Regole del gioco

La briscola è uno dei più diffusi giochi di carte in Italia, che ha dato origine a numerose varianti.

Si gioca con un mazzo di 40 carte con i valori asso, 2, 3, 4, 5, 6, 7, fante, cavallo, re, di semi italiani o francesi. Si può giocare in due, in quattro a coppie di due, in tre eliminando il 2 di coppe o fiori, secondo il mazzo usato oppure in sei, tre contro tre, eliminando tutti e quattro i 2.

Le origini del gioco non sono chiare, alcuni autori lo considerano derivato dai giochi francesi della famiglia della brusquembille e della bazzica, diffusi in Francia nel XVIII e XIX secolo, e che a loro volta avrebbero origini olandesi o scandinave, altri pur ritenendo la Briscola correlata a questi giochi francesi, non è comunque certo del rapporto di discendenza.

Regole

Si gioca con un mazzo di 40 carte di semi italiani o francesi. I valori di presa sono nell'ordine decrescente: asso, 3, re (o 10), cavallo (o 9), fante (o 8), 7, 6, 5, 4 e 2.

Il punteggio delle carte è il seguente:

A=11, 3=10, RE=4, CAVALLO=3, FANTE=2, altri=0

Scopo del gioco è totalizzare almeno 61 punti, dei 120 disponibili.

Il mazziere distribuisce 3 carte ciascuno e lascia una carta sul tavolo coprendola per metà con il tallone posto trasversalmente a essa, in modo che rimanga visibile a tutti per l'intero gioco: questa carta segnerà il seme di briscola (o atout) e sarà l'ultima carta ad essere pescata.

Partendo dal giocatore a destra del mazziere e continuando in senso anti-orario ogni giocatore cala una carta senza obbligo di seguire le carte già giocate. Si aggiudica la mano il giocatore che ha giocato la briscola di valore maggiore, o in caso non siano state giocate briscole il giocatore che ha calato la carta di valore maggiore dello stesso seme della prima carta giocata nella mano (detto seme di mano).

L'ultima mano è solitamente la mano più importante e spesso determinante per l'esito della partita, poiché in essa tendono a concentrarsi il maggior numero di punti; spesso infatti i giocatori tendenzialmente conservano in mano carte di gran valore (detti carichi) se non si sentono in grado di aggiudicarseli con sufficiente certezza, correndo così anche il rischio di incartarsi ed in nessun caso è consentito il conteggio dei punti realizzati prima della fine della partita.

Data la delicatezza di questa fase del gioco, solitamente vengono adottate delle regole diverse rispetto al resto della partita: a seconda degli usi del luogo, può vigere l'obbligo di non parlare, comportamento normalmente permesso nel resto del gioco, oppure di scambiarsi o guardare le carte tra i giocatori della stessa squadra per prenderne visione e concordare le prossime mosse; cosa possibile solo all'ultima giocata. Inoltre nell'ultima mano è possibile guardare il proprio pozzo diversamente dal resto della partita.

Vince la partita il giocatore o la coppia che ha totalizzato il maggior punteggio sommando i punti delle singole carte prese durante il gioco, che può comunque essere costituito da una singola partita o da più partite. Poiché il totale dei punti è 120, per vincere è necessario totalizzare almeno 61 punti: se si ottiene 60 da entrambe le parti la partita è pareggiata.


Segni convenzionali

Nel gioco a squadre è in alcuni casi permesso lo scambio di segnali con il compagno, sia per dare indicazioni di gioco (giocare o meno una briscola, un carico, lasciare la mano agli avversari), sia per comunicare le principali carte in mano. Il primo tipo di comunicazione è pubblico, mentre il secondo si cerca di mantenerlo riservato usando rapidi gesti e segnali convenzionali.

Segni maggiormente usati:


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