Lo spettacolo del 27 marzo 2018

Martedì 27 marzo 2018 alle ore 20 nell’auditorium della Sede di Rozzano sono andati in scena gli spettacoli del Laboratorio Teatrale: le alunne del livello base hanno presentato Non diteci bugie, da un’idea delle studentesse (ispirate dalla lettura di un romanzo di Bianca Pitzorno), il laboratorio avanzato ha presentato, invece, Tebe Carro Cenere Corona, liberamente tratto dalle Metamorfosi di Ovidio. A destra le locandine dei due spettacoli.



Qui sotto uno slide show con alcune immagini dello spettacolo.


L'auditorium dell'IIS Calvino gremitissimo in occasione dello spettacolo del 27 marzo.

I ragazzi protagonisti di Tebe Carro Cenere Corona a fine spettacolo.

Qualche informazione in più sulle opere che hanno ispirato i due spettacoli di quest'anno

La storia: Polissena Del Porcello

Il romanzo per ragazzi "Polissena Del Porcello" è stato scritto da Bianca Pitzorno, una scrittrice sarda che oggi vive e lavora a Milano e che si dedica da anni alla scrittura per ragazzi.

La storia racconta di Polissena, una bambina di 10 anni ricca di immaginazione e passione per le storie fantastiche dove principesse e castelli sono i protagonisti.

Nella storia, la bambina talvolta immagina di essere la figlia perduta di un re, quando ad un tratto scopre di essere davvero una trovatella.

Dopo la sua scoperta, Polissena fugge e trova rifugio in un convento di suore, dove riceve uno scrigno contenente degli oggetti che la bambina indossava quando era neonata.

Cosi, Polissena parte alla ricerca dei suoi genitori, e alla fine si scopre che Polissena non è altro che la figlia dei genitori che sapeva di avere dall'inizio. Alessia Vitiello (II C)

Ovidio e le Metamorfosi

Publio Ovidio Nasone nato nel 43 a.c. era un poeta che scrisse le Metamorfosi.

Le Metamorfosi è un poema scritto nell'8 d.C. incentrato sul fenomeno della metamorfosi ed è diviso in 15 libri.

Metamorfosi è una parola che indica il fenomeno che si verifica quando un essere o un oggetto si trasforma in un altro. L’esempio più conosciuto è quello del bruco che si trasforma in farfalla.

Le Metamorfosi si aprono con un breve e sintetico proemio di quattro versi in cui il poeta espone l’argomento dell’opera e invoca gli dei.

Sono numerosissimi i racconti inclusi in quest'opera che sono stati tramandati fino ai giorni nostri: il mito di Apollo e Dafne, tramutata in alloro, quello di Teseo e Arianna, di Dedalo e Icaro; quindi le imprese di Ercole (ivi comprese le famose dodici fatiche), mentre il decimo sviluppa i miti di Orfeo ed Euridice, fino all'ultimo libro in cui Pitagora illustra a Numa Pompilio il principio del mutamento. Manuel Maione (II C)