbJ6up-cJ

https://t.me/qgis_it/62598

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2.6) Formati dei file di progetto e differenze tra il file di stile del layer (qml) e di definizione del layer (qlr)

QGIS può salvare un progetto in un file con estensione .qgs utilizzando il formato leggibile XML, oppure nel formato compresso . qgz  contenente sia il file di progetto .qgs che un file .qgd nel quale sono memorizzati eventuali dati ausiliari del progetto, come ad esempio l'entità dello spostamento delle etichette dalla loro posizione prestabilita.

I file con estensione .qml vengono utilizzati per la memorizzazione, in formato XML, dello stile dei layer. Tali file contengono le informazioni necessarie per gestire il rendering delle geometrie o di altri elementi, tra cui le definizioni dei simboli, le relative dimensioni e rotazioni, l'etichettatura, l'opacità e la modalità di fusione dei raster. Non contiene alcun riferimento all'origine dati del layer per cui può essere applicato a qualsiasi layer con una tabella attributi compatibile.

Si può salvare un file in tale formato con diverse modalità tra cui la più semplice consiste nell'andare nel Pannello dei layer Selezionare il layer Click tasto destro Esporta  → Salva come File di Stile QGIS del Layer

Un altro tipo file dedicato alla definizione del layer è quello con estensione .qlr , sempre in formato XML. Contiene oltre al percorso della sorgente dati del layer anche le informazioni sullo stile dello stesso. Di solito si ricorre a questa tipologia di file per condividere, con un singolo file, un determinato layer assieme allo stile associato, ad esempio per semplificare l'apertura di un layer che richiede l'accesso alla finestra di dialogo per la connessione alla sorgente di dati (SpatiaLite, WMS, XYZ, ), la connessione, la selezione per il caricamento e infine l'applicazione dello stile. Tutto ciò può essere sostituito da un file .qlr che punta al layer SpatiaLite corretto con tutto lo stile necessario incluso.

Per salvare un file .qml  si può andare nel  Pannello dei layer Selezionare il layer Click tasto destro Esporta  → Salva come File di Definizione del Layer

2.7) Per quale motivo aprendo un progetto con una versione di QGIS superiore a quella con cui è stato creato si manifestano errori nella visualizzazione dei font con i quali è stata realizzata la vecchia simbologia

Come riportato al punto 1.2.4 delle FAQ, dalle versioni 3.30 PR  e 3.28.5 LTR è stata rimossa la retrocompatibilità della simbologia prodotta con la 3.16 e versioni precedenti. 

Per ripristinare la corretta visualizzazione provare a utilizzare la 3.28 PR o la 3.28.4 LTR standalone, anche in versione portable.


Link alla discussione originale : nessuna

Fonte : https://t.me/qgis_it/66026

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3.0 Formati vettoriali, dati LiDAR, modelli digitali del terreno ed elaborazioni raster

3.1) Formati vettoriali standalone GeoPackage, Shapefile, SpatiaLite e GeoJSON. Differenze con PostgreSQL/PostGis

Tra le numerose tipologie di formati che possono essere utilizzate in QGIS per l'interscambio dei dati geospaziali, lo Shapefile e il GeoPackage si distinguono per la loro ampia diffusione e semplicità d'uso. Altrettanto interessanti possono rivelarsi i formati SpatiaLite, molto simile al GeoPackage e GeoJSON, quest'ultimo più adatto alle applicazioni WEB. La caratteristica comune a questi quattro formati è che sono database spaziali di tipo standalone ovvero che non necessitano di un server per funzionare.

Mentre i formati SpatiaLite e GeoPackage possono immagazzinare in un unico file diversi tipi di dati spaziali, come tabelle, vettori e raster, il più limitato Shapefile può memorizzare solo layer vettoriali e per farlo utilizza almeno tre file distinti.

Da un punto di vista funzionale i formati SpatiaLite e GeoPackage, anche se condividono lo stesso “motore” SQLite, presentano una significativa differenza strutturale in quanto il formato GeoPackage può contenere i database spaziali ma non implementa le funzioni per gestire le query o effettuare altre operazioni topologiche, che invece devono essere eseguite tramite software per l’analisi spaziale, a codice aperto come QGIS o proprietari come Geomedia (© Hexagon Geospatial's - division of Intergraph Corporation), mentre lo SpatiaLite include sia le librerie SQL che le estensioni per gestire i dati geospaziali e quindi risulta indipendente dall'applicativo GIS utilizzato. 

L’alternativa ai formati standalone per la memorizzazione di dati geospaziali è rappresentata dai database client-server, come PostgreSQL/PostGis, che per lavorare richiedono l’accesso, da uno o più terminali client, a un server dedicato alla gestione degli accessi, all’aggiornamento dei dati e al controllo della loro integrità.

Per una semplice comparazione delle caratteristiche e delle prestazioni dei formati Shapefile, GeoPackage, SpatiaLite e GeoJSON, si rimanda alla lettura del seguente post pubblicato sulla nostra bacheca

https://fvgqgis.blogspot.com/2023/04/geopackage-shapefile-e-dintorni.html


3.2) Come aprire o salvare alcuni layer di un progetto in formato .gpkg mantenendo gli stili associati ai layer

Un valido tutorial che descrive come effettuare tali operazioni con il formato GPKG è stato pubblicato da Klas Karlsson nel suo canale "QGIS Quick Tip": 

Nel seguente video, tratto dal capitolo 4.12 del libro "QGIS for Hydrological Applications", di Hans van der Kwast e Kurt Menke, viene spiegato un altro metodo per archiviare dati, stili e l'intero progetto QGIS in un GeoPackage, attraverso lo strumento Impacchetta layer presente nel menu di Processing.

Acquistando il libro si contribuisce a sostenere gli studenti IHE Delft del sud del mondo a partecipare agli eventi FOSS4G e QGIS.

Per una migliore comprensione dei concetti spiegati dal tutorial, potrebbe essere utile attivare, tra le opzioni di YouTube, la generazione automatica dei sottotitoli in inglese.

Link alla discussione originale : nessuna

Fonti : nessuna

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3.3) Rilevamento LiDAR, dati in formato .las o .laz, realizzare DTM o DSM in 3D o estrarre le isoipse

A partire dalla versione 3.18, è stato integrato in QGIS un visualizzatore nativo di dati LiDAR, migliorato in ogni successiva versione e in particolare nella 3.28 (2) sono state aggiunte,  grazie al successo della campagna per la raccolta fondi, ulteriori funzionalità come la visualizzazione ordinata dei punti in base all'asse Z, la rappresentazione continua e non solo discreta della superficie, il filtraggio dei punti in base alla classe o agli attributi, la sicronizzazione tra la mappa 3D con quella 2D anche per gli stili,  la realizzazazione di profili di elevazione, l'effetto Eye Dome Lighting nelle mappe 3D  ed altro ancora

Indice degli argomenti trattati :

3.3.1) Come funziona il LiDAR e quali sono le tecniche di rilevamento

3.3.2) File LAS e LAZ

3.3.3) Come realizzare DTM o DSM in 3D o estrarre le isoipse

3.3.1) Come funziona il LiDAR e quali sono le tecniche di rilevamento


LiDAR è l'acronimo di Light Detection and Ranging ed è una tecnica di telerilevamento attiva che effettua una scansione laser della superficie terrestre.  In pratica, il dispositivo LiDAR emette milioni di impulsi laser e ne misura le proprietà della luce riflessa dalle superfici, i tempi, gli angoli e le lunghezze d'onda. Grazie all'integrazione del ricevitore GNSS (Global Navigation Satellite System) con un'unita di misura inerziale IMU (Inertial Measurement Unit) costituita da sei sensori, tre accelerometri e tre giroscopi, il tutto cablato all'interno del dispositivo LiDAR, è possibile definire con precisione la posizione (coordinate XYZ) di ciascun punto sul quale si riflette l'impulso laser. Oltre alla posizione geografica è possibile registrare anche altri attributi dei punti rilevati, quali ad esempio l'intensità, la classificazione, i valori RGB, il numero di ritorni o l'angolo di scansione. Tuttavia, alcuni di questi attributi potrebbero non essere resi disponibili nel rilievo finale

Le tecniche di rilevamento vengono distinte in base al mezzo dal quale vengono effettuate le scansioni laser, da aeromobile (Airborne Laser Scanning o ALS), da treppiede sul terreno (Terrestrial Laser Scanning o TLS), da veicoli in movimento (Mobile Laser Scanning o MLS). L'insieme dei punti misurati prende il nome di nuvole di punti (point cloud)

Le applicazioni di questa innovativa metodologia di telerilevamento interessano vasti campi della ricerca scientifica(2) come ad esempio nella ricerca archeologica, iniziando dal rilievo conservativo dei monumenti fino ad arrivare alla recente scoperta di un vasto sito Maya sotto la foresta pluviale del Guatemala(3).        

Per chi desidera approfondire la materia, decisamente più articolata e complessa rispetto alla semplificazione di cui sopra, oltre ai tutorial reperibili in rete, si consiglia la frequenza di specifici corsi universitari o di aggiornamento professionale, ad esempio per i colleghi regionali quelli che si trovano sulla piattaforma della formazione. 

3.3.2) File LAS e LAZ


Le registrazione dei punti LiDAR, effettuata attraverso la misurazione delle coordinate XYZ, degli attributi e di altri metadati, viene archiviata in un file con estensione .las . Tale formato aperto risulta ampliamente adottato nell'ambito GIS e rappresenta uno standard del settore. I file con estensione .laz non sono altro che file .las compressi.

Per quanto riguarda alcune zone del territorio regionale, risultano disponibili, attraverso il geoportale EagleFVG , i file .las del rilievo LiDAR realizzato a partire dal 2017 dalla Regione A. F.V.G. . Per scaricabili più agevolmente è stata predisposto un tutorial consultabile al punto 5.10 delle FAQ .  

Da notare che QGIS salva sempre le nuvole di punti in formato EPT (Entwine Point Tile), che è un formato di archiviazione costituito da diversi file archiviati in una cartella comune. Se i dati sono in formato LAS o LAZ, QGIS provvederà a convertirli in EPT all'atto del primo caricamento e ciò potrebbe richiedere un certo lasso di tempo, a seconda delle dimensioni del file. Questo processo salverà i file in una sottocartella creata nella stessa cartella in cui si trova il file LAS/LAZ secondo lo schema: ept_ +  nome_file_LAS/LAZ. Se tale sottocartella esiste già, QGIS caricherà il file .EPT in un tempo ridotto.

3.3.3) Come realizzare DTM o DSM in 3D o estrarre le isoipse


Allo stato attuale QGIS permette la sola visualizzazione, ma non la modifica, delle nuvole di punti, quindi, per eseguire elaborazioni più complesse, è necessario installare uno strumento addizionale gratuito, come CloudCompare , oppure la libreria PDAL (Point Data Abstraction Library simile a GDAL) che offre opzioni per modificare le nuvole di punti però solo da riga di comando, oppure LasTools o WhiteboxTools Open Core . Di seguito verrà trattato quest'ultimo strumento, che offre più di 450 strumenti per l'elaborazione di vari tipi di dati geospaziali, tra cui la possibilità di interrogare le nuvole di punti LiDAR (LidarInfo, LidarHistogram), segmentare, affiancare e unire, analizzare per valori anomali, interpolare in raster (DEM, immagini di intensità) e classificare o filtrare i punti a terra. Richiede l'installazione preliminare della libreria open source WhiteboxTools Open Core, scaricabile dal sito del produttore e, successivamente, l'installazione in QGIS del plug-in QGIS Whitebox for Processing .

Un ottimo tutorial che descrive come effettuare l'installazione e configurare tale strumento in QGIS è stato pubblicato da Hans van der Kwast, autore del libro "QGIS for Hydrological Applications", sul suo canale YouTube

Nel seguente tutorial, sempre di Hans van der Kwast, vengono spiegati i seguenti strumenti di WhiteboxTool: Lidar Hillshade, Colourize Lidar, Cancellare un poligono , classificare gli edifici, analisi delle falde dei tetti, conversione del modello di superficie digitale, occlusione ambientale del plugin di ombreggiatura del terreno ed infine le nuvole di punti nella vista 3D di QGIS  : 

Per una migliore comprensione dei concetti spiegati dai tutorial, potrebbe essere utile attivare, tra le opzioni di YouTube, la generazione automatica dei sottotitoli in inglese.

3.4) Come realizzare o caricare GeoPDF layered ovvero PDF contenente livelli vettoriali o raster

Il GeoPDF è un'interessante estensione del formato PDF che permette di incorporare dati spaziali, vettoriali o raster, in un file standard PDF. Attraverso questo formato risulta possibile condividere e visualizzare dati geospaziali utilizzando i più comuni programmi di lettura dei documenti in formato PDF, come Adobe Acrobat Reader, PDF X-Change Viewer e tanti altri, senza la necessità di avere installato sul proprio dispositivo, fisso o mobile, app o plug-in specifici per la visualizzazione di dati geospaziali.

Risulta possibile produrre file in formato GeoPDF in QGIS, a partire dalla versione 3.10, attraverso pochi passaggi, sia partendo dal Layout di stampa (Layout Esporta come PDF ...) e sia dall'interfaccia pricipale di QGIS (GUI) qualora si abbia l'esigenza di esportare in GeoPDF esclusivamente quanto viene visualizzato nell'area di disegno della mappa, in quest'ultimo caso i singoli passaggi sono :  

Progetto Importa/Esporta Esporta mappa PDF ... 

e impostando una risoluzione di 300 dpi e selezionando l'opzione Crea PDF Geospaziale (GeoPDF) , avendo cura di adottare il formato Estensione ISO 32000 e infine, cliccando su Salva .

Se la casella di controllo Includi informazioni sulle caratteristiche vettoriali è selezionata durante la creazione di un output PDF geospaziale, QGIS includerà automaticamente tutte le informazioni sulla geometria e sugli attributi delle caratteristiche visibili all'interno della pagina.

Nel caso di esportazione di un GeoPDF layered dal Layout di stampa, si hanno a disposizione ulteriori opzioni, come ad esempio scegliere quali layer includere nel PDF e, come spesso accade, sulla rete si possono trovare validi articoli sull'argomento, come ad esempio quello presente sul sito GISsiamo sulla seguente pagina :

https://www.gissiamo.it/wp/2021/10/01/qgis-e-il-formato-pdf-creare-pdf-georeferenziati-e-il-geopdf/

Ad esempio, se esportiamo una semplice mappa in PDF, otterremo un file di output che potremo visualizzare con diversi software per la lettura di file PDF, ma potremo anche ricaricare questo GeoPDF in QGIS e trattarlo come qualsiasi altra fonte di dati vettoriali.

Da notare che anche con AutoCAD è possibile esportare disegni CAD in formato GeoPDF layered.

Un ottimo tutorial che descrive come effettuare tali operazioni con QGIS è stato pubblicato da Salvatore Fiandaca nel suo blog "Pigrecoinfinito" : https://pigrecoinfinito.com/2019/08/21/qgis-geopdf-layered/

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3.5) Come posso realizzare un modello digitale del terreno DTM con cella di 10m ?

Utilizzando Saga GIS .

A) importo i files .xyz (preventivamente scaricati dal sito IRDAT FVG in EPSG 3045) con il modulo "Import/Export-Grids > Import Grid from XYZ".

Nella finestra di dialogo:

File Name: carico il percorso e il nome del file xyz che voglio importare;

Has File Names: tolgo la spunta dalla casella;

Target Cellsize: imposto "10";

Separator: imposto la virgola ",";

premo "Okay".

Si ottengono dei files TEMPORANEI che possono essere salvati col comando "Save" in formato .sdat proprio di SAGA. Essi vengono aperti anche da QGIS. [Possono essere esportati in .asc con il comando "Import/Export-Grids > Export ESRI Arc/Info Grid" (ma così raddoppiano la loro dimensione)].

B) Ogni file così prodotto dev'essere "pulito" dai "no data". Pertanto selezionato un file, bisogna andare sulla finestra "Settings" e impostare i "No Data" a "-99999;-9999". Poi premere su "enter" e quindi su "Apply"

C) La fusione dei 18 files che ricoprono la prov. di TS si fa col comando: "Grid-Tools > Merging".

Nella finestra di dialogo:

Grids to merge: carico tutti i 18 file prodotti coi passaggi precedenti;

nelle altre opzioni lascio le scelte predefinite, facendo attenzione che in "Overlapping cells" ci sia "mean value";

premo "Okay".

Ottengo così il DTM della prov. di TS e lo salvo in formato .sdat.

Osservazioni: i files originari XYZ non coprono perfettamente il territorio provinciale. Infatti sembra che il confine attorno a Grozzana, elemento 110151 (che strano caso) è quello ERRATO che si trova sulla CTR del 1976!! Similmente per quanto riguarda 110010, nonchè 110060 e 088160 dove mancano piccole porzioni che, se la squadratura fosse rigorosa, apparterrebbero ad altri elementi.



4.0 Sistemi di riferimento, trasformazioni e conversioni tra coordinate, riproiezioni

4.1) Come migliorare la precisione della trasformazione dal sistema di riferimento EPSG 3004 al sistema EPSG 6708 ?

Nell’ambito del territorio della regione F.V.G. utilizzando la funzione di trasformazione al volo di QGIS o di modifica permanente del sistema di riferimento del layer, si ottiene una differenza di circa 4-5 m.

Per migliorare la precisione della trasformazione dal sistema di riferimento Gauss Boaga Roma 40 – Fuso Est (EPSG 3004) al sistema RDN2008-TM33 (EPSG 6708), ad esempio quando si deve trasformare una serie di poligoni delimitati sulla storica CTRN realizzata nel S.R. Gauss Boaga , si possono adottare diversi metodi, uno di questi consiste nel definire, all’interno di un nuovo sistema di riferimento, una serie di valori più precisi per i 7 parametri della trasformazione Bursa-Wolf della libreria PROJ.4, che qui indicherò con: delta_x, delta_y, delta_z, rotazione_Rx, rotazione_Ry, rotazione_Rz, scala.

Quelli attualmente presenti in QGIS per la trasformazione dal sistema EPSG 3004 al EPSG 6708 sono i seguenti : 

delta_x=-104.1, delta_y=-49.1, delta_z=-9.9, rotazione_Rx=,0.971, rotazione_Ry=-2.917, rotazione_Rz=0.714, scala=-11.68 e risultano visibili nel riquadro in basso della finestra Impostazioni –> Opzioni –> SR –> Monte Mario/Italy zone 2 .

Sono preceduti dal testo “+towgs84= “ all’interno delle due righe di definizione puntuale della proiezione : +proj=tmerc +lat_0=0 +lon_0=15 +k=0.9996 +x_0=2520000 +y_0=0 +ellps=intl +towgs84=-104.1,-49.1,-9.9,0.971,-2.917,0.714,-11.68 +units=m +no_defs

Per il significato completo dei termini si veda : https://proj4.org/usage/projections.html

Tali valori sono quelli generalmente adottati per l’Italia (escluse le isole) e danno luogo, nella Regione A. F.V.G., ad errori di trasformazione dell’ordine dei 4 – 5 m.

Nell’ambito del territorio della nostra regione F.V.G. sono stati calcolati nuovi parametri di trasformazione, grazie alle ricerche del prof. Alberto Beinat dell’Università di Udine (Trasformazione rigorosa di coordinate fra sistemi cartografici italiani con gli strumenti di gvSIG, Trieste 13-14 aprile 2010), al quale desidero fare i complimenti per la qualità dei risultati ottenuti.

Di tale ricerca riporto qui solo i magnifici 7 numeri, validi nella regione F.V.G. per la trasformazione da EPSG 3004 a EPSG 32633, quest'ultimo S.R. assimilabile all'EPSG 6708 solo ai fini GIS, con un errore previsto inferiore ai 0,7 m: 

delta_x=-128.6633, delta_y=-30.2694, delta_z=-6.12, rotazione_Rx=-1.05572, rotazione_Ry=-2.6951, rotazione_Rz=-2.28808, scala=-16.9352 (attenzione ai segni negativi).

“Ma alla fine cosa me ne faccio di questi numeri ?“ si potrebbe chiedere qualcuno. Ebbene in QGIS è possibile definire un sistema di riferimento personalizzato nel quale si possono aggiungere tali valori.

Dalle prove fatte mi risulta che QGIS utilizza i parametri che seguono “+towgs84= “ per effettuare la conversione DAL sistema di riferimento preso come base di partenza, ad esempio Gauss Boaga Roma 40 Fuso Est ovvero EPSG 3004, AL sistema di riferimento con datum ETRS89 e sue diverse localizzazioni, per esempio la variante TM33 ovvero EPSG 6708, ovviamente trascurando l'imprecisione minima nella trattazione delle definizioni operata da QGIS .

Pertanto la procedura da seguire è andare in Impostazioni –> SR personalizzato.

Nella finestra "Definizione Sistema Riferimento Spaziale Personalizzato" inserire due testi:

1) un nome descrittivo del SR

2) i parametri cartografici in formato PROJ.4

Per trovare i parametri del EPSG 3004 cliccare sull’icona "+" e quindi cliccare sull'icona posta sotto, se ci passate sopra il mouse vi compare la scritta "Copia SR esistente".

Nella finestra che si apre digitare nel campo "Filtro" il sistema di riferimento da utilizzare come base di partenza, ad esempio Monte Mario / Italy zone 2 EPSG 3004, basta scrivere 3004, selezionare la proiezione e cliccare il pulsante "OK".

Nel campo Parametri conviene sostituire l'intera stringa (se volete ricopiarla a mano fate attenzione ai segni negativi dei valori), che inizia sempre con il testo +proj= seguito dai parametri di riproiezione ;

 

+proj=tmerc +lat_0=0 +lon_0=15 +k=0.9996 +x_0=2520000 +y_0=0 +ellps=intl +towgs84=-128.6633,-30.2694,-6.12,-1.05572,-2.6951,-2.28808,-16.9352 +units=m +no_defs


Volendo si può sostituire solo quanto riportato dopo "+towgs84=".

Definito il nuovo sistema di riferimento è importante ricordarsi di salvarlo cliccando sul pulsante "OK" .

Da notare l’interessante tool di calcolo in tempo reale della trasformazione disponibile nel riquadro Prova più sotto nella stessa finestra.

Per utilizzare la nuova trasformazione andare in Impostazioni –> Opzioni –> SR (Scheda); accertarsi che sia spuntata l’opzione Richiedi SR nel riquadro Sistema di riferimento per i nuovi progetti , aprire un vettoriale realizzato nel sistema EPSG 3004 e alla richiesta del SR nel filtro digitare fvg, selezionare EPSG 3004 FVG e dare OK

Per salvare il file vettoriale nel sistema EPSG 6708, selezionare il layer nella TOC, click tasto destro, Salva con nome , controllare che il Formato sia ESRI shapefile , compilare il campo Nome e all’opzione Sist rif cliccare su "Scegli" e impostare il sistema di riferimento di destinazione, cioè EPSG 6708.

Date OK e avrete il vostro vettoriale trasformato in RDN2008-TM33 con la precisione mediamente migliore di 20 - 25 cm su tutto il territorio regionale ad eccezione dell'area del Tarvisiano, dove può arrivare a 70 cm.

Altre utili letture sull’argomento le potete trovare consultando i seguenti link: 

http://documentation.qgis.org/html/en/user_manual/working_with_projections/working_with_projections.html

http://wiki.gfoss.it/index.php/Come_creare_una_proiezione_UTM_32N-RER_per_la_Regione_Emilia-Romagna_in_QuantumGis

http://gis.stackexchange.com/questions/20566/how-to-define-new-custom-projections-in-qgis

http://qgis.spatialthoughts.com/2012/04/tutorial-working-with-projections-in.html

https://github.com/OSGeo/proj.4/wiki/GenParms#towgs84-DatumtransformationtoWGS84

Link alla discussione originale :

 https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/UjoeFcQ5GqM/iVR6GfeqJ2oJ

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4.2) Differenze tra ETRF 2000, ETRS 89 o WGS84UTM 

Innanzitutto che relazione c'è tra ETRF2000 e ETRS89?

La sigla ETRS89 definisce, dal punto di vista astratto, il sistema di riferimento adottato dall'Europa: praticamente una lista di stazioni permanenti GNSS distribuite sul territorio europeo con lo scopo di monitorare costantemente come si sposta la placca tettonica europea rispetto alla superficie terrestre. ETRS89 è solidale a detta placca. Anche se l'Europa si sposta, il riferimento ETRS89 agganciato ad essa non subisce - internamente - significative deformazioni. In questo modo e con questo sistema si evita il problema dovuto al fatto che le coordinate WGS84 (alias ITRF2000) dei punti sulla superficie dell'Europa cambiano nel corso del tempo a un ritmo di circa 1,8 cm anno, pari allo spostamento annuo della placca europea in direzione Est-Nord-Est.

La sigla ETRF2000 fa riferimento invece alla sua "realizzazione" concreta, ossia alla misura di detta rete. Diciamo che ETRS89 è la rete fisica, mentre ETRF2000 è l'elenco delle coordinate delle stesse. Il numero 2000 esprime l'anno a cui si riferiscono le coordinate, l'ulteriore indicazione ETRF2000(2008) che trovate nei documenti della Rete Dinamica Nazionale indica che tali coordinate sono state determinate nel 2008 e riportate indietro al 2000 con opportuni calcoli.

Quando venne definito l'ETRS89, ad esso venne associata la realizzazione ETRF89 che coincide da noi con la rete IGM95. Tra ETRF89 e ETRF2000 le differenze sono inferiori al cm, proprio perché non vi sono sostanziali deformazioni interne alla placca europea. Al contrario tra WGS84 (G1130) e ETRF2000 si è cumulata negli anni in Europa una differenza di circa 40 cm.

Riassumendo: ETRS89 è il "concetto astratto", mentre i vari ETRFyy sono le varie misure all'epoca yy. Finché non interverrà un cataclisma continentale, a fini cartografici, cm più cm meno, ogni ETRFyy può essere genericamente indicato come ETRS89, anche se il significato delle due sigle non è concettualmente lo stesso.

In termini pratici, se in un GIS non c'è in elenco lo specifico ETRF2000 o ETRFyy, va benissimo indicarlo come generico ETRS89.

Link alla discussione originale :

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/1Ud62nlWiys/zbKYetpWsDoJ

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4.3) Se voglio lavorare in ETRF 2000, ma non lo trovo come codice EPSG come procedo ?

Sul sito IRDAT della RAFVG , si nota che la cartografia è disponibile sia in EPSG 3004 (GaussBoagaEst o Monte Mario2), e sia in RDN2008-TM33, corrispondente al EPSG 6708 ovvero al ETRF 2000-TM33. Quest'ultimo dovrebbe essere il nuovo sistema geodetico ufficiale, ma perchè non si chiama ETRF2000, come previsto dalla legge? Per quanto detto non c'è errore. Il sistema di riferimento è ETRS89, realizzazione 2000, ossia ETRF2000.

In fondo anche il vecchio sistema italiano aveva (almeno) due realizzazioni: ROMA40 (quello ufficiale) e ED50 (quello adattato all'Europa) ma sensibilmente diverse.

Qualcuno si può chiedere:" Ma insomma, tutte queste sigle vogliono dire la stessa cosa? cioè ETRF2000 = ETRS89/ETRS-TM33 = EPSG 3045 = RDN2008-TM33 = EPSG 6708 = ETRF 2000-TM33"

La risposta è che concettualmente possono essere cose diverse. Ai fini pratici, però, coincidono. La colpa è dell'approssimazione con cui i sw GIS gestiscono i sistemi di riferimento.


Ad ogni modo, l'impiego del sistema ETRF2000 all'epoca 2008.0 costituisce un obbligo per la Pubblica Amministrazione, come stabilito dal decreto ministeriale 10 novembre 2011 , oltre ad essere indicato nella direttiva europea INSPIRE (Technical Guidelines Annex I – D2.8.I.1).

A tale riguardo si precisa che l'EPSG 6708 identifica il nuovo sistema di riferimento geodetico nazionale ETRF 2000 (2008) relativo alla porzione italiana del fuso UTM33, ufficialmente riconosciuto dall'IGM come RDN 2008-TM33, ed è con tale sigla che la Regione A. F.V.G., l'ha adottato e lo sta utilizzando per produrre e pubblicare tutta la cartografia regionale, come specificato anche al punto 5.1 di questo documento IRDAT .

Ne consegue che tale S.R. deve essere utilizzato per tutti i nuovi dataset cartografici prodotti in Regione e richiesto per quelli ricevuti da altre P.A. o da terzi.


Link alla discussione originale :

 https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/1Ud62nlWiys/zbKYetpWsDoJ

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/g7WoWF_4ZUc/qMGZbe8wD7MJ

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/DKmMCzxdqk0/LFYVMzNNCQAJ

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4.4) In QGIS, dalle versioni 2.8.7 LTR e 2.14.0 in poi, trovo tra i sistemi di riferimento l' RDN2008/TM33 (EPSG 6708). E' possibile utilizzare questo per essere PERFETTAMENTE in regola con il decreto del 27/2/2012 ?

Formalmente sì. Poi bisogna vedere come il software GIS gestisce la trasformazione tra ETRS89 e WGS84 . QGIS adotta i seguenti parametri "+proj=utm +zone=33 +ellps=GRS80 +towgs84=0,0,0,0,0,0,0 +units=m +no_defs", ciò vuol dire che apparentemente i sistemi ETRS89 e WGS84 sono coincidenti. Invece non è così. C'è un errore nella definizione oppure si può reputare che i 40 cm di differenza siano ininfluenti ai fini cartografici. A rigore i 7 parametri del +towgs84 non sono nulli. Il problema è che variano di anno in anno. Chi lavora con il GPS, sia in post elaborazione che in tempo reale, deve stare attento al sistema di riferimento della rete e a quello delle stazioni permanenti. Sempre, ovviamente, che i quaranta cm di cui si parla possano creare problemi, altrimenti - se consapevole di ciò - può stare tranquillo.

Link alle discussioni originali :

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/1Ud62nlWiys/zbKYetpWsDoJ

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/BObtpa-18r8/Ysl7zkq0BQAJ

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4.5) Qual'è l'entità dell'errore che si commette se si utilizza il WGS84 UTM al posto dell'ETRF 2000 ?

Considerato che la differenza tra il WGS84 UTM e l'ETRF 2000, risiede fondamentalmente nel computare (nell'ETRF2000) la deriva dei continenti, qual'è l'entità dell'errore che si commette se si utilizza il WGS84 UTM al posto di quello stabilito dalla legge. Credo che il WGS84 UTM (nella nostra zona EPSG 32633) sia ormai uno standard globale che viene utilizzato quotidianamente a causa della diffusione capillare dei GPS e non so se lo sforzo di trasformare tutto in ETRF2000 valga la pena nè dia un risultato misurabile per l'utilizzazione che comunemente facciamo dei SIT.

Diciamo che per qualche decina di anni, chi opera con i GIS a scale medio piccole, non dovrebbe avere grosse preoccupazioni.

E' diverso il problema per chi va con i GPS a caccia di cm. In tal caso deve capire che coordinate il ricevitore o il software di post elaborazione gli fornisce. Se si appoggia alla rete regionale Marussi le coordinate che scaturiscono sono ETRF89 e diverranno presto ETRF2000, dopo il ricalcolo della rete. Non sono quindi WGS84 "pure", ma già ETRS89.

Link alla discussione originale :

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/1Ud62nlWiys/zbKYetpWsDoJ

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4.6) E' sufficiente utilizzare l'ETRS89-TM33 per essere sicuri che tutto il lavoro non venga contestato in sede di contenzioso a fronte di una osservazione che non si è utilizzato l'ETRF2000 ?

Basta specificare che ETRF2000 è una delle tante realizzazioni dell'ETRS89, e che queste differiscono di pochi mm una dall'altra ...

Link alla discussione originale :

 https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/1Ud62nlWiys/zbKYetpWsDoJ

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4.7) E' corretto trasformare tutti i progetti in ETRS89-TM33, per essere conformi alla cartografia ufficiale della R.A.F.V.G. ?

Puoi definire come ETRS89/ETRS89-TM33 oppure come ETRS89/UTM33, in Europa sono equivalenti. Il sistema di riferimento è infatti lo stesso, cambia solo l'indicazione del Sistema di coordinate. TM33 fa riferimento a una porzione "ridotta" del corrispondente fuso UTM33. Le coordinate restano le stesse.

Link alla discussione originale :

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/1Ud62nlWiys/zbKYetpWsDoJ

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4.8) Dove posso trovare un sito WEB affidabile per la conversione o trasformazione di coordinate ?

L'Istituto Geografico Militare e il Geoportale Nazionale del Ministero dell'Ambiente offrono un servizio di conversione/trasformazione di coordinate tra i sistemi di riferimento geodetico ROMA40, ED50, ETRS89 (ETRF89) e RDN2008 (ETRF2000@2008.0).

Il primo consente una conversione/trasformazione puntuale di coordinate mentre con il secondo è possibile convertire o trasformare interi shapefile .

http://www.igmi.org/vol/index_coord.php

https://gn.mase.gov.it/portale/conversione-coordinate

Link alla discussione originale :

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/84rUcjoqWOY/O5W1UwfaScUJ

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4.9) Sistemi di riferimento, differenze tra sistemi di coordinate UTM e TM.

Forse l'equivoco nasce dal fatto che non sempre è chiara la distinzione tra SISTEMA DI RIFERIMENTO (DATUM) e SISTEMA DI COORDINATE. Sembrano sinonimi ma non lo sono. Un sistema di coordinate definisce l'unità di misura (gradi, metri o km ...) e le regole con cui devono essere espresse le coordinate dei punti sulla superficie terrestre. I sistemi di coordinate usuali sono il cartesiano geocentrico, il geografico e i vari sistemi cartesiani proiettati (Mercatore, Gauss (ovvero UTM, TM), Cassini-Soldner etc. etc.).

Un sistema di riferimento indica invece tutte le convenzione e le misure necessarie a impiantare e a fissare i vari sistemi di coordinate.

"Fissato il palo" che definisce l'origine del sistema di riferimento, "e tirate le coordicelle" che definiscono il suo orientamento, si possono definire su di esso tutti i SISTEMI di COORDINATE possibili. Posso passare da un tipo di coordinate all'altro, in modo rigoroso con formule matematiche esatte. Queste operazioni prendono il nome di CONVERSIONI: cambia il tipo di coordinate ma il sistema di riferimento resta lo STESSO.

Ciò comporta che la conversione: "coordinate XYZ geocentriche/WGS84 coordinate geografiche/WGS84 coordinate UTM/WGS84 avviene in maniera esatta.

Possiamo anche dire che coordinate XYZ, geografiche e UTM sono 3 modi diversi per esprimere la stessa IDENTICA posizione nel medesimo sistema WGS84 (o in altri ...).

Diverso è il discorso se voglio invece trasformare una posizione misurata o definita come (es.) UTM/WGS84 a UTM/ETRS89. Il sistema di coordinate è lo stesso (UTM) ma il sistema di riferimento è DIVERSO (WGS84 e ETRS89).

Il problema è più delicato perché implica una TRASFORMAZIONE di DATUM, che si basa sempre su parametri empirici. E' la bestia nera dei GIS, ed è qui che l'utente deve possedere il completo controllo della situazione.

Nel caso in questione: UTM/ETR89 o TM/ETRS89, come si può notare, il SISTEMA DI RIFERIMENTO RESTA LO STESSO, cambia solo (apparentemente) il SISTEMA DI COORDINATE (TM contro UTM). Dico "apparentemente" perché di fatto il cambiamento è solo formale (mi vien da dire che è una pedanteria ...). Cambia solo un'etichetta, ma le coordinate restano le STESSE IDENTICHE, perché le stesse sono le regole alla base della loro definizione.

E allora perché questa ulteriore distinzione tra TM e UTM? E' una questione di rigore formale.

UTM è un sistema di coordinate creato per rappresentare l'intera superficie terrestre (in un colpo solo). Ha senso parlare di ETRS89 (un sistema di riferimento che vale SOLO per l'EUROPA) ed estenderlo al resto del mondo? Ovviamente NO, per questioni legate alla ... deriva dei

continenti.

Per questo motivo non è corretto parlare di fuso UTM32 o UTM33 nell'etr89, perché per definizione di UTM, ogni fuso che lo compone si estende da 80 sud a 80 nord, molto oltre la regione europea. (Nessuno in Sud Africa si sognerebbe di definire la posizione di un punto rispetto a

un sistema di riferimento solidale con l'Europa). Per questo motivo, correttamente, si parla di fuso (accorciato) TM, togliendo la U di Universale, che non gli spetta e che sarebbe impropria.

Link alla discussione originale :

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/84rUcjoqWOY/XWpZCS1ucAAJ

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4.10)Dove trovo la normativa relativa all'adozione del nuovo sistema geodetico nazionale ETRF2000 che sostituisce il Gauss Boaga ?

Il testo del Decreto del Presidente Consiglio dei Ministri dd. 10 nov. 2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 48 del 27/02/2012 - Supplemento ordinario n. 37, relativo all'adozione del nuovo sistema di riferimento geodetico nazionale, è presente nella seguente discussione :

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/Cs0n8bdHtkU/HJHSsRPXWw4J

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4.11)Dove posso trovare i grigliati liberi in formato NTv2 per la trasformazione di coordinate ?

Alcuni sono disponibili presso :

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/Qs0zCViKKv0/qQHrFH59UG8J

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4.12)Conversione rigorosa di coordinate da WGS84/UTM33 (EPSG 32633) a ETRF 2000 (EPSG 6708)

Utilizzando i 7 parametri della trasformazione da Gauss-Boaga Roma 40 (EPSG 3004) a WGS 84 UTM 33 (EPSG 32633), vedi punto 3.1, la precisione dovrebbe essere dell'ordine dei 20-25 cm. Con i grigliati NTv2 si potrebbe ottenere poco meglio.

Volendo giocare con le sigle ed essere strapignoli, non si dovrebbe mai parlare di coordinate WGS84. E' una semplificazione nata dalla consuetudine e giustificata dalla bassa precisione che contraddistingue i dati all'interno dei GIS.

Infatti, se usassimo le "vere" coordinate WGS84 queste cambierebbero da noi ogni anno di circa 8 mm su Nord e 15 su Est a causa della deriva dei continenti e del movimento della placca europea.

Noi invece usiamo una "fotografia" del WGS84, "scattata" dall'IGM nel 1995. Quell'istantanea ha fissato le coordinate WGS84 dei punti della rete italiana al 1995 e le ha bloccate. E' nato così l'IGM95 - alias ETRS89/ETRF89. Dato che da allora sono riferite alla placca europea, anche se questa si sposta, non cambiano in maniera sensibile. In altri termini, quelle che noi chiamiamo coordinate WGS84 sono in realtà coordinate ETRS89.

Potrebbe bastare, ma in realtà ci sono altre due sigle: ETRF89 e ETRF2000.

Esse fanno riferimento allo stesso sistema di riferimento ETRS89, ma rappresentano due misure (versioni) dello stesso effettuate in epoche diverse. Le liste di coordinate di punti così ottenute, nel passaggio da ETRF89 a ETRF2000, presentano mediamente differenze di 1-2 cm, imputabili a imprecisioni della prima misura o a microdeformazioni interne alla placca europea.

In termini pratici, si potrebbe semplicemente cambiare la definizione dei sistema di riferimento senza operare nessuna trasformazione. Ovvero cambiare i parametri di definizione del SR da EPSG 3045 (ETRS89/TM33) a EPSG6708 (RDN2008 / TM33) può comportare errori dell'ordine dei 2 cm, trascurabili se le geometrie di partenza risultano imprecise di per sé.

Per chi, invece, si vuole accanire ... "terapeuticamente", il documento contenente i 7 parametri per passare da ETRF2000 (alias RDN2008) a ETRF89 risulta allegato alla seguente discussione : https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/fr-D7nqDq68/nTEaAPLJCoAJ

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FINE SEZIONE 

PAGINA IN AGGIORNAMENTO 

4.13) Conversione rigorosa delle coordinate D48 (Bessel) della cartografia Slovena a quella europea ETRS89(WGS84)

Se la soluzione per dirimere una criticità cartografica viene fatta circolare, come avvenuto durante uno scambio di email tra Emanuele Moro e il prof. Alberto Beinat, la conoscenza condivisa può portare a un arricchimento di tutti i portatori d'interesse. Pertanto, a beneficio di chi è alla ricerca dei parametri per convertire i dati LIDAR reperibili al link riportato al punto 5.5, si riportano di seguito i 7 parametri della trasformazione dal vecchio SR D48 della Slovenia a WGS 84 UTM 33 (sovrapponibile localmente al EPSG 6708),  già pronti da ricopiare nello spazio previsto in QGIS Impostazioni SR personalizzato ,in modo da affiancare con precisione le cartografie slovene della zona confinaria redatte nel vecchio sistema di riferimento D48 (EPSG 3912) :

+proj=tmerc +lat_0=0 +lon_0=15 +k=0.9996 +x_0=2520000 +y_0=0 +ellps=intl +towgs84=-128.6633,-30.2694,-6.12,-1.05572, -2.6951,-2.28808,-16.9352 +units=m +no_defs

nella quale le 3 rotazioni Rx, Ry, Rz riportate dal 4° al 6° posto nella stringa che segue +towgs84= della riga di cui sopra, sono stati già trasformati in radianti, mentre i parametri "grezzi" di trasformazione da D48 (Bessel) a ETRS89(WGS84) con a=Rx, b=Ry, c=Rz, espressi in gradi sessagesimali, sono:

X0 = 438,7669 m

Y0 = 126,6093 m

Z0 = 457,9380 m

a = - 0° 0’ 4,323931’’

b = - 0° 0’ 4,107600’’

g =   0° 0’ 12,245081’’

scale: -16,5199 ppm


Tenete conto che la vecchia cartografia slovena D48 adotta i seguenti riferimenti:

Spheroid (ellipsoid) : Bessel (1841), a = 6 377 397,155 m, e = 1/299,15281285

Projection: Slovene Gauss-Krueger conformal transversal cylindrical projection

Latitude of origin  0° 00´ 00"

Longitude of origin  15° 00´ 00"   E of Greenwich

Central meridian  15° 00´ 00"   E of Greenwich

False easting  + 500 000 m

False northing  - 5 000 000 m

Modulation factor  0,9999

Projection zone width  3° 15’

 

Per il territorio sloveno sono disponibili i seguenti codici EPSG : 


EPSG 3912  per le coordinate cartografiche espresse nel vecchio sistema di riferimento D48/GK

EPSG 3794  per le coordinate cartografiche UTM espresse nel nuovo sistema di riferimento D96/TM


Se i dati cartografici vengono già forniti nel SR con EPSG 3794 non dovrebbe essere necessario effettuare alcuna conversione a livello GIS. 

4.14) Differenze tra i sistemi di riferimento EPSG 4326 e EPSG 3857 ovvero come distinguere facilmente le coordinate geografiche da quelle piane

Capita spesso di utilizzare l'EPSG 4326 come sistema di riferimento in QGIS per visualizzare le coordinate geografiche WGS84 acquisite attraverso i dispositivi di telefonia mobile o per gestire file .KML/.KMZ prodotti con GoogleEarth ovvero per il WEB Mapping con QGIS, tanto che talvolta ci si dimentica che l'EPSG:4326, basato sull'ellissoide WGS84, non è una proiezione vera e propria ma viene rappresentata planimetricamente considerando le coordinate geografiche della latitudine e della longitudine come delle coordinate cartesiane, vedasi proiezione cilindrica equidistante

Se invece utilizziamo i servizi WMS come OSM o GoogleMaps (vedi plugin QuickMapService), il sistema di riferimento predefinito da QGIS viene impostato in EPSG 3857 , che rappresenta un sistema di coordinate proiettato dalla superficie di una sfera, approssimando la Terra a una sfera perfetta. Per questo motivo, tale sistema di riferimento risulta inadatto per effettuare misurazioni cartografiche, sebbene espresso in metri con assi (Est, Nord), in quanto, rispetto al WGS 84 / World Mercator, fornisce errori di scala dell'ordine del 0,7% e differenze in direzione Nord fino a 43 km sulla mappa (21 km a terra). Infatti, non si tratta di un sistema di riferimento autonomo ma, più propriamente, di una proiezione delle classiche coordinate ellissoidiche basate sulla latitudine e longitudine, che si potrebbe definire "simil-Mercatore". Sebbene nelle mappe di Google e OSM questa proiezione risulti applicata alle coordinate ellissoidiche (geografiche) WGS84 e quindi utilizzi come sistema di riferimento il predetto WGS84, andrebbe accuratamente evitata per operazioni metriche in quanto affetta da distorsioni geometriche significative. Risulta sostanzialmente sviluppata per semplificare la visualizzazione e consentire lo scorrimento fluido delle mappe all'interno della piccola superficie piana delimitata dallo schermo di un PC, senza la necessità di svolgere calcoli più complessi. Si potrebbe affermare che siamo in presenza di un'astuta soluzione informatica piuttosto che di una rigorosa proiezione cartografica. 

Come noto, la differenza più evidente tra coordinate geografiche, definite da una coppia di numeri che rappresentano latitudine ( φ ) e la longitudine ( λ , mentre la quota ortometrica o geoidica h viene spesso omessa), e le coordinate piane (X o Est, Y o Nord, attenzione all'ordine degli assi che cambia a seconda delle convenzioni) è che le prime vengono espresse in gradi mentre le seconde in metri e ciò risulta facilmente distinguibile nella casella Coordinata della barra di stato di QGIS, attraverso la seguente regola semplificata:

EPSG 4326 utilizza un sistema di coordinate geografiche relative a una superficie curva 3D, espresse in gradi, quindi la parte intera delle coordinate in FVG avrà sempre due cifre, da (45,...°N 12,...°E)  a (46,...°N 14,...°E) però con molti decimali dopo la virgola;

EPSG 3857 utilizza un sistema di coordinate proiettate su superficie piana 2D, espresse in metri, che in Regione può variare da (1285650, 5653209) a (1620541, 5918317) , quindi con la parte intera costituita da sette cifre e con assenza o pochi decimali dopo la virgola.

Premesso che tali pseudo proiezioni dovrebbero essere adottate esclusivamente per rappresentazioni di geometrie acquisite con una precisione metrica o per trasferire dati tra applicazioni per l'escursionismo, resta il fatto che per effettuare rilievi accurati in campagna si deve necessariamente ricorrere a strumenti GNSS dotati di multifrequenza e correzione (N)-RTK oppure utilizzando, in via speditiva, applicazioni come QField o MerginMaps dotati di antenna GNSS esterna, avendo cura di impostare il software di acquisizione dati nel sistema di riferimento rigorosamente proiettato EPSG 6708.  

Facendo riferimento a una segnalazione pervenuta, si precisa che nel sistema di riferimento WGS84 – EPSG 4326, le coordinate geografiche sono praticamente coincidenti con l'ITRS (International Terrestrial Reference System) che a sua volta risulta allineato esternamente alle stelle fisse e pertanto è "sganciato" dal lento movimento della crosta terrestre. Infatti, se per assurdo il WGS84 fosse legato alle singole placche tettoniche e i sistemi GNSS fossero in grado di fornire precisioni assolute millimetriche, vedremmo le coordinate WGS84 dei nostri punti in Europa cambiare ogni anno di uno-due cm, per effetto della deriva dei continenti, inoltre le coordinate dipenderebbero dall'istante in cui sono state misurate, creando problemi geodetici insormontabili. Per riuscire a definire univocamente i confini legali tra gli Stati, in termini di punti di riferimento geografici o in termini di latitudine e longitudine geodetica, nonostante il continuo spostamento relativo tra le placche tettoniche, sono stati adottati altri sistemi di riferimento agganciati alle varie placche continentali, tra cui NAD (North American Datum) e l'ETRS89 in questo modo, anche se la placca si sposta sulla crosta terrestre, i punti interni alla placca restano sostanzialmente stabili e non si spostano (tangibilmente) uno rispetto all'altro. In tale contesto si precisa che l'RDN2008 è, a sua volta, una realizzazione ossia una "sotto-versione" del sistema europeo ETRS89 (European Terrestrial Reference System) che a sua volta è solidale alla porzione europea della placca eurasiatica. L'ETRF89 (European Terrestrial Reference Frame) a sua volta è una realizzazione dell'ETRS89, esattamente quella iniziale del 1989 a cui sono succedute nel tempo le altre, tra le quali la ETRF2000 (coincidente di fatto con RDN2008). 

Per realizzazione si intende il modo con il quale la posizione e l'orientamento degli assi cartesiani sono stati materializzati, anche fisicamente, nel relativo sistema di riferimento.

Per chi desidera fare un breve ripasso della materia si riportano due articoli didattici pubblicati da Paolo Corradeghini sulle seguenti pagine: 

https://3dmetrica.it/coordinate-geografiche-coordinate-piane/

https://3dmetrica.it/i-codici-epsg/

Relativamente alla definizione di latitudine ivi riportata, per chiarezza si evidenzia che la latitudine ( φ ) viene definita come l'angolo che la normale all'ellissoide (in prima approssimazione il filo a piombo) forma rispetto al piano equatoriale. Il vertice dell'angolo di latitudine coincide con il centro dell'ellissoide solo nel caso di Latitudine 0° (punti sull'equatore) o 90° (i Poli) in tutti gli altri casi si discosta. Per questo motivo la latitudine varia a seconda dell'ellissoide che si considera (grazie prof. Beinat per tutte le precisazioni).

L'accuratezza degli attuali ricevitori GNSS presenti nei comuni dispositivi di telefonia mobile non consente ancora di raggiungere precisioni decimetriche, attestandosi secondo alcune fonti attorno ai 5-20 m per smartphone a singola frequenza e 3-6 m per quelli a doppia frequenza, ma la situazione potrebbe cambiare grazie alla graduale attivazione, a partire dal gennaio 2023, del servizio Galileo E6-B (High Accuracy Service), tuttavia, per poterle apprezzare bisognera attendere la disponibilità sul mercato di smartphone capaci di elaborare il nuovo segnale E6-B ad alta precisione per il posizionamento preciso dei punti (PPP).

Ad ogni modo, per rimanere aggiornati sull'argomento conviene frequentare specifici corsi a livello universitario o di aggiornamento professionale, come ad esempio quelli topografici e cartografici che si possono trovare sulla piattaforma regionale della formazione. 

5.0 Indirizzi server WFS o WMS, proxy INISEL, ortofoto e link a siti con risorse cartografiche o dataset territoriali

5.1) Cosa sono i servizi  WMS/WMTS, WFS, WCTS e come utilizzarli in QGIS ?

Se sapete già cosa sono e come si utilizzano in QGIS i servizi WMS/WMTS, WFS e WCTS e se utilizzate QGIS all'interno della rete intranet regionale gestita da INSIEL e lo avete già configurato con i parametri del proxy aziendale, allora potete passare al punto 5.2. 

Indice degli argomenti trattati :

5.1.1) Cosa sono i servizi WMS/WMTS , WFS, e WCTS

5.1.2) Come utilizzarli in QGIS

5.1.1Cosa sono i servizi  WMS/WMTS , WFS, e WCTS

In parole povere, un servizio WMS (Web Map Service) e la sua evoluzione WMTS (Web Map Tile Service ), rendono possibile la consultazione in QGIS sia di mappe in formato immagine (raster) e sia di mappe a tessere indicizzate (map tiles), mentre un servizio WFS  (Web Feature Service) permette di scaricare dataset territoriali in formato vettoriale e, ove fattibile, di accedervi o modificarli direttamente da QGIS. 

Da un punto di vista più tecnico, invece, il protocollo standard per la pubblicazione Web Map Service (WFS), come definito dall'OGC, fornisce una semplice interfaccia HTTP per richiedere oggetti geografici (e non immagini di mappe come nei servizi WMS) da uno o più server distribuiti sulla rete Internet. Nello specifico, la codifica standard WFS (Web Feature Service), genera un file XML basato sul Geography Markup Language (GML), ma può utilizzare anche altri formati come lo Shapefile, che consentono il trasferimento delle geometrie vettoriali e quindi l’accesso diretto all'informazione territoriale con la possibilità di analizzare e processare, direttamente in QGIS, i dati territoriali provenienti da fonti diverse, indipendentemente dal sistema operativo utilizzato.

Il servizio WCTS (Web Coordinate Transformation Service) consente di effettuare in tempo reale trasformazioni tra sistemi di riferimento su dati vettoriali, descritti sulla base dello standard GML e le transazioni con il server devono avvenire tramite codice XML.

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5.1.2)  Come utilizzarli in QGIS 

Per utilizzarli in QGIS copiare uno degli indirizzi riportati più avanti ed incollarlo, se WMS nella casella URL che si trova in Layer Gestore delle sorgenti dati (shortcut Ctrl+L) WMS/WMTS (1) Nuovo (2), nella nuova finestra Crea una nuova connessione WMS Nome (3) (scrivere un identificativo a piacere ad es. Ortofoto_IRDAT ) URL (4) (riportare uno degli indirizzi del punto 5.2, ad esempio http://irdat-ortofoto.regione.fvg.it/geoserver/ortofoto/ows?SERVICE=WMS&), cliccare su OK (5) 

ritornare alla finestra Gestore delle sorgenti dati Layer →  Connessioni Server ▼ (Selezionare l'identificativo scritto più sopra ad es. Ortofoto_IRDAT) Connetti (1) (Selezionare nel sottostante elenco il tematismo ad es. ortofoto2012) (2), lasciare pure Codifica Immagine ⦿ PNG (3)  e verificare che il sistema di riferimento sia quello adatto al progetto (4) , quindi cliccare su Aggiungi (5)

lo stesso procedimento si applica anche per i servizi WFS  selezionando come sorgente dati WFS/OGC API.

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5.2) Dove posso trovare gli indirizzi dei server per la consultazione della cartografia della Regione A. F.V.G. , le ortofoto del Ministero dell'Ambiente, i dati ISPRA, le particelle catastali dell'Agenzia delle Entrate oppure i rilievi LiDAR sloveni ?

Allo scopo di raccogliere in modo organico tutta una serie di servizi di consultazione geografica di mappe maggiormente utili disponibili sulla rete, si riportano di seguito gli indirizzi (URL) di alcuni server Web Map Service (WMS) o Web Feature Service (WFS) della R.A.F.V.G. IRDAT, della Protezione Civile, dell'Unione Territoriale Intercomunale della Carnia, del Portale Cartografico Nazionale del Ministero dell'Ambiente, dell'ISPRA, dell'Agenzia delle Entrate.

5.2.1)  Server Irdat WMS/WFS della Regione A. F.V.G. 

I server regionali Irdat forniscono un servizio di consultazione Web Map Service (WMS) o Web Feature Service (WFS) di mappe e dati geografici in formato raster .PNG, .GIF o .JPEG, disponibili in uno dei seguenti Sistemi di Riferimento (S.R.) EPSG:3004, EPSG:32633, EPSG:4326 , EPSG:900913 (gOOgle), EPSG:25833, EPSG:3045, EPSG:6708, CRS:84.
Tali servizi vengono di seguito raggruppati per tematismi contenuti seguiti dal  URL  .

http://irdat-ortofoto.regione.fvg.it/geoserver/ortofoto/ows?SERVICE=WMS&

http://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/wms? 

http://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/wfs? 

5.2.2)  Server APOLLO-Catalog WMS della Regione A. F.V.G. 

Sul Server WMS APOLLO-Catalog sperimentale, attualmente visibile solo dall'intranet regionale, sono disponibili i seguenti servizi WMS di pubblicazione raggruppati per tematismi contenuti seguiti dal  URL  .

http://imagery.regione.fvg.it/erdas-iws/ogc/wms/APOLLO-Catalog?

Vi sono anche altri servizi di consultazione WMS tematici raccolti nel seguente gruppo espandibile

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/CAR_GEO/wms?version=1.3.0&service=wms&

Indirizzo:  https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/CARTOGRAFIA/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/SIST_ID_FR/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/OP_DIFESA/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/CAT_SPELEO/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/EDIFICI/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/GEOLOGIA/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/GEST_FAUVE/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/GEST_FOR/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/HABIT_BIOT/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/IDROGRAF/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/MONIT_AMB/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/ITINERARI/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/ITINERARI/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/NOMI_GEO/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/ORTOFOTO/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/PAESAGGIO/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/CATASTO/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/PSR/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/INT_ID_FOR/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/PPR/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/RETE_GPS/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/RETI_TRASP/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/RIFIUTI/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/PUB_UTIL/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/GRIGLIEGEO/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/SITI_PROT/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/STRAT_PR/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/UNIT_AMM/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/USO_SUOLO/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/UTIL_TER/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/ZONE_RISC/wms?version=1.3.0&service=wms&

https://serviziogc.regione.fvg.it/geoserver/ZONE_VINC/wms?version=1.3.0&service=wms&

N.B.
Anche i predetti servizi risultano fruibili in modalità vettoriale WFS sostituendo nell'URL sopra selezionato, all'interno delle due stringhe wms ,  la lettera m con la f ovvero modificando l'ultima parte del predetto l'indirizzo dopo la / con la stringa wfs?version=1.3.0&service=wfs&

5.2.3Server WMS/WFS della Protezione Civile della Regione FVG

Sul server WMS della Protezione Civile sono disponibili diversi strati informativi, tra cui le ortofoto ad alta definizione, con una risoluzione di 10 cm in pianura e di 20 cm in montagna, oltreché i seguenti elementi nel datum WGS84 (EPSG 4326) o in proiezione UTM fuso 33 Nord (EPSG: 3045) molto vicino al EPSG 6708 ufficiale:

http://geoserver.protezionecivile.fvg.it/wms?

Sul seguente servizio WFS sono, invece, disponibili in formato vettoriale diversi tematismi, tra cui PAI, simbologia strade e strade forestali, corsi d'acqua, idranti anticendio, pericolo incendi, isoipse, rischio_sismico_pga_media, risorgive e valanghe :

https://geoserver.protezionecivile.fvg.it/geoserver/wfs?

Se nella barra degli indirizzi di un qualsiasi browser (Firefox, Chrome, Edge, Safari, ecc.) dopo il punto di domanda si piazza la stringa :

&service=wms&request=getCapabilities

Si accede a una pagina XML (detta Capabilities) contenente gli elementi dettagliati offerti del servizio, come tematismi contenuti, S.R. disponibili  (potenza dei metadati) . Ad esempio :

https://geoserver.protezionecivile.fvg.it/geoserver/wms?&service=wms&request=getCapabilities

Possono essere effettuate anche altri tipi di richieste, a seconda dei servizi offerti da un determinato server WMS, ad esempio per quelli basati su QGIS Server sono disponibili i servizi descritti sulla seguente pagina del manuale di QGIS : https://docs.qgis.org/3.28/it/docs/server_manual/services/wms.html#web-map-service-wms

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5.2.4Server WMS/WFS del sistema informativo dell'Unione Territoriale Intercomunale della Carnia

E’ possibile accedere alle cartografie tramite il seguente servizio di Web Mapping Service e Web Feature Service:

http://webgis.simfvg.it/wms/wms_wfs_simfvg

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5.2.5)  Servizio di consultazione WMS/WFS  e trasformazione in tempo reale WCTS del Geoportale Nazionale news 2024 :

Il Geoportale Nazionale del Ministero dell'Ambiente mette a disposizione diversi servizi tra cui la consultazione o lo scaricamento delle cartografie tramite i servizi di Web Mapping Service (WMS) o Web Feature Service (WFS) e quello di trasformazione in tempo reale dei dati vettoriali Web Coordinate Transformation Service (WCTS).

Tra i molteplici tematismi disponibili, si riportano in questo elenco estensibile, quelli più rilevanti :

https://gn.mase.gov.it/portale/servizio-di-consultazione-wms

https://gn.mase.gov.it/portale/wfs

https://gn.mase.gov.it/portale/wfs

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5.2.6)  Servizio di consultazione WMS/WFS dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale):

Sul server Web Mapping Service (WMS) dell'ISPRA sono disponibili diversi strati informativi, tra cui la Carta degli Habitat d'Italia, resi disponibili in diversi datum tra cui EPSG:4258, EPSG:3045 (proiezione UTM fuso 33 Nord sostanzialmente equivalente all'EPSG 6708 ufficiale), EPSG:25833, EPSG:4326 (WGS84) :

https://sdi.isprambiente.it/geoserver/hb1/wms?

Anche il predetto servizio risulta fruibile in modalità vettoriale WFS sostituendo nell'URL sopra evidenziato, all'interno della stringa wms ,  la lettera m con la f ovvero:

https://sdi.isprambiente.it/geoserver/hb1/wfs?

Link alle fonti :

Segnalazione email di Alessandro Sgambati.

Per altri servizi REST offerti : https://sgi2.isprambiente.it/arcgis/rest/services

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5.2.7Server WMS dell'Agenzia delle Entrate con le particelle catastali:

Il servizio WMS di consultazione della cartografia catastale italiana, è disponibile con licenza CC-BY 4.0 sul seguente URL dell'Agenzia delle Entrate :

https://wms.cartografia.agenziaentrate.gov.it/inspire/wms/ows01.php 

Per utilizzarlo in QGIS copiare l'indirizzo di cui sopra ed incollarlo nella casella URL che si trova in Layer (1) Gestore delle sorgenti dati (shortcut Ctrl+L) WMS/WMTS (2) Nuovo (3) :

Il servizio rende consultabili i dati nel Sistema di riferimento geodetico nazionale (Decreto 10 novembre 2011) costituito dalla realizzazione ETRF2000@2008 del Sistema di riferimento geodetico europeo ETRS89, identificativo EPSG 6706 (attenzione S.R. geografico NON proiettato).

Sono inoltre disponibili i seguenti Sistemi di riferimento relativi alla realizzazione ETRF89 :  EPSG 4258, 25832, 25833, 25834, 3044, 3045, 3046.

Tali S.R. sostanzialmente coincidono in quanto sia l'RDN2008 e sia l'ETRS89 sono basati sullo stesso ellissoide (GRS80).

La versione dello standard WMS adottato è la 1.3.0. È possibile utilizzare anche le precedenti versioni 1.1.x.

Sono ammesse le seguenti operazioni:


Il servizio può essere richiamato per produrre immagini nei formati .png e .jpeg.

Per maggiori informazioni si può consultare questa pagina dell'Agenzia delle Entrate e il manuale di servizio per la consultazione della cartografia catastale - Web Map Service (WMS) 


Nei link che seguono vengono riportati alcuni metodi ingegnosi per estrarre dal WMS del catasto i dati delle particelle catastali, attraverso GDAL oppure con una query contenuta nell'URL o direttamente con il Calcolatore di campi di QGIS attraverso l'implementazione di una nuova funzione personalizzata, scritta in PyQGIS, denominata  get_parcel_info() :

https://medium.com/tantotanto/le-mappa-castali-diventano-finalmente-utilizzabili-821db2f84533

https://pigrecoinfinito.com/2020/10/04/wms-catasto-ade-estrarre-i-dati-con-il-field-calc-di-qgis/


Link alla discussione originale :

https://groups.google.com/forum/#!category-topic/qgis_utenti_fvg/Lf2cyBXJ42g

5.2.8)  Server WMTS del rilievo LiDAR del territorio sloveno

Su segnalazione di Alessandro Sgambati si riporta l'indirizzo del server WMTS per la consultazione del rilievo LiDAR della Slovenia:

https://gisserver.gov.si/arcgis/rest/services/TEMELJNE_KARTE/LidarTlaZgradbeSVF8/MapServer/WMTS/1.0.0/WMTSCapabilities.xml

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Link alle fonti :

https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/ambiente-territorio/conoscere-ambiente-territorio/FOGLIA5/

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/-j3hIVtOBpM/hBwKrEo-FRMJ

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/9WbQNMgmGqU/bSYCqcxUbXAJ

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/Lf2cyBXJ42g/oFvMELyzBAAJ


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INIZIO SEZIONE

PAGINA IN AGGIORNAMENTO 


5.3) Dataset cartografici disponibili all'interno della rete intranet regionale (novità 2023).

Accedendo al portale per lo scarico dei dati catastali della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, raggiungibile solo all'interno della rete intranet regionale attraverso la Home page IntranetApplicativiPortale regionale scarico dati catastali (disponibile previo CRM) , è possibile scaricare sulla propria postazione di lavoro, sia per il Catasto Terreni che per il Catasto Fabbricati, i dati censuari per ogni comune della Regione, strutturati nel database Microsoft Access e la cartografia nei sistemi di proiezione Cassini-Soldner, Gauss-Boaga o ETRF2000/UTM zona 33 nord, disponibile nei formati GeoMedia Access, DXF e ShapeFile.

I dati catastali vengono distribuiti nel rispetto delle condizioni contenute nella convenzione per la fruizione dei database catastali gestita dall’Agenzia del Territorio, stipulata fra l'Agenzia del territorio e la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia ai sensi dell'art. 59 c.7-bis, del D. Lgs. n. 82/2005.

A seguito delle nuove disposizioni dell'Agenzia delle Entrate e in attesa dell'attivazione del collegamento al nuovo sistema di interscambio dei flussi dati, l'aggiornamento dei dati catastali risulta attualmente sopeso (ultimo aggiornamento dd. 01/05/2021) e verrà ripristinato non appena sarà attivata la nuova abilitazione da parte dell'Agenzia delle Entrate.

A partire dal mese di febbraio 2023, le funzionalità di scarico degli aggiornamenti relativi alla cartografia catastale e ai dati censuari aggiornati sono state rese nuovamente disponibili con cadenza mensile. Le cartografie catastali aggiornate e georiferite da INSIEL S.p.A., vengono convertite nei formati GIS e CAD più diffusi e nel sistema di riferimento geodetico nazionale RDN2008/TM33.

L’accesso alle cartografie catastali e ai dati censuari avviene mediante le funzionalità di visualizzazione e di scarico dati disponibili sulla piattaforma WebGIS regionale Eagle.fvg.

Per i dipendenti regionali che ne fanno richiesta le modalità di accesso sono:

1) consultazione e download dei database catastali mediante le funzionalità di Eagle.fvg (dati censuari in formato MS Access e dati cartografici in formato GIS e DXF);

2) collegamento diretto in ambiente GIS al db Oracle relativo alla cartografia catastale regionale.

Maggiori dettagli sulla seguente pagina intranet regionale : http://intranet.regione.fvg.it/Lists/Richieste/DispForm.aspx?ID=23 


Di seguito si riportano i link ad alcuni SIT regionali:

1) http://sistemiwebgis.regione.fvg.it/PRG/ : Eagle.fvg  è la nuova versione della piattaforma regionale di ricerca WEBGIS,  che permette la consultazione geografica dei Catalogo dei Dati Ambientali e Territoriali IRDATfvg, le particelle catastali e alcuni Piani Regolatori Generali dei Comuni che aderiscono alla convenzione SIIR o utilizzano i servizi IRDAT per la condivisione delle proprie risorse informative territoriali. 

2) http://www.simfvg.it/gis-cartografici/ : sito dell'Unione Territoriale Intercomunale della Carnia, contenente diversi dati ambientali e territoriali, implementato su Mapserver per la consultazione in locale non richiede l'installazione di plug-in (provato con Firefox 19.0.2)

3) http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/ambiente-territorio/conoscere-ambiente-territorio/ : sito regionale per la consultazione geografica (WEBGIS tematici) e anche punto di partenza per scaricare diverse cartografie e strati informativi territoriali, accedere ai dati RINEX per il post-processing GPS e altro ancora.

4) http://geoserver.protezionecivile.fvg.it/webgis/ : webgis della  Protezione civile della Regione contenente i seguenti elementi tutti nel datum WGS84 e proiezione UTM fuso 33 Nord - codice EPSG: 32633:

5) http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/ambiente-territorio/conoscere-ambiente-territorio/FOGLIA2/ : pagina con documenti vari sull'IRDAT e sul plugin per QGIS


Link alle discussioni originali :

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/poUW83OnsV4/vWIYhg_sz_EJ

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/bWqsf9En6ws/Kcb9KSsMdqEJ

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5.4) Tutorial per collegarsi all'interno dell'intranet regionale alle mappe catastali su db Oracle

Il relativo tutorial è riportano nella seguente discussione:

https://groups.google.com/d/msg/qgis_utenti_fvg/dzuqHgeTimU/kyu51h_59kEJ

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5.5) Dove posso consultare la cartografia slovena o scaricare i dati LIDAR del territorio sloveno ? 

Puoi consultare diversi strati informativi tra cui, ortofoto, carte topografiche, particelle catastali oppure scaricare i dati LIDAR, dal seguente WEB GIS del Ministero dell'Ambiente sloveno :

http://gis.arso.gov.si/evode/profile.aspx?id=atlas_voda_Lidar@Arso&culture=en-US

http://gis.arso.gov.si/atlasokolja/profile.aspx?id=Atlas_Okolja_AXL@Arso&culture=en-US

Link alla discussione originale :

https://groups.google.com/forum/?hl=it#!category-topic/qgis_utenti_fvg/tfoIP8QzqQk

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5.6) Quali servizi di consultazione WEBGIS mi puoi consigliare per la cartografia escursionistica ?

Vi sono diverse cartografie disponibili basate su OpenStreetMap, ma una delle migliori è quella offerta da Opentopomap al seguente URL :

https://opentopomap.org/#map=14/45.84064/13.58245

Selezionando l'opzione "Lonvia Wanderrouten" vengono rappresentati i sentieri CAI, le Alte Vie dolomitiche e quelle europee. Viene perfino rappresentata la posizione della segnaletica lungo i sentieri, se in precedenza rilevata da qualche mappatore OSM volontario.

Tale cartografia può essere anche utilizzata come layer di sfondo in QGIS utilizzando il plugin QuickMapService, vedi punto 5.2 .

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5.7) Quale app cartografica posso utilizzare su un dispositivo mobile con sistema operativo Android e dove posso reperire la cartografia escursionistica in formato vettoriale o raster, il tutto open source e open data ?

Oltre a QField, la versione di QGIS per Android, clicca qui per maggiori info, esistono diverse app che girano sotto Android ed utilizzano cartografia derivata da OSM, come OsmAnd, Locus Map Free, OruxMaps ed altre.

In particolare per OruxMaps, disponibile in versione "Donate" sul PlayStore o gratuitamente dal seguente indirizzo, https://www.oruxmaps.com/cs/en/more/downloads  , sono disponibili, a questo link, diverse cartografie basate su OSM  oltre ad alcuni stili, tra cui l'ottimo "Elevate 4", che arricchiscono la mappa OSM di molti dettagli, come isoipse, nome sentieri e molto altro. Lo trovi a questo indirizzo : https://www.openandromaps.org/en/legend/elevate-mountain-hike-theme

Per maggiori informazioni ti rimando all'ottimo blog al seguente URL : http://www.danil.com/blog/2017/11/17/oruxmaps-installazione-app-e-uso-delle-mappe-vettoriali-openandromaps-oam/  .  Sul predetto blog sono inoltre riportati diversi link tra cui quello per il download dello stile "Tiramisù_3_0_2" che applicato come Tema Mapforge risulta migliore dell'"Elevate 4".  

Mentre per i modelli DTM, che permettono la lettura precisa in OruxMaps della quota e la veduta 3D, è preferibile utilizzare quelli reperibili a questo indirizzo https://sonny.4lima.de/  , in quanto costituiscono una versione DTM sempre a risoluzione di 1" d'arco, pari a circa 30 m, con estensione .hgt, ma migliore in quanto ottenuta attraverso ricampionamento degli stessi con DTM con altri più precisi.

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FINE SEZIONE 

PAGINA IN AGGIORNAMENTO 

5.9) Dove posso consultare le mappe storiche georiferite, anche catastali del Tarvisiano, di Gorizia e di Trieste, realizzate dall'Impero Asburgico ?

Tale cartografia storica è consultabile sul seguente sito: http://mapire.eu/en/

Tra le diverse modalità di consultazione si evidenzia la possibilità di visualizzare le antiche mappe catastali sincronizzate alle immagini satellitari di Google:

https://maps.arcanum.com/en/synchron/cadastral/?bbox=1532880.1822794513%2C5722357.346596818%2C1535889.89026818%2C5725515.15132785&layers=3%2C4&right-layers=here-aerial


Link alla discussione originale :

https://groups.google.com/forum/?hl=it#!category-topic/qgis_utenti_fvg/AdJAgRlRuME

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5.10) Geoportale EagleFVG : come effettuare il download di ortofoto, CTRN, CRN, DTM , DSM , DBM , DBTfvg , Catastali georiferiti (solo da intranet), DTM e LiDAR 

Il geoportale regionale EagleFVG, raggiungibile anche dalla barra di navigazione di questo sito tramite "Risorse Geoportale EagleFVG", viene periodicamente aggiornato con nuove interessanti funzionalità, tra cui le più recenti riguardano le interrogazioni spaziali, le tematizzazioni categorizzate dei layer ed altro ancora. Di seguito vengono descritte le modalità per effettuare il download di ortofoto (.ecw), CTRN (.shp), CRN (/5000 : .shp, .tif ; /25000: .pdf, .dxf) , DTM (Terreno 10m 1m 0.5 m .asc), DSM (Superficie 10m 1m 0.5 m .asc), DBM (Edificato 10m 1m 0.5 m .asc), DBTfvg (.shp), Catastali georiferiti (.mdb o .shp solo per gli Enti convenzionati) o dati LiDAR (.las), qualora disponibili all'interno dei server cartografici regionali. Per le altre numerose funzionalità si rinvia alla consultazione della guida disponibile sul portale. 

Per accedere alla nuova modalità di download è necessario, chiudere la finestra con gli strati informativi  ed aprire la barra degli strumenti cliccando sull'icona a forma di chiave inglese , quindi selezionare l'icona ⬇️ con la freccia verso il basso evidenziata nell' immagine qui a fianco: 

Da notare che per aggiornare le cartografie preesistenti, a partire dal 2017, sono state avviate dalla Regione A.F.V.G. una serie di procedure finalizzate al rilievo in più fasi del territorio regionale, i cui principali dati ottenuti dai rilievi e i loro prodotti derivati sono stati messi a disposizione pubblicamente e risultano costituiti dalle seguenti tipologie di dataset :


Maggiori dettagli sulle specifiche tecniche dei dataset resi disponibili dal suddetto portale sono consultabili presso la seguente pagina della Regione:


https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/ambiente-territorio/conoscere-ambiente-territorio/FOGLIA4/FOGLIA5/

Se per esempio stiamo cercando un ortofoto o dei dati LiDAR, inizialmente dobbiamo selezionare direttamente sulla mappa l'area di interesse con un punto (icona waypoint), cerchio o poligono e conseguentemente, dare conferma nel menù di download del sistema di riferimento proposto, l'RDN2008-TM33 alias EPSG 6708 e successivamente del formato disponibile, che per le ortofoto è l'.ecw mentre per i dati LiDAR è il formato .las. A questo punto potremo notare che il nostro carrello della spesa, rappresentato dall'icona posta in alto a destra, inizierà a riempirsi. 

Terminata la selezione delle cartografie desiderate per finalizzare il download si clicca sull'icona del carrello, tranquilli non si paga nulla grazie alla Legge regionale 17 aprile 2014, n. 7

Nella finestra che si apre in alto a sinistra si scrive l'indirizzo di posta sul quale si vuole ricevere l'email contenete il link per il download dei dati.

Se non ci si è loggati con lo SPID si riceverà un codice di verifica alla mail specificata e solo dopo l'inserimento del codice nel form del carrello, il portale invierà allo stesso indirizzo di posta una email contenente il link per lo scarico dei dataset cartografici. Se qualcosa dovesse andare storto o non vi arriva l'email di conferma, potete contattare gli uffici preposti oppure lo potete segnalare sul gruppo QGIS_Utenti_FVG .

Nel caso dei dati LiDAR, bisogna scegliere tra file .las ellissoidico oppure ortometrico. Nel file .las ellissoidico la quota Z è quella inizialmente misurata dal GNSS e quindi basata sull'ellissoide di riferimento, mentre nel file .las ortometrico le quote vengono riferite al livello medio mare ovvero rappresentano la quota geodetica, quest'ultima è quella che ordinariamente viene utilizzata nei GIS

Nel video che segue viene riassunta la breve sequenza di azioni che consente lo scaricamento di una ortofoto e di un file .las :

Se siete interessati a esplorare la versione preliminare della nuova cartografia tecnica regionale, definita come "Database Topografico Friuli Venezia Giulia DBTfvg" o "Database Topografico Speditivo DTSfvg", per ora limitata ad alcune aree territoriali ma nel corso del 2024 è prevista la disponibilità dei dati per tutta la Regione, risulta attivata la possibilità di scaricarla attraverso la procedura più sopra descritta cliccando sulle voci, ove presenti, "DBTfvg" o "DTSfvg".

Gli strati informativi, realizzati nel sistema RDN2008-TM33, vengono resi disponibili in formato shapefile con all'interno il file "Progetto_DBTfvg.qgz" o "Progetto_DTSfvg.qgz".

Per funzionare correttamente in QGIS, tale file deve essere spostato all'interno della cartella contenente gli shapefile. 

L'altra modalità che consente di scaricare ulteriori strati informativi territoriali disponibili sui server cartografici regionali, tipicamente layer vettoriali, per ora disponibili in formato shapefile, ma che si auspica in futuro anche in Geopackage o SpatiaLite, prevede la consueta procedura di download attraverso la finestra di ricerca posta in altro a sinistra, nella quale è possibile digitare la parola chiave dello strato informativo desiderato, scorrere tra i risultati fino a trovare quello cercato e dopo avere cliccato sulla denominazione in grassetto e successivamente su "Download strato informativo", quindi, selezionando il nome dello shapefile preceduto dall'icona del carrello con a fianco l'indicazione del sistema di riferimento, l'RDN2008-TM33 alias EPSG 6708, si apre la finestra per il download in locale dello strato informativo, come più efficacemente rappresentato nel video che segue:  

Per quanto attiene la licenza con la quale viene distribuita la cartografia regionale, ricordo che in via ordinaria è la "Italian Open Data Licence v2.0", come meglio specificato in questa pagina.

Le funzionalità più sopra descritte sono state presentate pubblicamente tramite il seguente avviso: 

https://web.archive.org/web/20210422223614/http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/ambiente-territorio/conoscere-ambiente-territorio/news/0034.html

Si riporta di seguito la pagina relativa alle altre risorse cartografiche regionali: 

http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/ambiente-territorio/conoscere-ambiente-territorio/


Link alla discussione originale :

https://fvgqgis.blogspot.com/2021/04/geoportale-eaglefvg-nuova-funzionalita_18.html

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6.0 Plugin per QGIS 3

6.1) Cosa sono i plugin per QGIS e dove posso trovarli ?

Sono delle estensioni che aggiungono nuove funzionalità a QGIS. I plugin si distinguono, sostanzialmente, in due tipologie principali, quelli di base chiamati anche "Core" o nativi e quelli "Esterni". I plugin nativi sono integrati in ogni distribuzione QGIS e sono scritti in linguaggio C++ o Python. Quelli "Esterni" sono scritti in Python. Possono essere aggiunti a QGIS usando la finestra di dialogo plugin presente nella barra dei menù : Plugins Gestisci e installa plugin Tutti eventualmente filtrandoli per nome nella finestra con la lente d'ingrandimento oppure scorrendo l'elenco fino a trovare quello cercato, quindi selezionarlo ed infine cliccare su       Installa plugin      .

Nell'esempio che segue viene cercato il plugin Lizmap digitando le prime tre lettere nell'apposita casella di ricerca:  

Per impostazione predefinita QGIS visualizza solo i plugin che sono stati classificati come stabili mentre quelli che presentano eventuali criticità vengono classificati come sperimentali e non compaiono nell'elenco di cui sopra. Per abilitare la visualizzazione anche di questi, è necessario attivare la specifica opzione che è presente nella finestra che si raggiunge dalla barra dei menù:  Plugins Gestisci e installa plugin Impostazioni Mostra anche plugin sperimentali .

Una descrizione più completa dei plugin la puoi trovare sul manuale online della versione LTR 3.28 :

https://docs.qgis.org/3.28/it/docs/user_manual/plugins/plugins.html  

L'elenco dei plugin nativi integrati nella versione LTR 3.28 lo trovi alla pagina :  https://docs.qgis.org/3.28/it/docs/user_manual/plugins/core_plugins/index.html

Per una panoramica degli attuali plugin "Esterni" disponibili: https://plugins.qgis.org/plugins/

Ulteriori dettagli ed aggiornamenti sui plugin di QGIS, li puoi trovare al seguente post di Pigrecoinfinito, che ringrazio per l'esauriente trattazione :

https://pigrecoinfinito.wordpress.com/2018/04/16/plugin-di-qgis/

Link alla discussione originale : nessuna

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6.2) Quali sono i principali plugin per QGIS 3 ?

I principali plugin nativi preinstallati in QGIS 3 risultano elencati in questa pagina del manuale di QGIS .

Per impostazione predefinita alcuni di questi, sebbene già installati, devono venire espressamente abilitati per essere visualizzati tra i diversi strumenti dei menù di QGIS

Tra questi, vi è anche il plugin che consente di georiferire i raster. Per abilitarlo, qualora non ci sia già presente tra gli strumenti del menù Raster, bisogna andare nella barra dei menù Plugins Gestisci e installa plugin Installati  e selezionare il Georeferenziatore raster (GDAL) .

Per quanto riguarda, invece, i ben più numerosi plugin "Esterni", attualmente arrivati ad oltre 2000, si riporta nei seguenti titoli espandibili una selezione relativa a quelli che aggiungono valide funzionalità in ambito generale, per i professionisti del territorio o per il WebMapping.

Elenco plugin generalmente validi in ogni ambito di utilizzo:

QuickMapService (NextGIS)

Google Maps, Bing Maps, OpenStreetMap e molte altre risorse cartografiche WEB già pronte, da utilizzare come sfondi cartografici nei nostri progetti. Le mappe caricate con questo plugin impostano automaticamente come EPSG 3857 (“WGS84 / Pseudo Mercator”), il sistema di riferimento del progetto QGIS su cui stiamo lavorando, quindi, se dobbiamo creare un nuovo layer, dobbiamo reimpostare il sistema di coordinate del progetto e accertarci di salvare il nuovo layer nel sistema di coordinate corretto. In caso contrario non saranno possibili operazioni tra il nuovo layer e quelli già esistenti. Tutorial in italiano : https://pigrecoinfinito.com/2022/03/28/quickmapservices-semplici-mappe-di-base-in-qgis/

Altro in spagnolo : https://mappinggis.com/2016/09/plugin-quickmapservices-capas-base-de-google-landsat-openstreetmap-para-qgis/ 

QConsolidate3 (Danzig) : copia eventuali livelli raster, converte eventuali livelli vettoriali in GeoPackage o ESRI ShapeFile, crea un progetto se ancora non esiste, converte ogni dataset in UTF-8, ed infine permette di memorizzare tutti i file di progetto in un file zippato, anche su una chiavetta USB. Ottimo per effettuare il backup di un progetto. Fate attenzione che il plugin funziona correttamente solo se avete salvato il progetto con l'estensione .QGS (XML) mentre restituisce l'errore "Parse error at line 1 column 1" se viene utilizzato il formato di defalut .QGZ (compresso) inoltre, il salvataggio in GeoPackage cancella i campi FID esistenti nei file sorgente.  Plugin sperimentale da abilitare previa procedura riportata nel punto precedente;

Spreadsheet Layers (Camptocamp) : carica direttamente i file con estensione *.ods, *.xls, *.xlsx (fogli di calcolo di Excel o Calc), vedi punto 2.1 ;

QChainage (Werner Macho) :  individua su una linea vettoriale una serie di distanze progressive, ad esempio per segnalare le distanze chilometriche di una strada o altri punti equidistanti lungo un tracciato : link alla discussione originale ;

Project reports ( Patricio Soriano. SIGdeletras.com) :  raccoglie informazioni e proprietà da diversi oggetti PyQGIS, come layer, campi o layout accessibili dal progetto e genera file di dati aperti (CSV e HTML) contenente tali informazioni. L'obiettivo principale è quello di avere uno strumento per generare rapporti finali sul lavoro svolto con QGIS. Inoltre vengono aggiunti : l'abstract dei metadati del livello, il collegamento a out_folder nel messaggio, la descrizione del CRS, suddiviso l'HTML della tabella dei campi per livelli, implementa le informazioni sui join e sulle relazioni, le modifiche alle intestazioni HTML per le sottotabelle. 

Group_and_Sort_Layers (Giulio Fattori) : raggruppa i layer del progetto in base alla loro tipologia e li mette in ordine alfanumerico, creando un gruppo per ogni tipologia, rimuovendo i gruppi vuoti (se presenti) e fornendo un breve report dettagliato, oppure ordina solo il gruppo selezionato in ordine crescente decrescente ;

Automatic Backup (S.Poudroux, seboon) : Questo plugin consente di creare backup automatici di un progetto Qgis. Dopo avere selezionato “Attiva backup automatico” per creare un backup nella stessa cartella del progetto aperto, si dovrà definire la frequenza con cui si desidera eseguire i backup con lo strumento "Intervallo". I backup creati riporteranno il nome del progetto con un'estensione indicante la loro data di creazione/modifica, nel formato “Nome Progetto” _backup_Anno_mese_giorno_ora_minuto;

QGIS Resource Sharing (Akbar Gumbira, Håvard Tveite, Julien Moura): scarica collezioni condivise, cerca tra le collezioni pubblicate e le installa per usarle con QGIS. Sono supportati simbologia (SVG, immagini, stili), script di elaborazione, modelli di elaborazione, script R e liste di controllo. Ci sono diverse opzioni per i repository: Github, Bitbucket, file system locale e HTTP(S) . N.B. Sotto proxy alcune opzioni di questo plugin non funzionano.

mmqgis (Michael Minn) : è un insieme di plugin Python per manipolare i layer di mappe vettoriali tra cui : CSV importare/esportare/unire, geocodifica, conversione della geometria, buffering, analisi degli hub, semplificazione, modifica delle colonne e semplice animazione. MMQGIS fornisce un'alternativa alla cassetta degli attrezzi di Processing, con rapporti dettagliati del processo, un'interfaccia utente intuitiva, accesso diretto a shapefile/CSV-file, e alcune capacità aggiuntive che mancano in altri set di plugin;

Elenco plugin utilizzabili in ambito specifico per i professionisti del territorio:

Semi-Automatic Classification Plugin (Luca Congedo) : consente la classificazione supervisionata delle immagini di telerilevamento, fornendo strumenti per il download, la pre-elaborazione e la post-elaborazione delle immagini. La ricerca e il download sono disponibili per le immagini ASTER, GOES, Landsat, MODIS, Sentinel-1, Sentinel-2 e Sentinel-3;

Lat Lon Tools (C. Hamilton - NSA) : facilita la cattura, lo zoom alle coordinate, converte le coordinate in campi di testo all'interno di un nuovo layer di punti, esporta le geometrie di punti in campi di testo, si integra in altri strumenti di mappatura online. Aggiunge a QGIS il supporto delle coordinate MGRS, Standard UTM, UPS, Geohash, GEOREF, Plus Code (Open Location Code), e ECEF;

https://pigrecoinfinito.com/2020/11/08/qgis-lat-lon-tools-plugin/

Data Plotly (Matteo Ghetta - Faunalia): permette di creare con facilità molte tipologie di grafici che interagiscono dinamicamente con gli altri elementi della mappa. Ogni tipologia di grafico è personalizzabile e sovrapponibile con altri grafici, anche di tipo diverso, consentendo,  tra l'altro, di essere posizionati su una griglia. Possono, inoltre, essere salvati come immagini statiche (png) o come file html e in quest'ultimo caso conservano sia la loro interattività che l'interrogabilità : https://www.faunalia.eu/it/dev/dataplotly

https://pigrecoinfinito.com/2021/03/22/plugin-dataplotly-come-usare-i-colori-della-legenda/

Shape Tools (C. Hamilton - NSA) : collezione di forme e strumenti geodetici. Crea ellissi, linee di rilevamento, cunei a torta, ciambelle, cunei ad arco, poligoni, stelle, rose ellissoidi, epicicloidi, linee radiali e forme a cuore. Gli strumenti includono lo strumento "XY to Line", l'addensamento di linee e poligoni lungo percorsi geodetici, la rottura di linee geodetiche, la misurazione geodetica e la creazione di un livello di misurazione, la scala geodetica, gli strumenti di rotazione, capovolgimento e traslazione, e la digitalizzazione di punti con un azimut e strumenti di distanza;

Topographic Profile (Giulio Fattori) : permette di ottenere rapidamente un profilo da una traccia che può essere di tipo LinestringZ o Linestring25D, come ad esempio la traccia costituita da una serie di picchetti che intersecano delle curve di livello vettoriali. La guida in italiano, che si trova cliccando sul link del nome, risulta molto chiara;

Profile tool (Borys Jurgiel - Patrice Verchere - Etienne Tourigny - Javier Becerra) : traccia il profilo altimetrico a partire da layer raster o layer vettoriali di punti con campo elevazione. Supporta più righe e l'esportazione di grafici in file .svg, .pdf, .png o .csv. Supporta l'esportazione di polilinea 3D in .dxf;

qProf ( Mauro Alberti, Marco Zanieri) :  è un plugin per la generazione di profili topografici e geologici. La topografia può essere estratta da file DEM o GPX. Consente di proiettate sul profilo i dati geologici, come l'assetto della stratificazione e le tracce geologiche, inoltre si possono determinare le intersezioni tra gli affioramenti geologici o le faglie;

Freehand raster georeferencer (Guilhem Vellut): [raster] diversamente dalla georeferenziazione standard di QGIS che richiede le coordinate di alcuni punti di controllo, questo plugin consente di georiferire un'immagine raster (BMP, JPEG, PNG, TIFF) in modo interattivo, attraverso la manipolazione diretta sulla mappa, tramite lo spostamento, rotazione, allungamento e scalatura del raster sopra gli altri layer. Ottenuta una sovrapposizione soddisfacente (dispone della sola trasformazione affine), è possibile esportare l'immagine in un nuovo raster georiferito con relativo file world e poi importarlo in QGIS per utilizzare tutti gli strumenti di analisi raster disponibili;

Serval (Radoslaw Pasiok - Lutra Consulting Ltd.) : [raster] Fornisce utili strumenti per modificare piccole porzioni di immagini raster, mentre se dobbiamo elaborare intere immagini raster allora conviene utilizzare lo strumento nativo "Calcolatore Raster". Possono venire selezionate alcune parti di un raster e applicate le seguenti modifiche alle celle selezionate: impostare un valore costante incluso NoData, applicare un valore di espressione QGIS, applicare un filtro passa basso 3x3. Gli strumenti di selezione delle celle raster includono: selezione della linea con larghezza configurabile, selezione del poligono, caricamento della selezione da un livello di mappa vettoriale. I raster multibanda sono completamente supportati: gli utenti possono modificare ciascuna banda separatamente o come RGB nel caso di raster a 3/4 bande. Sono inoltre disponibili strumenti raster di verifica e di disegno per modificare il valore di una singola cella;

QAD Quantum Aided Design (gam17) : permette di avere a disposizione i classici comandi CAD in QGIS, ma attenzione che il S.R. del progetto deve utilizzare coordinate proiettate e non geografiche. Maggiori info in questo tutorial di Pigrecoinfinito. AVVISO : la versione 3.0.4 del plugin si installa correttamente con la versione LTR 3.22.10 mentre con la precedente LTR 3.16 l'installazione non va a buon fine e sembra che lo stesso capiti con la versione 3.28;

QGIS Full Motion Video (FMV) (Francisco Raga) : permette di analizzare, visualizzare ed elaborare video all'interno dell'ambiente QGIS. QGIS FMV accetta più formati video come mp4, ts, avi, ecc. È anche in grado di estrarre fotogrammi video, catturare il fotogramma corrente, tracciare il bitrate e osservare i metadati video con immagini aeree e altro ancora. Offre inoltre la possibilità di creare report con metadati video;

topog4qgis (Marco Lombardi) : permette di elaborare rilievi celerimetrici, GNSS, misti TPS-GNSS; verificando i punti ribattuti e collegando, mediante opportune trasformazioni affini, le varie stazioni riducendo il rilievo ad un unico spazio vettoriale coerente. Elabora i libretti PreGeo (.dat e .pdf) e gestisce liste di punti (.csv) su QGIS mediante opportuna rototraslazione ai minimi quadrati;

Frazionamenti catastali (Cadastral division) (Giulio Fattori) : esegue il frazionamento di una particella contenuta in un layer poligonale secondo una linea dividente, con possibilità di suddividere in n parti di area uguale oppure specificando direttamente la superficie. La guida in italiano, che si trova cliccando sul link del nome, risulta molto chiara;

WhiteboxTools Open Core (Geomorphometry and Hydrogeomatics Research Group dell'Università di Guelph) : è una piattaforma avanzata di analisi dei dati geospaziali che può essere utilizzata per eseguire operazioni di analisi dei sistemi informativi geografici (GIS) comuni, come l'analisi costo-distanza, il buffering della distanza e la riclassificazione raster. Le attività di telerilevamento ed elaborazione delle immagini includono il miglioramento dell'immagine (ad es. nitidezza pancromatica, regolazioni del contrasto), mosaico di immagini, numerose operazioni di filtraggio, classificazione e comuni trasformazioni dell'immagine. Whitebox contiene anche strumenti avanzati per l'analisi idrologica spaziale (ad es. accumulo di flusso, delineazione dei bacini idrografici, analisi della rete di corsi d'acqua, rimozione dei vuoti), analisi del terreno (ad es. indici del terreno comuni come pendenza, curvature, indice di umidità, ombreggiatura delle colline; analisi ipsometrica; analisi della posizione) ed elaborazione dei dati LiDAR. Le nuvole di punti LiDAR possono essere interrogate (LidarInfo, LidarHistogram), segmentate, affiancate e unite, analizzate per valori anomali, interpolate in raster (DEM, immagini di intensità) e i punti di terra possono essere classificati o filtrati. 

SLYR (Community Edition) : se utilizzi sia QGIS che software Esri, o se sei interessato a migrare da Esri a QGIS, SLYR è sicuramente uno dei plugin QGIS più utili. Sviluppato da North Road , questo plugin consente l'importazione di tutti i tipi di file di progetto e simbologia Esri in QGIS. Sono inclusi i documenti ArcMap (*.mxd/*.mxt) , ArcScene (*.sxd) e ArcGIS Pro (*.aprx) . Come per per il plugin WhiteboxTool è disponibile sia nella versione base liberamente installabile che nella versione professionale a pagamento, tale modalità di distribuzione del software prende il nome di freemium.

Elenco plugin utilizzabili per il WebMapping:

Lizmap (3Liz) : genera dinamicamente un'applicazione di mappe Web (php/html/css/js) con l'aiuto di QGIS Server (QGIS come OGC Data Server). Consente di configurare una mappa web per un progetto QGIS con il plugin QGIS Lizmap. Da questo plugin è possibile abilitare alcuni strumenti come tabella attributi, dataviz, stampa... L'applicazione web Lizmap deve essere installata su un server;

qgis2web (Tom Chadwin, Riccardo Klinger, Victor Olaya, Nyall Dawson) : genera una mappa web dal vostro attuale progetto QGIS, sia come OpenLayers, Leaflet, o Mapbox GL JS. Replica quanti più aspetti possibili del progetto, inclusi i livelli, gli stili (inclusi quelli categorizzati e graduati) e l'estensione. Non è richiesto alcun software lato server;

Qgis2threejs (Minoru Akagi) : visualizza i dati DEM e vettoriali in 3D sui browser web. È possibile creare vari tipi di oggetti 3D con semplici pannelli di impostazioni e generare file per la pubblicazione sul Web con una procedura semplice. Inoltre, è possibile salvare il modello 3D in formato glTF per la stampa 3DCG o 3D.

Attenzione che:

1) nelle versioni successive alla 3.28 alcuni di questi plugin potrebbero risultare già installati in quanto "promossi" a livello "Core" e pertanto presenti tra gli strumenti di QGIS oppure aggiunti nel menù Processing Strumenti di processing 

2) di regola i plugin "Esterni" installati dall'utente (li trovi in Windows 10 nella cartella %APPDATA%\QGIS\QGIS3\profiles\default\python\plugins) hanno il sopravvento su quelli installati automaticamente dal sistema, per cui se dopo una nuova installazione di QGIS non dovesse comparire una nuova funzione o comando associato ad nuovo plugin nativo ("Core"), devi rimuovere manualmente il vecchio plugin dal menù Plugins -> Gestisci e installa plugin Installati, oppure, puoi provare a rimuovere la relativa cartella che si trova in %APPDATA%\QGIS\QGIS3\profiles\default\python\plugins e riavviare QGIS. Lo stesso procedimento di rimozione manuale del plugin deve essere eseguito se i plugin sono stati installati direttamente da file .zip. 

Per maggiori info : http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/QGIS-2-18-Las-Palmas-de-G-C-td5292411.html

Link alla discussione originale : nessuno


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6.3) Errori dopo l'installazione di un plugin per QGIS 3 ?

Se dopo l'installazione di un plugin ti compare una finestra di errore con riportato in grassetto il seguente messaggio "TypeError: 'QVariant' object is not subscriptable", seguito da tutta una serie di righe di dettaglio, una possibile causa potrebbe essere ricondotta al fatto che si è tentato di installare un plugin all'interno della rete intranet regionale senza avere prima configurato l'accesso al server proxy dell'INSIEL, come descritto al punto 1.4.

Se la rimozione assistita del vecchio plugin dal menù Plugins Gestisci e installa plugin Installati , non funziona puoi provare a rimuovere manualmente la relativa cartella che si trova in %APPDATA%\QGIS\QGIS3\profiles\default\python\plugins e riavviare QGIS.

Per maggiori info : https://gis.stackexchange.com/questions/311127/cannot-install-any-plugins-please-see-error

Link alla discussione originale : nessuno

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7.0 Varie altre problematiche : arresti anomali, errori nella topologia o nella configurazione, avvio senza plugin, conversione file .MDB di Geomedia

7.1) Quali accorgimenti conviene adottare per cercare di risolvere eventuali anomalie di funzionamento in QGIS ? Correggere gli errori topologici, rimuovere il plugin difettoso, correggere errori nel profilo utente o nel progetto

L'arresto anomalo di QGIS si verifica quando un'applicazione o un plugin si blocca o crea un'eccezione (ovvero va in crash), evento raro ma che può accadere in condizioni limite.

Le più probabili cause possono essere ricondotte alla presenza di errori topologici nelle geometrie, la presenza di plugin difettosi, errori nel file di configurazione dell'utente o nel progetto.

A questo LINK puoi trovare una spiegazione più dettagliata.

Sul gruppo di discussione di GFOSS   si è già parlato dell'argomento, vedi :

http://lists.gfoss.it/pipermail/gfoss/2015-August/038433.html.

7.1.1) Errori nella topologia: come trovarli,  correggerli ma soprattutto evitarli.

Preliminarmente ai tentativi descritti più avanti, specialmente nel caso in cui ottieni risultati incoerenti o errori vari durante un'interrogazione spaziale di layer vettoriali aventi lo stesso sistema di riferimento, prova a verificare se, tra le geometrie dei poligoni o delle polilinee contenute nei layer in uso, non siano presenti errori topologici invalidanti, come ad esempio poligoni sovrapposti/disgiunti o polilinee con nodi non coincidenti, intersezioni e altre violazione delle regole topologiche.

Tali errori possono avere una duplice origine, quelli che involontariamente produciamo in fase di immissione o modifica di geometrie oppure quelli già presenti nei dataset ricevuti da terzi. Nel primo caso la strategia migliore è quella di evitarli in fase di editing impostando l'opzione in QGIS che permette la correzione automatica di eventuali errori, nell'altro caso, invece, conviene ricorrere alle specifiche funzionalità di QGIS, descritte più avanti, che consentono per validare o correggere layer vettoriali contenenti geometri non valide.

Una guida contenente numerosi esempi pratici che possono aiutarci a ridurre la presenza di errori topologici in fase di immissione o modifica di geometrie vettoriali è quella redatta dal gruppo italiano di traduzione del manuale di QGIS, consultabile al seguente link:

https://docs.qgis.org/3.28/it/docs/training_manual/create_vector_data/topo_editing.html

Un'altra strategia efficace per ridurre gli errori topologici, descritta meglio in questo post di Andrea Giudiceandrea, consiste nel far sì che le coordinate dei vertici delle geometrie siano memorizzate con una precisione contenuta entro un certo numero di cifre decimali, ad esempio per un layer territorialmente limitato come un rilievo in scala 1:500, si potrebbe arrivare ad una ragionevole precisione di 0,005 metri, bisogna quindi fare in modo che ogni vertice ricada solo nei nodi di una griglia di passo [0,005 x 0,005] metri. Ciò si ottiene in QGIS attraverso lo strumento di Processing Aggancia punti al reticolo, impostando il passo del reticolo a 0,005 per la X e 0,005 per la Y. Tale strumento, infatti, modifica le coordinate delle geometrie di un vettore agganciando tutti i punti o i vertici, in esso contenuti, al punto del reticolo più vicino (vedi tutorial di Fiandaca sulla sezione aurea di Fibonacci).

Qualora, invece, il dataset interessa territori più estesi ovvero contiene poligoni aventi bassa densità di vertici ed elevata area minima ovvero per elaborazioni a scala inferiore, come ad esempio rilievi in scala 1:25.000, tenuto anche conto degli obiettivi da raggiungere e della precisione con cui sono (o si presume siano) stati acquisiti o ricavati i dati, si potrebbe utilizzare una griglia di dimensioni maggiori, per esempio, anche di [1 x 1] metri di passo.

Per imporre uno "snapping" fisso su griglia anche durante la digitazione o la modifica di geometrie, si può impostare per ogni layer la precisione scelta per la memorizzazione delle coordinate con l'opzione Precisione geometria [m] nella tab Digitalizzazione delle proprietà del layer. Nella stessa finestra di impostazioni si possono impostare altre verifiche geometriche e topologiche che vengono effettuate automatica-mente prima del salvataggio del layer.

Qualora gli errori topologici siano già presenti nel dataset originale, esistono tre strumenti dedicati alla correzione topologica in QGIS, oltre a quelli presenti tra gli strumenti di processing di GRASS e SAGA, di cui due sono costituiti da plugin nativi preinstallati ma non abilitati, Controlla Geometrie... (Geometry Checker) Validatore topologico (Topology Checker), mentre il terzo è quello presente tra i strumenti di processing Controlla validità (Check Validity) descritto più avanti.

Per abilitare i due strumenti Validatore topologico e Validatore Geometria affinché risultino visibili nel menù Vettore andare in:  Plugins Gestisci e installa plugin Installati e selezionarli come indicato nella nella seguente finestra:

Il terzo strumento utile allo scopo risulta presente in Vettore Strumenti di geometria Controlla validità grazie al quale vengono generati tre layer temporanei nei quali sono riportate le geometrie controllate del layer suddivise in, risultato valido, risultato non valido e risultato errato.


Qualora la correzione degli errori topologici richieda operazioni più mirate per la loro rimozione, è disponibile sul sito QGIS Tutorials and Tips , del divulgatore indiano Ujaval Gandhi, un dettagliato tutorial che descrive la corretta sequenza di operazioni da eseguire:  https://www.qgistutorials.com/en/docs/3/handling_invalid_geometries.html


Con la versione 3.28 di QGIS è stato migliorato l'algoritmo che si occupava alla correzione topologica, aggiungendo a quello standard un ulteriore metodo raffinato per la convalida e la riparazione delle geometrie non valide basato sulle librearie GEOS 3.10+ inoltre, a partire da QGIS 3.28.6 e QGIS 3.30.2, grazie al lavoro sinergico dello sviluppatore Andrea Giudiceandrea e del blogger QGIS Salvatore Fiandaca, sono stati risolti i problemi che presentava il plugin nativo Controlla Geometrie... (Geometry Checker), prontamente documentata sulla seguente pagina : 

https://pigrecoinfinito.com/2023/04/03/geometry-checker-plugin-di-qgis/ 

Per correggere automaticamente diversi errori topologici e geometrici utilizzando QGIS e Mapshaper è stato pubblicato sul canale YouTube SpatialThoughts di Ujaval Gandhi, un  tutorial disponibile al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=iyDj8AvX3H0

Volendo incorporare in QGIS le librerie di Mapshaper per effettuare le correzioni in un unico ambiente, Salvatore Fiandaca, rielaborando e migliorando il predetto procedimento, ha proposto una soluzione consultabile sul suo blog:  https://pigrecoinfinito.com/2023/08/08/correggere-errori-topologici-e-geometrici-usando-qgis-e-mapshaper/

Se, invece, il problema riguarda la dupicazione di vertici di geometrie (linee o poligoni) oppure di  linee che vanno esattamente a sovrapporsi alle gemetrie esistenti, sul gruppo telegram di QGIS Italia, è stato suggerito un procedimento che utilizza la selezione delle geometrie tramite espressioni, meglio descritta nel tutorial che trovate a questo link:

https://hfcqgis.opendatasicilia.it/esempi/select_duplicate_vertices/

Un altro metodo per scoprire quali geometrie presentano errori topologici fa uso degli strumenti di validazione incapsulati nel DBMS SpatiaLite e la procedura risulta descritta nel tutorial di PigrecoInfinito che potete trovare al seguente link: https://pigrecoinfinito.com/2018/03/23/gli-shapefile-istat-del-2018-non-sono-validi-ecco-come-correggerli-con-spatialite/

Per un elenco descrittivo degli errori più comuni da evitare nella digitalizzazione di un oggetto si rimanda al punto 7 di questo documento IRDAT.

Un tutorial in italiano contenete alcune procedure per correggere eventuali errori topologici risulta pubblicato dalla Provincia Autonoma di Trento è disponibile nel seguente documento

http://www.urbanistica.provincia.tn.it/binary/pat_urbanistica/Prog_Att_in_Sviluppo/Manuale_Esercizi_v11.1401199482.pdf

oppure : http://qgis4dummies.wikidot.com/validatore-topologico

Un procedimento speditivo per rimuovere alcune tipologie di errori topologici attraverso l'utilizzo strategico dello strumento Buffer, viene spiegato in questo articolo di Anita Graser :

https://anitagraser.com/2017/08/29/fixing-invalid-polygon-geometries/

Se il blocco avviene durante l'esecuzione dello strumento Interpolazione TIN di un layer vettoriale apparentemente senza errori nelle geometrie, una possibile soluzione consiste nell'utilizzare lo strumento Semplifica geometrie impostando un passo compatibile con la precisione del rilievo. 

Manuale QGIS sull'argomento :

https://docs.qgis.org/3.28/it/docs/gentle_gis_introduction/topology.html

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7.1.2) Plugin difettoso

Secondo questo TICKET la causa potrebbe essere attribuita ad un plugin difettoso.

Per avviare una versione LTR di QGIS 3.x liscia, ovvero senza che all'avvio venga caricato alcun plugin, in Windows è sufficiente cliccare con il tasto DX del mouse sull'icona di QGIS e dall'elenco contestuale selezionare l'ultima opzione Proprietà, nella scheda Collegamento aggiungere al termine della stringa presente nel casella Destinazione sostituendo il doppio apice finale con "--noplugins"  e  provare se il difetto si ripresenta.

Link al manuale di QGIS contenente le altre opzioni di avvio di QGIS 


7.1.3) Errori di configurazione del profilo utente di QGIS 3.x

Un'ulteriore possibile soluzione, nel caso in cui riscontri anomalie di funzionamento in QGIS, è quella di rinominare la cartella del profilo utente di QGIS 3.x. Questa soluzione di solito risolve molte delle anomalie di funzionamento causate da pasticci involontariamente apportati alla configurazione di QGIS.

Se il sistema operativo è basato su Windows 7, 8, 10 da esplora risorse posizionarsi nella cartella %APPDATA%\QGIS\QGIS3, e rinominare la cartella \profiles con \OLD_profiles e riavviare QGIS.

In alternativa puoi provare a creare un nuovo profilo utente e ripetere nuovamente i comandi che avevano generato malfunzionamenti. Alcune anomalie, infatti, risultano spesso correlate a specifici errori di configurazione del profilo utente corrente e per correggerli è sufficiente creare un nuovo profilo utente e riavviare QGIS con il nuovo profilo : Impostazioni Profili utente Nuovo profilo.

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7.1.4) Errori nel progetto .qgs o .qgz

Anche sulla  mailing list, ovvero nella sua forma più fruibile su Nabble, del nuovo gruppo italiano di QGIS è stato affrontato il tema.  In tale caso la soluzione trovata per gli arresti anomali di QGIS è stata quella di abbandonare il vecchio progetto .qgs e di crearne uno nuovo, reimportando tutti gli shape presenti nel progetto originale. 


Link ad alcune discussioni sul tema : nessuno

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7.2) Come posso caricare in QGIS i file .MDB di GeoMedia ?

Ci sono diverse opzioni per aprire alcuni tipi di file .MDB di Geomedia (© Hexagon Geospatial's - division of Intergraph Corporation) , caricando una o più feature class in esso presenti :

1)  Dalla versione standalone LTR 3.10.14 di QGIS in entrambe le versioni a 32 bit o 64 bit e presumibilmente anche in quelle successive fino alla 3.18.3, ma solo quelle pacchettizzate con la vecchia estensione .exe , risulta possibile caricare layer corrispondenti a una o più feature class presenti in un file .MDB (Geomedia), come ad esempio quello dei limiti amministrativi regionali o qualche altro vecchio file .MDB ancora circolante, quasi sicuramente con S.R. 3004 (Gauss-Boaga). Si ricorda che nelle precedenti versioni standalone di QGIS 3.10.14 tale funzionalità era presente solo in quelle con codice a 32 bit, mentre nelle nuove versioni pacchettizzate con estensione .msi, sembra che tale possibilità non sia stata ancora implementata.

Potrebbe non funzionare per i file in cui risultano presenti una o più feature class in formato misto, tipo "Testo, Punto, Linea, Poligono" o tipo arco . 

Se l'importazione di file .MDB (Geomedia) in QGIS a 32 bit non va a buon fine, prova a verificare il tipo di codifica dei caratteri impostato nella finestra d'importazione. Se risulta l'UTF-8 prova a sostituirlo con quello System.

2) Nel caso sia necessario consultare un file .MDB in mobilità conviene utilizzare la versione "portable" di QGIS 3.10.14 per Windows, disponibile al seguente link (grazie a Pigrecoinfinito): https://github.com/pigreco/QGIS_portable_3x  .
3) Convertendo in shapefile con il comando "ogr2ogr" attraverso il prompt dei comandi che si apre cliccando sull'icona OSGeo4W Shell

ogr2ogr -f "ESRI shapefile" -a_srs EPSG:3004 nomecartella nomefilegeomedia.mdb

Questo comando ad esempio converte tutti i livelli con S.R. 3004 contenuti in "nomefilegoemedia.mdb" e li salva come shapefiles con stesso S.R. in una cartella di nome "nomecartella". 

In teoria con tale comando si potrebbe anche trasformare direttamente da EPSG 3004 a EPSG 6708  sostituendo nella stringa il parametro "-a_srs EPSG:3004" con "-s_srs EPSG:3004 -t_srs EPSG:6708"  ma siccome dalle nostre parti i parametri di conversione standard utilizzati per il territorio italiano portano a macroscopici errori, per ottenere una trasformazione più precisa è preferibile l'utilizzo del procedimento descritto al punto 4.1

Per verificare se la versione di gdal/ogr può aprire i file geomedia è sufficente verificare dal prompt dei comandi di OSGeo4W  o da terminale il risultato di :

ogrinfo nomefilegeomedia.mdb

che restituisce anche il driver utilizzato. 

4) Sul gruppo telegram di QGIS Italia, sono stati suggeriti altri due siti contenenti un procedimento per rendere possibile la lettura di file .MDB anche sulle recenti versioni di QGIS pacchettizzate in formato .msi : 

a) https://gis.stackexchange.com/questions/129514/opening-esri-personal-geodatabase-mdb-in-qgis

b) https://www.sigterritoires.fr/index.php/en/access-an-esri-personal-geodatabase-with-qgis-2-18-or-3-0/

 

Link alla discussione originale :

https://groups.google.com/forum/#!topic/qgis_utenti_fvg/voOASOewbi8

https://t.me/qgis_it/51200

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7.3) Dove posso trovare una versione di QGIS "portable" che si avvia da memoria USB o CD-ROM ?

"Per applicazione portabile (o applicazione portatile, in inglese "portable application") si intende un software applicativo che non necessita di installazione all'interno del sistema operativo su cui viene eseguito. Programmi di questo genere possono essere memorizzati su supporto rimovibile come CD-ROM o memorie flash (in quest'ultima categoria rientrano diversi dispositivi tra cui le c.d. "chiavette" o memorie USB N.d.R.) .

Un'applicazione portabile può indistintamente essere eseguita su qualsiasi computer in cui si dispone di un sistema operativo compatibile con l'applicazione stessa. Il vantaggio per l'utente è quindi quello di poter utilizzare la medesima applicazione su macchine diverse mantenendo le impostazioni personalizzate nell'uso dell'applicazione. Un secondo vantaggio delle applicazioni portabili deriva dal fatto che non richiedendo installazione possono spesso essere eseguite anche in ambienti in cui non si dispone dei diritti di amministrazione sul sistema operativo."  Definizione tratta da Wikipedia .

Le versioni "portable" di QGIS 3.x per Windows sono disponibili già zippate per il download in formato .7z, grazie a Pigrecoinfinito, sulla seguente pagina di GitHub : https://github.com/pigreco/QGIS_portable_3x 

Le trovate scorrendo la pagina al termine della spiegazione su come realizzare manualmente una versione portabile di QGIS, utile se avete intenzione di provare a costruire una vostra versione a 32 bit, vedi precedente punto 7.2.2) .

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Link alla discussione originale sul forum italiano di QGis:

http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/QGIS-Portable-3-x-td5408654.html

8.0 Progetti QGIS su dispositivi mobili (QField e Mergin) e altre applicazioni cartografiche per Android (OruxMaps e OsmAnd).  

8.1) Sto eseguendo dei rilievi sul territorio con un ricevitore GPS che poi scarico su computer dove li aggiungo ad un progetto QGIS. Come potrei effettuare direttamente sul campo queste operazioni utilizzando un tablet ?

Per il tipo di attività descritta forse potresti provare l'accoppiata QGIS (preferibilmente l'ultima LTR) + plugin QField Sync + QField (Android) oppure QGIS + plugin Mergin + Mergin Maps Input (Android).

QField e Mergin sono due app GIS alternative molto simili nel senso che entrambe permettono di esportare un progetto QGIS su dispositivi mobili (Android o IOS).

Alcuni preferiscono Mergin per via dell'interfaccia più semplice e per l'infrastruttura cloud più definita e stabile, anche se richiede un'attenta preparazione del progetto in QGIS, altri preferiscono QField per via della maggiore flessibilità sul campo e per alcune caratteristiche più avanzate. 

Al punto 9.2 puoi consultare il manuale d'uso di QField realizzato dal Corpo Forestale della Regione.

Sia QField che Mergin utilizzano l'antenna GNSS interna al dispositivo come modalità predefinita, ma possono anche connettersi a ricevitori esterni più precisi, tramite flussi NMEA o tramite connessione Bluetooth, TCP o UDP. Per la gestione del posizionamento preciso in modalità Network RTK possono essere utilizzate le seguenti app per Android : RTKGPS+, NTRIP CLIENT, CUBE-CONNECTOR o GEOTAGGING+.

Come dispositivo mobile da utilizzare sul campo forse sarebbe più indicato un tablet con ricevitore GNSS a doppia frequenza (meno soggetto a errori dei segnali in caso di multipath, ad esempio nei canyon urbani o sotto copertura vegetale), ma potrebbe andare bene qualsiasi tablet in grado di ricevere il maggior numero di costellazioni GNSS (GPS, Glonass, Galileo, Beidou, ecc. ).

Oppure, se vuoi utilizzare solo sistemi Windows, potresti cercare un tablet Windows che rilevi il tuo ricevitore GPS collegato direttamente, con il cavo USB. Comunque, ho i miei dubbi che l'interfaccia grafica di Windows risulti adatta per lavorare sul campo con un tablet.

Non avendo recentemente installato nessuna delle due app, non saprei darti consigli pratici su quale combinazione scegliere, comunque potresti trovare maggiori informazioni su Dal rilievo sul campo alla restituzione dei dati in QGIS - un caso applicativo con QField presentato da Roberta Fagandini e Lorenzo Benvenuto in occasione delgli incontri estivi di GFOSS, oppure presso il seguente gruppo italiano su Telegram : https://t.me/RilievoincampoconQGIS


Link alle fonti

https://frednet.crs.ogs.it/immagini/_notes/Beinat2009.pdf

http://labtopo.ing.unipg.it/files_sito/aurelio/Tutorial%20Reti%20GNSS_2_finale.pdf

https://www.gfoss.it/images/webinar/fagandini_benvenuto-QFIELD.pdf


Link alla discussione originale

https://mail.google.com/mail/u/0/?tab=rm&ogbl#inbox/FMfcgzGqRQCxCwnqczfkRPKmpFZMcjGZ


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8.2) Come acquisire in QField tutti i parametri del ricevitore GNSS come ad esempio il numero dei satelliti, pdop, vdop, quota ellissoidica, latitudine, longitudine per ogni punto battuto.

È possibile accedere alle informazioni sul posizionamento tramite variabili di espressione aggiuntive accessibili nel modulo dell'attributo di QGIS. Queste saranno disponibili solo quando il posizionamento risulta abilitato. 

Le variabili di posizionamento, comunemente utilizzate come parte delle espressioni dei valori predefiniti per i campi per tenere traccia della qualità dei singoli punti misurati, sono le seguenti:

@position_source_name, @position_quality_description, @position_coordinate, @position_horizontal_accuracy, @position_timestamp, @position_direction, @position_ground_speed, @position_magnetic_variation, @position_vertical_accuracy, @position_3d_accuracy, @position_vertical_speed, @position_averaged_count, @position_pdop, @position_hdop, @position_vdop, @position_number_of_used_satellites, @position_used_satellites, @position_fix_status_description, @position_fix_mode.

Per una descrizione dettagliata di tali variabili : https://docs.qfield.org/how-to/gnss/

A pagina 27 del manuale d'uso di QField realizzato dal Corpo Forestale della Regione, consultabile al punto 9.2  viene descritto come implementare i valori predefiniti dei campi in QGIS in modo da consentire la raccolta automatica di tali dati con QField durante il rilievo in campagna.

In questo post sul gruppo Telegram di QGIS è stata riportata la seguente tabella in cui vengono riassunte le diverse modalità di memorizzazione del valore di altezza/quota (z):

8.3) Vorrei trovare delle mappe offline, per equipaggiare le squadre  cinofile di ricerca che operano anche in aree non coperte dalla rete mobile, per poi caricarle sui gps garmin e/o su Oruxmap, per tale motivo avei bisogno di scaricare tutta la cartografia regionale su un dispositivo mobile.

Sarebbe sufficiente utilizzare un'applicazione che scarica in locale il database  OSM per l'area del FVG (sempre con le dovute "cautele"). OpenStreetMap è un progetto di cartografia partecipata usato a livello mondiale. Nel caso del FVG, integra sostanzialmente come base cartografica la carta tecnica regionale numerica (scala 1:5000) insieme alle tante importanti integrazioni e aggiornamenti apportate dalla comunità OSM che opera in regione. 

Gli applicativi per Android che permetteno di effettuale questa operazione sono diversi tra cui si citano l'App OsmAnd https://osmand.net/ , OruxMaps e molte altre app da valutare eventualmente.


Link alla discussione originale : https://groups.google.com/g/qgis_utenti_fvg/c/2Rc1Dzpaf40

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9.0 Dispense, manuali e altri materiali formativi 

9.1) Manuale di PostgreSQL, con PostGIS e pgAdmin (PostgreSQL tool) e connessione a QGIS

Tra i diversi contributi ricevuti nel gruppo di discussione QGIS_Utenti_FVG, si riporta di seguito l'interessante manuale, redatto da Lorenzo Tommasoni, riguardante un modo semplice (4dummies) per approcciarsi a PostgreSQL, con PostGIS e pgAdmin (PostgreSQL tool) e gestire le relative connessioni a QGIS.

Il manuale, composto da 21 capitoli più alcuni esempi di query SQL, cliccare sul simbolo per visualizzare l'indice del manuale, tratta dei seguenti argomenti :

PARTE PRIMA

Mettiamo un piede in PostgreSQL

1 – Installazione del software free e open source, pag. 10

2 – Avvio di PGAdminIII , pag. 12

3 – Creare un nuovo Database (DB), pag.  13

4 – Creare una nuova Tabella, pag.  16

diagramma ER , pag. 17

4.1 – Inserimento della chiave primaria o PK, pag.  24

5 – Salvataggio dei dati e copia di backup, pag.  31

6 – Il Restore dei dati, pag.  35

7 – Creazione di una chiave secondaria, foreign key o FK, pag.  37

8 – Le tabelle relazionali, pag.  42

9 – Le query in SQL, pag.  61

9.1 - Concetto di prodotto cartesiano, pag.  66

9.2 – Il Join fra tabelle, pag.  68

10 – Il raggruppamento, pag.  72

10.1 – Graphical Query Builder, pag.  84

10.2 – Creare una nuova vista, pag.  94


PARTE SECONDA

L’affiancamento di QGIS come visualizzatore geografico

11 - QGIS, pag.  102

12 – Aggiunta di un vettore Postgis – connessione al DB, pag.  104

13 – Gestione dei layer, pag.  110

14 – Lavorare con le proprietà, pag.  114

15 – Visualizzare un file vettoriale (Shp, kml ecc.) in QGIS, pag.  120

16 – Impostare il Sistema di Riferimento o SR., pag.  122

17 – Join, pag.  124

Togliere i crocini rossi dalle geometrie di QGIS, pag.  128

18 – Insert label, pag.  132

19 – Importare/esportare dati dal gestore di fogli elettronici EXCEL nel formato CSV, pag.  138

Come impostare il valore Unicode UTF-8, pag.  140

20 – Aggiungere layer di testo delimitato, pag.  143

21 – Applicazione combinata di Postgres e QGIS, pag.  154

Alcuni esempi di SQL, pag.  212

Tutorial_PostGis_PostgreSQL_PGADMIN_light.pdf

9.2) Manuale d'uso di QField e relativa configurazione di QGIS, a cura del Corpo Forestale della Regione . Rev.2.0 

Per le finalità del Corpo Forestale Regionale è stato redatto da Emanuele Maria Moro un manuale operativo di 80 pagine che illustra alcuni passaggi chiave per riuscire a utilizzare al meglio QField per Android, a partire dalla configurazione ottimale di QGIS e del plugin QField sync, proseguendo con le tecniche di produzione in QGIS di progetti completi con le specifiche variabili di espressione che consentono a QField di salvare le informazioni relative al posizionamento GNSS (vedi punto 8.2) fino ad arrivare alle modalità di utilizzo in campagna di QField, come la configurazione dell'antenna GNSS Solutop ms1 mini o il settaggio di lefebure ntrip client e, al rientro in ufficio, procedere alla stampa con QGIS dei rilievi effettuati .

Per avere un assaggio degli argomenti trattati cliccare sul simbolo per visualizzare l'indice del manuale, al quale si rinvia la lettura per maggiori dettagli.

1. QGIS - preparazione del progetto pag. 1

a. Premessa pag. 1

b. Installazione e configurazione di QGIS pag. 2

i. installazione di QGIS pag. 2

ii. configurazione di QGIS pag. 2

1. pagina di benvenuto pag. 2

2. pannello layer pag. 2

3. configurazione della rete pag. 3

4. sistema di riferimento pag. 3

iii. il plugin irdat explorer pag. 4

1. generalità pag. 4

2. installazione pag. 4

3. consultazione pag. 5

a. ricerca pag. 6

b. metadocumentazione pag. 7

c. caricamento layer pag. 7

d. Messaggi e log pag. 7

iv. Installazione del plugin QField sync pag. 8

v. preparazione directory di scambio pag. 9

vi. configurazione delle directory pag. 9

vii. progetti QGIS pag. 10

viii. metadati (cenni) pag. 11

ix. backup pag. 11

x. accesso ai dati irdat pag. 11

xii. accesso ai servizi web pag. 15

1. wms raster irdat pag. 15

2. wms protezione civile regionale fvg pag. 15

3. wms Mappe catastali dell’Agenzia delle Entrate pag. 15

4. wfs del ppr pag. 15

5. geoportale nazionale pag. 15

6. wms open topo map pag. 16

c. configurazione del progetto di QGIS pag. 17

i. premessa pag. 17

ii. sistema di riferimento del progetto e dei file pag. 17

1. grigliato pag. 18

2. convergo pag. 18

3. utilizzare i 7 parametri Beinat pag. 18

iii. creazione db punti di rilievo nel file Geopackage gpkg pag. 19

1. per documentare un fatto pag. 19

2. nel SR corretto pag. 19

3. crea vettore (=tabella=layer) di punti (geopackage) pag. 20

4. menu layer pag. 21

5. informazioni layer (proprietà) pag. 21

6. proprietà campi pag. 22

7. nuovo campo pag. 22

8. modulo attributi pag. 23

9. schede pag. 23

10. widget pag. 25

a. data e ora pag. 25

b. note pag. 26

c. mappa valori pag. 26

d. foto pag. 26

e. gnss pag. 27

f. formato sessagesimale dei gradi pag. 28

iv. visualizzazioni dei layer in mappa pag. 30

1. premessa pag. 30

2. scalare la visualizzazione pag. 30

3. filtrare i dati (query) pag. 30

2. QGIS - esportazione del progetto QGIS per QField pag. 32

a. Premessa pag. 32

b. configurazione dell’esportazione pag. 32

c. esportazione pag. 33

d. cartella per le immagini pag. 33

e. raster mappa pag. 34

3. QField - installazione per android pag. 35

a. installazione pag. 35

b. info utili di funzionamento pag. 36

i. premessa pag. 36

ii. ergonomia satellitare pag. 36

iii. di impostazioni dello strumento android pag. 37

c. settaggi generali gnss pag. 39

4. Qfield - uso della app pag. 40

a. avvio della app pag. 40

b. configurazione di Qfield pag. 41

i. accesso al menu impostazioni pag. 41

1. generale pag. 41

2. posizione pag. 42

3. variabili pag. 43

c. aspetto del display con gnss in funzione pag. 44

d. rilievo di punti tramite posizione gnss pag. 46

modalità digitalizzazione pag. 47

scattare una foto pag. 47

inserire una nota pag. 49

salvare i punti (modalità navigazione) pag. 49

5. QGIS- -stampa pag. 50

a. premessa pag. 50

b. stampa veloce della finestra della mappa pag. 50

c. generalità sul layout di stampa pag. 51

6. antenna gnss solutop l0 – manuale di utilizzo rapido pag. 53

1. premessa pag. 54

2. passaggi pag. 54

7. antenna gnss solutop ms1 – manuale di utilizzo rapido pag. 59

1. preparazione del palmare: impostazioni generali – app necessarie pag. 60

2. settaggi e collegamento antenna pag. 61

3. esecuzione del rilievo pag. 66

8. antenna gnss solutop ms1 mini – manuale di utilizzo rapido (per palmari android) pag. 67

1. preparazione del palmare: impostazioni generali – app necessarie pag. 68

2. caricamento software e firmware pag. 70

3. settaggio di lefebure ntrip client pag. 70

4. esecuzione del rilievo pag. 75

9. STRUTTURA del progetto sf.qgz pag. 76

Inizialmente distribuito solo internamente al Corpo Forestale, il manuale operativo è stato successivamente adattato per un utilizzo più ampio e, previo consenso dell'autore, viene riportato di seguito per la consultazione:

QField_manuale-cfr_2_2_NORUPAR.pdf

Link alla discussione originale :


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9.3) Breve introduzione pratica ai comandi SQL per PostgreSQL/PostGIS, GeoPackage, SpatiaLite e Layer Virtuali.

Si riporta di seguito la risposta didattica fornita da Pietro Rossin a un quesito complesso, difficilmente risolvibile con gli ordinari strumenti di QGIS, utilizzando i più completi e versatili comandi Spatial-SQL, disponibili in PostgreSQL/PostGIS (Spatial-DBMS con architettura client-server).

Se volete sperimentare tali istruzioni avanzate anche senza avere a disposizione un server, esiste una funzionalità in QGIS che rende possibile l'esecuzione di comandi SpatiaLite SQL (un dialetto Spatial-SQL simile al PostgreSQL) anche con i formati standalone come GeoPackage o SpatiaLite e perfino con i layer caricati come Shapefile, attraverso l'utilizzo dei layer virtuali del progetto presenti nel DB Manager raggiungibili dalla barra dei menu di QGIS:

Database DB Manager Layer Virtuali   ▶ Layer del progetto (Espandere i layer)   [F2] o Database Finestra SQL

Postgis è uno strumento molto potente, il linguaggio è un dialetto SQL (PostgreSQL) con funzioni tipiche introdotte da Postgis.

A me ha completamente cambiato il modo di lavorare in GIS, velocizzando brutalmente alcune attività di codifica che prima potevano essere macchinose e spesso portavano a crash di qgis soprattutto se lavoravo su grosse moli dati.

 

Le “Topological Relationships” di Postgis sono l’omologo delle funzioni del “seleziona per posizione” di qgis, solo che dal mio punto di vista sono molto più customizzabili, ti permettono di lavorare su moli enormi di dati in un colpo e ti evitano di generare una pletora di file temporanei che sono error-prone.

 

Ti faccio un esempio che potrebbe adattarsi ai “fid” del tuo caso.

 

Hai una serie di poligoni in una tabella di geodb postgis (per comodità postgis dato che è quello che conosco di più) ed una serie di altri poligoni in una tabella sempre postgis.

La prima serie è una tabella “nuova” del geodb con la colonna geom (geometria) ed un campo vuoto, chiamiamolo “fid_nuovo”, la seconda “vecchia” è sempre una tabella di geometrie, con colonna geom (diversa da quella della tabella nuova) e campo “fid_vecchio”. Mettiamo per comodità che le geometrie delle due tabelle siano con lo stesso SRID.

 

Tu vuoi popolare il campo “fid_nuovo” coi valori presi dal campo “fid_vecchio” usando una funzione topologica di contenimento, meglio se fatta su centroide della geometria “vecchia”, ma puoi fare viceversa, vedi tu.

 

In postgis la funzione che ti lega spazialmente per contenimento le due tabelle è st_contains(geom-a, geom-b) : https://postgis.net/docs/ST_Contains.html

ovvero la condizione topologica che verifica il legame è “geometria-a contiene geometria-b”

 

la funzione che data una geometria ti ritorna il relativo centroide è st_centroid(geom) : https://postgis.net/docs/ST_Centroid.html

 

una possibile sintassi in postgis (ve ne sono tante differenti) che mette in relazione le due tabelle rispetto alle posizioni reciproche delle geometrie è

 

SELECT vecchia. fid_vecchio, nuova. fid_nuovo

FROM

vecchia, nuova

WHERE

St_contains(nuova.geom, st_centroid(vecchia.geom))

 

Ovvero

Seleziona il campo fid_vecchio dalla tabella vecchia, seleziona il campo fid_nuovo dalla tabella nuova

Nei casi in cui

La geometria nella tabella vecchia contiene la geometria della tabella nuova (trasformata al volo in centroide).

 

Ti uscirà un listato di fid_nuovi senza valore con di fianco i corrispettivi fid_vecchi (si spera in rapporto 1:1 ma non è detto, dato che un centroide di una feature non necessariamente cade dentro la feature omologa/adiacente… puoi provare a ricorrere ad altre funzioni di trasformazione, come :

https://postgis.net/docs/ST_PointOnSurface.html

https://postgis.net/docs/ST_GeometricMedian.html

ecc ecc)

 

A questo punto se il rapporto è 1:1 puoi fare

 

UPDATE nuova

SET

fid_nuovo= fid_vecchio

FROM

vecchia

WHERE

St_contains(nuova.geom, st_centroid(vecchia.geom))

 

Ovvero

Aggiorna la tabella nuova

Popola il campo fid_nuovo di modo che sia uguale a fid_vecchio

Preso dalla tabella vecchia

Solo nel caso in cui la geometria della tabella nuova contiene il centroide della geometria della tabella vecchia.

 

Naturalmente il tipo di dati del campo fid_nuovo deve poter contenere i dati del campo fid_vecchio

Esempio

Fid_nuovo è integer (intero), fid_vecchio ti sembra sia integer (contiene numeri interi) ma è memorizzato in un campo testo.

Postgis non ti permette di fare il travaso e darà errore (integer non può contenere testo)

 

In questo caso farò un “cast”

 

UPDATE nuova

SET

fid_nuovo= fid_vecchio::integer

FROM

vecchia

WHERE

St_contains(nuova.geom, st_centroid(vecchia.geom))

 

:: vuol dire “cosideralo come”

fid_vecchio::integer considera fid_vecchio come intero, anche se è in una colonna testo

 

https://www.postgresqltutorial.com/postgresql-tutorial/postgresql-cast/

 

 

Metti il caso in cui gli SRID differiscano e che la tua tabella vecchia sia in 4326 (WGS84 lat/long) e la tua tabella nuova sia in 32633 (UTM33N/WGS84),

si possono riproiettare al volo le geometrie con la funzione st_transform(geom, srid):

https://postgis.net/docs/ST_Transform.html

 

la sintassi sarà

 

UPDATE nuova

SET

fid_nuovo= fid_vecchio::integer

FROM

vecchia

WHERE

St_contains(nuova.geom, st_transform(st_centroid(vecchia.geom),32633))

 

Ovvero

Aggiorna la tabella nuova

Fai sì che fid_nuovo sia uguale a fid_vecchio (considerato come intero)

Preso da vecchia

Nel caso in cui

La geometria nuova (32633) contiene il centroide della geometria vecchia (4326) riproiettato al volo in 32633

Conviene riproiettare il centroide e non il poligono per questioni di uso di risorse computazionali (riproiettare 1 punto “costa meno” che riproiettare n vertici)

 

Puoi lavorare per sottoinsiemi.

Metti che un centroide della tabella vecchia sia contenuto in più di un poligono della nuova, il fid_vecchio sarà presente “n” volte nel primo listato

 

Puoi fare una sottoquery (o query annidata) che seleziona solamente i fid_vecchi che sono presenti una sola volta (rapporto 1:1)

 

Select fid_vecchio FROM (

SELECT vecchia. fid_vecchio, count(vecchia. fid_vecchio) as conteggio_vecchi

FROM

vecchia, nuova

WHERE

St_contains(nuova.geom, st_centroid(vecchia.geom))

GROUP BY vecchia. fid_vecchio

) as sottoquery

Where conteggio_vecchi=1

 

Ovvero seleziona la lista dei fid_vecchi contati una sola volta quando rapportati alle geometrie nuove.

 

Questa la usi come sottoquery nella query di aggiornamento

 

UPDATE nuova

SET

fid_nuovo= fid_vecchio::integer

FROM

vecchia

WHERE

-- condizione 1, sottoquery

fid_vecchio in(

Select fid_vecchio FROM (

SELECT vecchia. fid_vecchio, count(vecchia. fid_vecchio) as conteggio_vecchi

FROM

vecchia, nuova

WHERE

St_contains(nuova.geom, st_centroid(vecchia.geom))

GROUP BY vecchia. fid_vecchio

) as sottoquery

Where conteggio_vecchi=1

)

AND

-- Condizione 2, contenimento

St_contains(nuova.geom, st_centroid(vecchia.geom))

 

Ovvero mi aggiorni come sopra usando due condizioni:

1: I fid_vecchi sono compresi in un insieme di fid_vecchi contati una sola volta (sottoquery)

E

2: le geometrie vecchie (intese come centroide) sono contenute nei poligoni delle geometrie nuove

 

Fatto l’update ti potranno rimanere tot geometrie nuove senza fid_nuovo popolato, ti concentrerai solo su queste per vedere come fare a ricavare i corrispettivi fid_vecchi.

Potrai ad esempio traslare i centroidi delle geometrie vecchie di tot se vedi che lo spostamento del centroide del vecchio è costante rispetto ai poligoni nuovi.

 

Ad esempio con ST_Translate(geometry g1, float deltax, float deltay):

https://postgis.net/docs/ST_Translate.html

 

Metti che le differenze siano di 50m in x e 100 in Y costanti

 

UPDATE nuova

SET

fid_nuovo= fid_vecchio

FROM

vecchia

WHERE

fid_nuovo is NULL

AND

St_contains(nuova.geom, st_translate(st_centroid(vecchia.geom)), 50, 100)

 

Ovvero

Aggiorna fid_nuovo della tabella nuova copiando i valori del fid_vecchio della tabella vecchia

Solo nel caso in cui fid_nuovo non sia già stato popolato precedentemente (fid_nuovo is NULL)

E

la geometria del nuovo contiene il centroide della geometria vecchia, spostato di 50m in X e 100 in Y

 

Anyway, questi sono esempi base sulle potenzialità dello strumento, le ho messe lì per far venire un po’ di gola ;)

Due tabelle Postgis, nuova e vecchia, nessun passaggio intermedio, fine delle tabelle/shp file temporanei in giro per i dischi.

Aggiornamento di N campi al volo, nell’esempio uno solo ma puoi usarne quanti vuoi

SET nuovo_1= vecchio_1, nuovo_2= vecchio_2, nuovo_n= vecchio_n

Eseguibili su moli di dati enormi

Stratificabili per area (metti ad esempio di introdurre un’ulteriore sottoquery che restringe le operazioni a singoli comuni, presenti in una terza tabella postgis) o per tipologia di copertura del suolo (sottoquery sul Corine Land Cover) ecc ecc

Query di testo salvabili e ripetibili secondo necessità..

Per me Game Changer

 

Buon corso ;)

Pietro

P.S.

L’SQL qui sopra può aver errori, non l’ho eseguito quindi non so se c’è qualche refuso, ma indicativamente dovrebbe essere corretto.


Link alle fonti : https://groups.google.com/g/qgis_utenti_fvg/c/DmyFwCajrs8/m/b-K-Dag5AQA

https://t.me/qgis_it/71718

https://t.me/qgis_it/71722

Per altri tutorial :https://www.gaia-gis.it/gaia-sins/SpatiaLite-Cookbook_ITA.pdf

https://www.youtube.com/watch?v=jJeae7PJVv4 

https://bytescout.com/blog/20-important-sql-queries.html

https://www.whizlabs.com/blog/sql-queries-for-beginners/

https://medium.com/tantotanto/qgis-selezionare-geometrie-da-una-tabella-di-attributi-correlata-bea37747a7e2

https://youtu.be/jJeae7PJVv4

https://youtu.be/coTSHnWvZXA