I nostri articoli

La croce di Maestro Guglielmo

nella Cattedrale di Sarzana

L'opera venne collocata nella cappella della cattedrale di Santa Maria Assunta a Sarzana (SP) nel XVII secolo, trasferitavi dalla Pieve di Sant'Andrea in cui fino a quel momento era custodita; recentemente (tra il 1991 e il 1998) è stata restaurata presso l'Opificio delle pietre dure di Firenze. II lavoro è probabilmente ascrivibile alla cerchia lucchese per analogie ad alcune miniature di scuola toscana. In antico, forse cinquant’anni dopo la data attestata dall’epigrafe, 1138, la figura del Cristo venne completamente ridipinta, previa applicazione di una nuova tela e di un nuovo strato preparatorio; probabilmente, fu necessario procedere a questa ridipintura per i danni subiti dalla pellicola pittorica in corrispondenza dell’inserimento delle assi orizzontali nel corpo verticale.

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Maurits Cornelis Escher (1898-1972)

Le sue opere d’arte sono state riprodotte con innumerevoli scopi e sono state fonte di ispirazione per altri artisti in particolare nella grafica e pubblicità. Mancino, come alcuni dei suoi celebri predecessori (Michelangelo, Leonardo da Vinci, Dürer e Holbein), Escher si dedicò all’arte intensamente realizzando 448 litografie, xilografie e incisioni e oltre 2000 disegni e schizzi. Egli è prevalentemente ricordato per le tassellazioni e le sue cosiddette costruzioni impossibili ma ha anche realizzato molti paesaggi, in particolare durante il suo lungo soggiorno in Italia, che egli ha ripreso in alcune delle sue opere più famose (sono esemplari i lavori dedicati ad alcuni borghi italiani come Castrovalva, frazione di Anversa degli Abruzzi, in provincia dell’Aquila, e Atrani, un piccolo paese della Costiera Amalfitana).

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Berthe Morisot (1841-1895)

Berthe Morisot, pronipote del pittore rococò Jean-Honoré Fragonard, nacque a Bourges, il 14 gennaio del 1841, da una agiata famiglia borghese che la sostenne nella sua formazione di pittrice. Dopo aver trascorso l’infanzia in provincia si trasferì a Parigi dove, grazie alle conoscenze famigliari, conobbe numerosi importanti artisti e letterati che influenzarono la sua formazione. Entrò, ventenne, nel prestigioso atelier di Camille Corot (Parigi 1796 – Parigi 1875) dove rimase per circa cinque anni cimentandosi con la pittura di paesaggio anche en plein air. Nel 1864 il suo lavoro venne accolto per la prima volta al Salon ufficiale. Nel 1868 conobbe Edouard Manet, del quale iniziò a frequentare lo studio come allieva e modella, qualche anno dopo, nel 1874, sposò il fratello Eugène.

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Palazzo Remedi a Sarzana (SP)

L’edificio è posto nell’estremità nordest di piazza Giacomo Matteotti, già Vittorio Emanuele e della Calcandola, in prossimità del torrione delle antiche mura urbane denominato Stella o San Francesco e occupa la quasi totalità dell’isolato delimitato dalla piazza succitata, su cui prospetta la facciata principale, via Domenico Fiasella, via Nicolò Mascardi e via dei Fondachi.

Si tratta di un edificio costruito, da autore ignoto, nel XVII secolo (raffigurato nelle carte redatte da Panfilo Vinzoni nel 1750 e da Matteo Vinzoni nel 1773), come abitazione nobiliare, su strutture precedentemente esistenti di epoca medievale. Nell’aprile del 1985 la Soprintendenza Archeologica della Liguria, durante l’esecuzione di lavori interni ai locali posti al piano terra, nell’angolo tra via dei Fondachi e via Fiasella, ha effettuato scavi, estesi sino al terreno alluvionale sterile, che hanno permesso di individuare sotto il livello del pavimento alcune strutture murarie e confermare l’assenza di fasi insediative anteriori al medioevo per questo settore della città interessato dalla deviazione del torrente Calcandola.

Del complesso fa parte anche il corpo delle ex scuderie e depositi, con accesso dal lato opposto di via dei Fondachi da cui si accede anche al piccolo cortile interno del corpo principale, costituente accesso secondario al palazzo. I due corpi sono collegati mediante una stanza che sovrasta via dei Fondachi in prossimità dell’incrocio con via Fiasella.

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Nuovi passi del progetto murales al Parentucelli Arzelà

FORME E COLORI ALLA CONQUISTA DELLA SCUOLA

PROTAGONISTI GLI STUDENTI DI TUTTI GLI INDIRIZZI

Una pupilla dentro cui pulsa tutto l’universo (astronauta compreso), le stelle del sogno europeo accanto ai principi fondamentali della Costituzione, le città invisibili nate dall’immaginazione di Italo Calvino, la nottola di Minerva che veglia sugli studenti del terzo millennio. Al Parentucelli Arzelà le pareti diventano lo strumento per educare al bello e al giusto, inseguendo “l’utopia sui muri” di cui parlava Felice Pignataro, maestro dei muralisti italiani. Gli angoli più disparati dell’istituto - troppo spesso vittime dell’incuria o dello zelo di “graffitari” improvvisati - rinascono grazie alle cure pazienti dei tanti ragazzi che hanno dedicato alla scuola le settimane più calde dell’estate (l’istruzione non va in ferie).

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Prosegue il progetto “sviluppo murales”


I ragazzi del liceo con quelli dell'agrario collaborano

per promuovere l'Istituto nel territorio

e raccogliere finanziamenti per le attrezzature della cantina


Negli scorsi mesi, il progetto “sviluppo murales” è proseguito con la realizzazione dei bozzetti per le etichette del vino vermentino e olio extra vergine di oliva, prodotti dai ragazzi delle classi delle sezioni dell'Agrario coadiuvati da tutti i loro insegnanti, e di un nuovo murale, in prossimità dell'ingresso della “cantina” del nostro Istituto.

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Per il progetto "A sud di dove?"

Studenti del Parentucelli - Arzelà alla scoperta

della Sicilia "bella e giusta"

Insieme si può. Giacomo, socio della Calcestruzzi Ericina, racconta la storia della prima cooperativa di lavoratori che gestisce un’azienda confiscata a Cosa Nostra (qui non si butta via niente e gli scarti dell’edilizia trovano una seconda vita).

Ad ascoltarlo, nella periferia industriale di Trapani, 47 studenti dell’I.I.S. Parentucelli Arzelà di Sarzana, in viaggio dal 4 marzo - partenza antelucana e volo fino a Punta Raisi. Due classi, la quarta A classico e la quarta A scientifico, con gli insegnanti Angela Diamanti, Anita Cipolli e Paolo Mazzoli. Il progetto di viaggio (“A sud di dove? Palermo e altre bellezze”) nasce da un’idea dell’associazione L’égalité, tra le pareti del Quarto Piano.

Appena il tempo di mettere il piede a terra che già ci si ritrova ad scarpinare tra Segesta ed Erice, paesaggi indimenticabili: il tramonto giunge invece a Pizzolungo, lungomare pochi chilometri da Trapani. Lì il giornalista Rino Giacalone ricorda la strage del 2 aprile 1985, in cui trovarono la morte Barbara Rizzo e i piccoli Salvatore e Giuseppe Asta, in un attentato pensato per il giudice Carlo Palermo. Si parla di verità e giustizia, torna il nome di Dario Capolicchio, vittima innocente della mafia e sarzanese.

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Il prossimo 23 febbraio, il Presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, consegnerà a Ca' Giustinian, Venezia, i Leoni d'Argento alla Creatività 2019

AL PROGETTO “ SVILUPPO MURALES” VERRÀ ASSEGNATA

UNA MENZIONE SPECIALE

Il Progetto nasce nel 2016 sotto gli auspici degli organi collegiali, su proposta del Prof. Paolo Mazzoli, con lo scopo di dare rilievo all’espressione artistica dei molti studenti che coltivano le arti figurative come passione privata ed “extracurricolare”.

Fin dagli esordi, l’iniziativa ha raccolto l’adesione di un gruppo di studenti, in particolare Lucia Giromella e Filippo Paganini, ma anche di ex alunni, Lorenzo Borrini, Giovanni Campi e Sebastian Petri. Il bilancio, a distanza di meno di tre anni, è significativo: 7 murales, nell’auditorium e nelle aree esterne, oltre a un numero di interventi più ridotti all’interno di alcune aule destinate a un indirizzo sperimentale del liceo scientifico.

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In seguito al viaggio di istruzione svoltosi l'anno passato (a.s. 2017/18) con le classi quinte a Vienna, una nostra studentessa, Orsola Borrini, ha realizzato un filmato sul pittore austriaco Egon Schiele, appartenente al movimento Espressionista, influenzato da Gustav Klimt e dalla Secessione Viennese.

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CIRCO MASSIMO

ROMA

La valle Murcia, compresa tra i colli Palatino e Aventino, fu fin dall'età protostorica sede di antichi culti e successivamente divenne lo spazio privilegiato per eventi di vario tipo: le processioni religiose, la pompa trionfale dei generali vittoriosi e i ludi circenses.

Le origini delle corse dei cavalli si fanno risalire alle feste religiose. Nel tempo questi ludi si trasformarono in veri spettacoli che si svolgevano in strutture stabili ad essi interamente dedicate: i circhi.

Lo spettacolo delle corse iniziava con il corteo (pompa) aperto da littori e trombettieri e seguito dal magistrato e da una processione in cui erano presenti anche gli aurighi e i sacerdoti, che scortavano le immagini delle divinità trasportate su portantine o su carri trainati da cavalli. Il corteo percorreva la pista girando intorno alla spina e terminando davanti al palco dell‟imperatore, il pulvinar.

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Per sentirCi meglio

L’idea progettuale ha previsto un intervento per la corretta diffusione sonora, attraverso l’applicazione di pannelli fonoassorbenti ad alta efficienza, e fornito agli allievi l’occasione di essere parte attiva del cambiamento delle aule, per trasformare l’ambiente di apprendimento, manifestando le proprie passioni, e vivere le ore scolastiche con le immagini di quegli artisti che rappresentano un esempio ed uno stimolo al miglioramento continuo. Nello specifico, i pannelli sono diventati arredo delle aule, creando un percorso grafico attraverso l’espressione pratica della creatività degli studenti finalizzato allo sviluppo della curiositas dei giovani e di tutti coloro che frequentano i locali dell’Istituto, nonché occasione per dare rilievo all’espressione artistica dei molti allievi che coltivano le arti figurative come passione privata ed “extracurricolare”. Il progetto figurativo ha sviluppato diversi temi con varie modalità. Alcuni alunni hanno rappresentato copertine di album, volti di musicisti e cantanti contemporanei, da De Andre a Guccini, dai Beatles ai Pink Floyd, che hanno rappresentato riferimenti e segnato momenti significativi delle generazioni immediatamente precedenti, altri, ispirandosi all’opera e agli scritti di grandi maestri della pittura del XX secolo, da Kandiskij a Mirò, hanno messo in relazione la composizione musicale con quella pittorica perseguendo con forme e colori un’armonia finalizzata a creare un luogo favorevole al benessere mentale e fisico in cui alunni, docenti e genitori possano trovare gradevole lavorare, studiare ed incontrarsi anche fuori dall’orario delle lezioni. Tutto questo nella prospettiva di un diverso concetto di “scuola”, meno burocratico e più aperto al confronto: una piazza di scambio culturale all’interno della quale adulti e giovani cooperano al progresso proprio e dell’istituto.

La scuola siamo noi

Il video è stato realizzato dalla classe 1G agrario (anno 2018-2019) coordinata dai prof. Mazzoni Lucia e Daniele Boni, nell'ambito del Progetto Liguria Digitale. E' stato presentato a Genova presso il salone Orientamenti e in seguito presso il Cinema Moderno di Sarzana. Si tratta di un video motivazionale in cui sono i ragazzi a motivare i propri coetanei; come dal titolo "La Scuola Siamo Noi", la trama si sviluppa nella presa di consapevolezza di un'alunna che un pomeriggio, trovando una porta lasciata aperta, riesce ad entrare assieme ad alcuni compagni nella scuola incustodita e deserta. La desolazione del vuoto è mancanza dell'anima della scuola stessa. Per prepararsi alla realizzazione del video gli studenti hanno partecipato a incontri con il regista Michele Baldassari, con l'attore Giovanni Beretta e con il Talent Garden di Sarzana.