Il tirocinio in alternanza scuola - lavoro ha come obiettivo la progettazione e realizzazione di eventi dedicati alla matematica per le classi seconde della SSSG.
In queste occasioni i tirocinanti vestono il ruolo di comunicatori scientifici nell'ambito della matematica proponendo giochi e sfide e guidando i destinatari nella risoluzione dei problemi.
Il tirocinio si suddivide in due fasi: la formazione e la realizzazione degli eventi.
Durante la prima fase, che si svolge presso il Laboratorio DiCoMat dell'Università degli Studi di Trento, i tirocinanti lavorano in piccoli gruppi per risolvere e analizzare le sfide che proporranno. Questa fase di formazione ha una durata di 25 ore circa.
Nella seconda fase, i tirocinanti interagiscono con un gruppo di 4 studenti più giovani per proporre le sfide e aiutarli nella risoluzione e formalizzazione verbale della soluzione.
La fase di formazione prevede continui confronti fra pari e con gli esperti del laboratorio per giungere a una completa comprensione delle sfide proposte.
Il lavoro sulla comunicazione avviene grazie all'interazione fra pari nelle attività di problem-solving e nella simulazione dei momenti di comunicazione.
Per migliorare le competenze comunicative, i tirocinanti lavorano alla produzione di brevi tutorial che descrivono la risoluzione dei problemi. Di seguito riportiamo alcuni esempi di video - tutorial.
A conclusione del percorso abbiamo chiesto ai tirocinanti di riassumere l'esperienza.
Generalmente, i tirocinanti riconoscono il valore di questo percorso perché offre la possibilità di confrontarsi fra pari, di potenziale le competenze comunicative e spesso i numerosi eventi hanno permesso ai tirocinanti di acquisire maggior sicurezza e vincere la timidezza che li accompagna in situazioni nuove.
In sintesi, i tirocinanti hanno sottolineato i seguenti aspetti positivi:
Con questa esperienza sto scoprendo un modo di vedere la matematica nuovo, senza formule. Qui per risolvere i problemi abbiamo dovuto ragionare, trovare il procedimento e dimostrare.
Nel corso dei giorni, ho notato come il "chiedersi i perché", dimostrare ogni singolo passaggio ed anche le cose più note, aiuti nella costruzione e spiegazione di un problema.
Credo che spiegare i problemi senza rivelare la soluzione sia più difficile che risolverli. Questo progetto mi è piaciuto anche perché si impara a lavorare in gruppo e confrontarsi con altre idee.
Mi è piaciuto anche l'approccio molto concreto, materiale: la matematica non è solo teoria (almeno così pare)!
Mi è piaciuto entrare in contatto con diverse persone e modi di pensare.
Questo tirocinio mi è stato utile per avere più sicurezza quando parlo e trovare modi alternativi per dire la stessa cosa.
Mi è stata utile per imparare a relazionarmi con dei miei coetanei in una maniera diversa dal solito e ad acquisire sicurezza nel parlare e nello spiegare. Mi ha aiutata a superare la mia timidezza.
Ho imparato ad ascoltare le opinioni altrui e poi a discuterne in maniera ragionata in gruppo.
Ho sviluppato capacità di lavoro di squadra e comunicative. In aggiunta ho appreso una mentalità differente per ragionare non dando nulla per scontato e cercando di risalire a ogni motivo e origine delle mie affermazioni. Ho sviluppato capacità organizzative nonchè di gestione di tempi, spazi e attività.
Personalmente ho trovato questo progetto molto interessante. Finalità concreta del tirocinio era quella di proporre a studenti (principalmente di seconda superiore) dei laboratori in cui risolvere problemi matematici in modo “alternativo”, basandosi quindi sull'utilizzo di strumenti concreti (corda, pennarello, bastoncini, lego, carta per origami) che stimolassero il ragionamento, l’intuizione e l’inventiva dei ragazzi.
I laboratori sono stati svolti direttamente nelle scuole e durante l’orario scolastico, proprio come se fossero una lezione di matematica. Ma prima di fare da tutor in questi laboratori, assieme agli altri studenti che con me hanno aderito al progetto, ho fatto degli incontri formativi, presso il Dipartimento di Matematica di Povo, dove organizzatori e collaboratori di questo progetto ci hanno fatto lavorare per prepararci in modo completo e profondo all'attività che saremmo andati a svolgere. Ed è proprio in questi incontri formativi che ho imparato l’importanza di analizzare a fondo i problemi che si devono svolgere. Ossia non limitarsi alla risoluzione, ma chiedersi cosa sta alla base del ragionamento che si è seguito, a cosa serve, in quali altri contesti può tornare utile… Insomma, ho imparato come studiare a fondo un problema, cosa che sia per lo studio, ma anche per situazioni della vita quotidiana può tornare molto utile. Un’altra cosa che ho apprezzato molto del progetto è stato il fatto di lavorare con dei ragazzi. Ho trovato molto interessante vedere e sentire come ragionavano, come si confrontavano tra di loro e scoprire quali erano i ragionamenti e gli errori più comuni che facevano, anche per poi riuscire a prevederli. Lavorare con i ragazzi è stato importante anche perché mi ha permesso di capire l’utilità di studiare a fondo un problema, in modo da saperlo poi spiegare in modo chiaro e sicuro, sforzandosi anche di spiegare le cose in modi diversi, ogni volta nuovi, perché quando un ragazzo non capisce la spiegazione, allora si deve provare a spiegare in un altro modo. Sicuramente questo richiede uno sforzo, ma la soddisfazione è grande quando, alla fine, il ragazzo finalmente capisce il problema.