Salve a tutti, come premesso qui sopra, questa sezione del sito è riservata alle anteprime, cioè a tutto quello che il sottoscritto sta per pubblicare, o ha appena pubblicato, in libreria. Ebbene... Dopo mesi di gestazione, è arrivato il momento del mio nuovo romanzo, tratto da un racconto che scrissi qualche anno fa, che s'intitola La scelta. Il titolo è Nello Diaco - Vol.1 - Un hombre peligroso.
Di seguito potrete leggere un breve estratto. Buona lettura!
Anteprima
Santiago del Cile, 2 febbraio 1974
- ...Bene, brindiamo al nostro accordo. - la frase aleggiò sinistra fra i presenti per qualche istante poi Juan Manuel Contreras, capo indiscusso della DINA e braccio destro di Augusto Pinochet, batté una sola volta le mani e dal nulla comparvero sette ragazze, molto belle, che si affrettarono a riempire i calici degli ospiti; quando l’ultimo fu riempito, sollevò il proprio verso l’alto e riprese con voce solenne - Al Plan Condor. Che possa essere l’inizio di una cospicua e duratura collaborazione fra i nostri Governi! - dal nascondiglio adiacente la sala, Michael Vernon Townley sorrise di riflesso a quelle parole. Nessuno tranne lui, il Segretario della Difesa e lo stesso Presidente degli Stati Uniti d’America, era a conoscenza di quell’accordo e in realtà nemmeno loro potevano prevedere la portata e le conseguenze di quell’atroce patto fra i più importanti dittatori dell’America Latina. Ma in quel momento era parsa a tutti una grande idea. Un’idea che sarebbe costata milioni di morti silenziose e altrettante vite spezzate.
Ospedale di San Cristobal de Las Casas, marzo 2018
L’ausiliario aprì lo sportello, scese dall’ambulanza e spalancò frettolosamente il portellone posteriore; poi, aiutato dall’autista e dai paramedici, scaricò la barella autocaricante e tutti assieme la spinsero verso l’ingresso del Pronto Soccorso evitando per un pelo il medico lì fuori
- Ma che diavolo... - esclamò questi accodandosi al piccolo corteo
- …Nome sconosciuto. Maschio. Bianco. Caucasico. Molte ferite al torace e alle gambe. Una alla testa. Ha perso molto sangue. - riassunse breve Mirella Echevarria, dottoressa a capo dell’equipe che aveva prelevato l’unico sopravvissuto della sparatoria davanti alla chiesa di San Cristobal de Las Casas
- È un miracolo che lo sia. - commentò sarcastico Alvaro Murray, vice primario del Reparto Chirurgia
- Se non hai altre stupide ovvietà da proferire, preparati per la Sala Operatoria. - lo rimproverò lei continuando a spingere la barella
- Capisco la tua grande devozione nel salvare le vite umane, Mirella... Ma questo è solo un cadavere che respira. - le fece osservare l’uomo
- Esatto. - si bloccò un istante la donna - E finché respirerà, il nostro dovere di medici è quello di provare a salvargli la vita. -
Diciotto ore dopo, Alvaro Murray si accese la prima Benson & Hedges della giornata; aspirò una lunga e avida boccata poi la pose alla dottoressa Echeverria
- Bel lavoro. Complimenti. Non pensavo ci saresti riuscita. - disse ammirato
- Grazie. Ma per il momento lo abbiamo solo tenuto in vita. Comunque, senza di te non ce l’avrei fatta. - sorrise stanca lei aspirando a sua volta
- Perché non te ne torni negli Stati Uniti? La paga sarebbe sicuramente migliore e non dovresti combattere tutti i giorni con... -
- …Con dottori indolenti e primari rompipalle come te, Alvaro? Sì. Ci ho pensato... Ma poi mi perderei il divertimento. - sorrise lei più convinta
- Forse hai ragione tu. - fece l’uomo pensieroso riprendendosi ciò che restava della sigaretta - ...E comunque non sono Primario. Non ancora. - puntualizzò restituendole un sorriso furbo
- Il dottor Murray e la dottoressa Echeverria? - chiese un uomo prestante, in abito scuro e la faccia impassibile comparso dal nulla
- Sì. - confermò lei voltandosi - Chi... -
- Lo sconosciuto della sparatoria alla chiesa. È Trasportabile? - la interruppe sbrigativo spostando lo sguardo dall’una all’altro
- Sì. - rispose Alvaro Murray per primo
- No. - si oppose Mirella Echeverria
- È trasportabile. - ribadì il medico lanciandole un’occhiata di disapprovazione - Sono io il vice Primario, Mirella. - le ricordò prima di rivolgersi nuovamente all’uomo - Dateci solo cinque minuti e... –
- Non è necessario. - disse l’altro - I miei uomini stanno già provvedendo al trasporto. -
- Bene. - fece accondiscendente Alvaro Murray - Immagino lei sia della Guardia Nacional. Posso sapere il suo nome, così... -
- C.I.S.E.N.[1] - lo corresse l’uomo, conscio del sinistro monito insito in quell’acronimo mentre mostrava loro il distintivo - Ora, se volete scusarmi... - fece per andarsene ma poi ci ripensò e si voltò nuovamente verso i due medici che lo fissavano perplessi - A proposito... È meglio che dimentichiate questa conversazione. Buona serata. - li salutò freddamente cordiale.
- Sicuro che i dottori non diranno niente? - chiese l’uomo alla guida del fuoristrada Mercedes che scortava l’ambulanza
- Il dottore mi è parso ragionevole. Ha capito subito la situazione. La donna invece era più ostinata ma lui l’ha messa al suo posto. No, direi che non ci daranno problemi. E poi, anche se volessero, cosa potrebbero raccontare? Il corpo è sparito, le cartelle cliniche e i registri pure. Questo qui... - indicò l’ambulanza davanti a loro - …Non è mai esistito. -
- Almeno era carina? -
- Chi? -
- La dottoressa. Almeno era carina? - chiese ancora l’uomo alla guida
- Stai attento alla strada. Cabron! - sorrise l’altro dandogli un buffetto sulla nuca.
[1] C.I.S.E.N. - trad. Centro per l'Investigazione e la Sicurezza Nazionale - Agenzia d‘Intelligence Messicana.